martedì, luglio 31, 2018

Luglio 2018. Il meglio



Passata la metà del 2018 un bel po' di ottime cose come gli album di Fantastic Negrito, Kamasi Washington, Arctic Monkeys, Gaz Coombes, Jimi Tenor, Tony Molina, Tenderlonious, The Sea and cake, New Mastersounds, Belly, Wilko Johnson, Bellrays, Jack White, Sons of Kermet, Buttshakers, Anderson East, James Hunter Six, Orgone, Laissez Fairs, Ruby Rushton, e tra gli italiani Nicola Conte, Calibro 35, Iacampo, New Colour, Mads, Evil Knievel, Mamuthones, Sick Rose, Guignol, Mina, Blue Giants, Red Lines, Paolo Fresu.

TONY MOLINA - Kill the lights
Tony è uno che va per le spicce. 10 brani per nemmeno un quarto d'ora di musica e un universo che si dipana dai Beatles dell'Album Bianco ai Byrds, ai Big Star, al Dylan mid 60's a Simon & Garfunkel. Melodie e atmosfere incredibilmente toccanti, con QUEL suono e QUELLA attitudine.
Semplicemente bellissimo.

https://www.youtube.com/watch?v=IRO0QzfksI0

IGGY POP + UNDERWORLD - Teatime Dub Encounters
Iggy e gli Underworld se ne escono con un grande ep, nato quasi per caso, rinverdendo i fasti di "Trainspotting" (la colonna sonora conteneva loro brani pur se non i ncollaborazione).
Elettronica bella pulsante e la voce di IGGY che nobilita qualsiasi cosa.
Anche INVECCHIANDO si può rimanere AVANTI.

TENDERLONIOUS featuring the 22 ARCHESTRA - Shakedown
Eccellente debutto per il valente flautista (e polistrumentista) inglese in perfetta linea con le nuove direttive del New British Jazz: funk, cool jazz, ritmi afro (con il talento batteristico di Yussef Dayes in gran spolvero), grande groove, mescolanza.

TRACEY THORN - Record
Una delle voci più belle di sempre quella dell'ex Everything but the girl. Che ora è brillante giornalista musicale ma che ritorna periodicamente in studio di registrazione. Il nuovo album viaggia su sonorità synth pop, elettroniche, condite da testi profondi, diretti e aspri. Irresistibilmente affascinante.

SHIRLEY DAVIS & the SILVERBACKS - Wishes And Wants
La cantante anglo giamaicana sfodera un gradevolissimo lavoro intriso di soul, funk, northern soul, afro funk. Grande voce, sonorità perfette, avvolgenti e travolgenti. Album super !

TY SEGALL/WHITE FENCE - Joy
Immersione in una ruvida e visionaria psichedelia moderna (ma non troppo) che guarda anche al primo glam targato Bolan e Bowie.
Un ascolto lo merita e può riservare anche ottime sorprese.

BAMBOOS - Night time people
Ottavo album per l band australiana.
Ottimo pop soul ma che risente di una produzione molto (troppo) sofisticata e mainstream. Comunque sempre un buon ascolto.

KAIDI TATHAM - It's A World Before You
New jazz mischiato con funk soul, hip hop e ritmi dance. Un groove nuovo, pulsante, melting pot. SOUTHERN AVENUE - s/t
Esordio per la band di Memphis. Soul rock di ottima qualità, bene eseguito e interpretato tra qualche cover e originali.

OVLOV - Tru
La band americana sembra decisamente innamorata dei Dinosaur Jr. e delle atmosfere shoegaze. Il nuovo album è, comunque gradevole all'ascolto, rincorrersi delle citate influenze.Ben fatto pur se palesemente derivativo.

GORILLAZ - The now now
L'indolenza elettronica di Damon Albarn e compagni non convince del tutto in questo nuovo capitolo. La formula è conosciuta e prevedibile. Alcuni brani svettano per qualità ma in generale il tono rimane anonimo.

BLUE MOKA - Blue Moka
Aiutato dalla classe trombettistica di Fabrizio Bosso, il quartetto parmense è all'esordio con un ottimo album di cool jazz che guarda all'Hammond groove di Jimmy Smith ma spazia in elaborazioni riuscite di "Futura" di Dalla e "Footprints" di Wayne Shorter.
Molto piacevole, raffinato e suonato con grande gusto.

GOLDEN DAWN ARCHESTRA - Children of the sun
Il collettivo new yorchese stupisce con un album molto eterogeneo dove entrano ritmi ballerecci (che riporta ai Talking Heads afro di "Remain in light"), atmosfere psichedeliche dilatate, groove jazz funk, un'attitudine freak psych stile primi Hawkwind, Gong, King Gizzard.
Bizzarri e divertenti.

PAOLO FRESU DEVIL QUARTET - Carpe diem
Pura poesia, pura maestria, un album incantevole, di una classe eccelsa (peraltro ribadita da strepitose esibizioni dal vivo). Band spettacolare alle spalle, l'anima di Miles che sovraintende il tutto, un groove semi acustico in bilico tra il cerebrale e il solare con un tocco in più quando l'album si chiude con una incredibile versione bluesy del tema de "Un posto al sole". Imperdibile.

