giovedì, maggio 12, 2016
Il punk in DDR
Può sembrare impossibile ma anche in Germania Est ci fu una scena punk.
Non propriamente florida nè numericamente nutrita ma con caratteristiche e aneddotica molto particolari, nonostante un regime assai poco tollerante nei confronti delle differenze dalla linea del Partito Comunista.
Questo articolo ne riassume dettagliatamente la storia: http://kalashnikov-collective.blogspot.it/2012/01/punk-in-ddr-verboten-punx-breve-storia.html che in qusta sede abbrevio e implemento con altre notizie.
Le prime presenze vengono notate già nel 1979 a Berlino Est, Dresda, Lipsia, Erfut, Halle e poco dopo nascono le prime band, ovviamente clandestinamente, come gli Schleim-Keim di Erfurt, i Paranoia di Dresda, i Mullstation di Eilseben, L'Attentat di Lipsia, gli Zwitschermaschine, i Feeling B, i Namenlos (, i Planlos e i Rosa Extra di Berlino Est.
Come spesso accadeva nei paesi dell'est la strumentazione è piuttosto approssimativa, si prova in casa in condizioni precarie, per l'estetica ci si arrangia ispirandosi alle rare foto che arrivano da oltre cortina.
Ma il problema principale è che nella DDR non esistono locali in cui suonare, solo le band riconosciute dagli organi goverativi possono suonare in pubblico.
Incredibilmente l'unica possibilità di espressione per i punk arriva dalla CHIESA, in particolare quella Protestante, che, in funzione anti comunista, appoggia questa forma di dissidenza.
Nella DDR, come negli altri paesi del Blocco, le minoranze religiose sono tollerate (nonostante chi espliciti la sua fede religiosa subisca ostracismi e persecuzioni più o meno pesanti) ma gli edifici religiosi sono zone franche che la polizia evita di violare.
Nella Chiesa del Redentore di Rummersburg, a Berlino Est dal 1980 lascia spazio alla scena punk e nel 1983 l'arcidiacono Lorenz Postler organizza una lunga serie di concerti punk con Namenlos, Unerwuscht, Planlos e pubblicherà la fanzine punk "Alosa".
La comunità punk, clandestina e vessata, diventa piuttosto pericolosa e si segnala per numerosi episodi di teppismo di strada.
Nel 1980 avviene la prima schedatura da parte della polizia di duecentocinquanta punx berlinesi che vengono dichiarati ma successivamente la repressione si intensifica: gli viene vietato l'accesso ai bar e ai ristoranti, in molti vengono arrestati e interrogati bruscamente, ogni comunità e ogni band vengono infiltrati dalla Stasi con membri che denunciano i compagni di musica (spesso in cambio di soldi e piccoli aiuti).
Poco prima della Caduta del Muro la pressione si allenta, il 22 e 23 aprile del 1988 si tiene una due giorni di concerti alla Chiesa del Redentore di Berlino Est alla quale partecipano molte band locali altre da Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia), due dalla Germania Ovest.
La reazione dei giovani al regime comunista porta molti verso idee di estrema destra e circolano parecchi naziskin che, una volta, riunita la Germania infesteranno le zone orientali della nazione. Anche se inizialmente il saluto nazista era solo una voluta, estrema, provocazione contro il regime (che rifiutò sempre di ammettere l'esistenza di qualsivoglia persona che potesse essere nazi nel paese!).
I Namenlos scrissero un brano dicendo: “Abbiamo di nuovo dei nazisti per le strade di Berlino “ e finirono in prigione per due anni accusati di infangare la reputazione della Germania dell’Est sostenendo che ci fossero degli estremisti di destra in un sistema comunista.
La maggior parte delle bands si scioglie, solo gli Schleim-Keim e i Mullstation proseguono mentre i Feeling B troveranno il successo con il nome di Rammstein (con anche membri dei Die Firma, nome gergale con cui veniva chiamata la Stasi...si scoprì poi che alcuni membri dei Die Firma avevano denunciato i compagni del gruppo in quanto agenti della Stasi !!).
Un aspetto ridicolo di una faccenda così seria è l'assoluta mancanza di conoscenza dell'inglese degli agenti della Stasi che permetteva di cantare frasi contro il regime (in inglese) senza essere perseguiti (la Stasi aprì un fascicolo contro i fantomatici SHEheads, non capendo dalle intercettazioni che si parlava di SKINheads).
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Chi l'avrebbe mai detto! Ci si stupiva ai tempi quando scoprivamo che esistevano scene e gruppi punk in Argentina,Cile e Brasile (ai tempi delle dittature militari),e persino in Scandinavia,mi chiedo se i punk di Berlino Ovest,quelli che abitavano nei quartieri tipo Kreuzberg erano in contatto con loro.O persino alcuni esponenti del punk italiano di allora,quando si corrispondeva mediante lettere... Paul67
RispondiEliminaNon credo, erano isolatissimi e controllatissimi
RispondiEliminagrandissimo il punk con il montone!!
RispondiEliminaC'erano anche gli skaters nella DDR! un gruppo di questi riuscirono a diventare squadra nazionale della DDR e si divertirono pure...il documentario dedicato a loro è THIS AIN'T CALIFORNIA...bellissimo...
RispondiEliminaÈ un mockumentary
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