mercoledì, gennaio 12, 2022

Piero Verni - Il sorriso e la saggezza


Il Dalai Lama (Tenzin Gyatso) è una della figure più discusse degli ultimi decenni.
Guida spirituale e referente sempre più politico (a seguito della sanguinosa invasione e successiva oppressiva occupazione cinese nel 1959) del popolo Tibetano.

Da anni combatte una battaglia all'insegna del pacifismo, alla ricerca di soluzioni condivise con la dirigenza cinese (che le ha sempre respinte), che consentano al TIBET una maggiore autonomia, avendo abbandonato da tempo ogni ipotesi indipendentista.

Troppo potente (soprattutto commercialmente ed economicamente) la Cina per potere trovare validi alleati, se non con deboli appoggi formali e pavide dichiarazioni di intenti.

"Il Tibet non faceva notizia.
Inoltre nell'agone politico non c'era simpatia per quel pugno di montanari un po' ignoranti, ancorati testardamente alle loro "superstizioni medievali" che non affascinavano di certo né l'Occidente capitalista tutto preso nel decollo accelerato dei miti della società del benessere e del consumo, né tantomeno il mondo comunista ancora schierato a difesa della Cina Popolare.
Per gli uni e per gli altri, Dalai Lama e Tibetani erano un fastidioso residuo, un ingombrante peso sulla via del cambiamento.


Piero Verni (giornalista, scrittore, studioso del popolo Tibetano) evita il rischio dell'agiografia e si addentra invece in una storia precisa e accurata delle vicende storiche e politiche del Tibet durante la vita del Dalai Lama, con date, nomi, fatti, aggiungendo la storia del "Tetto del Mondo" (vittima frequente di invasioni: mongoli, cinesi, nepalesi, inglesi), gli aspetti culturali e religiosi, le dichiarazioni dello stesso Dalai Lama che ha avuto l'opportunità di seguire e intervistare più volte, la triste e tragica conta delle immolazioni di centinaia di persone che si sono date fuoco per attirare l'attenzione sulla tragedia in corso.
Un lavoro completo e onesto che riesce a dare una visione lucida sulla questione, al di fuori da posizioni ideologiche.

"Io non sono nemmeno anticomunista.
Al contrario credo che l'aspirazione all'eguaglianza sociale del comunismo originario sia condivisibile.
Per esempio l'impegno e la solidarietà verso i deboli.
Non solo condivido queste idee ma trovo che abbiano diversi punti di contatto con quello che noi buddhisti mahayana chiamiamo, compassione, equanimità, buon cuore.
Ad esempio le teorie economiche di Marx.
Certi punti sono assolutamente condivisibili.
Ritengo giusto cercare un miglioramento delle condizioni dei più poveri e dei meno privilegiati.
E che i più ricchi possano fare qualche sforzo, qualche sacrificio a favore dei meno abbienti".

(Dalai Lama).

"Provavo una sincera considerazione nei confronti di Mao.
Mi affascinò una rivoluzione guidata dai lavoratori, una rivoluzione senza frontiere.
L'internazionalismo penso sia un principio molto valido"
.
(Dalai Lama)

Piero Verni
Il sorriso e la saggezza
Nalanda
512 pagine
20 euro

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