va bè adesso ci ascolteremo l'album di inediti, l'ultima canzone mai completata, quella accennata al piano, poi il live, l'album di duetti, l'album di duetti postumi e un bell'album di duetti con Jim Morrison e Janis Joplin, con chitarra di Hendrix e Kurt Cobain e cori di Lennon. Il tutto su base un po' dance.
mi spiace molto, era una voce "nera" meravigliosa, tuttavia non sono sorpreso negli ultimi due anni ha vissuto sul filo di lana e forse oltre, ma forse già su Rehab Amy ci aveva detto tutto quel che voleva dirci Charlie
Ora mi attirerò l' ira dei presenti (e ci sta) ma, onestamente, non mi strappavo i capelli per la sua voce. Bella, non è questo il punto, ma non ho mai provato molto interesse per chi (di pelle bianca) cerca di 'copiare' la voce black.
Per questo la mia cantante preferita è Grace Slick: glissando vocali memorabili, voce unica e inimitabile, personale, non ha mai rincorso il mito della 'voce nera' e, per me, resta la più grande. Poi ci sono Nico, Mimi Goese ed Elizabeth Fraser. E Meredith Monk (ma è 'altro')
Sono d'accordo che le voci "bianche" che corrono dietro alle "nere" non ci arrivano mai (un po 'come nei 100 metri). I casi sono rari ed unici. Ma lei aveva, secondo me, quel qualcosa che faceva ricordare tutto il "black" possibile, mantenendo un'identità bianca. Non ci provava a copiare, si ispirava, prendeva spunto, seguiva tutta la blackness ma rimaneva personalissima. La sua forza era questa.
PS: è uscito il video (mediocre) del nuovo singolo di NOEL GALLAGHER , "The death of you and me". Brano di gran classe e stile, ma niente di eclatante, anche se mi piace.
Dopo qualche ascolto, ho rivalutato l' album di Anna Calvi: sound scarno ma efficace nel creare atmosfere languide e vagamente 'darkettose' (un disco da catalogo 4AD, per capirci).
Però non trovo molti punti di contatto con la voce di Nico (come parecchi scrivono), tranne che per un timbro comune sulle note più basse (al quale, Anna, ricorre raramente)
Nico ti creava ansia e inquietudine, con quella voce glaciale, algida ed unica. Era molto più indicata per la musica d' avanguardia (cameristica o classica contemporanea) che non per il rock, mentre Anna cerca un pathos più immediato, è avvolgente e rassicurante (un po' paracula, ma il giusto), c'è quel calore rock, la melodia un po' classicheggiante ma che vira sempre sul pop...
Tuttavia mi piacerebbe vederla all' opera sulle note di Cale...
E, per non perdere il vizio del 'c'entra 'na mazza o quasi', rilancio con tre 'recuperi' (in anticipo sull' apposita rubrica). Due fondamentali, uno molto piacevole:
Phish: "A Picture Of Nectare" (1992) Famosissimi negli States, qui da noi, non so perchè, non li conosce quasi nessuno. Ad ogni modo, propongono una miscela di rock, jazz e classica in chiave prog e orchestrale...ma riescono a non prendersi sul serio! Un po' eredi di Zappa, un po' fricchettoni, in questo album riducono al minimo i virtuosismi, passando con eleganza dal bluegrass al jazzfunk, dal vaudeville al roots-rock della Band, passando per il ragtime e contrappunti pianistici, boogie incalzanti e latin rock jazz...insomma, CAPOLAVORO ASSOLUTO!
Mars Volta: "Frances The Mute" (2005) Clamorosamente e colpevolmente snobbato, all' epoca, dal sottoscritto, si rivela in realtà uno dei dischi neo-prog più belli e coraggiosi degli ultimi anni (e non solo). Una certa vicinanza ai Phish ci può anche stare, per la mole di generi, per la tecnica e l' eleganza. E per il gusto originale con cui viene presentato il tutto. Prog moderno virato hard-rock, psichedelia, un caleidoscopio di suoni pazzesco. Mea culpa, mea maxima culpa...
