sabato, marzo 10, 2018

Ex Not Moving, Libertà, Radiocoop



Lavori in corso....preachin' the BLUES....
Con Rita Lilith Oberti e Dome la Muerte qualche tempo fa, l'altro ieri, si suonava in un gruppo chiamato NOT MOVING.

Il 30 marzo noi tre faremo di nuovo qualcosa insieme a Carpi (Modena).

Qui: https://www.facebook.com/events/352028375284878/



Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" parlo di "Ossigeno" di Manuel Agnelli, di Linda Eastman e dei dischi realizzati da poeti e scrittori.

Nella foto il numero scorso.



Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.

Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4

venerdì, marzo 09, 2018

New Year's Eve - Paris - 1968



50 ANNI DAL 1968. Attraverso una cinquantina di post, riviviamo una serie di episodi in chiave artistica, culturale, sociale del 1968.

I precedenti post qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/50%20anni%20dal%201968

Il 31 dicembre del 1968 la Tv Francese mandò in onda nel suo unico canale uno spettacolo di fine anno a cui parteciparono con qualche brano a testa Who, Small Faces, Booker T and the MGs, Pink Floyd, Troggs, Equals, Joe Cocker, Fleetwood Mac, i francesi Les Variations, PP Arnold, Davy Jones, Marie La Foret, Jaques Dutronic, Aphrodite's Child, Antoine, Herbert Leonard, Johnny Haliday, Francoise Hardy.

Parte del materiale (la trasmissione durò tre ore e mezza) si trova su youtube qui:
https://www.youtube.com/watch?v=vVjzPqcdHXQ&t=879s.

Gli WHO (con I'm a boy", "I can see for miles" e "Magic bus") e gli SMALL FACES (con "Odgen’s Nut Gone Flake" -con Steve Marriott all'Hammond- "Song Of A Baker" e "Rollin’ Over") suonano in playback (con risultati disastrosi e imbarazzanti nella sincronizzazione) mentre le altre esibizioni sono live.
Peraltro gli Small Faces proprio quella sera (i brani sono registrati precedentemente) si sciolsero dopo un concerto londinese, al fine del quale Steve Marriott lasciò la band.

JOE COCKER propone anche la sua particolarissima versione di "With a little help from my friends", i FLEETWOOD MAC hanno ancora Peter Green alla chitarra, immersi in un potentissimo rock blues, BOOKER T and the MG's è pauroso nelle versioni di "Green Onions" e "Hooker Loo", super psych, anche se non particolarmente convicenti, i PINK FLOYD, da poco orfani di Syd Barrett con la lunga "Let be more light".
Ottima l'esibizione travolgente dei francesi LES VARIATIONS.

Spettacolo nello spettacolo il pubblico parigino che fotografa il passaggio da un'estetica ancora parzialmente legata ai modelli mid 60's a quella più freakbeat e psichedelica di fine 60's con alcuni look strepitosi.

giovedì, marzo 08, 2018

Anna Identici



In occasione della Festa della Donna il ritratto di un personaggio, colpevolmente dimenticato, ma particolarmente significativo.

ANNA IDENTICI esordì come cantante leggera a metà degli anni Sessanta, passando per vari Festival di Castrocaro, Sanremo, Un disco per l'estate, cogliendo significativi successi e riscontri con canzoncine all'acqua di rose. Nel 1971 un cambio radicale.
Via la spensieratezza e l'inconsistenza artistica e spazio alla canzone impegnata con l'album "Alla mia gente", composto da canti di lavoro e canzoni a sfondo sociale.

Partecipa a Sanremo 1972 con "Era bello il mio ragazzo", che parla delle morti bianche.

Nel 1974 ritrova il successo con la canzone "Quaranta giorni di libertà", sigla dell'omonimo sceneggiato televisivo dedicato alla partigiana Repubblica dell'Ossola.

