lunedì, novembre 10, 2008
Black Power: Miriam Makeba
Prosegue la serie periodica dedicata agli artisti più rappresentativi della Black Music, intesa come commistione di radici nere, impegno civile, impegno anti razzista, qualità della proposta musicale.
Il 24 giugno si è parlato di NINA SIMONE , l'8 Luglio di SLY & THE FAMILY STONE , il 18 luglio di GIL SCOTT HERON, il 15 settembre i TEMPTATIONS, il 7 ottobre di FELA KUTI.
Doveroso e triste omaggio a Mama Africa MIRIAM MAKEBA, scomparsa ieri a Castelvolturno dopo un concerto a sostegno a Saviano contro la camorra.
Aveva 76 anni. Era nata a Johannesburg il 4 marzo 1932.
Aveva speso tutta la sua vita per l'impegno civile diventando famosa oltre che per la sua musica per essersi battuta contro il regime dell'apartheid che aveva dilaniato il Sudafrica.
Per questo era diventata delegato delle Nazioni Unite.
Non a caso il suo impegno contro la segregazione razziale, ingigantito dalla fama di cantante nota in tutto il mondo, aveva causato la reazione del governo sudafricano che, nel 1963 - in pieno regime di apartheid - l'aveva costretta all'esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi.
Per tornare in Sudafrica, Miriam Makeba dovette attendere quasi 30 anni: soltanto nel 1990, infatti, Nelson Mandela riuscì a convincerla a tornare nella terra dove era nata (sua madre era di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa).
Trasferitasi prima in Europa e poi negli Stati Uniti, proprio in quella lunga fase della sua vita, espresse il meglio di sè nel campo artistico. In America Miriam Makeba incise le sue canzoni più conosciute: Pata Pata, The Click Song e Malaika.
Nel 1968 si sposò con Stokely Carmichael, un attivista per i diritti civili, leader dei Black Panthers
Il matrimonio scatenò grandi polemiche negli Stati Uniti e la sua carriera ne subì un notevole rallentamento.
Si separò dal marito - con il quale si era trasferita in Guinea - nel 1973. Nel 1985, dopo la morte della sua unica figlia, Bongi, tornò a vivere in Europa.
Nel 2005 decise di dare il suo addio alle scene e lo fece con un memorabile tour, che toccò tutti i Paesi del mondo nei quali si era esibita.
Etichette:
Black Power
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Poco da dire.
RispondiEliminaTristezza.
Respect
C
ohibò qual triste notizia.
RispondiElimina:-(
Proprio l'altra sera trasmettevano il video d'epoca di PATA PATA...ma che annata sfigata,cazzarola!
RispondiEliminaDA noi davvero poco conosciuta comunque
RispondiEliminaPersonalmente conosco veramente poco di lei a parte "Pata pata" e un altro paio di brani e, altrettanto sinceramente, non è che mi esalti musicalmente.
RispondiEliminaVoglio solo rimarcare quanto triste sia stato l'epilogo: (da Corriere.it)
«Ha cantato davanti a poche decine di persone — racconta Jean Milongo, mediatore culturale del Fernandez — e lei sembrava infastidita. Parlando in inglese ha detto: mi avete fatto aspettare troppo tempo, e adesso non c'è più nessuno». Sebbene debilitata, la Makeba ha voluto ugualmente onorare il suo impegno. Stringendo il microfono tra le mani giunte, immobile su una sedia, ha cantato tre pezzi. Poi si è di nuovo rivolta al pubblico, composto quasi solo da africani che vivono nei ghetti di baracche e vecchie case cadenti sulla foce del Volturno