mercoledì, ottobre 20, 2021

The Beatles - Let It Be Special Edition: Super Deluxe Editions



Ennesimo raschiamento del barile BEATLES che continua a dare materiale in abbondanza a fan e ammalati dei Fab Four.

Delle session di "Let it be" esistono ore ed ore di registrazioni (ampiamente disponibili su centinaia di bootleg), non propriamente esaltanti.
Con questa nuova operazione si recuperano un po' di frattaglie, alcue buone, altre trascurabili a cui Giles Martin aggiunge il remix 2021 della versione originale che guadagna maggiore pulizia e brillantezza ma è materia per audiofili e superfan.

I restanti quattro CD contengono 45 outtakes, inediti, jam session, parlati.
Buona parte francamente inutile, tra chiacchiere, dialoghi, sequenze di accordi, qualche prova, un po' di scherzi, versioni simili alle conosciute.

Il CD Apple Sessions contiene una alternate take molto affascinante di "Two of us" (una delle migliori canzoni degli ultimi Beatles), un po' meno riuscita una fiacca "Let it be" (con "Please please me" piano e voce di Paul come intro) e altri brani come "For your blue", "Ive got a feeling", "One after 909" - più rock 'n' roll e cruda - "Dig a pony", in versioni simili a quelle conosciute.
Carina la "Get back" un po' jammata, inutile la strumentale "I me mine" in medley con "Wake up little Susie" degli Everly Brothers.

Molto più interessante Get Back – Rehearsals and Apple Jams.
Le registrazioni sono qualitativamente scarse ma contengono piccole gemme, come "All things must pass" che di lì a poco titolerà il triplo solista di George e John che fa ascoltare "Gimme some truth", in versione acustica ed embrionale.
La band prova un po' di brani che finiranno su "Abbey Road" come una bella "She came in through the bathroom window", una noiosa e sgangherata "Oh darling", le bozze di "Something" e qualche briciola come la jam su "The walk" di Jimmy McCracklin e il classico blues "Without a song" (ripreso anche da Frank Sinatra).
Si chiude con una bella versione di "Let it be" con testo leggermente diverso.

Get Back LP contiene invece il mix fatto da Glyn Johns (che tra Who, Stones, Kinks e il meglio della scena brit beat aveva lavorato un po' con tutti), rifiutato dalla band e che sarebbe dovuto essere l'album "Get back".
Per fortuna abbandonato.
Molto meglio la ridondanza di Spector e l'esclusione di ciò che avrebbe dovuto rappresentare la spontaneità di una sorta di live in studio.
Trascurabile se non come documento.

Il quinto CD Let It Be EP propone due mix del 1970 di Glyn Johns entrambi riuscitissimi, sia "Across the universe" che una potentissima "I me mine" oltre al remix 2021 di "Let it be" e "Don't let me down".

Come sempre noi Beatlesiani apprezziamo ma si tratta di materiale non di rado già noto e che aggiunge poco alla grandezza di Paul, John, George e Ringo.

2 commenti:

  1. Interessante il paragone tra la produzione di Glyn Johns scartata e quella successiva di Spector (che Paul avrebbe scartato volentieri) no?

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  2. Ho sempre ritenuto quella di Spector inadatta. poi se senti quella di Glyn rivaluti subito Phil...

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