mercoledì, novembre 15, 2017

Nico 1988 di Susanna Nicchiarelli



E' sempre difficile addentarsi nell'improbabile tentativo di restituire credibilità al soggetto quando si parla di personaggi dell'ambito musicale.
Raramente si riesce a ricrearne lo spessore e un'immagine reale di quella che è la vita di un artista, in tour, in studio, in fase compositiva, nella vita quotidiana.

Susanna Nicchiarelli si cimenta con gli ultimi due anni di vita di NICO, figura decadente e decaduta, schiava di droga pesante, di un rapporto conflittuale e problematico con il figlio Ari, oscillante tra la voglia di lasciare la musica e costretta a suonare in luoghi improbabili per mantenersi.

Grazie all'immensa prova dall'incredibile espressività dell'attrice danese Trine Dyrholm che giganteggia in ogni inquadratura, il film si mantiene ad un buon livello anche se personalmente non condivido l'entusiasmo nè le lodi sperticate lette in giro.

Molte le cadute di tono, frequenti gli adattamenti sbrigativi, superficiali e poco credibili (pur se cinematograficamente comprensibili).
Ottima la scelta dei brani (riarrangiati molto bene da Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e cantati perfettamente da Trine Dyrholm), suggestivi i brevi inediti filmati d'epoca dei Velvet Underground, ottime le ricostruzioni ambientali dell'epoca.
Buon film, comunque interessante pur se con molti dubbi.

Nel film viene rappresentato l'incontro tra Nico e Dome La Muerte che avvenne a Pisa (lei rimase una settimana a casa sua) con un Dome interpretato da un poco attendibile Thomas Trabacchi (barba bianca, capelli corti...mah...pur se sul braccio sinistro ha un tatuaggio che riproduce la copertina di "Black n Wild" dei Not Moving).
Poi Dome entrerebbe nella band di Nico (cosa mai avvenuta) e avrebbe una relazione con lei (nemmeno...).


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