Continua a dedicarsi per parecchio tempo alla musica folk e pubblica diversi album di musica popolare italiana (da "Apro Gli Occhi Di Donna Su 'Sta Vita" del 1972 a "Adesso Sembra Solo Una Speranza" del 1973, "E Per La Strada" 1974, "Anna Come Sei" 1976 "...Vita" 1978), collabora con Umberto Bindi e lascia la scena musicale con l'album "Maria Bonita" del 1986, realizzato in collaborazione con Sergio Bardotti, sul tema della condizione sociale delle donne in Sudamerica.

Era bello il mio ragazzo
Era bello il mio ragazzo sempre pieno di speranze
Mi diceva: "Mamma mia un giorno sai ti porto via
Via da tutta sta miseria in una casa da signora
Via da questo faticare potrai infine riposare".

Era bravo il mio ragazzo; morì il babbo che era bimbo
ma mi disse: "Non temere. Vado io ora in cantiere
Sono grande ormai lo vedi prendo il posto di mio padre,
son capace a lavorare, non ti devi preoccupare

Era stanco il mio ragazzo in quel letto di ospedale
ma mi disse: "Non fa niente, solo un piccolo incidente
Quando si lavora sodo non c'è soldi da buttare
Non puoi metter troppa cura per far su l'impalcatura"

Era bello il mio ragazzo col vestito della festa
L' ho sentito tutto mio, mentre gli dicevo addio
E poi quando l' ho baciato gli ho strappato una promessa
e gli ho detto anima mia presto sai portami via

Era bello il mio ragazzo ....

mercoledì, marzo 07, 2018

Poeti e scrittori su disco



Tra gli anni 50 e 60 si diffuse in America la pratica, peraltro particolarmente interessante, di realizzare album discografici che raccoglievano le opere recitate o parlate di alcuni tra i principali poeti in circolazione.

Nel 1955 uscì “The dreamer” di Langston Hughes, scrittore, giornalista, drammaturgo, uno dei principali protagonisti nella lotta per i diritti della popolazione nera.
Leroi Jones è stato un altro grande poeta e scrittore afro americano, autore del seminale “Blues People”, nel 1963.
Prese poi il nome di Amiri Baraka e nel 1965 incise un brano con il New York Art Quartet, “Black Dada Nihilismus” contenuto in un album della band, in cui recita dodici minuti su una base free jazz.

Nel 1959 Allen Ginsberg declamò il suo “Urlo” (“Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla follia...”) e altre poesie in “Howl and other poems”, lo stesso anno in cui anche Jack Kerouac affidò la sua voce, accompagnato dal piano di Steve Allen (conduttore televisivo e compositore) per l'album “Poetry for the Beat Generation”.
Il disco venne bloccato poco prima dell'uscita e solo un centinaio di copie restarono in circolazione.
Il suo compagno di viaggio in “On the road” era Neal Cassady, celato sotto lo pseudonimo di Dean Moriarty, che ispirò anche un altro suo romanzo, “Visioni di Cody”.
Cassady incise nel 1967 alcune sue parole in un 45 giri, ormai irreperibile, intitolato “Neal Cassady Raps”.

William Borroughs pubblicò nel 1965 un altro lavoro altrettanto raro, “Call me Burroughs”, in cui legge brani dal “Pasto nudo” e “Nova express”.
Dello stesso Burroughs nel 1986 venne stampato “Break through in grey room” contenente quindici tracce registrate a Londra tra il 1960 e il 1975. Un altro aspetto interessante del disco sono alcuni intermezzi musicali a cura dei Master Musicians Of Jajouka, gruppo etnico marocchino, (scoperto da Brian Jones dei Rolling Stones negli anni 60 che fece pubblicare loro un album) con la collaborazione del saxofonista free jazz Ornette Coleman.
Ancora Burroughs su disco (anche in questo caso rarissimo, con pochissime copie stampate e rimaste in circolazione), nel 1971. “Ali's Smile” è tratto dal suo omonimo breve racconto in cui denuncia i metodi “fascisti” di Scientology a cui si era rivolto per risolvere i suoi problemi con l'eroina.

