venerdì, novembre 14, 2008

Vergogna a orologeria





Diaz, solo 13 condanne. Assolti i vertici della polizia

il Tribunale di Genova, presieduto da Gabrio Barone, ha emesso la sentenza contro i 29 agenti e dirigenti della Polizia di Stato accusati della mattanza alla scuola Diaz: solo 13 condanne.
E l’assoluzione per i vertici della polizia.

«Finita la mattanza e ritiratasi la polizia entrammo a vedere. C'era silenzio, un silenzio agghiacciante. E sangue, pozzanghere di sangue. Ad ogni piano c'era del sangue sui muri. Una carneficina!» Graziella Arzaroli, medico del Genoa Social Forum, 20 luglio 2001

Ora che la sentenza di Genova circoscrive le responsabilità a pochi "fuori di testa", dalle forze dell'ordine dovrebbero giungere all'opinione pubblica limpide e inequivoche rassicurazioni.
Chi ha a cuore la Costituzione, nelle istituzioni, nella società, nella politica, dovrebbe invocarle.
Perché le sentenze per la Diaz e Bolzaneto più che rasserenare, inquietano.
Più che medicare le ferite, le fanno ancora sanguinare.
Giuseppe D'Avanzo (Repubblica.it)

10 commenti:

  1. mamma mia che schifo.
    1 minuto di silenzio per la morte (violenta) dello stato di diritto.

    RispondiElimina
  2. Vi ricordate l'indignazione del mondo nei confronti del paese che mi ospita per gli avvenimenti pre-olimpici di qualche mese fa?
    Non siamo poi cosi' diversi: se non per il fatto che questo, perlomeno, e' un regime dichiarato.
    Per usare un espressione cinematografica siamo solo facce divese della stessa ipocrisia.

    Assurdo..

    Thomas

    RispondiElimina
  3. La tristezza e' aumentata dal fatto che in realta' in cuor nostro tutti quanti ci aspettavamo una cosa del genere, e di conseguenza non c'e' stupore

    RispondiElimina
  4. Qualcuno disse che
    "La democrazia è soltanto la forma più accettabile di dittatura"
    purtroppo la realtà lo conferma e benchè ci illudiamo di vivere nel "migliore dei mondi possibile" abbiamo ancora molta,troppa strada da fare per ritenerci effettivamente liberi.

    RispondiElimina
  5. trovo che matteo abbia centrato il punto.
    Cristiano

    RispondiElimina
  6. Calpestata la Costituzione a Genova nel 2001, calpestata la Costituzione con la sentenza.
    Siamo una repubblica delle banane.

    RispondiElimina
  7. Caro Direttore,
    leggo che Repubblica si aspettava (anche) dai vertici della Polizia segnali di fedeltà alla Costituzione. Il vertice della Polizia è uno solo. Sono io. Credo perciò di doverle una pacata spiegazione. Metterei intanto da parte il richiamo alla fedeltà alla Costituzione che è assai suggestivo mediaticamente, ma anche questione troppo seria per essere messa in discussione dalla vicenda che trattiamo. Oltre 150 anni di storia, i nostri morti e il lavoro diuturno per il bene dei cittadini di migliaia di persone sottopagate onorano la Costituzione ogni giorno. Non credo perciò che nessuno abbia bisogno di essere rassicurato sulla fedeltà alla Costituzione delle forze di polizia.

    Credo invece, e sono d'accordo con Repubblica, che il Paese abbia bisogno di spiegazioni su quel che realmente accadde a Genova. L'Istituzione, attraverso di me, si muove e si muoverà a tal fine senza alcuna riserva, non attraverso proclami via stampa, ma nelle sedi istituzionali e costituzionali.

    Si muove, e si muoverà, inoltre, con i fatti. Dall'inizio del mio mandato, ad esempio, mi sto adoperando per approfondire, e anche correggere, tutte le modalità di intervento "in piazza" anche avviando la costituzione della prima scuola di polizia per la tutela dell'ordine pubblico che sarà inaugurata il prossimo 3 dicembre. Abbiamo ai vertici dei reparti, investigativi e operativi in genere, persone pulite. Dal luglio dello scorso anno, io sono il loro garante e mi assumo, come ho già fatto, la responsabilità per gli errori che possano commettere.

    Caro direttore, sto scrivendo l'ultimo capitolo della mia storia professionale e non lo macchierò certo per reticenza, per viltà o per convenienza.

    Antonio Manganelli

    RispondiElimina
  8. quindi bisogna anche tacere, mi sembra di capire...a Napoli per la questione dei rifiuti la gente ha preso le botte, a Venaus per la Tav la gente ha preso le botte, gli studenti che protestano han preso le botte (tranne quelli di destra estrema, loro hanno aiutato a darle), ogni volta che ci sono 30 persone con 2 cartelli in mano compare un assembramento di polizia in assetto antisommossa!

    RispondiElimina
  9. C'è in questo senso un libro interessantissimo (quanto PESANTISSIMO) di Emilio Quadrelli, "Autronomia Operaia" che ho appena finito di leggere (a fatica...) che spiega come fino a poco tempo fa lo Stato Evoluto (quello delle "Grandi Democrazie" per intenderci) prevedeva dei "nemici esterni" da cui difendersi ed eventuali "nemici interni".

    La nuova era, o meglio, il "Nuovo Ordine" prevede che qualunque "nemico esterno" venga derubricato in "stato canaglia" / anti democratico / dittatoriale e che non siano più previsti "soggetti ostili interni" a loro volta derubricati in soggetti "DEVIANTI" e di conseguenza bastonabili a volontà.

    Pertanto qualunque assembramento "ostile" al governo (destra o sinistra non importa) può essere ricondotto alla democrazia a bastonate.

    In questo senso Manganelli fa un ragionamento corretto. "Io rispetto la Costituzione e la democrazia, difendo lo Stato in piena legalità" , ovvero bastono chi si allarga troppo .

    Chi non accetta la TAV , decisa dal governo, cioè dalla maggioranza, chi no accetta le discariche sotto casa, chi (a breve e sarò in prima linea ) non vorrà la centrale a biomasse nel comune di Ferriere.

    Buone bastonate a tutti

    RispondiElimina
  10. ...del resto, caro Manganelli, i poliziotti non rappresentano l'unica categoria "professionale" sottopagata. Voglio dire, non è che se sei sottopagato la costituzione di autorizza a legnare la gente, specie se è indifesa e perlopiù innocente, sbaglio?

    Lo stato di diritto non è morto di certo oggi. Lo stato di diritto non esiste da un pezzo, e probabilmente in Italia non è mai esistito. Questo è solo l'ennesimo tentativo (riuscito) di prevaricare il codice penale che, in teoria, dovrebbe bastare ed avanzare a garantire una convivenza decente e dei processi equi e dignitosi. Poi c'è sempre più la pericolosissima tendenza a mostrare i muscoli con i pesci piccoli per tranquillizzare l'opinione pubblica del cazzo, salvo poi cacarsi addosso e sorvolare con nonchalance sui crimini più atroci commessi dai potenti.

    Il fatto che poi il capo della polizia si chiami Manganelli, che neanche a "La sai l'ultima", è solo un aggravante generica per definire in quale stato inverecondo si trova la barzelletta che usiamo chiamare Italia.

    Scherzi a parte, anche se come detto per me lo stato di diritto è ormai decomposto da decenni, mi associo al minuto di silenzio proposto da Pibio...

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails