martedì, gennaio 05, 2021

La tragedia di Ibrox - 2 gennaio 1971



ALBERTO GALLETTI rievoca lka tragedia di Ibrox a 50 anni di distanza.

2 gennaio 1971. Sono passati 50 anni esatti dalla tragedia di Ibrox, the second Ibrox disaster oltremanica.

Fu la più grave catastrofe mai verificatasi fino ad allora in uno stadio britannico, la peggiore fino a quella di Hillsborough diciotto anni dopo.
66 persone morirono nella calca della scalinata 13, schiacciate mentre si avviavano verso l'uscita, più di 200 rimasero ferite.
Una tragedia immane.

Capitale industriale del Paese, Glasgow è stata la culla del calcio scozzese; enormi cantieri navali, porto, industria siderurgica impiegavano nel periodo tardo-vittoriano una quantità enorme di massa lavoratrice.
Il calcio costituì da subito il loro principale passatempo. 
Dalla mezza dozzina di squadre che caratterizzarono l'epoca pioneristica, ne emersero due: >Rangers e Celtic che dal primo decennio del '900 in poi domineranno la scena nazionale come in nessun altro posto al mondo.

Sicuramente gonfiata da rivalità extra-calcistiche voglio puntualizzare che l' Old Firm in un primo tempo è stato sinonimo di amicizia e nacque, al di la dell'episodio in cui il termine fu usato la prima volta, come una specie di patto non scritto tra i due club per aiutarsi reciprocamente all'indomani della prima tragedia di Ibrox.
Per tutto il resto non ha bisogno di presentazioni.

Il derby di campionato del due gennaio è un appuntamento fisso del calendario scozzese da più di un secolo.
Credo che sia rimasto l'unico al mondo o uno dei pochissimi, si gioca anche oggi.
Lo giocano in casa i Rangers, rifacendosi a quell'antico legame originario. 

Il record di affluenza di Ibrox Park fu stabilito un 2 gennaio, quello del 1939, quando 118.567 spettatori si riversarono in quell'immenso catino  per il derby di campionato.
E' questo il record di affluenza assoluto, imbattuto e probabilmente imbattibile, per qualsiasi partita di campionato giocata nel Regno Unito.


Ma un'altra striscia di eventi ha contraddistinto nel '900 la vita del glorioso impianto; non grandi partite, che comunque non sono mai mancate, ma tragedie.

Un primo disastro si verificò nel 1902 quando pochi minuti dopo l'avvio di Scozia - Inghilterra la parte superiore della nuova gradinata eretta dietro la porta cedette facendo precipitare centinaia di persone quindici metri sotto: morirono in venticinque, in silenzio, circa cinquecento i feriti, quasi nessuno degli oltre 75.000 presenti se ne accorse, la partita continuò. 

La ristrutturazione che seguì portò ad un ampliamento smisurato dello stadio e, insieme ad altre concause, all' Old Firm.
  Le curve, smisurate e semicircolari, erano dotate di quattro scalinate per l'afflusso/deflusso del pubblico, poste ai quattro angoli, dello stadio. Due corte e due lunghe in quanto le due più lontane alla via sulla quale sboccavano utilizzavano la larghezza dello stadio per recuperare il dislivello con un vialetto in pendenza.
Le due più vicine invece azzeravano completamente il dislivello tra la cima della curva e il suolo retrostante mediante gradini.
Una di queste, quella nella curva riservata ai padroni di casa costituiva anche la via più rapida per raggiungere la stazione della metropolitana di Copland Road, strada sulla quale sbucava; trovandosi in corrispondenza dell' uscita 13, era comunemente conosciuta come Stairway 13. Alta, lunga, ripidissima le alzate troppo alte, le pedate, usurate dal tempo e milioni di piedi sbrecciate e troppo strette.
Diventerà negli anni tristemente famosa.

Il 16 settembre 1961 vi si verificò un primo incidente.
Centinaia di tifosi cominciarono a lasciare l'East Terrace giù per la scalinata 13 già a pochi minuti dal termine con il Celtic avanti 2-1.
Jim Baxter riuscì a pareggiare in extremis.
Il boato di esultanza fece cambiare direzione a parecchi che risalirono per poter tornare a guardare il campo.
La calca risultante fece cedere di schianto uno dei corrimani in legno, due persone morirono schiacciate.