Adrian Belew: "Inner Revolution" (1992) Lui è un chitarrista che ha suonato con Zappa, Byrne, Bowie ed i King Crimson. Parallelamente si è dedicato ad una carriera solista, nella quale da sfogo al suo amore per il pop perfetto. Come in questo caso: classe.
Beh, premessa: siamo distanti anni luce da Billie Holliday, epoche e vissuti diversi, stature artistiche non comparabili, ma qualcosa nella storia e nella fine di Amy mi ha ricordato la storia e la fine di Billie...
RIP Amy. ieri sera ne stavo parlando con il cugino pirla, di questa particolarità che mi ha colpito leggendo i vari commenti postmortem: nonostante sia diventata presto una artista "mainstream", una popstar nel vero senso della parola, nonostante abbia avuto comportamenti sballati con pubblico e colleghi, è un caso quasi unico che sia rimasta "affine", mantenendo l'apprezzamento ed il rispetto, di quel mondo "underground, alternativo, subculture" chiamatelo come volete, del quale molti di noi siamo parte. ad esempio nella "cultura mod" sono molti (come ben sapete :o) ad avere la puzza sotto il naso non appena un artista diventa famoso. nel caso di Amy questo non è successo.
Mi dispiace davvero tanto, povera Amy. Me la riguardo sgambettare sul palco in mezzo agli Stones, 4 anni fa. Cantano 'Ain't too proud too beg'... Voglio ricordarla così.
Legittimo il discorso di AndBot e la replica di Tony,che condivido. A me il punto che copiasse o che fosse esageratamente "descritta" come voce black non interessa 8come mio solito). Mi piacciono quei due dischi e cio' che ha fatto,sbornie comprese. Una di noi. C
Sono d'accordo con C, era assolutamente una di noi, assolutamente genuina. Non credo ci fosse nessun calcolo nella sua voce così 'nera', cantava come le piaceva, viveva come le piaceva, morta prima di diventare vecchia. Assolutamente Mod.
Diciamo che aveva una bella, bellissima, voce; aveva grinta e aveva una gran band dietro di sé.
Diciamo che, a differenza di molti altri artisti o anche solo esseri umani, lei POTEVA scegliere, forse di fare una vita diversa. Aveva le risorse e la libertà per fare ciò che voleva.
Diciamo che adesso che è morta, scatta la macchinaria pseudoculturale postmoderna e la si compara a una Etta James (ci sarebbero volute attorno a 2000 Amy a fare una sola Etta James) e la si rende martire.
Martire di ché?
Riassumiamo:
E' andata una bella voce, una artista valida con discreti pezzi (alcuni, veri e propi rip-offs di classici SOUl e R&B del passato). Un peccato. Ma non una martire, non qualcuno che -a mio avviso- sia necessario compatire più di tanto.
Dici bene AlbZZzz, 'poteva scegliere'. Ad un certo punto però ha fatto la cazzata ed è entrata nella droga. Un terribile errore di valutazione, che tanti ragazzi hanno fatto, fanno e faranno. Lo stesso errore di valutazione di chi, per esempio, si fa bendare gli occhi e attraversa correndo un'autostrada a 8 corsie di notte: mette la propria vita in mano a fattori incalcolabili, può andarti bene (e arrivare dall'altra parte dell'autostrada) e può andarti male (il pusher decide di rinnovare il palco clienti e taglia un po' di veleno). A quel punto uno non decide più di sè, è in balia del fato. E in più non capisce cosa gli stia succedendo. Ho sentito alcuni dire che una "volta c'erano la guerra e le malattie a fare selezione naturale, oggi ci sono altre cose". Può anche essere vero ma, al di là di Amy, questo è un ragionamento un po' 'alla Giovanardi'. Ci sono quelli che ci cadono per solitudine, perchè hanno un fardello grosso così, chi per noia. Alcuni hanno detto "è morta, ma nel frattempo si è divertita un bel po', ora cazzi suoi...". Io provo invece molto rispetto e compassione per una ragazza di 27 anni che cantava e ad un certo punto della sua vita ha perso il controllo e non ce l'ha fatta più.
