martedì, luglio 08, 2008
Black Power : Sly & the Family Stone
Prosegue la serie periodica dedicata agli artisti più rappresentativi della Black Music, intesa come commistione di radici nere, impegno civile, impegno anti razzista, qualità della proposta musicale.
Il 24 giugno siamo partiti con Nina Simone.
Spazio a SLY AND THE FAMILY STONE una delle bands più innovative e geniali nella storia della musica, che ha purtroppo, soprattutto a causa della disastrosa, estrema, discesa nella droga e nell'abuso in genere del leader Sly Stone, limitato la sua opera a pochi album, in ogni caso decisivi ed essenziali.
Sly Stone sta alla black music come Frank Zappa sta al rock
Partito come ottimo produttore (Beau Brummels e Mojo Men) e buon interprete rythm and blues (i primi 60's fino al primo album della band "A whole new thing" del 1967, già di per sè ricco di avvisaglie sperimentali e inusuali), esplos in tutta la sua creatività tra la fine dei 60's con album fulminanti come "Dance to the music" e "Life" , il capolavoro "Stand ! " del 1969 e la pietra miliare black e non solo del 1971 "There's a riot goin on".
Poi ancora ottimi lavori come "Fresh" e "Smaall talk" e un rovinoso declino sia discografico (i pochi album successivi sono sempre dignitosi ma lontani dalla genialità di pochi anni prima- segnalo in "Ain't but the one way" del 1983 una curiosa versione soft funk di "You really got me" dei Kinks) ma soprattutto umano, tra lunghi silenzi, arresti, ricoveri e occasionali apparizioni in reunion spesso imbrazzanti (vedi foto sopra con cresta dorata).
Il funk acido e psichedelico, ultra black, spesso caratterizzato da ricercate soluzioni sonore (il doppio basso splittato nei due canali, uno pulito, l'altro distorto), con ampio uso di fiati, chitarre distorte, tempi sincopati, aperture jazzy, pop, quasi hard rock , ha influenzato generazioni di musicisti da Stevie Wonder a Prince a red Hot Chili Pepper agli Stones di "Black and blue"
Di rilevante importanza i testi che quando non improntati al disimpegno inneggiavano alla parità ("different strokes for different folks" (Everyday people) ) , integrazione (non dimentichiamo che Sly fu tra le prime bands a utilizzare bianchi e neri, uomini e donne in un'epoca in cui i pregiudizi erano ancora lontani dall'essere superati negli USA tardo 60's), lotta politica.
CONSIGLIATI
"Dance to the music" 1968
Ancora molto legaato al rythm and blues ma assolutamente esplosivo
"Life" 1968
Impregnato di atmosfere ironiche, quasi Zappiane, ma con una ritmica r&b mista in salsa psych travolgente
"Stand! " 1969
Il CAPOLAVORO. Tra classici come"i want to take you higher" (ricordate Woodstock ?) , "Don't call me nigger whitey" , "Stand" e i 13 minuti psychofunk di "Sex machine" è il massimo della produzione di Sly
"There's a riot goin on" 1971
Altro capolavoro , profondamente black, autoindulgente, molto cupo nell'uso dei suoni, ma altrettanto essenziale
Per comprendere il potenziale sovversivo di Sly and the Family Stone guardare questo video nell'Ohio del 1969
http://www.youtube.com/watch?v=Lrt2RAnOyBo
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La roba più vicina alla nitroglicerina mai apparsa su vinile!
RispondiEliminaAssolutamente straordinari
RispondiEliminamitici
grandiosi!
l'uscita con la cresta e la panza mi mancava...
RispondiEliminaPurtroppo le ultime apparizioni, come "ospite" in qualche brano della riformata Family Stone (a sua volta orfana di vari elementi), sono assolutamente imbarazzanti....
RispondiEliminaLa cresta e la panza fanno il paio con il look in perfetto stile rapper sfigato (presente il primo Jovanotti ? ) di altre esibizioni che si possono vedere su youtube.