Ispiratore di Burroughs fu lo scrittore e pittore inglese Brion Gysin che nel 1982 incise “Orgy Boys” in cui legge spezzoni da “Il pasto nudo” e dedica l'album agli “amici di orgia” William S. Burroughs, Mick Jagger, Keith Richards, Iggy Pop, David Bowie, Patti Smith, Allen Ginsberg e John Giorno.

Allen Ginsberg incise nel 1971, con il suo compagno Peter Orlowsky, un appello per la liberazione di John Sinclair, membro del White Panther Party e manager della rock (proto punk) band degli MC 5, arrestato per possesso di erba.
Il 45 “Free John now!” / “Prayer for John Sinclair” vede la famosa band psichedelica dei Grateful Dead suonare in sottofondo. Sinclair venne liberato qualche giorno dopo.
Chi pubblicò sempre le opere di Ginsberg fu Lawrence Ferlinghetti, fondatore della famosa libreria “City Lights” a San Francisco, nel 1953. “Poetry readings in the Cellar” è un disco del 1957, registrato nell'omonimo jazz club della città californiana, con una jazz band che accompagna in sottofondo le sue liriche.

Da questa lista di incisioni nacque l'ispirazione per molti artisti di accomunare basi musicali minimali con la poesia.
Nacquero così alla fine degli anni 60 esperienze come quelle dei Last Poets, Black Voices e Watts Prophets che diedero a loro volta il via a quella del poeta e musicista afro americano Gil Scott Heron che esordì nel 1970 con “Small talk at 125the and Lenox” dove su ritmiche percussive raccontava dei problemi della comunità nera in America. Ovvero le radici di quello che oggi conosciamo come musica Rap.

martedì, marzo 06, 2018

Arkady Shaikhet



Arkady Samoylovich Shaikhet (Nikolajew, 1898 – Mosca, 1959) è stato uno dei fotografi sovietici di maggior rilievo degli anni ’20 e ’30.

Le sue immagini documentano i grandi progetti di pianificazione e di trasformazione delle campagne in corso in Unione Sovietica in quel periodo.

Corredati dalla prevedibile enfasi ed esaltazione del regime. Fu membro fondatore dell'Organizzazione rivoluzionaria dei fotografi proletari russi e ha collaborato con vari periodici.

lunedì, marzo 05, 2018

Gil Scott Heron



Esce il 27 marzo la ristampa (aggiornata e abbondantemente riveduta) della mia biografia su GIL SCOTT HERON.

Storia della sua vita, discografia dettagliata e commentata, testimonianze sulle sue apparizioni italiane.

Invito chi fosse interessato a unirsi alla pagina FB per seguire le date delle presentazioni e varie informazioni sul personaggio:
https://www.facebook.com/Gil-Scott-Heron-205341980049956/

Stampa Vololibero Edizioni.

Al libro hanno offerto il loro prezioso contributo anche: Alberto Castelli, Carlo Babando, Fabio Pasquarelli, Alberto Bobby Soul De Benedetti, Ninni Laterza, Carlo Maffini, Salvatore Pignanelli, Francesco Gazzara.

PRESENTAZIONI:

Venerdì 6 aprile: ROMA "RomArt" ore 19.30
Mercoledì 11 aprile: MILANO "Libreria Colibrì" ore 18
Giovedì 12 aprile : BOLOGNA "Libreria Irnerio" ore 18
Sabato 14 aprile : PIACENZA "Chez Art" ore 18
Sabato 21 aprile TORTONA (AL) "Libreria Namastè" ore 18
10/13 maggio : TORINO "Salone del libro"

domenica, marzo 04, 2018

Elezioni politiche e amministrative



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

In una giornata di elezioni così sentite una breve panoramica di candidati perlomeno dubbi e particolari, talvolta eletti in giro per il mondo.

