giovedì, novembre 10, 2016

Intervista a Ratlock



Dopo FEDERICO FIUMANI dei DIAFRAMMA, al giornalista FEDERICO GUGLIELMI, ad OSKAR GIAMMARINARO, cantante e anima degli STATUTO, al presidente dell'Associazione Audiocoop GIORDANO SANGIORGI, a JOE STRUMMER, a MARINO SEVERINI dei GANG, a UMBERTO PALAZZO dei SANTO NIENTE, LUCA RE dei SICK ROSE, LUCA GIOVANARDI e NICOLA CALEFFI dei JULIE'S HAIRCUT, GIANCARLO ONORATO, LILITH di LILITH AND THE SINNERSAINTS, a Lorenzo Moretti, chitarrista e compositore dei GIUDA, il giornalista MASSIMO COTTO, a FAY HALLAM, SALVATORE URSUS D'URSO dei NO STRANGE, CESARE BASILE, MORENO SPIROGI degli AVVOLTOI, FERRUCCIO QUERCETTI dei CUT, RAPHAEL GUALAZZI, NADA, PAOLO APOLLO NEGRI, DOME LA MUERTE, STEVE WHITE, batterista eccelso già con Style Council, Paul Weller, Oasis, Who, Jon Lord, Trio Valore, il bassista DAMON MINCHELLA, già con Paul Weller e Ocean Colour Scene, di nuovo alla corte di Paul Weller con STEVE CRADOCK, fedele chitarrista di Paul, STEFANO GIACCONE, i VALLANZASKA, MAURIZIO CURADI degli STEEPLEJACK e la traduzione di quella a GRAHAM DAY, CARMELO LA BIONDA ai MADS, CRISTINA DONA', TIM BURGESS dei Charlatans, JOYELLO TRIOLO, SIMONA NORATO e la traduzione di un'intervista a RICK BUCKLER, MICK JONES, MONICA FRANCESCHI, SALVO RUOLO, MAURIZIO MOLGORA, PAUL WELLER, I RUDI e Michele MEZZALA Bitossi, IACAMPO, FIVE FACES, Geno De Angelis dei JANE J's CLAN, Stefano Ghittoni dei DINING ROOMS, ANTONIO GRAMENTIERI dei SACRI CUORI, CLAUDIO FUCCI, direttore e responsabile della case editrice VOLOLIBERO, a MILO SCAGLIONI, a MICHELE GAZICH, GIANNI MIRAGLIA, Alexander Karl Gold,Matthew Berth dei G91, è la volta oggi di RATLOCK dei Casino Royale alle prese con un progetto solista.

Le precedenti interviste sono qua:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste

Ratlock - Tutto dentro!
Ratlock è il progetto solista di Gabriele “Rata” Biondi, tromba, melodica e percussioni dei Casino Royale dal 1994.
“Tutto vero!” raccoglie alcune delle cose scritte da Rata durante l’ultima parte del tour della band, “Io e la mia Ombra” (2011-2013).
Un album particolare, molto complesso, dalle atmosfere e riferimenti disparati, con elettronica, dub e trip hop a fare da fondamenta.
Si respirano anche odori new wave, quella che nei primi 80’s riecheggiava un funk malato, “bianco” e ruvido (Slits, Pop Group, Bush Tetras, James White e certe sperimentazioni dei Clash di “Sandinista” – di cui potrebbe essere un’outtake la conturbante “In strada”).
E ovviamente le innumerevoli contaminazioni care ai Casino Royale che emergono frequentemente. Sperimentale, originale, personale, convincente.


Innanzitutto due parole sull’attuale attività dei Casino Royale.

Per quanto riguarda l’attività dei C.R., abbiamo un tot di materiale su cui lavorare.
Con i nostri tempi, ma ti assicuro che abbiamo sempre molto da dire da un punto di vista artistico.

Il tuo esordio solista attinge da svariate influenze (dal dub all’hip hop a new wave, funk e tanto altro). C’è altro nel tuo bagaglio di riferimenti o “Tutto vero!” rappresenta il tuo “manifesto” artistico ?

Tutto Vero! rappresenta senz’altro il mio manifesto artistico, una sorta di biglietto da visita con i miei più stretti riferimenti musicali.
Vero è però che la musica e l’animo umano sono elementi in continua evoluzione, non escludo quindi di proporre più avanti progetti che attingono da realtà diverse, mantenendo però sempre ben salde le mie radici.

Incidere un album in tempi in cui “la musica non vende più” è una scelta ormai coraggiosa.
Come credi si possa uscire da questa crisi della discografia ?
E’ irreversibile secondo te ?


Incidere un album in un periodo in cui la musica vende poco, si può dire sia un atto di coraggio.
Sicuramente l’aspetto artistico in condizioni come queste, acquista ancora più valore.
Se prima si incidevano dischi per far sentire la propria voce e raccontare il proprio mondo, ma anche per mangiare la pagnotta alla fine del mese, oggi le cose sono cambiate.
La pagnotta spesso deriva da altre attività professionali e alla musica resta la più pura, vera e autentica missione artistica.
Non a caso ho inciso un vinile.
Credo che sia infatti fondamentale per combattere la crisi del settore, inserire nel mercato prodotti i qualità, seguire i propri gusti artistici e non le esigenze del mercato.

Si può vivere di musica in Italia ?

No.
Credo che non si possa vivere di musica in Italia adesso.
Si può vivere CON la musica però.

Porterai questo progetto in tour ?

Si, porterò questo progetto in tour, cercando di rappresentare al massimo il suono del disco anche durante il live.
Geppi Cuscito, l’altra metà di Ratlock, suonerà la chitarra e si occuperà delle sequenze. Ad Alessandro Ferri spetterà invece il martello ritmico del basso.
Marco Cremaschi infine sarà la voce fuori campo che accompagnerà la nostra storia.

La classica lista dei tuoi dischi da isola deserta

Se penso di trovarmi su un’isola deserta, e rifletto sul tempo da impiegare per procurarmi del cibo, mangiare, scaldarmi, costruire un giaciglio o una capanna, il disco più adatto, in cui ancora oggi scopro elementi nuovi è Sandinista! dei Clash.

3 commenti:

  1. Grazie dell'intervista. Sono un fan dei CR dall'anno astrale 1995, non mi hanno mai deluso artisticamente.
    Speriamo che presto tornino davvero a farsi sentire collettivamente...

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  2. Bravo Rata!
    Io invece seguivo i CR dall'esordio ska di fine anni 80s. Curioso di sentire il suo lavoro nuovo.
    E SANDINISTA! torna sull'isola.............
    C

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  3. tutti sulla zattera con SANDINISTA!

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