lunedì, febbraio 19, 2018

Il sequestro di Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi



Nella notte del 27 agosto del 1979 Fabrizio De Andrè e Dori Grezzi vengono sequestrati nella loro abitazione sarda di Tempio Pausania.
Rimangono prigionieri per quattro mesi.

Alle 23 del 20 dicembre, a pochi chilometri da Alà dei Sardi, venne rilasciata Dori Ghezzi, alle 21 del 21 dicembre, invece, venne liberato Fabrizio, nei pressi di Buddusò a seguito del pagamento di 550 milioni di lire (dopo che la prima richiesta fu di 2 miliardi).

I rapitori (dodici uomini tra organizzatori, basisti e carcerieri) saranno tutti arrestati poch igiorno dopo (anche a causa di una certa approssimazione e dilettantismo) e condannati in via definitiva nel novembre del 1985 a pene variabili tra i 5 e i 25 anni di reclusione.
Il sequestro fu molto duro e i due rapiti tenuti in condizioni estreme, nelle montagne tra Orune e Pattade (in provincia di Nuoro e Sassari).

Fabrizio De Andrè:
"I primi giorni non ci facevano togliere la maschera neppure per mangiare, e così ci tagliavano il cibo a pezzettini e ci imboccavano. È stata un'esperienza tremenda che tuttavia ha lasciato anche segni positivi, come la riscoperta di certi affetti nascosti.
Nei confronti di mio fratello Mauro, ad esempio.
È stato lui a trattare coi rapitori e non dimenticherò mai il nostro abbraccio appena tornati a casa.
Il primo mese di sequestro ci hanno fatto compagnia le emozioni, poi è prevalsa la monotonia”


Dori Ghezzi:
“Si cercava di far passare il tempo, ci inventavamo dei giochi stupidi pur di distrarci.
Visto che procuravano le sigarette e i cerini per Fabrizio, lui era riuscito a creare delle carte da gioco.
Abbiamo avuto paura, ma ci siamo preoccupati anche molto per gli altri che non sapevano se eravamo ancora vivi.
Con dei cappucci in testa è difficile comunicare, dialogare, ce li toglievano solo per alcune ore. Fermo restando che ci avevano privato della nostra libertà, i nostri carcerieri si sono comportati in modo tutto sommato umano.”

Fabrizio De Andrè:
"I rapitori erano gentilissimi, quasi materni. Sia io sia Dori avevamo un angelo custode a testa che ci curava, ci raccontava le barzellette.
Ricordo che uno di loro una sera aveva bevuto un po' di grappa di troppo e si lasciò andare fino a dirci che non godeva certo della nostra situazione.
Anzi, arrivò a sostenere che gli dispiaceva soprattutto per Dori".


Fabrizio e Dori perdonarono alcuni dei sequestratori e firmarono una richiesta di grazia per il vivandiere.

All'esperienza dedicò il brano "Hotel Supramonte"
https://www.youtube.com/watch?v=I5uq0p4iFuU

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
Tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
E una lettera vera di notte falsa di giorno
Poi scuse accuse e scuse senza ritorno
E ora viaggi vivi ridi o sei perduta
Col suo ordine discreto dentro il cuore
Ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.
Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
Grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
E un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
Sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
Passerà anche questa stazione senza far male
Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
Ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.
E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
Cosa importa se sono caduto se sono lontano
Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
Perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
Ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore.


Intervista sul sequestro
https://www.youtube.com/watch?v=zDc2LS_0Sz4

"Hotel Supramonte" con intervista sul sequestro e immagini d'epoca
https://www.youtube.com/watch?v=Y-yvNNSOYJs

3 commenti:

  1. Il famoso veterinario che nel continente doveva ripulire i soldi del riscatto fu beccato a dieci km da casa mia allorquando andò a versare 13 milioni in contanti alla filiale di banca a Chiusi Scalo. Nel 1980 13 milioni in contanti non erano roba da veterinari.

    Charlie

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  2. Immagino di si oppure versamento cospicuo e sospetto per un veterinario di provincia ben introdotto per motivi di lavoro con tanti pastori di origine sarda presenti nel senese/viterbese

    Charlie

    RispondiElimina

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