martedì, dicembre 06, 2016

Massimo Ranieri - Malìa parte II – Napoli 1950-1960



GLI INSOSPETTABILI è una rubrica che scova quei dischi che non avremmo mai pensato che... Dopo Masini, Ringo Starr, il secondo dei Jam, "Sweetheart of the rodeo" dei Byrds, Arcana e Power Station, "Mc Vicar" di Roger Daltrey, "Parsifal" dei Pooh, "Solo" di Claudio Baglioni, "Bella e strega" di Drupi, l'esordio dei Matia Bazar e quello di Renato Zero del 1973, i due album swing di Johnny Dorelli, l'unico dei Luna Pop," I mali del secolo" di Celentano, "Incognito" di Amanda Lear, "Masters" di Rita Pavone, Julian Lennon, Mimmo Cavallo con "Siamo meridionali"e i primi due album dei La Bionda di inizio 70's, il nuovo album dei Bastard Son of Dioniso, "Black and blue" dei Rolling Stones, Maurizio Arcieri e al suo album "prog" del 1973 "Trasparenze", Gianni Morandi e "Il mondo di frutta candita", il terzo album degli Abba, "666"degli Aphrodite's Child, la riscoperta di Gianni Leone in arte Leonero, il secondo album di Gianluca Grignani, Donatella Rettore e il suo "Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide", Alex Britti e "It.Pop", le colonne sonore di Nico Fidenco , il primo album solista dell'e Monkees, Davy Jones, Mike McGear (fratello di Paul McCartney), Joe Perrino, il ritorno di Gino Santercole, l'album del 1969 di Johnny Hallyday con gli Small Faces, la svolta pop della PFM, gli esordi degli Earth Wind and Fire e quelli degli UFO, e l'ultimo di Jovanotti, uno dei primi lavori di Bruno Lauzi, l'album prog del 1972 dei Dik Dik, Riccardo Fogli e la sua opera prog rock del 1979 "Matteo", del nuovo di Massimo Ranieri "Malìa", la dimenticata opera rock dei Giganti "Terra in bocca", l'esordio di Riccardo Cocciante del 1972 con l'opera prog rock "Mu", Pooh (già citati con "Parsifal") con il primo "Per quelli come noi" del 1966, gli Small Faces riuniti alla fine dei 70's, Frank Sinatra e il suo album più anomalo, "Watertown", i due lavori che Bobby Solo ha dedicato a Johnny Cash e John Lee Hooker, oggi torniamo a MASSIMO RANIERI e alla seconda pare del progetto "Malìa".

Le altre puntate de GLI INSOSPETTABILI qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Gli%20Insospettabili

MASSIMO RANIERI ha da qualche tempo abbracciato il jazz, accoppiandolo alla tradizione napoletana.
Dopo uno splendido omaggio dello scorso anno ad una serie di classici del genere ( ne parlammo qua: http://tonyface.blogspot.it/2015/10/massimo-ranieri-malia.html) torna sugli stessi sentieri con il volume secondo di "MALIA", sempre affiancato dalla produzione artistica di MAURO PAGANI e da una band con i fiocchi con alcune delle eccellenze del JAZZ ITALIANO, Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e sax soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria) e Riccardo Fioravanti (contrabbasso).

Scaletta con titoli importanti dove spicca una strepitosa "Torero" (che assume movenze free jazz/funk) o la conturbante "Tamuriata nera", il classicissimo "Malafemmena" con la tromba di Rava protagonista di un'intro da brividi mentre il primo brano è un omaggio a Mina e Celentano con la versione della loro "Che T’Aggia Di’" pubblicata nel loro album del 1998.

Produzione superba, grande voce, versioni di altissimo livello e operazione (che pare preveda un terzo capitolo) preziosa, riuscita e lodevolissima.

Non posso nascondere che nei miei ascolti giovanili ci sono stati grandi artisti jazz come Miles Davis e John Coltrane, ma non riuscivo a “entrare”.
Oggi, però, li ho riscoperti e ho compreso con maggiore convinzione la loro arte.


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