Peccato, era un genio
Ma la reunions,a parte alcuni casi,in genere sono sempre patetiche...anche Tony ricorderà nei tardi anni 80 molte ricostituzioni di gruppi 60s...io rammento che gli unici che conservavano una certa freschezza e facevano ancora bella figura erano i TROGGS,per il resto c'erano bands che sembravano i fantasmi di loro stessi:Pretty things in testa(con un passato glorioso,ahimè!)quando scrissi il libro "Manifesto beat" andai a Milano con la Toast per vedere il concerto all'aperto de I CORVI...erano squallidi!Ma non lo scrissi sul libro per non offenderli e perchè mantenevo ancora troppo rispetto per la loro storia.
RispondiEliminaNon parliamo poi della reunion degli Electric prunes,fetecchia!
Il guaio è che molti di questi si sono bevuti il cervello(come nel caso di Sly)oppure pensano che dandosi una rimodernata:qualche suono pompato,un po' di schitarrate metal ecc...ci si possa sentire di nuovo giovani,ma il fatto è che chi va a sentire un concerto del genere VUOLE risentire gli stessi suoni di allora,lo stesso spirito e quello se non mantieni una certa fedeltà alle origini non lo ottieni...mettere i suoni dance o le tastiere elettroniche a brani del genere non fa che rovinarli,per conto mio.
e pensa alla panza senza quella cintura.. altro che patetico, oribbbile...
RispondiEliminaRicordo di aver visti i "Corvi" (tra virgolette perchè non so chi ci fosse di loro) ad una tv locale con batteria elettronica e chitarra alla Scorpions rifare due o tre brani del repertori o60's..pazzeschi...
RispondiEliminaE anche gli Uragani al Festival Beat di un po' di anni fa arrivarono con giacche alla Roger Dalterey periodo Tommy, gilè di pelle, cappellini da baseball e attaccarono "Smoke on the water" per piacere ai giovani........
non c'entra niente con i personaggi citati finora, ma un mio amico che tutto sommato di musica ne capisce, ha fatto il montapalchi all'heineken, dove han suonato i sex pistols in formazione originale... il buon johnny rotensi è presentato con camicia hawaiiana e pntaloni larghi da rapper... in compenso, il mio amico si è preso uno sputo in faccia da iggy pop, che è rimasto sempre uguale...
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
ah.. venerdì prossimo andrò a vedermi brin auger, a gratis, in piazza, qua a trieste, il giorno del suo 69esimo compleanno... vedremo...
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
Ci sono i filmati dei Sex Pistols su YouTube di quel concerto e sono patetici sia esteticamente che musicalmente, anche se almeno loro ammettono che lo fanno esclusivamente per danaro.
RispondiEliminaDomenica scorso ho suonato con Siouxsie a Pisa e lei è invece rimasta decisamente a livell ipiù che dignitosi (anche se musicalmente insopportabile tra atsieroni new wave e chitarroni quasi glam)
Ma dei Pistols ci parlerà la prox settimana Cristiano.
Nel frattempo satsera vado a vedere gli Adolescents, miti dell'ahradcore dei primi 80's.
PS: con Brian Auger ci ho suonato con il Link Quartet.
Molto simpatico e disponibile ma il concerto è un po' palloso
Ieri sera Adolescents commoventi per impatto e attitudine.
RispondiEliminaMi dicono che a Milano Paolino Nostro ha fatto faville
mitico Paul, ma ci sono articoli sulla rete del concerto ? Perchè non ho trovato nulla...
RispondiEliminaL'aspetterò a Bologna, convinto che non deluderà
Grazie per questo nuovo "capitolo" della serie black music. Il rock deve alla musica nera praticamente tutto, non solo per i suoni ma anche per il modo di stare sul palco ed interagire col pubblico.
RispondiEliminaIMMENSI SEX PISTOLS!!!!!
RispondiEliminaCristiano
IMMENSI SEX PISTOLS!!!!!
RispondiEliminaCristiano
leggere l'intero blog, pretty good
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