venerdì, dicembre 19, 2014

Omaggio a Gianni Brera



Un sentito omaggio di ALBERTO GALLETTI a GIANNI BRERA.

Il 19 dicembre di parecchi anni fa (1992), moriva Gianni Brera.
Una vita trascorsa a parlare di sport e a viverlo, alla sua maniera, prettamente ‘di pancia’ ma con il dono del saper raccontare.
Un mio conterraneo (roba di 5km), mi sento a lui accomunato da tutto quello che gli è sempre piaciuto a parte la caccia.
Cominciai a leggerlo alle superiori quando mi capitò in mano un suo libro (L’Anticavallo), esilarante e strepitosa raccolta di racconti dalle strade. del Tour de France che aveva seguito come inviato sin dall’immediato dopoguerra.
Da allora non me ne sono più separato, ho cercato tutti i suoi libri e letto quanto più ne potevo sui giornali, la sua opera e il suo pensiero hanno formato e condizionato il mio modo di fare, vedere e leggere di sport.

Non ho intenzione di analizzare l’opera e la vita di Brera, non basterebbero 1000 pagine, probabilmente non sarei neanche capace, ma mi sono ricordato di lui poco tempo fa mentre scrivevo di catenaccio (cos’altro?) una delle cose sulle quali non sono mai stato d’accordo con lui e la vicinanza con la data della scomparsa mi ha provocato un senso di tristezza, misto a melanconia aumentata dal fatto che anche sabato scorso, come tanti altri sabati sono passato da quella maledetta curva mentre portavo il figlio a giocare, è sempre sabato e c’è sempre il pallone di mezzo, impossibile non ricordarsi di lui.

Tornava da un mangiata al ‘Sole’ di Maleo, uno dei suoi ristoranti preferiti, dove aveva poi tirato tardi con gli amici e il padrone del ristorante, la macchina sulla quale viaggiava fu centrata alle tre e mezza di notte da un'altra che proveniva in senso opposto a tutta birra e perso il controllo invase la loro corsia, impatto tremendo, violentissimo auto distrutte, la Sierra sulla quale viaggiava Brera con gli amici è sventrata, i corpi esanimi scaraventati sulla strada a diversi metri, il giovane che li aveva appena sorpassati torna indietro e chiama i soccorsi, niente da fare: moriranno tutti e tre durante il trasporto all’ospedale di Codogno.

Vita di merda, tra Codogno e Casale ci sono 4km e solo due curve, a quell’ora probabilmente anche solo due macchine che viaggiano in senso opposto, tre non di più, non c’era un filo di nebbia.
Guido Quartieri, il colpevole di questa strage, all’epoca 24enne, patteggiò due anni dopo al processo e fu condannato a un anno e dieci mesi più un’ammenda di 250mila lire.
Vita di merda, ha ammazzato tre persone con la sua guida del cazzo.
Ieri ho comprato un cotechino in una cascina qui vicino, lo metterò nella pentola venerdì pomeriggio, farò un po di polenta e inviterò mio padre (che da grande juventino non lo ha mai amato, benché ammirato quello si), il barbera ce l’ho.

15 commenti:

  1. Cotechino e barbera, allora. Alla salute del Giuàn Brera fu Carlo !

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  2. Giusto, stappero' anch'io questa sera...e come diceva Guccini "...a culo tutto il resto...".
    Era e rimane il numero uno del giornalismo sportivo e non solo. Il suo ultimo libretto, appena pubblicato, Introduzione alla vita saggia, e' bellissimo, con prefazione esilarante di Carlo Verdone. Leggetelo, diobono.
    Albert, mi hai fatto ricordare una giornata con lui, in occasione di una partita della nazionale a Udine, dove ci ubriacammo da Boschetti a Tricesimo, mangiando da dio e bevendo...abbastanza. Io vino e Peppone...coca cola.
    Poi la partita fu una formalita', nel senso che io ero troppo imbesuito e lui si faceva relazionare sulle azione di gioco da un suo vicino di tribuna stampa. Era unico.

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    1. ...mi sarei stupito del contrario....tu a coca e..Peppone ubriaco!!! ....
      aveva ancora la Jetta verde bottiglia od era già con Audi??
      Clodoaldo

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  3. Ricordo il vostro viaggio a Udine perchè avrei voluto troppo venire con voi un Italia-Austria se non sbaglio, sapevo che lo avreste beccato.
    Inimitabile!

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  4. I miei ricordi sono principalmente televisivi; un modo diverso di parlare di calcio in tv, meno urlato, meno macchiettistico e più competente. Era comunque davvero pure un altro calcio. A proposito di San Zenone Po, ma è il paese dove c'è la statua (decisamente bruttina) della zanzara giusto? Ho un vecchio amico che è nato la e me ne ha parlato come uno dei più grandi crimini contro l'arte degli ultimi 50 anni :-)
    Un brindisi al vecchio Giuan.

    Charlie

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    1. La statua non l'ho mai vista (ci son passato anche ieri da San Zenone), ma quelle vere, per la liseria, quelle ci sono altroché, e quante!

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    2. ..Statua entrando dalla parte di Spessa sulla dx all'altezza del ponte sull'Olona...di una bruttezza esemplare...ed anche inquietante...
      per Giuan...sepoltura minimal in quel di S.Zenone ..sigaro sulla lapide pochi fronzoli...
      come Pertini la cui salma riposa in quel di Stella e se non fosse per una corona sempre verde col simbolo della presidenza della repubblica non si noterebbe nemmeno....altra gente ...accidenti...altra gente!!
      Clodoaldo

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  5. ....esordi' con un "s'a fiv chi vialtar?" Vero, Italia-Austria.

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  6. Gallo mi unirò con voi stasera al brindisi..per Giuan e con mio padre juventino come il tuo che proprio oggi compie 80 anni!
    SALUTE!
    C

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  7. Grande C! e buon compleanno al papà, sarà anche contento vista la vittoria di ieri.
    SALUTE!

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  8. Perchè ? Ieri la Juve ha PER CASO giocato ??? Dove ? Con chi ? Ah e ha anche vinto ??

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  9. Infatti era una non squadra, nessuno si è accorto di niente Bevici sopra va..............

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