giovedì, novembre 23, 2023

Coppa del mondo di Cricket 2023

Con la consueta, unica, competenza ALBERTO GALLETTI ci ragguaglia sulla recente COPPA del MONDO di CRICKET, appena conclusasi.

Alla febbre da manifestazione globale non sfugge, da tempo, neanche il cricket disciplina antica seppur da 'ste parti, fortunatamente, a diffusione limitata.

Siamo alla XIII edizione 10 squadre partecipanti, rispetto alle 8 della prima edizione,le uniche allora con test status, ma anche meno delle 16 del 2007.
Diciamo che 8 sarebbero state ancora più che sufficienti, 6 ancora meglio.
Ma tant'è anche qui il businnesman vuole la sua parte, già si era portato via l'eleganza (basilare nel cricket) quando si era passati dal giocare in tradizionale bianco e pallina rossa ai pigiami colorati con pallina bianca, eredità purtroppo mai cancellata, di Kerry Packer e del suo odioso World Cricket Series.

Il formato prevede un girone unico con dieci squadre tutti giocano contro tutti, alla fine classifica e le prime quattro vanno in semifinale: prima contro quarta e seconda contro terza, le vincenti in finale.
Ottima formula, non ci vuole un gran studio.
Le partite si giocano su 50 overs, formato One day International (ODI).

La manifestazione è ospitata dall'India (per la terza volta, la prima da sola), i veri padroni del cricket mondiale.

Dieci campi disseminati per tutto il subcontinente: Bangalore, Chennai, Mumbay, New Delhi, Lucknow, Hyderebad, Pune, oltre ai degni di nota Eden Gardens di Calcutta sede spirituale del cricket indiano; Dharamshala, uno dei campi più suggestivi al mondo con sfondo himalyano e il rinnovato stadio di Ahmedabad, un immenso catino capace di 132.000 posti a sedere, lo stadio da cricket più grande al mondo, forse non solo da cricket. Rimarranno quasi vuoti per tutto il torneo eccezzion fatta per le partite dell'India, quelle giocate a Dharamshala e poche altre, oltre ovviamente a semifinali e finale.

Poi, innanzi tutto non ci sono le West Indies, vincitrici delle prime due edizioni e la squadra più forte del mondo tra la fine degli anni '60 e il 1990, pur con qualche singhiozzo, una squadra che dal '66 al '79 ebbe un importanza che trascese di gran lunga i pur formidabili risultati sportivi.
Beyond the boundary, non solo definizione ma anche libro seminale su un sacco di cose inclusi circket e neocolonialismo che non posso fa altro che consigliare. Me ne dolgo.

Strafavorita l'India (anche per me), seguono nel mio ordine Sud Africa, NZ, Australia e forse Inghilterra.

La partita d'esordio è già ghiotta, remake dell'ultima finale vinta per un pelo dagli inglesi al super over dopo l'involontaria (o no?) deviazione di Stokes con la mazza su rilancio dall' outfield.
Stavolta va come deve andare e la Nuova Zelanda (283-1, 36,2ov) disintegra i campioni in carica (282-9, 50.0 ov), e a questo punto già uscenti, con una vittoria per 9 wickets grazie ai sensazionali 152 not-out dell'apertura Conway e 123 not-out dell' astro nascente Ravindra. Massacrati, and sign of things to come.

Il giorno dopo l'imprevedibile Pakistan batte prevedibilmente l' Olanda, quindi l' Afghanistan perde contro il Bangladesh (6 wkts) mentre il Sud Africa demolisce uno Sri Lanka nella peggiore versione che io ricordi realizzando il nuovo record di punti (428) per un innings al mondiale con ben tre centuries, de Kock (100), van der Dussen (108) e Markram (103), impressionanti.

I favoritissimi padroni di casa partono a razzo superando di slancio l'Australia.
Partita strana, impegnati ad inseguire 199 dopo aver ben contenuto gli avversari, si ritrovano 2-3 prima della fine del secondo over con la reale prospettiva di un disastro davanti.
Ma poi entra la semi-divintà Kohli che piazza un bel 85 e con Rahul (97not out) mette su 164 per il quarto wicket, raddrizza la barca e vince la partita.
Come da pronostico tranne lo spavento iniziale.
I lanciatori australiani però lanciano avvisaglie che passano inosservate ai più.

