mercoledì, aprile 06, 2011

Il Calcio Biscotto



Ogni anno, da aprile in avanti, l'ultimo mese e mezzo di campionato (Serie A e B ma non si contano i casi nelle serie minori) è teatro di trucchi, accomodamenti, interessi convergenti, scambi strani, baratti che magari troveranno spiegazione sul mercato, antichi favori da rendere o da reclamare.

Non sempre è illecito: spesso le scommesse non c'entrano e si entra nella logicadel "tacito accordo"anche se è noto non pochi calciatori si sono purtroppo messi a scommettere
Il meccanismo perverso è quasi impossibile da smascherare, a meno di fatti clamorosi, o denunce da parte degli atleti. Tutti fanno finta di non vedere, e nessuno si sogna di parlare.
Basta controllare la classifica prima di ogni turno, per intuire dove potrebbe esserci il trucco, oppure l'accordo.

Non solo in Italia, la pratica è diffusa ovunque, soprattutto nei campionati “minori” (est europeo in particolare) anche se si ricordano casi clamorosi perfino ai Mondiali (il 6-0 dell’Argentina al Perù nel 1978 o il pareggio tra Austria e Germania per eliminare l’Algeria nel 1982) o agli Europei (il 2-2 di Danimarca-Svezia per buttare fuori gli Azzurri nel 2004)

25 commenti:

  1. L'INTER INFATTI E' SOLO L'ULTIMA VITTIMA DEL CALCIO-BISCOTTO

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  2. ha ha ha ha, e in quale modo? di grazia.

    Stereo post?

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  3. Mi ci son trovato dentro un paio di volte. Carlo in una delle due c'eri anche tu, ricordi come fini, il tentativo di accomodamento? ha ha ha credo che giocai una delle mie migliori partite di sempre.

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  4. Ok, cominciamo con la discussione "seria".

    Una cosa sono gli illeciti sportivi,altra cosa sono tutti gli altri casi che si possono catalogare come "taciti accordi". Poi c'è "quello che dice la gente", che non sa un cazzo (mai), e parla comunque, per niente (la quasi totalità delle volte).

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  5. ustia se mi ricordo...e' vero, stanno arrivando un paio di mesi di partite "finte". Pratica diffusa, pero' penso in tutti gli sport di squadra. Il prossimo biscottone, spero (sono uno sportivone!) potrebbe girare dalle parti di Napoli, alla penultima di campionato. Ma solo perche' sono anti-berlusconiano. Il Milan non lo considero, i vecchi interisti sono anti-juventini. E viceversa.
    P.S. ne ho una da raccontare di combine andata a male che c'e' da pisciarsi addosso!

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  6. Io mi ricordo quando il mitico Tuta segnò il 2-1 nello spareggio salvezza Venezia-Bari, corse dai suoi compagni tutto festante tra samba e capriole e quelli lo presero a spinte davanti alle telecamere(poi nello spogliatoio venne aggredito anche da quelli del Bari).
    Sull'1-1, salve tutte e due le squadre, in campo si erano un attimo guardati, mentre Tuta era appena arrivato e non aveva capito niente...

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  7. Ha ha ha ricordo anche la canzoncina che lo perseguitò oer un po':
    "segna quando non si può Tuta Tuta..."

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  8. La stessa cosa la fece il coglione di Bagni in un Genoa-Inter dell'83, d'accordo per il pari in una partita insospettabile tipo a 10 giornate dalla fine,e dopo che qualche suo compagno si era già dimenticato, mise in porta il pallone del 2-3 a partita praticamente finita. Fu inseguito e picchiato (giustamente) negli spogliatoi da Vincenzo Romano, Onofri e ualcun altro, purtroppo non sevì a nulla perchè il pirla non capisce un cazzo neppure adesso a quasi trent'anni di distanza.

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  9. Non mi ricordo la partita, un'Inter contro.....stracombinata! Gol di Juary, a culo tutto, super mano di botte di Salvatore Bagni, negli spogliatoi al povero JuJu. Tutto vero, neh....
    Invece l'altra che dicevo prima era una Pol. Santacristinese contro non mi ricordo piu' chi. Undici in campo, uno in panchina:Gianpaolo Ceroni! Ormai un ex stopper scarso, alto oltre l'uno e novanta, dinoccolato, anzi sgraziato! Partita combinata per uno zero a zero che faceva comodo a tutte e due le squadre. All'ultimo minuto, dico ultimo minuto, si fa' male il Tacco. Nel mentre che lo portano negli spogliatoi, essendo anche l'allenatore, intima di non fare il cambio, via, si finisce in dieci. da lontano vede il Ceroni che toglie la maglietta, non i pantaloni della tuta, e scheggia in campo. Corner per gli avversari, tutti che guardano il cielo...solo uno la prende di testa per rinviare....solo che centra il palo della sua porta e palla in rete! Fischio finale, rientro negli spogliatoi, il Tacco sul lettino, una vagonata di bestemmioni in arrivo, da fuori...Fioei, tut a post? Tut apost un c.....cun un pirla m'e Ceron....

