sabato, maggio 26, 2012

Back in the 60's



Due album che ci riportano nei profondi 60's, senza contaminazioni nè intermediazioni sonore.
Così è, se vi piace.
A ME PIACE !

I ROOKIES operano nella Valtidone (che ha partorito cose che voi umani...tra cui i NOSTRI amati Temponauts), profonda provincia di Piacenza, dalla metà degli anni '90 per volere iniziale di Attilio Fellegara, prime mover della scena neo 60's piacentina e nazionale, che diede vita, oltre anche agli HERMITS, al FESTIVAL BEAT (poi "rilevato da un altro insano prodotto della Valtidone, Gianni Fuso Nerini).
Cambiata più volte la line up, giungono a questo, secondo, album, "Things ever said" con un sound (riprodotto rigorosamente in vinile, in 250 copie) sfacciatamente debitore al Dutch Beat di bands come Outsiders e Q 65 ma che assimila anche influenze USA di Love e 13th Elevator (oltre a buone dosi di suoni dalla mitica compilation "Nuggets") e degli Stones 1965, quelli di "Out of our heads".
Aggiungiamo un po' di primi Sick Rose e dei Chesterfield Kings del primo album e abbiamo il quadro completo di ciò che riservano questi grandi 12 brani dove una ritmica precisa e potente sorregge le chitarre di Simone Modicamore, sempre incisive, creative, personalissime e una voce adattissima al genere e perfettamente inserita nel contesto.
Supportiamo la musica e i gruppi che fanno tutto con passione, amore e dedizione totale.

Ho parlato di Olanda per i Rookies e dall'Olanda arrivano i THE KIK all'esordio con "Springlevend" un album che sembra una lista di brani perduti da "A hard day's night" dei BEATLES.
Suonano esattamente come i Fab Four di quel primo semestre del 1964 con un'aggiunta di primi Who, Kinks, Yardbirds e Monkees qua e là.
E il risultato è un beat freschissimo, solare, sereno e divertente.
Poco altro da chiedere, ascoltare e goderne!

THE 60's ARE BACK !!

8 commenti:

  1. Santo cielo! Qualcuno può fare qualcosa per le copertine dei Rookies?
    Comunque li ho sentiti due volte dal vivo, bravissimi! Valtidone is a gas!

    Strepitosa quella di The Kik che però non ho mai sentito, ma al solito mi ispirano tantissimo

    RispondiElimina
  2. Ascoltati The Kik, assolutamente d'accordo, ci ho trovato qualcosa anche dei Gerry and The Pacemakers.
    Ecco, diciamo che se il rock si fosse fermato al 1966, c'era comunque di che divertirsi. ;)

    RispondiElimina
  3. Siamo sicuri poi che il titolo non sia "Things never said" ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è una scuola che si chiama Wall Street Institute. Costa un pò ma ci sono bravi madrelingua che potrebbero insegnarti un pò di inglese. Non è male al giorno d'oggi sai, può servire.
      Ciao
      La grafica della copertina.
      Sara Molinaroli

      Elimina
  4. Io sono un beatlesiano, e A Hard Day's Night è il mio beatle album preferito ma... THE KIK no! Sono tremendi. D'accordo il tributo, l'omaggio, il riconoscimento ma... UN'IDEA originale non guasterebbe.
    Sui Rookies mi informerò...certo che, come dice Sir.Moog, la copertina, da sola, non mi avrebbe mai convinto all'ascolto :)

    RispondiElimina
  5. Io sono un beatesiano e "A Hard Day's Night" è il mio Beatles Album preferito ma... THE KIK no! Sono tremendi, dai. Sì, d'accordo, suonano bene (ma quante tribute band lo fanno?), va bene il tributo, l'omaggio, l'ammirazione ma... ci fosse UNA sola idea che non sia già venuta a qualcun'altro 50 anni fa.
    Sui Rookies, mi fido del consiglio e cerco di trovarli. Anche se devo dar ragione a Sir.Moog: quell copertina non mi avrebbe mai attirato.

    RispondiElimina
  6. Mi scuso per il doppio commento. Il primo era andato in errore e sembrava non fosse stato pubblicato.

    RispondiElimina
  7. A me i KIK piacciono proprio perchè sono TOTALMENTE dedicati a quel primo semestre 1964. Nè prima nè dopo. Ci vuole talento...

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails