lunedì, ottobre 07, 2019

Il traditore di Marco Bellocchio



Marco Bellocchio difficilmente fallisce.
Il suo sguardo è sempre rigoroso, severo, preciso.

Non concede nulla in questo potente ritratto del "pentito" Tommaso Buscetta e della Cosa Nostra degli anni 80, tra stragi, guerre efferate, fino ai maxi processi innestati dalle sue rivelazioni.

Favino e Lo Cascio giganteggiano, le due ore e mezza volano, presi nella morsa di un'angoscia costante.

Il Buscetta tragicomico, braccato in ogni parte del pianeta, chiuso tra carceri e tribunali ma soprattutto nella sua inattaccabile adesione ad un "ideale" mafioso da "cui non si esce mai".

Fenomenali la festa per Santa Rosalia in apertura (che rievoca quella de "Il cacciatore" di Scorsese) e l'attentato a Falcone cui segue l'osceno festeggiare dei mafiosi.

Forte, crudo, teso, allo stesso tempo lieve: tutto, prima o poi, finisce.

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