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  10. Io ricordo tutte le partite della Juventus per 5/6 anni di fila, combinate.
    E parecchie anche del Milan.

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  11. Certo Davide,mandamele pure. Vuoi la lista di quelle dell'Inter?

    C

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  12. Confido che qualcuno di voi conosca il buon Ezio Vendrame, Vicenza metà anni 70. Personalità diciamo un po' particolare, praticamente scappato da un orfanotrofio ed approdato al calcio dei grandi a 16 17 anni. Una partita combinata per lo 0a0, una rottura di coglioni infinita, anche per Vendrame. Prende palla in attacco, scarta TUTTA LA PROPRIA SQUADRA, portiere compreso, e ferma la palla con la suola sulla linea di porta, per poi ripartire verso l'area avversaria.
    Uno spettatore sugli spalti dello stadio è morto di un attacco di cuore.
    Se avete modo, trovaevi il suo primo libro, "Se mi mandi in tribuna, godo".
    Marco MODS Trieste

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  13. Grande Ezio. Visto a Pavia alla presentazione del libro: matto da legare.

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  14. Alberto/Carlo: grandissimi sempre questi aneddoti CASULA!
    Sono la nostra linfa vitale!!

    (lasciamo perdere i "vecchi interisti anti-juventini" e quaqquaraqqua assortiti,vah..)

    Dell'unica partita che ho giocato con "proposta" di biscotto ricordo solo una situazione piuttosto torbida,di calcolo punti e risultati poco chiara..
    Il nostro Mister (una "testa calda" come pochi) venne nello spogliatoio a raccontarci terminando con un "Io a questi che COMBINANO li prenderei a schiaffi e/o calcinculo".
    One Love One Heart, ci siamo cosi incazzati che oltre a vincere (laddove si auspicava un pareggio) abbiamo menato duro, ma da furbi come solo i CASULA san fare.
    Quattro espulsi (2 x parte) ed il solito corteo di minacce extra partita..

    Cristiano

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  15. Giocavamo l'ultima di campionato in casa della prima,noi eravamo terzi a tre punti dopo esser stati davanti tutto l'anno. Perdemmo il primato due settimane prima nell'infame pomeriggio di Siziano.
    Mi stavo allacciando le scarpe quando sentii gridare all'improvviso poi spintoni parulàss, ostii e madònn. L'emissario corruttore fu congedato con le giuste rudezze (comunque poi venni a sapere che si trattava di qualche milione). Il compianto Natalino nostro "Conducator" nonchè una sorta di Helenio della bassa (per noi più giovani era Velenio), ci fece un discorsetto esaltante, in cui tirò in ballo pure il pari dell'andata (ingiusto)e la rissa con la loro panchina e tutto il resto, e pure gravi sospetti (suoi) sulle misure reali dei nostri apparati riproduttivi! vincere, devevamo vincere e basta! I migliori eravamo noi, lo avrebbero visto tutti!! Ha ha ha GRANDE!!! Un CASULA ante-litteram
    Io entrai in campo esaltato giocai una partita britannica e alcuni degli altri fecero ancora meglio: 3-0 per noi alla fine del primo tempo, ridussero le distanze, si fecero sotto ma li respingemmo con forza e poi ce li inculammo di nuovo, 1-4, fu un trionfo. Il pubblico presente (roba da C2 oggigiorno) restò attonito.

    C'MOOOOOON

    Alberto Galletti

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  16. Grande Vendrame, la sapevo quella lì era a Padova credo, poi ne combinò pure un'altra, lessi il lbro, ma ora non ricordo.

    E' dei nostri è un CASULA!


    Alberto Galletti

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  17. Il primo caso di combine che si ricordi comunque è il famoso "Caso Allemandi".
    Siamo nel 1927, il Torino è campione in carica,e si avvia a riconfermarsi, sulla sua strada i rivali cittadini in un derby forse decisivo (non ricordo se per tutti e due, senz'altro per il Toro).
    Il terzino bianco-nero Allemandi (futuro campione del mondo con gli azzurri di Pozzo) viveva in affittacamere, gli fu inviato dal conte Marone-Cinzano (mi pare) allora padrone del Toro un emissario che gli offrì parecchi soldi per favorire la vittoria sei granata. Lui ascoltò e poi congedò il tipo. Senonchè dall'altra parte viveva un giornalista che sentì tutto a causa del sottile spessore dei muri e spifferò la storia. Allemandi si professò sempre innocente e fu anche il migliore in campo, ma la vicenda andò avanti lui fu squalificato pesantemente e il Torino ci rimise lo scudetto il famoso "revocato".

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  18. Ci sarebbe poi il caso dell'epopea europea dell'Inter morattiana 63-67, smascherata da un inchiesta del giornalista del Times B.Glanville e da un suo collega americano che la scoprirono a ritroso indagando sulla discussa semifinale di Coppa dei Campioni Juventus-Derby County del 1973 in cui beccarono l'intermediario ungherese che fece anche il gioco sporco per l'ignobile Allodi (ora alla Juve) 10 anni prima (all'Inter).
    Il prestigiosissimo France Football defini tale epopea in un numero celebrativo a simbolo del decennio 61-70 "L' Empire du Mal".