Prima della seconda partita i minchioni inglesi si lamentano dell' outfield di Dharamshala, il capitano Buttler s'interroga perfino sull' integrità della partita nel caso dovesse istruire i suoi a non rischiare di tuffarsi per salvare runs per il rischio di farsi male.
Ridicoli.
L' ICC risponde che va benissimo, quelli che ci hanno giocato la partita precedente pure. Pensassero a giocare. Ovviamente se la fanno sotto e mettono le mani avanti. Stokes ancora fuori, dentro il seamer Topley (4-43), scelta giusta.
Superano agevolmente il Bangladesh, soprattutto grazie a Malan (140), per 137 runs la loro vittoria più larga registrata ad un mondiale.
Si illudono e cominciano a parlare per niente, resterà questa l'unica vittoria nelle prime sette partite e subiranno sconfitte con margini ben maggiori di questa loro vittoria.

Nel terzo incontro di un certo spessore il Sud Africa (311-7, 50ov) batte sonoramente (134 runs) l'Australia (177 all out, 40.5ov). Magistrale 109 di de Kock al quale i lanciatori australiani han (stranamente) ben pochi quesiti da chiedere, sembran già spompi.
Due sconfitte su due per i canguri e due vittorie su due per i sudafricani.

L'atteso derby Pakistan - India si risolve in una mezza rotta per i primi.
Davanti ad una folla immensa ad Ahmedabad l'India vince il toss e manda i rivali in battuta riuscendo a farli fuori tutti per 191 in 42.5 overs con i soli Babar Azam (50) e Mohammad Rizwan (49) ad offrire qualche resistenza.
Ben sei su undici battitori non riescono ad arrivare in doppia cifra, una debacle. Entrati in battuta, i padroni di casa sorretti da un caos infernale, sbrigano la faccenda in scioltezza trascinati da Rohit Sharma (86) e Shreyas (53) e nonostante il deludente 16 di Kohli. Il tutto in 30.3 overs, poco più di mezzo innings.
Fate largo.

Il Pakistan è una squadra fortemente altalenante, in giornata possono battere chiunque, ma spesso la giornata non arriva. Temibilissimi al lancio, hanno battitori spesso svagati. Perdono anche la partita successiva riuscendo a resuscitare un' Australia che mi pareva già pronta per la via di casa, purtroppo sbagliavo.

Quindi il primo (di due) grandi upset del torneo.
L'Afghanistan, due sconfitte fin lì e teoricamente poco da dire, 16 sconfitte nei precedenti 17 incontri ad un mondiale, umilia l'Inghilterra al termine di una partita memorabile.

Mandati in battuta dagli inglesi che vincono il toss e si pensano furbi, cominciano bene grazie a Rahmanullah Gurbaz e Ibrahim Zadran che mettono su 114 per il primo wicket.
Gli inglesi cambiano e mettono al lancio lo spinner Adil Rashid che fa crollare il top order afghano (3-42). Gurbaz però resiste e sembra avviato ad un insperato century quando Shahidi gli chiama una corsa suicida e David Willey con un rilancio micidiale da midwicket lo manda fuori. Uscendo Gurbaz prima lancia la mazza a terra e poi sfascia una sedia maledicendo il compagno. Un altro crollo del batting line afghano sembra alle porte ma Ikram Alikhil e Rashid Khan mettono su 43 runs prima che quest'ultimo venga eliminato da un'incredibile catch di Root sul boundary.
Alikhil continua e finisce a 53, poi Mujeeb segna un veloce 28 in 16. Totale 284. Un bel punteggio, difendibile ma anche battibile per una squadra come l'Inghilterra, invece. Invece questi afghani lanciano come demoni,Fazalhaq Farooqi con la prima palla, un diabolico outswinger, elimina l'apertura Bairstow (2) lbw.
Poco dopo Mujeeb serve un tremendo flipper che toglie di mezzo Root (11) il miglior battitore inglese che sbaglia comunque a giocare il colpo, back foot invece di front foot, quindi Nabi spezza la resistenza dell'altra apertura Malan (32). Poi il crollo, prima Naveen fa fuori Buttler con un diabolico in-dipper, Rashid Kahn ridicolizza Livingston con un googly e Mujeeb con un altro googly fa sparire anche Woaks, oltre mezza squadra andata. Il solo Brook (66) gioca come si deve ma Rashid Khan riesce a prendere velocemente gli ultimi due inglesi. Vittoria per 69 runs, pesante.
Per gli afghani storica, per gli inglesi un'altra debacle mondiale.