Due anni dopo qualcuno cominciò ad avanzare dubbi sulla sicurezza della scalinata, in particolar modo durante il deflusso di spettatori dalle partite.
Vennero documentati alcuni fatti tra cui quello abbastanza impressionante che in situazioni di eccessivo affollamento, abbastanza frequenti, non vi era libertà di movimento, la gente scendeva senza toccare per terra coi piedi, trasportata dalla ressa, incapace di controllare i propri movimenti e di incanalarsi nelle corsie disegnate dai corrimani che correvano su tutta la lunghezza e che ora erano nuovi e di acciaio.
I gradini inoltre, consumati da milioni e milioni di piedi nel corso dei decenni erano infidi e scivolosi, specialmente in inverno.
Il tutto aggravato dal fatto che la gente, a differenza delle altre tre scalinate, ci si fiondava giù di fretta per arrivare prima alla stazione.

Frequenti a tal punto che nel 1967, otto persone rimasero ferite nella calca all'uscita da una partita e ancora nel 1969 un'altro incidente simile, all'uscita dal derby del 2 gennaio provocò 26 feriti. 
Il club non prese iniziative per migliorare la sicurezza  sulla scalinata ma aveva comunque speso 150.000 sterline, un mucchio di soldi, in miglioramenti all'indomani dell'incidente mortale del 1961.

Il 2 gennaio 1971 era un sabato, come oggi. 
In una Glasgow avvolta da una foschia fredda, umida e tetra c'era il derby, come oggi. 
Otto ragazzini, tredicenni o poco più, tutti compagni di scuola, tutti abitanti nella stessa strada, cinque tifosi dei Rangers, tre del Celtic,  salgono su un pullman nel piccolo paese di Markinch nel Fife diretti alla partita.
Giunti a destinazione si separano: cinque entrano nell' East Terrace, gli altri tre si dirigono verso il West Terrace. 
Sono oltre 80.000 i presenti che assistono ad un'incontro piuttosto scialbo avviato a concludersi senza reti.
Al 90' però Johnstone raccoglie una respinta della traversa sulla quale si era infranta una punizione di Chalmers e mette dentro portando in vantaggio il Celtic.
Dal East Terrace  parecchi tifosi della squadra di casa, cominciano ad uscire, oltre un migliaio scendono per la scalinata 13.
Negli ultimi istanti del recupero però Colin Stein pareggia, il boato provocato dal gol è enorme.
Altri stanno imboccando  la scalinata, forse qualcuno si ferma sentendo il boato e immaginando cosa sia successo, ma dietro le persone arrivano a centinaia.
Alcuni cadono, probabilmente quelli immediatamente dietro di loro cercano di fermarsi per non calpestarli ma la spinta che arriva da sopra è tremenda.
In alto la gente continua ad imboccare la scalinata per scendere, nessuno è conscio di quello che stà succedendo giù a metà.

I tifosi cantano, esultano, festeggiano il pareggio in extremis e imboccano l'uscita, e spingono.
Spingono per imboccare la scalinata, sono troppi tutti insieme, la calca che si forma spaventosa.
 Giù a metà, nonostante qualche colpo in avanti , le persone sono bloccate, la scala non smaltisce allo sbocco e da sopra continuano a riversarvici dentro. La pressione sulla gente bloccata in mezzo continua ad aumentare, le grida di aiuto si moltiplicano, i toraci, compressi nella ressa non riescono ad espandersi, respirare diventa sempre più difficile fino a diventare impossibile.
Il tutto per 10/15 minuti, troppi.

Muoiono così, in 66, cadendo uno sopra l'altro man mano che le spinte da sopra aumentavano

La pila di corpi ammassati raggiunge un'altezza di due metri.
Le barriere corrimano orribilmente divelte danno un idea della forza dello schiacciamento.
Raccappricciante.
I cinque ragazzini di Markinch sono li sotto.
 Uno dei medici che arrivò a prestare soccorso dichiarò scioccato che vide parecchie persone morte dritte in piedi.
Neanche una goccia di sangue, 60 morti asfissiati per schiacciamento e 6 soffocati. 
      Una residente vicino allo stadio vide la scena: 
" Vidi i tifosi scendere sulla scalinata.
All'improvviso quella folla enorme cominciò ad ondeggiare, subito si intuì che era fuori controllo.
Pochi secondi dopo la gente cominciò a cadere e ad ammassarsi orribilmente uno sopra l'altro."


