venerdì, maggio 06, 2011

Il mondo si divide tra chi conosce Robert Johnson e chi non sa chi è





L’8 maggio l’anima nera di ROBERT JOHNSON compie 100 anni.

Il più rivoluzionario musicista blues, rock, pop della storia.
Morì nel 1938 a 27 anni.
Greil Marcus scrisse: "Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera".

La cosa migliore che ci ha lasciato è che ha inciso SOLO 29 brani.
Non ne esistono altri, non esistono live, outtakes, demo.
Solo quei 29 brani, qualche foto, notizie frammentarie e un video in cui appare per 8 secondi (ma non è mai stato confermato).
E’ tutto lì.
Un universo immenso, in costante espansione, da esplorare in continuazione e scoprire sempre cose nuove.

A fine di novembre del '36, all'interno del Blue Bonnet Hotel o del Gunter Hotel incise 16 canzoni tra cui "Kindhearted Woman Blues", "I Believe I'll Dust My Broom", "Sweet Home Chicago", "Rambling On My Mind", "When You Got a Good Friend", "Come On In My Kitchen", "They're Red Hot", "Cross Road Blues", "Preaching Blues (Up Jumped the Devil)", e "If I Had Possession Over Judgment Day".
Nel nel giugno del '37 i restanti pezzi, tra cui "Hellhound On My Trail", "Drunken Hearted Man", "Me And The Devil Blues".

Il mondo si divide tra chi conosce Robert Johnson
e chi non sa chi è.

(Rita Lilith Oberti)

14 commenti:

  1. Io l'ho conosciuto grazie a Eric Slowhand Clapton. Un genio.

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  2. Qualunque artista che moriva a 27 anni, in un periodo storico in cui non esisteva la sovraesposizione mediatica (oggi avremmo migliaia di foto, video, profili facebook e myspace) lasciando poche stravaganti notizie sulla sua vita molto alcolica, estrema e sentimentalmente variegata, sarebbe diventato un mito quasi per diritto. Soprattutto oggi che si mitizzano musicisti di estrema nicchia come lui.
    Johnson è stato un grande chitarrista blues, un avanguardista notevole, un personaggio che aveva ancora moltissimo da dare. I suoi 29 pezzi erano certamente l'antipasto di quello che ci avrebbe potuto lasciare e senza dubbio sono state embrionali nell'evoluzione del blues, però non lo definirei il più rivoluzionario di tutta la storia del blues e del rock. Forse lo sarebbe diventato, chi può dirlo. Sicuramente non i 29 pezzi che ci ha lasciato.

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  3. è diventato un mito (anche per il sottoscritto), ma poi dopo aver letto "Robert Johnson. I got the blues" di Luigi Monge ho ridimensionato il mito.

    Le influenze avute da altri bluesman (es. Skip James) non sono poche.

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  4. Il suo modo di comporre ed eseguire, l approccio e l attitudine, erano ASSOLUTAMENTE innovativi.
    Ha, come tutti, avuto sicuramente dei maestri e dei riferimenti, ma personalmente lo considero totalmente rivoluzionario.
    Sono brani incisi negli ANNI 30, non dimentichiamolo....

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  5. Infatti non nego il suo contributo innovatore, nè la sua qualità di musicista creativo (oltre alle qualità che lo hanno reso sicuramente uno dei chitarristi più dotati e ambiziosi della storia del blues). Però dire che è stato il più rivoluzionario di tutta la storia del rock e del blues, bè insomma, mi pare decisamente enfatizzato ed esagerato. Ci sono stati altri che sicuramente lo sono stati di più. Chiaramente se consideriamo la giovane età e facciamo ipotesi su quello che avrebbe potuto fare in seguito allora si può pensare di tutto... Ma sulla base di quello che ha lasciato possiamo sicuramente dire che è stato un grande bluesman, ma metterlo sul trono della storia della musica credo non sia oggettivo...

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  6. Il giudizio e ovviamente soggettivo e personale.
    Ma Robert Johnson anticipava di decenni un certo modo di concepire la musica.
    Quello che poi divento il rock n roll.
    Probabilmente va affiancato a tanti altri che però finiscono per essere, per un discorso anche solo anagrafico, conseguenti alla sua lezione.

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  7. Io sono della seconda metà. Confesso la mia alergia per il blues scarno, mi fa perder la pazienza...come mai Tony?

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  8. A me il blues piace (come altri generi) a piccole dosi... ne metto nel mio prox Dave's Trick Box, quindi state collegati a Mod Radio UK!


    Calibro 35 - Cinque bambole per la luna d'agosto

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  9. Ha ha ha grande Tony, non esageriamo...ma gli dedico volentieri "Worried life blues" (ma ci starebbe meglio Straight To Hell).

    Bella cinque bambole per una luna d'agosto, ho la versione originale su una raccolta Cinevox, non ricordo più chi fosse, Piero Umiliani forse?

    non oso scrivere qual'è l'ultimo pezzo che ho sentito (alla radio)

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  10. Azzarderei un'ipotesi teoretica.
    Il Delta-blues, lì più o meno è iniziato tutto, un po' come nell'Antico Testamento, Robert Johnson, Elmore James...
    Poi il Blues Revival dei 50's che come Giovanni Battista tiene insieme tutto...
    E poi i Nostri Eroi della prima british invasion che hanno ripreso la Parola e l'hanno portata alle masse. Il Nuovo Testamento.
    Dopodichè il diluvio(oggi), le stronzate elettroniche e il rap, che proprio come Scientology etc etc...non esprimono più nulla, ma intanto si arricchiscono fino a scoppiare.
    ah ah ah!

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  11. Pibio: analisi lucida

    Alberto: non vale devi mettere quello che hai sentito, anche se dalla radio...

    Damian Marley - Count Your Blessings

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  12. Da ieri ascolto solo CORI ALPINI e credo che andrò avanti fino a domenica,tra un brindisi e l'altro...fino a che non crollo ahahahaahhhh :)

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  13. Grande Pibio. Comunque per me il blues delle origini e i due Testamenti vanno di pari passo: nel cestino del rudo! ha ha ha

    OK Davide ti accontento anche se poi il Boss mi butta fuori: Duran Duran - Wild Boys.

    Zoot Money's Big Roll Band - Fina

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