Mi manchera' molto come mi piaceva molto. Una delle poche in grado di passare dal Soul al Jazz e dal Pop al Rock. Basta ricordare i piu' svariati artisti con cui ha cantato. E non son poi tante le 'belle voci' che lo sanno fare. Riguardo al suo 'essere una di noi' o della sua 'purezza' sono totalemnte d'accordo: basta ricordare l'EP Ska che ha inciso e la sua apparizione coi i Selecter.
Che non ce la "facesse più" sembra acclarato da una volontà praticamente suicida, stando alle ultime dichiarazioni. Una settimana di alcool a dosi elefantiache e gran finale con un mix di droghe da stendere un cavallo. E visto com'era conciata nell'ultimo concerto di Belgrado...
La perdita del proprio controllo non ha classe sociale, su questo non ci piove. Non so quanto si sia divertita Amy: devi stare male per ridurti così. Non possiamo parlare di suicidio, ma poco ci manca. Quando Cobain si sparò ci rimasi molto male: da un lato condannavo (e condanno) il gesto, perchè se hai una figlia piccola e sei padre NON devi farlo. Dall' altra capivo che doveva essere arrivato al limite, anzi, l' aveva superato. Umanamente posso capirlo ma non lo giustifico.
La storia di Amy sembra diversa, ma chi può dirlo? Mi spiace per la persona, al di là del talento sprecato.
Il talento ce l'aveva,Galletti. E questo e'(era) parte della vicenda eccome. Se x te era deficiente per l'alcool gli stupefacienti e lifestyle capisco..e da un lato come darti torto. Ma di MUSICA si sta parlando. Piacciono i dischi? Si? No? Cosi-cosi? I gusti su alcool e droghe li lasciamo agli interessati se e come ce ne vogliono parlare..giusto?
Cristiano
ps:SEGNOROSSO (deficIente) ps2:ti scrivo x Beatles fest ps3:sei sempre un casula
Certo, i gusti sono tali. Io, paradossalmente, ho rivalutato i Nirvana con il tempo. All' epoca, nonostante avessi l' età 'giusta', non mi facevano impazzire, ascoltavo altre cose. Poi sono sempre stato fugaziano, quindi credevo (e credo) nel punk 'positivo'. Tuttavia, Kurt sapeva scrivere canzoni, credo sia innegabile. Se sia poco o tanto, onestamente, non saprei...
Ad ogni modo, lo ripeto, il suo gesto lo condanno: aveva delle responsabilità, in quanto padre. Anche se, in ultima analisi, nessuno ha il diritto di giudicare gli altri, che è diverso dall' avere una propria opinione, of course.
Boh. Mi dispiace, perchè avrebbe potuto fare grandi cose, ma credo fosse solo questione di tempo...
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
Avrei voluto che cantasse ancora, e ancora, e ancora...
RispondiEliminava bè adesso ci ascolteremo l'album di inediti, l'ultima canzone mai completata, quella accennata al piano, poi il live, l'album di duetti, l'album di duetti postumi e un bell'album di duetti con Jim Morrison e Janis Joplin, con chitarra di Hendrix e Kurt Cobain e cori di Lennon.
RispondiEliminaIl tutto su base un po' dance.
Ogni volta che muore una persona giovane, provo tristezza. Che poi cantasse, scrivesse o facesse la parrucchiera, per me, non cambia nulla.
RispondiEliminaAndBot
A me piaceva e,questione di tempo o no,mi e' dispiaciuto tanto.
RispondiEliminaDue dischi speciali e un classico "Back To Black" che sento e risento.
RIP,cara Ami.
Cristiano
mi spiace molto, era una voce "nera" meravigliosa, tuttavia non sono sorpreso negli ultimi due anni ha vissuto sul filo di lana e forse oltre, ma forse già su Rehab Amy ci aveva detto tutto quel che voleva dirci
RispondiEliminaCharlie
Ora mi attirerò l' ira dei presenti (e ci sta) ma, onestamente, non mi strappavo i capelli per la sua voce. Bella, non è questo il punto, ma non ho mai provato molto interesse per chi (di pelle bianca) cerca di 'copiare' la voce black.