Le scene a fine partita sono indescrivibili.
L'entusiasmo afghano incontenibile,quello del pubblico pure, le facce degli inglesi uno spasso, mai divertito tanto.
Mr. Buttler non ha niente da dire sul prato di New Delhi? Seguono dichiarazioni patetiche degne della manica di inetti che sono.

Quindi il secondo upset del torneo, l' Olanda (245/8, 43ov) batte il Sud Africa (207 all-out 42.5ov) per 38 runs in una partita in cui ho veramente stentato a credere a ciò che vedevo. Partita ridotta a 43 overs causa pioggia, il totale olandese ci poteva anche stare. Quello che non ti aspetti è la prestazione sudafricana in battuta. Fuori De Kock per 20, il resto della truppa, tranne Miller (43), cede sotto pressione da rincorsa, eliminazioni assurde per gente che sa giocare a quel modo, la cosa si ripeterà di nuovo.
Messaggio il mio capitano: "Shaun, wtf??" , la sua risposta è sconsolata "Honestly Albe, wtf!"

L'Australia continua a rialzarsi e batte lo Sri Lanka e poi il Pakistan, così come la Nuova Zelanda che rimette gli afghani al loro posto infliggendo loro una dura sconfitta per 149 runs.

Vi sono poi centuries di Kohli (103) contro il Bangladesh e di Warner (163) e Marsh (121) contro un Pakistan deludente, prima che il Sud Africa (399/7, 50ov) metta la quasi definitiva parola fine alle velleità di riscossa inglesi (170 all out, 22ov) nella partita in teoria del riscatto infliggendo loro un'altra sonora legnata. Sconfitta per 229 runs in meno della metà degli overs a disposizione.
Star dell' incontro Klaasen (109), Coetzee prende 3-35 i battitori inglesi giocano come se fossero all'asilo nido.
Quindi l'India, che prosegue la sua marcia a rullo compressore, regola la Nuova Zelanda in una partita bella equilibrata, e l'Aghanistan (286/2, 49ov) che si riprende con una roboante quanto inaspettata vittoria contro il Pakistan (287/7, 50ov) per 8 wickets.

L'Afghanistan batte quindi Sri Lanka e Olanda e arriva alla penultima partita contro l'Australia con chances reali di semifinale.
Vince il toss e va, giustamente, in battuta: si comincia di giorno, si finisce al buio con forte umidità, nella fornace di Mumbai.
Ottima valutazione delle condizioni ambientali favorevoli al lancio afghano nel secondo innings quando il sole sarà andato via e gli australiano avranno passato quattro ore in campo in un afa pesantissima.
Trascinati da un grandissimo Ibrahim Zadran (129) gli afghani prendono letteralmente a legnate i lanciatori australiani e raggiungono un totale di 291, insperato.
Io a sto punto visto che il pericolo vero con l'Australia sono sempre i lanciatori credo che una vittoria possa arrivare sul serio.
Succede di tutto, l'opener Head esce duck alla seconda palla, seguito dal sempre temibile e sempre sgradevole Warner (18). Labuschagne resiste un po, ha perfino un paio di diverbi con gli avversari per far vedere che lui è li per dar battaglia, un coglione. Finisce run out su una chiamata per una secondo run non necessaria a quel punto. Goduria.
Inglis fuori duck anche lui, i lanci afghani fan paura e loro si infiammano sulle ali dell'entusiasmo. Fanno strame degli avversari fino ad arrivare a 91-7 nel corso del 19° over quando entra Glen Maxwell.
Mancano 30 overs e 201 runs, serve un miracolo, se esce lui difficilmente gli altri due rimasti riusciranno a segnarne più di 40/50.
Viene 'droppato' a 10, qui capisco che può mettersi male.
Eh, niente.... Maxwell comincia a picchiare quasi ogni palla, fioccano i boundaries, alla fine saranno 21 quattro e 10 sei, roba incredibile. Durante il quarantunesimo over viene colto da crampi, crolla a terra, il fisioterapista lo rimette in piedi.
Rimane poi inchiodato al crease da dove spara bordate fuori campo fino a raggiungere 201 runs, punteggio individuale fuori dal mondo, e il totale di 292 per la sua squadra completando uno dei più grandi innings mai visti in ODI.
L'Australia va in semifinale, per l'Afghanistan una flebile speranza in caso di vittoria contro i sudafricani, che non verrà, e un'improbabile combinazione di risultati nelle restanti partite.

