martedì, giugno 24, 2008
Black Power : Nina Simone
Inizia oggi una serie periodica dedicata agli artisti più rappresentativi della Black Music, intesa come commistione di radici nere, impegno civile, impegno anti razzista, qualità della proposta musicale.
Si parte con NINA SIMONE, una vita estrema, difficile, violenta, ma sempre combattiva, aspra, CONTRO, nell'America del pregiudizio razziale.
Una discografia ampia, inaugurata nel 1957 da "Little girl blue" e costellata di brani indimenticabili come i successi di "My baby just care for me", "Love me or leave me" o "i want a little sugar in my bowl", ma soprattutto da inni anti razzisti e coraggiosi come "Goddamn Missisipi", da brani femministi come "Four Women" o stupende elegie alla blackness come "To Be Young,Gifted and Black" o il gospel sciamanico di "Sinnerman"
I migliori album si trovano nel periodo mid 60's / primi 70's.
NON ACCONTENTATEVI DI UNA RACCOLTA.
CERCATE NINA SIMONE NEI SUOI ALBUM, PRIVI DI HITS DA PUBBLICITA' PATINATA.
L'ANIMA BLACK E' SOPRATTUTTO QUI
CONSIGLIATI
"High priestess of soul" 1966 Soul blues d'eccellenza , spesso magnificamente orchestrato in chiave jazz. Da brividi "The Gal's from Joe", "Work song" e "I'm going back home" , puro rythm and blues
"Wild is the wind" 1966 con molte perle Rythm and Blues, "Four women", accenni doo wop e profondi e intenissimi blues
"Nina sings the blues" 1967 Tanto blues minimale e una "house of rising sun" velocissima da antologia
"Nuff said" 1969 Dal vivo, aspro e crudo con "Gin house blues" (che già rifecero gli Animals) pazzesca, oltre alla classica "Backlash blues"
"To love somebody" 1969 con cover spettacolari di "Turn turn turn" dei Byrds, una riedizione "black" di "Revolution" dei Beatles e una ndi "Shall be released" di Dylan.
"Black Gold" 1970 Album militante, dal vivo, con numerose tinte afro. Notevole.
"It is finished" 1974 Con versione bluesy funk di "Pusher" degli Steppenwolf, "Fun kier than a mosquito" e altre gemme ultra black del suo repertorio.
Moltissimi gli album dal vivo, non sempre interessanti, anche se su tutto c'è la sua voce, il timbo inimitabile , il suo cuore , la sua anima.
SPETTACOLARI QUESTI VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=GUcXI2BIUOQ
http://www.youtube.com/watch?v=qCwME6Jpn3s&feature=related
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Black Power
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Ottima idea questa sorta di rubrica!!
RispondiEliminaE ottimo inizio, prenderò nota!
In ambito black il più delle volte funziona "la compilation" dei successi.
RispondiEliminaIn realtà da James Brown ad Aretha Franklin fino a Nina Simone sono interessantissimi gli album ascoltati senza tutte le hits conosciute, ma con tutti i brani minori e contestualizzati al sound del periodo.
Di Nina Simone ho "preso in prestito" da interdet 42 album della discografia (praticamente tutto) , li ho ascoltati e ho scoperto qualcosa di incredibile
Bella idea davvero, anche perchè in Italia la black music è per molti ancora un mondo sconosciuto. I nostri critici snob, da Bertoncelli in avanti, stravedevano (giustamente) per Dylan o Zappa, ma James Brown per qualche motivo non lo consideravano...
RispondiEliminagrandissima! mi vergogno ammettere che, nonostante la mia veneranda età e gli oltre 30 anni dai miei primi acquisti di album di soul, nina simone l'ho 'approfondita' solo nell'ultima decade... prima con le solite compilations, poi "prendendo in prestito" come dice tony. e, una volta che l'hai presa non la restituisci più.
RispondiEliminaf
Queste sono le voci che incidono profondamente nella storia...quello che dice Mirco è vero,in effetti,la black-music in Italia è stata diffusa principalmente dal duo Arbore e Boncompagni,sopratutto negli anni 60 e grazie a programmi come "Bandiera gialla" dove si affiancavano le novità bianche anglosassoni(Beatles,Stones ecc.)ai grandi del genere come James Brown,Otis Redding ecc...
RispondiEliminalì avvenne tutto per derivazione,poichè venivano riconosciuti i musicisti neri come diretti ispiratori di tutto quello che stava accadendo in USA e in Europa...però venivano considerati per un pezzo o due,per il successo a 45 giri che girava sul juke-box e quindi la critica più pretenziosa,quella di Bertoncelli e compagnia(che però è leggermente successiva)non li ha mai considerati molto.
Io sono cresciuto nei 70 leggendo Ciao 2001,Muzak,Gong ecc... e su quelle riviste non c'erano quasi mai i singoli,ma solo recensioni di LP o cosidetti concept-album...su Ciao 2001 c'era solo una paginetta sui 45 ma contavano ben poco e malgrado che questi musicisti neri producevano grandi album,spesso avveniva di sentirli alla radio per un solo brano e nient'altro...che è esattamente quanto dice Tony,mentre molte delle cose più interessanti erano tra i meandri e molto meno note.
In effetti la black music in Italia è sempre stata un fenomeno sotterraneo e confinata il più delle volte nel cassetto "black music" , dove ci andavano tutti insieme John Lee Hooker, James Brown, Isaac Hayes e Nina Simone.
RispondiEliminaOvvero stili, suoni, identità musicali diversissime, pur con la stessa matrice.
Anche nei "libri rock" o nelle solite enciclopedie è difficile trovare analisi delle discografie di questi artisti
In genere ci si limita al james Brown "re del funk" , Aretha Franklin "regina del soul" etc etc quando invece hanno spesso sperimentato vie diverse (vedi James Brown con l'hip hop o Ray Charles con il country).
E' un mondo ancora tutto da scoprire girando le discografie in dettaglio
FARO' DEL MIO MEGLIO
E non scordiamo il grandioso Baltimore, del 78.
RispondiEliminaComunque anche tra i "classici" non è il caso di farci sfuggire "I put a Spell on You" di S.J.Hawskins. Quella di Nina è tra le versioni più stupende del mondo... Lo stesso vale per "Don't let me be misunderstood" ma, essendo classici, li conoscete già!
:-)
Baltimore ha alcuni buoni brani ma è troppo arrangiato per i miei gusti.
RispondiEliminaMolto virato in chiave Grace Jones (se mi si permette la classificazione), spesso reggaeggiante, un po' pomposo...insomma non mi piace granchè
Le covers di Nina invece sono tutte spettacolari
ottima nuova rubrica.
RispondiEliminaNina Simone FANTASTICA!!!!
In Italia (a parte forse le sue canzoni più "pop") è anche abbastanza sconosciuto Sam Cooke. Per me rimane una delle voci soul più belle in assoluto (anche quando faceva ancora gospel con i Soul Stirrers).
RispondiEliminaAnche per lui sono riuscito a trovare per ora solo delle raccolte, album originali solo "night beat" che però è di cover. E che cover..
Ottimo Tony!
RispondiEliminaDi BLACK MUSIC non se ne ascolta,legge,parla mai abbastanza!
cristiano