lunedì, maggio 28, 2012

Suonare dal vivo ai tempi della crisi



Aretha Franklin non si preoccupava tanto di intonare una caldissima "Think" nel suo bar "Soul Food" nel film "Blues Brothers" nè Sonny Boy Williamson di suonare l'armonica in strada da qualche parte in USA.

Nel tour che stiamo facendo con Lilith and the Sinnersaints sta emergendo con sempre più evidenza una nuova modalità di fare concerti ma soprattutto DOVE.
La nostra band può essere configurata, per comodità, in una fascia medio bassa (un'etichetta alle spalle, Alphasouth, una distribuzione nazionale ed internazionale, Audioglobe, copertura mediatica su tutte le principali riviste italiane, qualche passaggio a RadioRAI, un minimo di interesse da parte di pubblico e critica e un discreto numero di concerti a prezzi che coprono di poco il rimborso spese).
Le ultima date le abbiamo fatte al "Bar Dante" di Acqui Terme. Come dice la parola un BAR, nè più nè meno, senza palco, impianto minimale, spazi strettissimi.
Già lo avevamo fatto a Monza, al "Lybra", alle 19 (dopo ci sarebbero stati problemi con il vicinato). Ad Asti abbiamo suonato in una chiesa sconsacrata. Sabato vicino a Varese A CASA di Paolo dei (band eccellente) Lo.Mo, al "Sur Le sofa".
Concerti andati benissimo, pubblico interessato, appassionato, tanti CD venduti e grandissimo, diretto, feeling tra gruppo e spettatori.

La crisi (economica, sociale e artistica) ha ridotto gli spazi, i locali tradizionali spesso sono costretti alla chiusura, alla drastica riduzione dei concerti e a non poter più rischiare su nomi "medio-bassi" ma solo su quelli "garantiti" (soliti noti, cover bands, nomi locali), i festival estivi seguono la medesima prassi, i budget a disposizione sono sempre più ridotti.

E allora LA MUSICA si ritaglia NUOVI SPAZI, improbabili forse, estremi, precari, ma che continuano a dare voce, con forza (disperata ?), a chi vuol fare musica, suonare, proporre, esporre la propria ARTE (anche se MEDIO-BASSA).
Una realtà che continua a pulsare nonostante le macerie.
E allora grazie a chi continua a crederci, ai bar, a Paolo e a tutti coloro che si reinventano un nuovo modo di espressione.
CON OGNI MEZZO NECESSARIO.

23 commenti:

  1. Questo e' anche grazie ai gruppi come Voi..
    CON OGNI MEZZO NECESSARIO
    (sto tenendo d'occhio un paio di posti nuovi qui intorno..)

    C

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  2. sono affascinato dal viso sorridente del chitarrista nella seconda foto
    C

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  3. non solo non si vuol rischiare sui nomi medio-bassi ma si preferisce puntare sula solita cover-band del cazzo, del liga, del vasco e dei litiba per un guadagno sicuro in vendite di birre. Tanto la musica è solo un sottofondo

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  4. Non biasimo però nemmeno troppo i gestori dei locali che spesso per far quadrare i conti sono costretti ad una bella cover band di VAsco che gli porta pubblico e quattrini piuttosto che una validissima band che porterà anche tanta arte e spettacolo ma poco pubblico.

    La domanda è la solita: perchè si spendono milioni e milioni di euro per la LIRICA (ad appannaggi odi poche centinaia di persone) e neanche un euro che è uno per locali o iniziative a supporto della musica POPolare ?
    Con le dovute eccezioni (vedi giunte comunali illuminate ma anch'esse sempre più a corto di soldi)

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  5. At ghe' rason, Tony. Anche noi, pur essendo nella meta' di mille, ci siamo ritagliati (soprattutto stagione invernale) un po' di spazi in luoghi, magari angusti, ma che ti danno l'opportunita' di suonare e divertirti. Pare che sia la nuova frontiera del live. Ci sta'. Anche noi siamo una cover band (anzi, cover di una cover band), anche se cerchiamo di proporre un live decente, mettendo insieme le cover un po' ruffiane e qualcosa un po' piu' ricercato. Ma e' dura. Fortunatamente mi sembra che, invece, certe cover band di lighevasco ecc.ecc. stiano allentando la morsa.