Il film dell'orrore inglese continua, riescono a farsi battere perfino da questo Sri Lanka, poi vengono demoliti dall'India.
Alla fine riusciranno a battere Olanda e Pakistan, che ormai ha mollato, quando ormai non contava più niente.

Il girone si chiude con la vittoria dell'India sulla derelitta Olanda, una bastonata che vale il 5° punteggio più alto (410) in un innings mondiale e padroni di casa che chiudono a punteggio pieno.
Visti così mi sembrano inarrestabili: batting line-up solida e profonda, lanciatori devastanti, perfino Kohli in questa partita ha preso un wicket.

La Classifica finale è la seguente (G V N P PT.; 2 punti alla vittoria):
India 9 9 0 0 18
Sud Africa 9 7 0 2 14
Australia 9 7 0 2 14
Nuova Zelanda 9 5 0 4 10
Pakistan 9 4 0 5 8
Afghanistan 9 4 0 5 8
Inghilterra 9 3 0 6 6
Bangladesh 9 2 0 7 4
Sri Lanka 9 2 0 7 4
Olanda 9 2 0 7 4
v Mumbai, stadio Whankede pieno fino a scoppiare, pomeriggio caldo, immobile, maccaioso.
Rohit Sharma vince il toss e manda i suoi in battuta, scelta giusta, buon pitch, non perfetto e avversari costrettti a rimanere almeno tre ore in campo nella calura afosa di Mumbai.
Ci sarebbe qualcosa da ridire sul cambio del pitch prescelto e del ruolo in esso svolto dalla federazione indiana, i neozelandesi non protestano troppo signori, o dabbene.
Partono sparati, Rohit segna un veloce 47 in 29 palle prima di essere preso sul long on boundary da un gran catch di Williamson. Entra Kohli che comincia piano, quasi esce alla seconda palla e raggiunge 50 in 59 mentre dall'altra parte Gill deve uscire infortunato (rientrerà poi chiudendo a 80). Quindi cambia passo, un drive alto su Boult finisce fuori per quattro, poco dopo spara un 6 che finisce in tribuna a midwicket.
Raggiunge il suo 50mo century in ODI (il terzo in questo mondiale) davanti al suo idolo Tendulkar seduto in tribuna con lo stadio che esplode e in piedi acclama il suo nome.
Arriva a 117 e viene eliminato da un catch di Conway a deep square-leg su lancio di Southee. Dall'altra parte Shreyas macina punti con grande potenza e spaventosa faciltà, century anche per lui (105). Rahul (34) completa l'opera per un totale di 397-4.
Per la Nuova Zelanda, che sicuramente ha avuto giornate migliori al lancio, un Everest da scalare.
Everest che diventa ancora piu alto quando Shami prende il suo primo wicket di giornata mettendo fuori Conway (13) con il suo primo lancio, lo segue rapidamente Ravindra (13) che non riesce a prendere ritmo e lascia i suoi sul 39-2 e in un mare di guai, lo stadio è una bolgia.
Entra il capitano Williamson (69) che raddrizza la barca prima di essere messo fuori pure lui da Shami ma a questo punto la sua partnership da 181 con Mitchell porta la Nuova Zelanda sul 220-3 in 32.2 overs, la partita è riaperta, il pubblico quasi ammutolito, la squadra si disunisce.
Mitchell continua fino a totalizzare 134 che con i 41 in 33 di Phillips fanno passare un brutto quarto d'ora agli indiani, tra il 30° e il 40° over l'impressione è che i neozelandesi possano davvero riuscirsi.
Ma nessuno ha fatto i conti con Shami che uno dopo l'altro fa fuori quasi tutti i neozelandesi e finisce la partita con un incredibile 7-57 al lancio.
L'India vince per 70 runs e va in finale.
Shami è, giustamente, man of the match, che partita!

Calcutta, Eden Gardens, seconda semifinale in teoria più incerta: de Kock vince il toss e sceglie di battere.
Per gli australiani al lancio apre Starc che alla terza palla della partita elimina Bavuma, fuori forma e senza convinzione: 1-1 il peggiore degli inizi possibili.
Di male in peggio, nel sesto over de Kock, di solito un battitore assennato, colpisce per 6 Hazelwood ma sbaglia il timing e la palla va altissima ma non lunga e finisce tra le mani di Cummins, 8-2 e montagna sempre più alta. Come ho già scritto di sopra il problema con l'Australia sono sempre i lanciatori, o almeno loro, infatti stanno lanciando incredibilmente bene, hanno un fielding aggressivo e attaccano a tutto spiano, me l'aspettavo anche se sotto sottto speravo non succedesse.

