giovedì, dicembre 09, 2021

Kina - Questi anni



Il suono dei Kina era sferragliante e veloce si ma aveva addosso un che di fresco: era pulsante senza essere sporco, era ricco di energia e vitalità...non assomigliavano a nessun altro gruppo punk italiano...dentro ai testi i tre spremevano la frustrazione e il peso di ritrovarsi a vivere in provincia, lontano da tutto e da tutti...raccontavano le difficoltà della vita come fossero salite in montagna con le speranze ficcate come chiodi nelle pareti verticali.
(Marco Pandin)

Un prezioso documento che sublima la storia dei KINA, una delle più importanti (hardcore punk) band italiane di sempre.

Il box contiene lo splendido docufilm "Se ho vinto se ho perso" di Gianluca Rossi (i dettagli del film con intervista al batterista Sergio Milani qui: http://tonyface.blogspot.com/2019/07/se-ho-vinto-se-ho-perso-di-gianluca.html), a cui si aggiunge un elegante libretto a cura di Marco Pandin con foto, testi e interviste ai protagonisti, relativamente al tour di reunion del 2019.
Documentato da un CD di un'ora registrato nelle 12 date tra Italia, Germania, Olanda in cui la band suona alla perfezione, potentissima e con una registrazione di primissima qualità.
In aggiunta cartoline e reperti vari.

Per chi reputa che Quegli anni siano stati importanti, un documento imperdibile.

Ecco cosa hanno fatto i Kina: hanno fatto come i tedeschi gli inglesi e gli americani, anzi no, hanno fatto di più e di meglio. Si sono chiamati fuori dai giri eppure hanno condiviso, hanno saputo parlare ma hanno saputo soprattutto ascoltare, si sono fatti i cazzi loro riuscendo però a coinvolgere parecchi altri ragazzi e gruppi, hanno sognato a voce alto e fatto i conti puntualmente ogni fine mese, hanno sbagliato e hanno avuto ragione.
I Kina sono andati avanti e ogni tanto si sono dovuti fermare. oh cazzo a me è successo uguale. E anche a voi, mi sa.

(Marco Pandin)

Per contatti qui:
https://www.facebook.com/kinastorieepensieri

3 commenti:

  1. Stavo pensando alla parola giusta per definire i KINA e la mia esperienza con loro.
    Maestri? Esempio tangibile di come coniugare il più genuino e convinto spirito DIY con le mille contradizioni insite?
    Onestà intellettuale a prescindere dal discorso strettamente musicale?
    Anche io li ho spesso definiti "gli Husker Du italiani" volendo mettere in risalto grande tiro e gusto melodico che li accomunava...
    Negli anni ("QUESTI" anni) ho avuto occasioni di conoscere Sergio Giampiero e Alberto in situazioni diverse. Posso dire che belle persone sono?




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  2. Esatto. Rimangono soprattutto belle persone. Che hanno lasciato un grande insegnamento.

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  3. Spirito libero e libertario autentico, che ne abbiamo bisogno in questi giorni di piazze dove di Libertà si fa un pretesto non una Meta.

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