RispondiEliminaPer questo la mia cantante preferita è Grace Slick: glissando vocali memorabili, voce unica e inimitabile, personale, non ha mai rincorso il mito della 'voce nera' e, per me, resta la più grande. Poi ci sono Nico, Mimi Goese ed Elizabeth Fraser. E Meredith Monk (ma è 'altro')
Bene, adesso sparatemi addosso...
AndBot
Il bazooka è già carico, così per non sbagliare.
RispondiEliminaSono d'accordo che le voci "bianche" che corrono dietro alle "nere" non ci arrivano mai (un po 'come nei 100 metri).
I casi sono rari ed unici.
Ma lei aveva, secondo me, quel qualcosa che faceva ricordare tutto il "black" possibile, mantenendo un'identità bianca.
Non ci provava a copiare, si ispirava, prendeva spunto, seguiva tutta la blackness ma rimaneva personalissima.
La sua forza era questa.
PS: è uscito il video (mediocre) del nuovo singolo di NOEL GALLAGHER , "The death of you and me".
RispondiEliminaBrano di gran classe e stile, ma niente di eclatante, anche se mi piace.
Per i soul lovers il nuovo SMOOVE+TURREL "Eccentric audio" è un discreto mix di soul, trip hop, funk, pop. Molto dance oriented ma ascoltabile.
RispondiEliminaRispondo casulamente:
RispondiEliminaDopo qualche ascolto, ho rivalutato l' album di Anna Calvi: sound scarno ma efficace nel creare atmosfere languide e vagamente 'darkettose' (un disco da catalogo 4AD, per capirci).
Però non trovo molti punti di contatto con la voce di Nico (come parecchi scrivono), tranne che per un timbro comune sulle note più basse (al quale, Anna, ricorre raramente)
Nico ti creava ansia e inquietudine, con quella voce glaciale, algida ed unica. Era molto più indicata per la musica d' avanguardia (cameristica o classica contemporanea) che non per il rock, mentre Anna cerca un pathos più immediato, è avvolgente e rassicurante (un po' paracula, ma il giusto), c'è quel calore rock, la melodia un po' classicheggiante ma che vira sempre sul pop...
Tuttavia mi piacerebbe vederla all' opera sulle note di Cale...
AndBot
E, per non perdere il vizio del 'c'entra 'na mazza o quasi', rilancio con tre 'recuperi' (in anticipo sull' apposita rubrica). Due fondamentali, uno molto piacevole:
RispondiEliminaPhish: "A Picture Of Nectare" (1992) Famosissimi negli States, qui da noi, non so perchè, non li conosce quasi nessuno. Ad ogni modo, propongono una miscela di rock, jazz e classica in chiave prog e orchestrale...ma riescono a non prendersi sul serio! Un po' eredi di Zappa, un po' fricchettoni, in questo album riducono al minimo i virtuosismi, passando con eleganza dal bluegrass al jazzfunk, dal vaudeville al roots-rock della Band, passando per il ragtime e contrappunti pianistici, boogie incalzanti e latin rock jazz...insomma, CAPOLAVORO ASSOLUTO!
Mars Volta: "Frances The Mute" (2005) Clamorosamente e colpevolmente snobbato, all' epoca, dal sottoscritto, si rivela in realtà uno dei dischi neo-prog più belli e coraggiosi degli ultimi anni (e non solo). Una certa vicinanza ai Phish ci può anche stare, per la mole di generi, per la tecnica e l' eleganza. E per il gusto originale con cui viene presentato il tutto. Prog moderno virato hard-rock, psichedelia, un caleidoscopio di suoni pazzesco. Mea culpa, mea maxima culpa...
Adrian Belew: "Inner Revolution" (1992) Lui è un chitarrista che ha suonato con Zappa, Byrne, Bowie ed i King Crimson. Parallelamente si è dedicato ad una carriera solista, nella quale da sfogo al suo amore per il pop perfetto. Come in questo caso: classe.
Beh, premessa: siamo distanti anni luce da Billie Holliday, epoche e vissuti diversi, stature artistiche non comparabili, ma qualcosa nella storia e nella fine di Amy mi ha ricordato la storia e la fine di Billie...
RispondiEliminaFabio T.
RIP Amy.
