lunedì, gennaio 12, 2015

Vendite del vinile



Su questo blog siamo sempre stati attenti alle statistiche di vendita dei prodotti discografici con particolare NOSTALGICA attenzione alle fluttuazioni del VINILE.
Più che per passione e divertimento che per reale adesione ideologica alla validità o meno di un mezzo di fruizione piuttosto di un altro (fermo restando che personalmente, per ragioni anagrafiche, affettive etc continui a ritenere il vinile il mezzo migliore per ascoltare certa musica).

A proposito appunto di VINILE:
nel 2014, in America, sono stati venduti quasi 8 milioni di dischi + 49 % rispetto al 2013.
Cifre analoghe in Gran Bretagna e bene pure in Italia che si posiziona settima tra i mercati nel mondo in cui cresce la diffusione del vinile.

«Solo cinque anni fa - dice il direttore generale dell’Official Chart Company inglese Martin Talbot- il mercato dei vinili valeva 3 milioni di sterline annui. In questi dodici mesi sta per toccare i 20 milioni».

Ad esempio The Endless River, il “nuovo” dei Pink Floyd, ha venduto 6.000 copie nella prima settimana in Inghilterra Regno Unito.
Lazzaretto di Jack White che a due mesi dell’uscita era il disco che aveva venduto di più negli ultimi 20 anni con 60.000 copie.
In Italia nei primi nove mesi del 2014 c’è stato un aumento del 66 % delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che, a sua volta, aveva segnato un incremento del 26 per cento sul 2012. La fetta di mercato ora vale 2.100.000 euro contro i 1.260.000 del 2013.

Con i suoi 2 milioni di euro di ricavi, l'LP vale oggi il 2,77% del mercato complessivo e il 5,05% del mercato fisico. Cifre minime e poco “importanti” ma non più così insignificanti come fino a poco tempo fa.

I CD segnano invece un -6,7%, da 42,0 a 39,2 milioni di euro.
le entrate provenienti dallo streaming sono cresciute dell'89% passando da 10,3 a 19,4 milioni di euro.
Cade il download con un -20%, da 18,2 a 14,6 milioni di euro.

A proposito di vinile è singolare che la crescente richiesta abbia messo in seria difficoltà l’industria produttiva, ormai in disuso.
Negli Stati Uniti una sola azienda fornisce circa il 90 per cento del vinile grezzo necessario per stampare altri dischi e ci sono solo 40 fabbriche di vinili in tutto il mondo.

9 commenti:

  1. e' un lavoro per SuperAlle

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  2. Indietro non si torna !

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  3. Sono d'accordo. Indietro non si torna. Qualcuno pensa (spera) che sia solo un momento di passaggio e che a poco a poco si tornerà ai "bei tempi" vinilitici ma così non è. E' andata e finita. Il vinile presumibilmente si ritaglierà il suo 5% di mercato e lì resterà.
    Il che a me personalmente non disturba.

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  4. D'accordo anch'io...

    GMV

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  5. il Pono toblerone prevarrà su tutto e tutti..... Ho appena letto che il Macca ha autorizzato il catalogo Beatles

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  6. il PORNO TOBLERONE???? e dove si compra????????

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  7. Anche quest'anno i gufi del vinile sono costretti a trovare delle scuse per dire che "i numeri dicono una cosa ma... ;)
    Il toblerone di Neil Young è molto interessante (finalmente qualcuno parla di qualità audio) ma al momento dell'uscita sarà poco pratico.
    Parlando di musica non compressa mi aspetto che un album pesi almeno 4-500MB, senza contare che il lettore non sarà compatibile con le normali cuffie, i lettori auto mp3 e aggeggi tecnologici vari di bassa qualità.
    L'idea è buona ma la strada è ancora lunga...

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