mercoledì, settembre 10, 2008

Lo stato delle cose



“…SOLO per ipotesi, ho provato a immaginare quanto sarebbe stata differente la mia vita se io non avessi mai ascoltato una singola nota di Blues o di Rock'n'Roll.
Cosa sarei diventato?
Senza la musica io non sarei mai stato un viaggiatore o un sognatore, sarei rimasto semplicemente un regista.
Se non fosse stato per Chuck Berry, Gene Vincent, Elvis Presley, gli Everly Brothers o Eddie Cochran, io non avrei mai conosciuto quel gran desiderio di crescere, per poter essere abbastanza grande da riempire da solo quel jukebox.
Senza questi primi rock'n'rollers non avrei passato la mia gioventù nelle gelaterie o sui prati e non avrei speso le mie notti ascoltando Radio Luxembourg tenendo una vecchia radio a transistor sotto il mio cuscino.

Il Rock'n'Roll mi ha fatto sopravvivere alla dolorosa età della pubertà. Ha dato un punto focale ai miei vaghi ma intensi desideri. Se non fosse stato per il Golden Gate Quartet e, subito dopo, per John Lee Hooker, io non avrei conosciuto il lato spirituale e le parole del blues.

E senza Skip James, Blind Willie Johnson, Son House e Mississippi Fred McDowell, solo per nominare alcuni artisti blues che ho ammirato, avrei perduto un aspetto molto importante e molto diverso dell'America, non così glorioso, ma certamente più vero di tutti gli altri messaggi che ho ricevuto dalla Terra Promessa quando sono cresciuto. "Tempi duri qui e dovunque vai, i tempi sono più duri di quanto non siano stati prima.

E la gente si sposta di porta in porta, non trova nessun paradiso e non importa dove vada...Se non fosse stato per i Kinks, i Troggs, i Pretty Things, gli Stones, i Beatles, Van Morrison e, più di ogni altro, Bob Dylan, io non avrei mai sfidato il destino mollando i miei studi di medicina, filosofia, storia e arte per basare il mio futuro in quell'incerto territorio chiamato "la mia creatività". La loro musica era contagiosa.
Ma non nel senso "Hey, lo posso fare anch'io!", piuttosto un "Se non lo faccio adesso, non lo farò mai".


WIM WENDERS (intervista La Repubblica 13 Aprile 2004)

16 commenti:

  1. Bellissimo questo post. E grande Wenders, dal mio piccolo posso comprendere appieno quello che sente per la musica.

    La musicofilia quando ti prende non ti lascia più.

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  2. Che poi è un aspetto che non riguarda solo i gusti musicali,ma una visione totale della vita...almeno per me,ma credo che sia così per molti.

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  3. Parole sante quelle del vecchio Wim. Che poi è un concetto che ripete da sempre: ricordo una sua intervista in un numero di "Musica 80" dal titolo "Il rock'n'roll mi ha salvato la vita". Appunto, anche a me.
    Mario

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  4. Siamo arrivati ora,freschi freschi,su myspace:

    http://www.myspace.com/nostrange

    CIAO!

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  5. Dimenticavo:
    sarà visibile tra pochi giorni,perchè lo stiamo ancora completando.

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  6. Non ancora...
    quelli sono dei quasi omonimi,mai conosciuti tra l'altro.

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  7. infatti io mi firmo sempre,al contrario di chi resta anonimo per vigliaccheria.

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  8. Comunque adesso è completo,grazie Delrio!

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  9. ebbe! ascoltare un riff di keith richards e' uno dei motivi per alzarsi alla mattina, il rock n roll ti cambia la vita siiiiiii!!!
    senza il R&R pure io sarei un babbo di minchia che ha paura della sua ombra come tanti! grande WIM!
    valerio drynamil

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