RispondiEliminaieri sera ne stavo parlando con il cugino pirla, di questa particolarità che mi ha colpito leggendo i vari commenti postmortem: nonostante sia diventata presto una artista "mainstream", una popstar nel vero senso della parola, nonostante abbia avuto comportamenti sballati con pubblico e colleghi, è un caso quasi unico che sia rimasta "affine", mantenendo l'apprezzamento ed il rispetto, di quel mondo "underground, alternativo, subculture" chiamatelo come volete, del quale molti di noi siamo parte. ad esempio nella "cultura mod" sono molti (come ben sapete :o) ad avere la puzza sotto il naso non appena un artista diventa famoso. nel caso di Amy questo non è successo.
Mi dispiace davvero tanto, povera Amy.
RispondiEliminaMe la riguardo sgambettare sul palco in mezzo agli Stones, 4 anni fa. Cantano 'Ain't too proud too beg'...
Voglio ricordarla così.
Legittimo il discorso di AndBot e la replica di Tony,che condivido.
RispondiEliminaA me il punto che copiasse o che fosse esageratamente "descritta" come voce black non interessa 8come mio solito).
Mi piacciono quei due dischi e cio' che ha fatto,sbornie comprese.
Una di noi.
C
Sono d'accordo con C, era assolutamente una di noi, assolutamente genuina. Non credo ci fosse nessun calcolo nella sua voce così 'nera', cantava come le piaceva, viveva come le piaceva, morta prima di diventare vecchia. Assolutamente Mod.
RispondiEliminaGiampaolo
parentesi: qualcuno in Italia ha appena sentito la scossetta di terremoto?
RispondiEliminaC
solo roba piemontese a quanto pare
RispondiEliminaMah...
RispondiEliminaDiciamo che aveva una bella, bellissima, voce; aveva grinta e aveva una gran band dietro di sé.
Diciamo che, a differenza di molti altri artisti o anche solo esseri umani, lei POTEVA scegliere, forse di fare una vita diversa. Aveva le risorse e la libertà per fare ciò che voleva.
Diciamo che adesso che è morta, scatta la macchinaria pseudoculturale postmoderna e la si compara a una Etta James (ci sarebbero volute attorno a 2000 Amy a fare una sola Etta James) e la si rende martire.
Martire di ché?
Riassumiamo:
E' andata una bella voce, una artista valida con discreti pezzi (alcuni, veri e propi rip-offs di classici SOUl e R&B del passato). Un peccato. Ma non una martire, non qualcuno che -a mio avviso- sia necessario compatire più di tanto.
AlbZZzz
Dici bene AlbZZzz, 'poteva scegliere'. Ad un certo punto però ha fatto la cazzata ed è entrata nella droga. Un terribile errore di valutazione, che tanti ragazzi hanno fatto, fanno e faranno.
RispondiEliminaLo stesso errore di valutazione di chi, per esempio, si fa bendare gli occhi e attraversa correndo un'autostrada a 8 corsie di notte: mette la propria vita in mano a fattori incalcolabili, può andarti bene (e arrivare dall'altra parte dell'autostrada) e può andarti male (il pusher decide di rinnovare il palco clienti e taglia un po' di veleno).
A quel punto uno non decide più di sè, è in balia del fato. E in più non capisce cosa gli stia succedendo.
Ho sentito alcuni dire che una "volta c'erano la guerra e le malattie a fare selezione naturale, oggi ci sono altre cose".
Può anche essere vero ma, al di là di Amy, questo è un ragionamento un po' 'alla Giovanardi'.
Ci sono quelli che ci cadono per solitudine, perchè hanno un fardello grosso così, chi per noia. Alcuni hanno detto "è morta, ma nel frattempo si è divertita un bel po', ora cazzi suoi...".
Io provo invece molto rispetto e compassione per una ragazza di 27 anni che cantava e ad un certo punto della sua vita ha perso il controllo e non ce l'ha fatta più.
Mi manchera' molto come mi piaceva molto.
RispondiEliminaUna delle poche in grado di passare dal Soul al Jazz e dal Pop al Rock.
Basta ricordare i piu' svariati artisti con cui ha cantato.
E non son poi tante le 'belle voci' che lo sanno fare.