    ".....Durante la draconiana guida del vistoso Helenio Herrera, vinsero due volte la Coppa dei Campioni e quattro volte lo scudetto. Nell'atrio del campo di allenamento dell'Inter c'è un busto di Angelo Moratti, sotto al quale vi è un espansivo elogio. Ma quando Keith Botsford, il mio collega americano, ed io investigammo su quelli che chiamammo "gli anni della truffa d'oro", venne fuori che le vittorie europee dell'inter degli anni sessanta erano il frutto di servilismo e corruzione nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un sistema sviluppato da due uomini anch'essi ormai deceduti: Dezso Solti, il faccendiere ungherese, e il subdolo Italo Allodi, segretario dell'Inter che divenne poi general manager della Juventus all'epoca in cui li scoprimmo in un tentativo poi non messo in atto di comprare un arbitro portoghese.
    Per tre anni di seguito l'Inter fece offerte agli arbitri per la gara di ritorno delle semifinali di Coppa dei Campioni da giocare a San Siro, e due volte funzionò, nel 1964 e nel 1965, anni in cui poi vinsero la finale. Nella terza circostanza, nel 1966, Gyorgy Vadas, un coraggioso arbitro ungherese, rifiutò di farsi corrompere. Il Real Madrid passò il turno e finì con il sollevare il trofeo.
    Nel 1964, lo sventurato fu il Borussia Dortmund, che vide espulso un suo giocatore fondamentale. Nel 1965 fu il Liverpool, vittima di due atroci decisioni dello spagnolo Ortiz de Mendibil. Botsford e io sapevamo che Vadas rifiutò di farsi tentare; il problema era raggiungerlo per parlarci anni dopo.
    Dopo essere volati a Budapest, finalmente riuscimmo a incontrarlo nella oscura caffetteria di Radio Budapest, dove sembravano lavorare tutti coloro, bravi e cattivi ragazzi, che erano coinvolti col calcio ungherese. Grosso, di buona natura, ansioso, rifiutò di parlare; aveva già sofferto abbastanza. Non arbitrò nessun altro incontro internazionale dopo quella notte. Fu Peter Borenich, un talentuoso e insistente giovane giornalista locale, che ci parlò e pubblicò le sue dichiarazioni in Solo la palla ha la pelle (ndr, gioco di parole che si può tradurre con: solo la palla è onesta).
    Solti stava dalla mattina alla sera con lui e i guardalinee, disse Vadas. Quando furono soli nella sua stanza d'albergo, Solti gli offrì soldi sufficienti, in dollari, a comprare cinque Mercedes se avesse indirizzato la gara in favore dell'Inter, il doppio se l'inter avesse vinto con un rigore allo scadere, cinque volte tanto se avessero vinto grazie ad un rigore nei supplementari. La mattina della partita, Vadas e i suoi guardialinee furono invitati a pranzo nella villa di Angelo Moratti. Ad un certo punto Moratti diede un orologio d'oro ad ognuno di loro. Durante il pranzo Moratti disse a Solti di comprare loro dei televisori a colori e una serie di altri apparecchi elettronici. Ma Vadas arbitrò impeccabilmente. All'intervallo, Solti invase gli spogliatoi, strillando che non aveva concesso tre rigori. Alle 5 di mattina del giorno dopo, Solti telefonò al suo amico, Gyorgy Honti, segretario della federazione di calcio ungherese, per dirgli che Vadas aveva eliminato l'Inter con l'inganno. Di ritorno a Budapest, Vadas fu insultato da Honti. Da allora, non arbitrò più. Una sorta di cupola gli aveva tagliato le gambe definitivamente. Tutta colpa di quella terza Coppa dei campioni non vinta...

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  19. Per quanto riguarda le cosiddette "torte" di fine campionato, è una tradizione tutta latino/mediterranea, come scrive bene Tony, a meno che i protagonisti non siano una manica di pirla, nessuno sa niente.
    Ben altro succede nel Nord-Europa, ad esempio nel 1973/74 il Manchester United retrocesse all'ultima giornata perdendo il derby 1-0 con gol (di tacco!) dell' ex bandiera Denis Law che con la maglia dello United vinse due campionati, due FA Cup, una Coppa dei Campioni e il Pallone d'oro del 1964! Era alla sua prima stagione col City che con quella partita si salvò, guardate qui:
    http://www.youtube.com/watch?v=JO-GYmp_1Gk

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  20. CASULA GALLETTI!!
    Affascinanti questi tuoi monologhi..quasi Amletiani direi..(con teschio in mano)..To Die To Sleep Perchanche to Dream..


    Cristiano

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  21. Avevo il bicchiere in mano per stimolare la memoria!
    Penso di esser malato, devo curarmi domani parto per Londra, vediamo...(secondo me peggiorerò)..
    ha ha ha ha

    DENIS LAW è un GRANDISSIMO CASULA! E BEVE!!!

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  22. A proposito di torte, su Genoa-Cesena 2 fisso dell'ultima giornata possiamo già cominciare a scommettere, ha ha ha ha......

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