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  6. Mi parlava giusto un amico (con band di musica loro,anche apprezzata da critica) che per l'estate la vedeva dura..mancanza di concerti di fascia media,a parte il localino e soprattutto il grande evento e mega sponsor..che ovviamente vede in cartellone band di altra caratuta (almeno per i promoter)
    C

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  7. D'altra parte il festival o locale non può permettersi, con l'aria che tira, di far venire un gruppo "piccolo" (che tra cachet, cena, permessi, SIAE, fonico etc) gli costa TOT e si carica del forte rischio di bucare la serata.
    Il "nome" (uno su tutti DENTE) costa sicuramente di più ma garantisce un "minimo sindacale" di pubblico e magari (nel caso del festival) anche uno sponsor.
    C'è poco da fare....occorre tornare ai bar e alle piccole situazioni (dove poi rimedi ancora un po 'di soldi vendendo i CD)

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  8. ma il chitarrista seconda foto e' Massimo dei Sinner?

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  9. OT @ Tony: plico casula arrivato a destino, spero sia stato lo stesso per la busta

    UTV

    Charlie

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  10. Qui è in voga da alcuni anni l'apericena,con supporto di gruppo musicale...spesso funziona,anche se il pubblico è un pochino distratto (ma al momento non c'è molto da pretendere).
    Venerdì scorso a Borgo D'Ale,abbiamo suonato nella ex chiesa di S.Francesco : cornice particolarmente indicata per noi,serata veramente affascinante e "mistica".
    Un plauso a Vico degli Effervescent Elephants,che ci ha aiutato moltissimo e che è intervenuto sul finale,totalmente freakout (non LSD,ma grappa!)

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  11. La grappa è molto meglio dell'LSD inoltre è molto più Casula
    @ Galletti: ieri ho visto la Pro Vercelli in tv e mi chiedo....ma che cazzo mi maglie avevano? Chi l'ha scelto quel colore indefinibile?

    Charlie

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  12. @ GAlletti: Forza leoni!!!!! Allora Albe dai che la si fa la si fa la si fa!!
    Forza PRO!!
    C

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  13. Non so, non l'ho vista ma la divisa da trasferta è completamente rossa.

    Forza Pro!

    C direi che ci vediamo domenica in Via Massaua!!!

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  14. La PRO è la mia seconda squadra...in negozio avevo persino il disco con l'inno dei leoni,non ricordo bene di quale anno...

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  15. Uhmm, color oro, non male, coi calzoncini bianchi arebbero state decisamente più eleganti.
    Certo non se ne capisce la necessità, maglia bianca calzoncini neri, dov'era il problema?

    Piacenza in C2, squadra davvero modesta ma volonterosa, paga gli orrori societari degli ultimi 18 mesi, senza le penalizzazioni si sarebbe salvato evitando gli spareggi. Ad ogni modo non sarebbe servito comunque perchè l'8 giugno nessuno andrà in tribunale a comprarlo e il Piacenza sparirà.

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  16. Non so, non l'ho vista ma la divisa da trasferta è completamente rossa.

    Forza Pro!

    C direi che ci vediamo domenica in Via Massaua!!!

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  17. A bomba del topic comunque, bisogna riconoscere che siamo in pochi e quindi ovviamente produrre ed usufruire musica di buon livello qualitativo e basso impatto commerciale sarà sempre un problema. Il tutto secondo me aggravato dal fatto che da noi a differenza dei paesi anglo-sassoni la gente per queste cose non spende.

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  18. Non fare il latinorum e dimmi piuttosto se domenica hai intenzione di presentarti al Robbiano oppure no.

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  19. Però Tony il Diavolo Rosso ad Asti è un locale storico, comunque importante, o no?

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  20. Si si infatti in mezzo riusciamo a piazzare locali "importanti" e comunque buoni ma in generale sembra un po' lo specchio dell'Italia d'oggi : ci si arrangia come si può.
    E lo stesso con la musica, si suona dove si riesce, si organizza dove si trova, con pochi mezzi, arrampicandosi sugli specchi.
    Soprattutto in mezzo a mille cavilli burocratici, orari del cazzo imposti dai vari comuni, limiti di decibel etc etc

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