martedì, dicembre 29, 2015

Le delusioni del 2015



Tra tanti ottimi dischi che hanno reso interessante il 2015 musicale non mancano alcune SONORE DELUSIONI.

A partire dagli amatissimi STRYPES che provano a sganciarsi dall'entusiasmante rhythm and blues/garage degli esordi a favore di sonorità più pop finendo però di assomigliare, con il nuovo "Little Victories" a brutte copie degli Arctic Monkeys.

Non è da tempo lecito aspettarsi granchè da RINGO STARR ma il nuovo "Postcards from paradise" è davvero sconfortante e sconcertante per pochezza, nostalgìa a valanghe, sciatteria. Peccato, mi piange il cuore....

Gli SLEAFORD MODS avevano entusiasmato con "Divide and exit" (disco dell'anno nel 2014 in questo blog).
Il nuovo "Key markets" mostra tutti i limiti di un sound che non vuole sapere di evolversi e cambiare e il cui minimalismo non è più una sorpresa ma solo ripetitività.

Altrettanto deludente il noioso "Arrivano gli alieni" di STEFANO BOLLANI, artista e personaggio che ammiro e stimo tantissimo...

Sorprendente il cambio di direzione dei TAME IMPALA che dalla atmosfere psych dei due precedenti album approdano con "Currents" ad un pop sintetico che personalmen te ho apprezzato davvero molto poco.

Poi in ordine sparso sbadigli e indifferenza per i nuovo lavori di YO LA TENGO, JOSS STONE, BRIAN WILSON, BELLE & SEBASTINE. SUFJAN STEVENS, VACCINES, OH SEES, e la promessa brit pop THE ENEMY

7 commenti:

  1. Ho comprato il nuovo Tame Impala a scatola chiusa senza aver sentito prima gli altri due... bruttino davvero.
    Spero per loro che i precedenti siano un po' meglio...

    GMV

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  2. "SLEAFORD MODS - Divide and exit
    Il duo hip hop punk con un nuovo violentissimo album dove su basi ossessive, dure, ipnotiche, quanto minimali, spesso vicine al mood dei P.I.L. snocciolano testi durissimi, scazzati, molesti, volgari e aggressivi. Una potenza! E tra le cose più nuove in circolazione"
    Hai cambiato idea Tony?

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  3. Gli SLEAFORD MODS avevano entusiasmato con "Divide and exit" (disco dell'anno nel 2014 in questo blog).
    Il nuovo "Key markets" mostra tutti i limiti di un sound che non vuole sapere di evolversi e cambiare e il cui minimalismo non è più una sorpresa ma solo ripetitività.

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  4. E già che ci siamo è morto anche John Bradbury, batterista degli Specials

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