THE SHOWBIZ - Do the rock 'n' roll
La band campana riporta il rock 'n' roll alle radici primigenie, ai riff sgangherati di Chuck Berry, all'arroganza dei Dr. Feelgood, alla sfacciataggine del primo punk, alle reminiscenze 60's dei Flamin Groovies che guardavano ai Rolling Stones del 1965. Quattro brani sparati, senza fronzoli, diretti, secchi, elettrici, urgenti. C'è dentro tutto.
https://tonguerecords.bandcamp.com/album/do-the-rocknroll

BONSAI BONSAI - s/t
Il quintetto livornese, attivo dal 2015, all'esordio con un ep con sei convincenti brani.
Evidenti i riferimenti alla nuova psichedelia (dai Temples ai primi Tame Impala) ma anche ad esperienze più brit pop (Miles Kane, Last Shadow Puppets), un toco di shoegaze e una tastiera che tesse trame di sapore prog.
Un lavoro molto interessante e personale.

SOULSTANCE – Electronic Chamber Jazz
I fratelli Lo Greco aggiungono un ulteriore tassello alla loro prestigiosa carriera. “Electronic Chamber Jazz” si apre ad un largo ventaglio di contaminazioni cha vanno dal jazz, al funk, con insert elettronici e uno sguardo totale alla musica. L’approccio ricorda sia quello di Kamasi Washington sia quanto sta osando il new british jazz di Shabaka Hutching e Binker and Moses. Coraggioso e aperto mix di classico e contemporaneo.

BRADIPOS IV - Lost waves
La band casertana è in giro da vent'anni. E quando si dice "in giro" si intende anche mezza Europa e California (da cui sono recentemente tornati e dove hanno impunemente portato la loro visione di un sound nato proprio là, il surf).
Dodici brani strumentali riempiono di delizia questo nuovo, ennesimo, lavoro discografico, all'insegna di una proposta che guarda ai classici di Surfaris o Dick Dale. Suonati sempre impeccabilmente e con un gusto raro, venati di una sottile e ammaliante malinconia melodica. Eccellente e imperdibile per gli amanti del genere.

FRANCO FORNASARI - Ondestelle
Franco Fornasari ha una lunga storia artistica alle spalle, tra concerti, composizione, incisioni (seppure occasionali). Che ora mette a frutto in un album di sedici brani che raccoglie solo una piccola parte del suo smisurato repertorio. Cinque sono in inglese, sei in italiano e cinque strumentali a rappresentare al meglio l'universo creativo di Franco.
Che spazia dal cantautorato anni 70 (da De Gregori a Bennato, Crosby, Stills, Nash and Young e la tradizione americana) a nuove forme che lo avvicinano al mondo di Ryley Walker, (vedi "Dove sei"), blues, country. C'è grazia, raffinatezza, tensione, melodie perfettamente articolate e una cura esecutiva di primissima qualità.
Grande album !

ASCOLTATO ANCHE:
THE SUFFERS (buon pop soul), TANUKICHAN (cantautrice alt rock soporifera e inutile), ALI SHAHEED MUHAMAD (jazz, hip hop, funk, non male pur se risaputo), CHASTITY (noiosissimo alt rock shoegaze), SHEMEIKA COPELAND (un buon album di blues), LUCERO (noioso american rock), HYPNOTIC BRASS ENSEMBLE (buon mix di funk strumentale e groove hip hop basato su una poderosa sezione fiati. Gradevole), OKONKOLO (afro sound discretamente interessante), VYNIL WILLIAMS (dream pop sognante...appunto...carino)

LETTO

MATTEO P. BIANCHI – Yoko Ono
"E' l'artista sconosciuta più famosa del mondo.
Tutti sanno il suo nome ma nessuno sa cosa faccia"
(John Lennon)

E YOKO ONO è stata anche la più odiata.
Per decenni derisa, insultata, bastonata (artisticamente e verbalmente), ritenuta la responsabile della fine dei Beatles (tesi sempre ampiamente smentita da ognuno di loro).
Un odio gratuito e sguaiato, che anticipa di molto quello all'ordine del giorno sui social attuali.
Un linciaggio insensato per un'ARTISTA totale, d'avanguardia, sperimentale, provocatoria, raramente comprensibile per i canoni abituali dell'appassionato rock.
Una donna con una storia particolarissima (nata ricchissima, finita poverissima durante la guerra, ritornata a testa alta, le prime opere nei 60's, il rapimento della figlia Kyoko da parte del primo marito, l'incontro con John, la tragica morte del compagno e la prosecuzione di una carriera che solo negli ultimi anni ha trovato un equilibrio con giudizi di pubblico e critica esenti da pregiudizi vecchi e stantii).
Matteo B.Bianchi è un fan di Yoko, ne ripercorre vita e carriera con affetto e (auto) ironia, il libro è fresco e frizzante.
E consigliatissimo.