Riguardo al suo 'essere una di noi' o della sua 'purezza' sono totalemnte d'accordo: basta ricordare l'EP Ska che ha inciso e la sua apparizione coi i Selecter.
Si, mi manca gia' molto.
Pibio sei stato definitivo. Bravo.
RispondiEliminaSpecials nn selecter.
RispondiEliminaThe Exciters - Reaching for the best.
Che non ce la "facesse più" sembra acclarato da una volontà praticamente suicida, stando alle ultime dichiarazioni.
RispondiEliminaUna settimana di alcool a dosi elefantiache e gran finale con un mix di droghe da stendere un cavallo.
E visto com'era conciata nell'ultimo concerto di Belgrado...
La perdita del proprio controllo non ha classe sociale, su questo non ci piove. Non so quanto si sia divertita Amy: devi stare male per ridurti così. Non possiamo parlare di suicidio, ma poco ci manca.
RispondiEliminaQuando Cobain si sparò ci rimasi molto male: da un lato condannavo (e condanno) il gesto, perchè se hai una figlia piccola e sei padre NON devi farlo. Dall' altra capivo che doveva essere arrivato al limite, anzi, l' aveva superato. Umanamente posso capirlo ma non lo giustifico.
La storia di Amy sembra diversa, ma chi può dirlo?
Mi spiace per la persona, al di là del talento sprecato.
AndBot
Beh, direi che ha trovato quel cercava. Tutto sommato una deficente, il talemto non ha nessuna parte nella vicenda.
RispondiEliminaA.G.
Il talento ce l'aveva,Galletti.
RispondiEliminaE questo e'(era) parte della vicenda eccome.
Se x te era deficiente per l'alcool gli stupefacienti e lifestyle capisco..e da un lato come darti torto.
Ma di MUSICA si sta parlando.
Piacciono i dischi? Si? No? Cosi-cosi?
I gusti su alcool e droghe li lasciamo agli interessati se e come ce ne vogliono parlare..giusto?
Cristiano
ps:SEGNOROSSO (deficIente)
ps2:ti scrivo x Beatles fest
ps3:sei sempre un casula
Peraltro sia per gusti musical, per scazzo in generale e per attitudine (sfascio da droghe escluso) Amy era una Casula perfetta
RispondiEliminastrimpellava pure...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=ACM2wK4cEao
Capt. Faceva ben più che "strimpellare" visto che i pezzi che cantava erano scritti tutti da lei
RispondiEliminaConcordo con Tony: Amy era una Casula perfetta.
RispondiEliminaCurt Cobain non lo prendo nemmeno in considerazione.
Un complimento a Tony.
RispondiEliminaNon potevi trovare titolo e foto più appropriate per Amy, bravo.
Mario Biondi - A little piece of my life.
Curt Cobain, nemmeno io. Kurt Cobain lo considero già un po' di più...
RispondiEliminaNon ho capito cosa vuoi dire, Davide, ad ogni modo.
AndBot
Che non mi piaceva nè lui nè la sua musica.
RispondiEliminaanche a lui probabilmente non piacevi tu
RispondiEliminaCerto, i gusti sono tali. Io, paradossalmente, ho rivalutato i Nirvana con il tempo. All' epoca, nonostante avessi l' età 'giusta', non mi facevano impazzire, ascoltavo altre cose. Poi sono sempre stato fugaziano, quindi credevo (e credo) nel punk 'positivo'. Tuttavia, Kurt sapeva scrivere canzoni, credo sia innegabile. Se sia poco o tanto, onestamente, non saprei...
RispondiEliminaAd ogni modo, lo ripeto, il suo gesto lo condanno: aveva delle responsabilità, in quanto padre. Anche se, in ultima analisi, nessuno ha il diritto di giudicare gli altri, che è diverso dall' avere una propria opinione, of course.
AndBot
ah, che sapesse scrivere canzoni è fuori dubbio!
RispondiEliminaParlando di cose piu' serie:
RispondiEliminaQnando moriro' (il Capitano lo sa') non voglio ne' essere seppellito ne' cremato.
Voglio essere Cromato!
Los Retrovisores - Pijos del pop
Io invece voglio essere DISTILLATO.
RispondiEliminaC