Nel 1967 nella città Ecuadoriana di Picoazà fu eletto sindaco una...POLVERE PER I PIEDI, la Pulvapies, grazie ad uno slogan che sotto elezioni recitava "Vota per il candidato che vuoi ma se vuoi preservare l'igiene e la salute, vota Pulvapies". Tra i 4.000 aventi diritto in molti la presero sul serio e sulle schede la maggioranza dei voti fu attribuita alla polvere.

Nel 1938 venne presentato a Milton, Washington il MULO Boston Curtis, come candidato Repubblicano. Vinse 51 a 0.

Bosco Ramos era un CANE LABRADOR che sconfisse due umani nella elezione di sindaco onorario della cittadina americana di Sunol, California, nel 1981. Alla morte gli è stata eretta una statua in suo onore. Sindaco onorario è stato anche il gatto Stubbs in Alaska, nella città di Talkeetna.

Nel 1958 il RINOCERONTE Cacacero dello zoo di San Paolo prese 100.000 voti (di protesta contro la corruzione dilagante) e risultò il primo nelle elezioni per il sindaco della città.

Si segnalano anche il CINGHIALE Pigasus the Immortal candidato alle presidenziali americane del 1968 e il PUPAZZO televisivo Dustin the Turkey che prese parecchi voti in Irlanda nel 1997, una lunga serie di gatti e pupazzi, qualche scimmia e il cocker Comandante Chispas candidato alla presidenza dell'Ecuador nel 2017.

sabato, marzo 03, 2018

HEY! HO! LET'S GO! 40 anni di punk in Itali



HEY! HO! LET'S GO!
40 anni di punk in Italia


Auditorium Loria
CARPI (Modena)

La storia del punk – Programma musicale
a cura di Stefano Gilardino, autore de La storia del punk (Hoepli, 2017), libro che ripercorre 40 anni di storia e mutazioni del genere, sulle tracce dell'evoluzione di uno stile musicale e un movimento controculturale che ha travolto l'Italia ed il resto del mondo.

Venerdì 16 marzo, ore 21.00
Il punk sbarca in Italia
Intervista, narrazione, proiezioni
Il punk arriva in Italia alla fine del 1977 e si radicalizza nei primi anni Ottanta: cambiano la musica, gli slogan, persino i vestiti e la politica.

Conduce Stefano Gilardino con la partecipazione di Massimo Zamboni, chitarrista e fondatore dei CCCP-Fedeli Alla Linea

Venerdì 23 marzo, ore 21.00
La new wave e il post punk
Intervista, narrazione, proiezioni
Dopo i primi vagiti tra la fine del 1977 e il 1978, negli anni 80 fioriscono la new wave ed il post-punk.
Conduce Stefano Gilardino con la partecipazione di Federico Fiumani, leader dei DIAFRAMMA

Venerdì 30 marzo, ore 21.00
Hardcore, crossover, contaminazioni
Musica live, intervista, narrazione
L'evoluzione del genere avviene attraverso la scoperta di altre musiche, vecchie e nuove, consegnando alla storia decine di band rivoluzionarie.

Conduce Stefano Gilardino con la partecipazione di ex NOT MOVING: Tony Face, batterista e scrittore; Lilith, cantante; Dome La Muerte, chitarrista e cantante

In esclusiva i tre musicisti suoneranno alcuni brani in un'inedita veste semi-acustica.

https://www.facebook.com/events/352028375284878/permalink/352341835253532

INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Info:
Biblioteca multimediale “A. Loria”
Via Rodolfo Pio, 1 41012 Carpi (Mo)
059 - 649950/9383
biblioteca@carpidiem.it
www.bibliotecaloria.it

Libertà, RadioCoop e Classic Rock



Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" parlo di quel ventennio (in cui i treni arrivavano in orario e tutti erano felici) e che tanti sembrano rimpiangere.
Purtroppo c'era qualche problema ad esprimere certe idee e perfino la musica veniva censurata, da Louis Armstrong che bisognava chiamare Luigi Braccioforte al JAZZ che si doveva scrivere GEZ.
Dal ridicolo si passò al tragico quando si tolse alla popolazione ebraica ogni lavoro anche in ambito artistico e poi la si buttò sui treni piombati verso il nord.

