martedì, agosto 13, 2013

La nascita degli AREA



Tra le storie poco conosciute del rock italiano c’è quella, curiosa, della formazione probabilmente più rappresentativa della musica popolare nostrana, gli AREA.

Dal 3 al 6 luglio 1972 ALBERTO RADIUS (già chitarrista di Battisti, con I Quelli, la Formula 3 è in studio (alla RCA Italiana di Roma) per incidere il suo primo, omonimo, album solista.
Chiama a sè alcuni dei migliori rappresentanti del nuovo, nuovissimo, rock della penisola da Vince Tempera a Franz DiCiocco, Patrick Dijvas, ALberto Valli (dei Flora, Fauna e Cemento), Giulio Capiozzo e l’ex Ribelli Demetrio Stratos. Incidono sei brani, spesso frutto di improvvisazioni dilatate tra rock e fusion.
In particolare ce n’è uno dal titolo “AREA” , sorta di jazz rock blues mediterraneo strumentale, in cui suonano Demetrio Stratos all’organo, Giulio Capiozzo alla batteria, Patrick Dijvas al basso oltre a Gaetano Leandro al sax e Johnny Lambizzi alla chitarra.

I 5 con Eddy Busnello al sax decidono di formare un gruppo e di chiamarlo proprio come il brano: AREA. Alla vigilia della registrazione del primo album “Arbeit macht frei” Leandro e Lambrizzi vengono sostituiti dall’ex Califfi Paolo Tofani e dall’ex Telstars Patrizio Fariselli,
Dijvas se ne andrà più tardo per la PFM; sostituito da Ares Tavolazzi.

6 commenti:

  1. Un orgoglio musicale,ma non solo, tutto italiano (mi si obietterà i cognomi Stratos e Djivas..ma ci siamo capiti)
    Oltre alla storia alla musica ed al costume del loro decennio, notevole la loro popolarità tra i ragazzi anche molto giovani da almeno 20 anni a questa parte..e non mi stupisco.
    Nei primi 90 ho sentito decine di volte la loro musica in CSA e CSOA.
    Tempo dopo un mio giovine amico bassista mi da un cd "ti ho copiato questo..il bassista e' una iena..!" Era Radiation Caution Area.
    Un altro.."Hai mica qualcosa del gruppo che han fatto la cover gli Afterhours?.."Certo! I dischi e la bacchetta del batterista!"
    E da li a conoscere il film di Guido Chiesa (Lavorare con lentezza)che li cita più che abbonantemente..e da li a far conoscere Wu Ming.


    Radicalità sonora,attitudine ideologica "extraparlamentare"genuina,grande RI-conoscienza mediatica (ristampe,dvd ecc) a quel "mostro" di Demetrio Statos,sono i motivi per cui secondo me anche oggi gli Area vengono riconosciuti come una delle punte più alte della musica popolare italiana.

    C

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  2. ..tastiera casula
    saluti casula che domani me ne vado un po fuori dalle balle (e neanche troppo lontano dal Gallo mi sa..)

    C

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  3. OT: é morto a soli 44 anni il batterista dei Charlatans Jon Brookes, dopo tre anni di lotta contro un tumore al cervello.

    Brookes fu il batterista dei Gift Horses, prima band di Fay e Graham Day dopo gli split up di Makin' Time e Prisoners.

    Fabio T.

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  4. Demetrio Stratos grandioso,..tra l'altro mi ricordo che da 'adolescenti' si andava nel negozio del batterista dei Ribelli ogni tanto,..'Pugni Chiusi' capolavoro ASSOLUTO del pop nostrano,..e Area grandissiima band,..

    ho letto di Brookes stamattina,tristezza..:(

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  5. Visti a Castiglione del Lago tre settimane fa in un concerto strumentale (tranne La Mela di Odessa cantata da Tofani mi pare), confermo quel che dice C ovvero che l'età media era insospettabilmente bassa...che dire c'è speranza che si vada oltre i vari amici di Maria....
    Il loro pezzo-top per me resta Luglio, Agosto Settembre Nero.

    Ho letto stamattina di Brookes....maledizione. Ho un soft spot per i Ciarlatani....

    Charlie

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  6. Ottima sintesi Cri, mostri come musicisti e Stratos "the voice" un alieno, giganti, ho quasi tutti gli lp. Certe sperimentazioni sono inascoltabili ma frutto di quel tempo là, allargare i confini, liberazione totale, gioia e rivulzione. Un amico batterista, scuola jazzistica, che frequentai per i primi rudimenti di batteria, a una mia domanda sui suoi "maestri" drummers mi risponde: "Art Blakey e Giulio Capiozzo". Si gli Area sono stati straordinari e popolari nella musica italiana

    cortez

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