Il primo boundary lo mette a segno Markram nel nono over, ad ogni modo lui e van der Dussen sono in rado di dare una radrizzata. Starc e Hazelwood lanciano lenght e full lenght, praticamente ingiocabili dopo dieci over siamo 18-2, run rate bassissimo, 1.72. Ma anche Markram cade, gioca un drive su Starc, anche qui timing non perfetto, la palla si alza e Warner prende un gran catch nei covers 22-3. Ancora Hazelwood! trova l'edge di van der Dussen che finisce nelle mani del 2nd slip, 24-4!
in soli 11.5 overs! Debacle alle porte. Miller e Klaasen provano a rimediare ma i due australiani continuano imperterriti con poche sbavature. 14 overs andati e Sud Africa 44-4.
Pioggia, partita interrotta.

Ha smesso di piovere e si riprende Miller e Klaasen sembrano ambientarsi, al termine del 25mo over siamo 79/4 (mi pare), pochino, il run rate si è alzato poco sopra il 3 ma gli over a disposizione adesso sono la metà.
Nel frattempo Cummins introduce i suoi spinners, prima Maxwell, poi Head ma quando i due sudafricani sembravano aver trovato il passo ecco che Head colpisce e mette fuori Klaasen (47) clean-bowled 119-5, quindi sulla palla successiva fa fuori anche il nuovo entrato Jansen (0) lbw, ecatombe 119-6.Hat-trick ball su Coetzee, vediamo: niente si salva. Miller gioca un innings fatto di resistenza e classe, esce per 101 ma intorno a lui gli altri cadono uno dopo l'altro.
Alla fine con grande fatica riescono a raggiungere un insperato, pur se non proprio ideale 212. L'Australia va in battuta, aprono Warner e Head e cominciano subito a bastonare i lanciatori sudafricani dopo 6 overs sono 60-0 (il Sud Africa aveva segnato circa 10 in 8 e perso due uomini), boundaries come se piovesse, run rate 10, Sud Africa allo stesso punto 1.50 circa. Markram prende Warner (29) con la sua prima palla, ma siamo lontani.

La partita s'infiamma, i sudafricani ci danno dentro il pubblico si entusiasma.
L'introduzione dello spin al lancio cambia la partita, Maharaj elimina Head (62) e poi Shamshi mette fuori prima Labuschagne ( ) e soprattutto Maxwell per un solo run e i sudafricani tornano in gioco. Ma Smith e Inglis controllano bene, con calma, hanno tempo overs e wicket a disposizione.
Coetzee dopo un paio di lanci corti beffa Smith che non si aspetta il cambio di velocità e colpisce male, la palla va su, su, su e torna giù tra i guanti di de Kock, 174-6. Partita riaperta, quattro wicket da prendere concedendo meno di 38 runs per il Sud Africa, 39 runs senza perdere quattro uomini per l'Australia,15 overs a disposizione.
Tensione, in campo e sugli spalti.
La coda australiana sa segnare, difficile lo stesso per i Proteas. Bavuma riporta Shamshi all'attacco, dall'altra parte continua Coetzee ma servono wickets, in fretta. C'è un'ultimo sussulto quando Coetzee clean bowls il dangerman Inglis (28) ma ormai siamo a 193-7, manca poco. Starc e Cummins con un po di fatica riescono a raggiungere 213.
In finale ci va l'Australia.
Nella partita del girone il Sud Africa gli aveva inflitto una sconfitta pesantissima!

Si torna ad Ahmedabad per l'atto finale, Pat Cummins vince il toss e decide di lanciare, dice che il wicket e asciutto e la rugiada lo bagnerà stasera quando farà buio rendendolo più lento e favorevole ai battitori (che saranno i suoi).
Corretto, in teoria.
Sono venuti, giustamente, per vincere. L' immenso calderone di Ahmedabad zeppo come un uovo ribolle di entusiasmo che non si riesce a trattenere, la folla impazzisce i suoi idoli entreranno in battuta per primi.
Cummins non perde l' humor 'Qualsiasi cosa avessi scelto avrebbero dato in scalmane'.