Nella foto il numero scorso.



Nel nuovo numero di CLASSIC ROCK recensisco "Decade" dei CALIBRO 35, "L'uomo dalle 12 dita" dei Misfatto, "Equoreaction" dei Vertical, "Flamingo business" dei THE BLUE GIANTS, "Vie" dei VAT VAT VAT, "Io non ho paura" dei Livida e "Sleepwalkers" di Brian Fallon.
E poi articoli su Jim Morrison, gli Stones di Brian Jones, Elton John, Gerry Rafferty e tanto altro.



Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.

Le varie puntate sono qui:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLq4GWqezsdXQktNFF5Mai9q0NA4e7CMH4

venerdì, marzo 02, 2018

Ossigeno di Manuel Agnelli



Premesso che sono sicuro che ognuno di noi avrebbe fatto SICURAMENTE molto meglio e avrebbe SICURAMENTE portato ospiti migliori e SICURAMENTE avrebbe reso l'ora televisiva ben più completa e piacevole.

Premesso che "OSSIGENO" curato e condotto da MANUEL AGNELLI (in onda il giovedì alle 23) ha qualche pecca di fondo (eccessiva autoreferenzialità, un po' troppa lentezza, discorsi un po' pomposi), credo che avere una trasmissione di musica di questo genere, nella povertà culturale diffusa ovunque, sia qualcosa di miracoloso.

Anche perchè Joan as police Woman, Ghemon (intervista molto toccante e intensa), Afterhours,Ben Harper, Charlie Musselwhite, Emidio Clementi, Luci della Centrale Elettrica, sentire parlare dei Suicide, sentire eseguire (da Manuel e altri) brani di Cure, Nick Drake e Pixies, "State trooper" di Springsteen non è che te li trovi tanto spesso alla Televisione (e non parlo solo di Rai).
E anche l'apparizione (mascherata da Batman) di Paolo Bonolis è stata riuscita e interessante.

Prime due puntate promosse, per me è un SI.
Manuel ha l'X Factor.

giovedì, marzo 01, 2018

Putifero va alla guerra



50 ANNI DAL 1968.
Attraverso una cinquantina di post, riviviamo una serie di episodi in chiave artistica, culturale, sociale del 1968.

I precedenti post qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/50%20anni%20dal%201968

Film d'animazione, purtroppo dimenticato e colpevolmente trascurato, con la regia di Roberto Gavioli, fondatore della Gamma Film, studio grafico particolarmente attivo negli anni sessanta soprattutto in ambito pubblicitario per "Carosello".

PUTIFERIO VA ALLA GUERRA è un film che esalta i valori pacifisti e contro la guerra di quegli anni.
Una comunità di formiche gialle e pacifiche viene invasa da una di formiche rosse (il cui formicaio sorge sotto un elmetto nazista), guerriere e "imperialiste".
Putiferio (peraltro "vestita" in pieno stile 60's con minigonna e capelli corti) viene rapita dopo una strenua resistenza di guerriglia.
Si innamora del capo delle formiche rosse.
Le due comunità si riuniranno dovendo fare fronte contro un nemico comune, il formichiere.
Passato il pericolo, le formiche diventano un solo popolo per vivere in pace.

Il film fu trasmesso in televisione nel 1971 nella rubrica serale di Rai2 "Mille e una sera", dedicata al cinema d'animazione d'autore e è stato recentemente restaurato.
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