martedì, luglio 30, 2019

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



FIREHOSE - Ragin, Full on
Dopo la morte di D.Boon, Mike Watt e George Hurley sciolsero i Minutemen, aggiunsero il loro fan Ed Crawford alla chitarra e diedero vita alla magìa dei Firehose.
Cinque album all'insegna di un jazz punk impazzito dai connotati funk, scarno, minimale, dove la creatività era lasciata totalmente libera. L'esordio del 1986, unito al successivo "If'n" sono esemplari della loro tecnica e proposta sonora.

BURNING TREE - s/t
Un favoloso album nel 1990, bene accolto da pubblico e critica ma per motivi sconosciuti la band si sciolse poco dopo. Il chitarrista Marc Ford si unì ai Black Crowes e poi a Ben Harper, il batterista a Izzy Stradlin.
Sound rock blues, Hendrixiano, condito da sonorità aspre, eccellenti melodie e una tecnica sopraffina.

STEAM HEAT - Austin Funk
Spettacolare funk jazz targato 1975. Anfetaminico, denso di spunti fusion, potentissimo, con strumentisti di pura eccellenza. Nel 1975 ad Austin la segregazione razziale era ancora ben presente e una band mista di bianchi e neri creava non pochi problemi e turbamenti in città.
Reagirono con una fantastica musica, ancora attualissima e fresca.

FABIO CELI e gli INFERMIERI - Follia
Band napoletana che nel 1969 fece uscire un unico album di proto prog, molto avanti per i tempi (italiani).
Sound vicino ai Deep Purple dei tempi, a Brian Auger, al classico prog italiano di qualche tempo dopo.
Testi polemici e irriverenti (tanto che il disco venne subito bandito dalla Rai).
Il batterista Roberto Ciscognetti suona da anni con l'Orchestra Italiana di Renzo Arbore.

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