In un primo momento si pensò che i tifosi davanti, attratti dal boato al gol del pareggio cercarono di tornare indietro provocando il blocco della scalinata e la conseguente ressa con la gente che vi si riversava sopra scendendo.
L' indagine concluse che la tragedia fu provocata dalla caduta sulle scale di almeno una persona e poi di quelli che man mano seguirono formando un ammassamento di corpi schiacciati.
Fu escluso che qualcuno cercò di tornare indietro in quanto fu provato che al momento della tragedia tutte le persone coinvolte nella ressa marciavano nella stessa direzione, verso l'uscita.

Lo shock provocato dalla tragedia fu enorme e reso emotivamente ancor più grave dalla giovane età delle vittime, tutte sotto i cinquant'anni.
Oltre ai cinque tredicenni, altri ventisei teenagers più sedici tra i venti e i ventinove anni e un bambino di nove anni.
I giocatori, ignari, all'uscita dagli spogliatoi cominciano a capire che qualcosa è andato storto nel tunnel all'uscita dagli spogliatoi.
Una volta fuori troveranno i primi cadaveri, coperti, allineati a bordo campo.
L'inchiesta dello sceriffo in merito al risarcimento danni delle vittime incolpò i Rangers, proprietari dello stadio, colpevoli di negligenza sulla sicurezza dell'impianto, aggravata dai precedenti tre casi negli ultimi dieci anni.
Il club non ricorse contro la sentenza dello sceriffo.
Seguirono giorni difficili, con la dirigenza sotto accusa, manager e capitano si fecero in quattro per far sentire la loro vicinanza alle famiglie e partecipare ad ogni singolo funerale.
Una successiva inchiesta guidata da  Lord Wheatley nel 1973 concluse che misure di sicurezza negli impianti sportivi risultavano largamente inadeguate.
L'inchiesta però non colpevolizzò nessuno per passate sciagure ma fu volta a raccomandazioni per il futuro degli impianti che sfociò nel Safety at Sports Ground Act del 1975. 

Willie Waddell, manager dei Rangers, non ebbe bisogno di aspettare le deliberazioni del nobiluomo e si imbarcò in un'ambizioso  progetto di ristrutturazione dello stadio.
Nel '74 andò ai mondiali in Germania e visitò parecchi impianti.
Alla fine il Westfalenstadion di Dortmund gli fornì l'ispirazione per il rifacimento di Ibrox.
Via i terraces, via i posti in piedi e le scalinate d'accesso pericolose, rimpiazzati tra tre tribune con posti a sedere,  nel 1981 questa prima parte d' opera fu completa 1990 .
Poi nel 1990 i lavori furono completati , i posti interamente a sedere e la capienza portata a 50.000 posti.

Come ebbe a dire John Greig, la ristrutturazione fu fatta tenendo conto della sciagura, delle vittime e del loro ricordo. I tifosi oggi devono comprendere perchè lo stadio è fatto in questo modo, cosa c'è dietro e onorare il ricordo di coloro che qui, ad una partita, persero la vita.

Kenny Dalglish, al tempo giovane promessa del Celtic e tifoso dei Rangers come tutta la sua famiglia, non convocato, si trovava quel giorno nel East Terrace insieme al padre.
Il 29 maggio 1985 era titolare nel Liverpool che scese in campo all' Heysel contro la Juventus e il 15 aprile 1989 era l'allenatore del Liverpool, seduto in panchina ad Hillsborough. 

Oggi, in una giornata che qui ricordava molto  quel 2 gennaio a Glasgow, si è giocato il derby di capodanno.
Non sarebbe stato possibile il verificarsi di nessuna tragedia in quanto l'incontro si è svolto a porte chiuse.
Ma riflettendo su quella tragedia mentre osservavo il gioco mi sono chiesto quale fosse il significato di una partita del genere giocata in totale assenza di pubblico.

2 commenti:

  1. Grande ricordo Albe e grazie anche da parte mia per i tuoi pezzi che rendono questo blog una miniera..di oro puro.
    C

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  2. Ciao Cri
    Sempre un piacere quando qualcuno lo trova interessante

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