Squadre invariate rispetto alle semifinali.
Rohit Sharma e Gill aprono per i padroni di casa, Mitchell Starc lancerà la prima palla. Il rumore all'interno dello stadio è assordante.
Due 4 nel secondo over fanno alzare ancor di più, se possibile, temperatura e volume, 13-0. Rohit Sharma fa un altro paio di boundaries ma poi Starc manda un full lenght che lascia Gill senza spazio per muoversi.
Questi sbaglia il suo tentativo di pull sul leg-side che finisce tra le mani di Zampa 30-1 e pubblico ammutolito. Entra Kohli, segna subito rapidamente una dozzina di runs, poi quando Rohit carica su un lancio di Maxwell per spedirlo in tribuna, ma la palla gira, colpisce il suo edge e va in alto sull'off-side. Travis Head corre all'indietro e prende un catch incredibile, 76-2 mutismo totale. Tocca a Shreyas (4) che fin qui ha segnato punti con incredibile facilità, Cummins si riserva il piacere di dargli il benvenuto. E lo fa nel migliore dei modi (per lui), un lancio con traiettoria perfetta che rientra quel tanto che basta per lasciare il nuovo entrato immobiile, la palla sfiora appena la mazza e finisce dietro dove Inglis prende e ringrazia, 82-3! Mai come adesso Kohli, la cui grandezza non si discute, deve tirare fuori una prestazione che porti punti (tanti) e trascini gli altri ad un innings di qualche sostanza (almeno 250/270).
Ci prova ma non ci riesce, cede per 54 eliminato da Cummins, silenzio di tomba. L'India accusa il colpo e perde spinta, tra l 'undicesimo e il cinquantesimo over segnano solo quattro boundaries, segno di una tensione che li attanaglia e che il piano preparato da Cummins funziona, continui cambi al lancio per far si che i battitori avversari non riescano ad aadattarsi ai lanci e prendano continuità. Alla fine arrivano a 240 ben al di sotto delle aspettative.
Toccherà ai lanciatori, fin qui devastanti, di trovare la vittoria per l'India.

Fanno subito danni, sfruttando un pitch lento riducono gli australiani a 47-3 rimettendosi di fatto in gioco.
Ma Head e Labuschagne freddano i bollenti spiriti di lanciatori e pubblico con un' inscalfibile stand di 192 per il quarto wicket che finisce dritto tra i più grandi mai giocati in una finale mondiale. Head esce per 137, un innings straordinario, lasciando posto a Maxwell (2) che a quel punto segna i 2 runs necessari alla vittoria con la seconda palla lanciatagli, Labuschagne finisce 58 not-out. Man of the match Travis Head, lo era stato anche in semifinale e aveva saltato le prime quatro partite per una mano ingessata!

Vittoria agevole, Australia 241-4 (43ov) batte India 240 all out (50ov) con ancora 7 overs a disposizione e sesta Coppa del Mondo in bacheca.

Il presidente indiano Narendra Modi, cui lo stadio è intitolato (ma intitolare stadi a persone ancora in vita e più in generale a persone?) consegna la Coppa del Mondo a Pat Cummins in uno stadio ormai vuoto, così come (quasi) vuoto era stato per la partita inaugurale, e se ne va senza dire niente, Cummins rimane li con la coppa in mano interdetto.
Per gli australiani bene così.
v Per circostanze, campo e squadre impegnate, questa finale vale nel cricket quello che il Maracanazo del 1950 è stato per il calcio, a questo ho pensato più di una volta mentre Head accumulava runs, gli overs dimiuivano inesorabilmente e i lanciatori indiani si rassegnavano progressivamente perdendo efficacia.
Questo non diminuisce i meriti e il valore di una squadra australiana che nel 2023 ha tenuto gli (Ashes 2-2 in Inghilterra) e ad agosto aveva vinto la finale del Mondiale di test cricket 2021-23 (partita singola disputata dalle prime due del ranking mondiale dei test match) proprio contro l' India.
Direi quindi i migliori in ogni forma del gioco.
Non esattamente quello che avrei voluto da sto mondiale, ma insomma... niente da dire, sono forti.

Personalmente ho visto almeno una decina di grandi partite e tantissime giocate di altissimo livello e mi sono divertito parecchio, questo nonostante i pigiami colorati, la pallina bianca e il formato ridotto.

Riepilogando:

Campione del Mondo: Australia

Miglior battitore: Virat Kohli (India) 765 runs

Miglior lanciatore: Mohammed Shami (India) 24 wickets (in soli 7 innings)

Miglior giocatore (per me): Travis Head (Australia)
v Miglior Capitano (per me): Pat Cummins (Australia)

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