TONY JEFFERSON, STUART HALL - Rituali di resistenza
Un interessantissima, approfondita e certosina ricerca sulle sottoculture giovanili (Teds, Mods, Skinheads, Rastafariani), ricca di aneddoti e particolari spesso inediti.
Ma, ATTENZIONE, lo scritto non indugia su note di colore ma sul linguaggio intrinseco alle aggregazioni in questione.
Un saggio talvolta ostico e scientifico che utilizza non di rado una terminologia non sempre agevole (.."le eteroclite articolazioni non ci consentono di comprendere ontologicamente cosa si intende oggi quando di parla di "americanizzazione" della gioventù post-atomica; aspirazione alla mobilità verticale dei "miniaturisti" ...) ma che contestualizza al meglio il ruolo delle culture giovanili all'interno della società.

PIERGIORGIO DI CARA - Cammina, stronzo. Sbirri a Palermo
Di Cara lavora nella Polizia, a Palermo.
E racconta, racconta storie piene di adrenalina, paura, ma anche della quotidianità in questura, di appostamenti, di malavita, da quella spicciola a quella "là in alto".
Il linguaggio è diretto, senza fronzoli, duro e crudo.
Un libro prezioso per capire tante dinamiche, spesso viste in un'ottica superficiale.
E quando ti chiamano a casa dicendoti che "stanno venendoti a trovare" un senso di panico travolge anche il lettore.

IGIABA SCEGO - Caetano Veloso
La scrittrice italo somala (già autrice dello splendido "Adua") ci porta, con passione totale alla scoperta del genio e della vita romanzesca del grande Caetano Veloso. Si parla ovviamente tanto di musica ma molto più dell'uomo e delle sue vicende. Veloce, divertente, intenso, un buon libro per saperne di più sul cantautore brasiliano.

BEPPE FENOGLIO - La malora
Il "gemello" di "Fontamara" di Silone, ambientato nelle Langhe, alle porte di Alba.
Miseria, violenza, sopraffazione, nessun futuro per il povero Agostino che si rompe la schiena per un tozzo di pane, dorme in un pagliaio, circondato da padroni infami, matrimoni combinati, morte, povertà estrema.
Fenoglio scrive divinamente, con un'efficacia rara.

VISTO

OSANNA a Piacenza "Palazzo Farnese" 17 luglio 2018
Torrenziale concerto per la band partenopea.
Un tiro incredibile, tecnica smisurata, potenza sonora che si accompagna senza problemi a raffinatezze di ogni tipo.
Una musica totale che in un contesto palesemente prog abbraccia jazz, rock, hard, canzone d'autore, sonorità mediterranee, tradizione napoletana, perfino reggae.
Spettacolare la riproposizione della colonna sonora del film "Calibro 9", con musiche di Luis Bacalov e commovente omaggio finale a Francesco Di Giacomo del Banco con incluasa citazione di "Luglio, agosto..." degli Area. Impressionanti !

PEPPE SERVILLO e DANILO REA a Gragnano (PC) "Villa Marchesi" 18 luglio 2018
Elegante, raffinato, teatrale, avvolgente. Peppe Servillo incanta, accompagnato dall'immensa classe pianistica di Danilo Rea, il foltissimo pubblico accordo all'evento.
Si rivede la tradizione napoletana (da "Maruzzella" a Ditincello vuje", via "Està nun voglio fa niente" con uno strepitosa e divertente finale con "Dove sta Zazà".
Servillo è un bravissimo intrattenitore, teatrante nato, racconta storie e aneddoti, con ironia e sarcasmo.
Rea lavora di fino, raramente si "espone" ma lo fa con una capacità unica e rara.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".

Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4

IN CANTIERE

La prima parte del tour di presentazioni del libro su GIL SCOTT HERON "Gil Scott Heron. The black Bob Dylan" per Volo Libero Edizioni è andata benissimo.
Tanta gente, molto attenta e partecipe, moderatori fantastici.
Un eccellente modo per far conoscere un personaggio del calibro di GIL SCOTT HERON.
Da settembre si riparte (Ancona, Barletta, Piacenza, Nord Est, Firenze, Perugia, Napoli, Sicilia).



5 commenti:

  1. Mrs. Peel, we're needed!

    GMV

    RispondiElimina
  2. Ho tolto la signorina Rigg, foto un po' "spinta". Poi su FB me la segnalavano...

    RispondiElimina
  3. Mrs Peel..cosa mi sono perso?
    Ottimo rimpiazzo conla sempre fascinosa FHardy..

    ..le eteroclite articolazioni non ci consentono di comprendere ontologicamente cosa si intende oggi quando di parla di "americanizzazione" della gioventù post-atomica; aspirazione alla mobilità verticale dei "miniaturisti"..

    Questa quota vale già di per sè la lettura..chissà i poveri traduttori.
    sembra che Yoko ono stia vivendo un bel (e meritato) momento di "riabilitazione artistica". ne sono felice

    C

    RispondiElimina
  4. Era una foto tranquilla della Rigg nel 1965 ma FB, su cui richiamo i post del blog, magari l'avrebbero censurata. Yoko merita.

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails