Si è parlato a lungo della Saudi League, come nuova frontiera dello spettacolo calcistico, grazie all'arrivo di titolati campioni (da Cristiano Ronaldo a Neymar, Benzema, Brozovic, mané, Firmino) e nomi magari di secondo piano ma comunque reduci da esperienze nei migliori campionati europei.
Tutti sommersi da valanghe di soldi.
Le aspettative sono state ampiamente deluse.
A partire dalla Nazionale guidata da Mancini che dall'auspiacato innalzamento qualitativo del campionato avrebbe dovuto trarre vantaggio ma che è stata eliminata agli ottavi della Coppa d'Asia 2023.
Il campionato si è rivelato invece privo di alcun interesse sportivo.
Disertato dal pubblico televisivo: uno share sempre sotto il 2%, dato bassissimo mentre la media di presenze negli stadi passata dai 10.197 spettatori del 2022/23 agli 8.399 del 2023/24.
La serie A ha 30.911 spettatori, la serie B 22.247, la Lega Pro 3.200 (con un'impennata di spettatori televisivi del 40%).
I 18 club che prendono parte alla Saudi Pro League hanno speso quasi 939 milioni di euro in cartellini (di cui oltre 800 milioni solo dai quattro principali club sauditi, Al-Hilal, Al-Ahli, Al-Ittihad e Al-Nassr), e circa 1,2 miliardi in ingaggi stagionali, con un incasso di 50 milioni (la Premier ha incassato 1,5 miliardi).
In Italia si è speso circa 850 milioni ma con un attivo di oltre 170 milioni, la Bundesliga +300 milioni, la Liga a +150 milioni.
Non dimentichiamo però che il calcio è solo una componente del progetto, partito nel 2017, SAUDI VISION 2030, più ampio e complesso, di espansione economica, politica e sociale dell'Arabia Saudita nel mondo.
Lo sport (oltre al calcio - con candidatura per i Mondiali 2020 - ci sono anche Formula Uno, golf e boxe, tra gli altri) è la cortina fumogena virtuosa per fare dimenticare i diritti umani costantemente violati, la condizione dei lavoratori stranieri e le discriminazioni pesantissime nei confronti delle donne (non parliamo dei diritti LGBT+), il ricorso frequente alla pena di morte per reati spesso risibili, la vendita di armi e l'espansionismo politico a suon di cannonate (vedi lo Yemen).
I prossimi anni ci diranno se è stato solo il primo passo verso una nuova dimensione del calcio mondiale o un tentativo mal riuscito e al momento molto triste e inutile.
giovedì, giugno 06, 2024
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eh pero il bacino d'utenza e' importante, i mussulmani sono 2 miliardi nel mondo ...
RispondiEliminaInfatti. I soldi per sostenere l'impresa per un po non gli mancano.
RispondiEliminaUn po come l' IPL in India anche se va puntualizzato che la passione indiana per il cricket non è paragonabile a quella saudita per il calcio. Ma non si sa mai.
Calcisticamente è ridicolo ma si sono comprati il Newcastle United che, c'è da scommetterci, prima o poi andrà giocare partite di campionato a Ryad per incrementare la propaganda. Ma non è altrettanto ridicolo che la Juve Stabia debba giocare almeno le prime partite del prossimo campionato di Serie B alla Galleana?
Il calcio professionistico è ormai una realtà impazzita e fuori controllo, oltre che completamente idiota.
RispondiEliminaanonimo delle 12:42 nono dicevo che volendo margini di crescita ne hanno tantissimi
RispondiEliminacioe' per uno del bangladesh che non ha mai visto una partita di calcio dal vivo ma che , grazie alla globalizzazione inizia ad interessarsi ...vedere manchester city liverpool o una partita della lega saudita e' lo stesso e magari sceglie la seconda perche' non ci sono pubblicita' di alcoolici e e' piu vicino alla sua sensibiilta' di credente...Poi anche il calcio europeo...visto che ormai il "prodotto" e' pensato per TV e internet, dove ci fanno i veri soldi... non credo interessiamo noi europei ma i restanti 7 miliardi e mezzo
Si certo è così. Nel cricket già succede, hanno addirittura inventato un nuovo formato del gioco (che sta al calcio come il calcio a 5 tanto per capirsi) per contenere le partite entro tempi televisivi plausibili (2/3 ore). Probabilmente quello del Bangladesh guarda quello, ne conosco qualcuno che gioca con me o contro. Per il calcio guardano il Milan. In Asia, il mercato sport-televisivo principale comunque guardano la PL. Il presidente del PIF ha comunque detto che se c'è qualcosa che può contribuire a far entrare un dollaro in più nelle casse dell' Arabia Saudita lui la fa (intervistato a proposito degli investimenti della Saudi League), perchè è quello che gli interessa non il calcio in se.
EliminaQuesto anche il motivo per il quale meriterebbe di fallire miseramente, ma ha troppi soldi.
anonimo delle 12:42, per questo credo che le leghe minori siano la soluzione...anche se spero nella promozione del mio vicenza in serie B, ma la vedo durissima...abbiamo meta' squadra infortunata e la carrarese che corrono come gli assatanati
RispondiEliminaSpiacente, ma nonostante la simpatia per il Vicenza (prima squadra, oltre ad un altra ovviamente, vista allo stadio maggio '73) spero che ce la faccia la Carrarese un po di novità legata a squadra di tradizione senza sussulti recenti per un vecchio ex-calciofilo, ci giocò il padre di un mio carissimo amico e ci andai pure a vedere una partita del figlio che era avversario, stadio insolito buon contesto. Erba artificiale mi par di ricordare, unica pecca (non da poco)
EliminaMah, il calcio rimane un fenomeno locale, specialmente quando si tratta di campionati minori. I tentativi di commercializzare globalmente certi campionati mi fanno sorridere, li trovo un po ridicoli. Chi cazzo guarda una partita del campionato polacco su un telefonino. Ho provato ma è dura e il motivo è che tutti ormai giocano come fossero il Manchester City e da vedere in tv o sul telefonino fan pena e sono pallosissimi
EliminaComunque in bocca al lupo. Vai?
RispondiEliminaAnonimo delle 12 42
EliminaVado a vicenza a vederla da maxischermo. I pochi biglietti del settore ospiti sono evaporati
Il progetto SAUDI VISION 2030 di cui parlo alla fine prevede investimenti per 700 MILIARDI di dollari. Quindi UN miliardo per il calcio è una cifra ridicola per loro. La Saudi League aveva già chiesto una wild card per una sua squadra in Champions. Ora con il mondiale per club vediamo. Se faranno la figura dei cioccolatini rimarranno ai margini (come prevedibile) ma se si piazzeranno bene, sarà un'apertura. Hanno comunque ancora cinque anni di investimenti e crescita. Chissà...
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