venerdì, ottobre 04, 2024

Statuto - Statuto Football Club

E' nota la vicinanza tra la storia degli STATUTO e la passione calcistica.

Dall'amore per la maglia granata del Torino (nel 1998 al videoclip del loro brano “Un Posto al Sole”, partecipò tutta la rosa della squadra, nel 2005 nel video di “Facci un goal” fu ospite Paolo Pulici, nel 2006 l'album "Toro" raccoglieva brani dedicati alla squadra del cuore, tra cui "Cuore Toro", inno ufficiale del Torino), a canzoni a tema calcistico meno specifiche.

Furono i primi nel 1988 a firmare un testo, “Ragazzo ultrà”, che descrive la tematica delle tifoserie organizzate, successivamente con Enrico Ruggeri hanno scritto nel 2010 il brano “Controcalcio”, omaggio al calcio d’altri tempi.
Inoltre oSKAr, è membro della Nazionale Italiana Cantanti dal 2017 con il ruolo di difensore.

Gli otto brani di "Statuto Football Club" alternano canzoni dedicate al calcio come "Notte magiche", "Una vita da mediano", "La leva calcistica del '68" e "La partita di pallone" a strumentali, sigle storiche televisive e radiofoniche di “Tutto il calcio minuto per minuto”, “Novantesimo Minuto”, “Domenica Sprint”,“Domenica Sportiva", come "A taste of honey" di Herb Alpert and Tijuana Brass o "Stadium" di Oscar Prudente con il baritonale coro "Viva viva il goleador".

Le versioni sono ovviamente caratteristiche dello stile degli Statuto tra ska, soul, rocksteady, soul funk, modern latin jazz (vedi "Pancho" di Jack Trobey che fu sigla di "90° minuto").
L'idea è vincente, l'album arrangiato e suonato benissimo oltre che decisamente originale e godibilissimo.
La storia continua.

giovedì, ottobre 03, 2024

Eddie Piller - Bologna 17 settembre Bar Maurizio

EDDIE PILLER, prime mover della scena mod inglese, fondatore della label Acid Jazz e tanto altro, è stato ospite del Bar Maurizio a Bologna il 17 settembre in un incontro pubblico per la presentazione (organizzata da Piero Casanova) del suo libro "Clean Living Under Difficult Circumstances: A Life In Mod – From the Revival to Acid Jazz": https://tonyface.blogspot.com/2023/04/eddie-piller-clean-living-under.html.

A seguire un breve estratto della conversazione con alcune risposte alle domande che avevo preparato per lui.

Il tuo libro racconta nei particolari la tua militanza nella scena mod inglese a cavallo tra gli anni 70 e durante gli anni 80. Il periodo in cui il mod si espanse in tutto il mondo dall'Europa agli States, Australia, fino al Giappone. Io credo che in Gran Bretagna quella che era una sottocultura sia diventata una cultura, una parte della società. Mentre nel resto del mondo è rimasta una sottocultura limitata a pochi adepti.
Cosa ne pensi? E' un “A very british phenomenon” (citando il libro di Terry Rawlings)

Credo che nel 1979 fosse un fenomeno esclusivamente britannico che difficilmente sarebbe stato capito altrove.
Ma con il tempo è stato acquisito anche da altre culture.
Personalmente essendo inglese non riesco a capire quanto sia diventato in qualche modo appartenente alla cultura di altri paesi.

Tu sei “figlio d'arte”: tua madre gestiva il fan club degli Small Faces, che hai conosciuto fin da piccolo, tuo padre era un original mod Che liquidò così una compilation del giovane aspirante mod Eddie con Who, Kinks, Jam, come racconti nel libro.
"Cos'é questa spazzatura?"
"E' musica mod, Dad, mi piace!".
"Questa non è musica mod, è una schifezza. Suppongo che quindi tu sia un mod".
"Certo, assoluamente"
"Bene, figlio, se vuoi essere un mod dovresti chiedere alla mamma di chi erano gli Small Faces.
Ma lascia che ti dica: la musica mod è il modern jazz. Tubby Hayes, Art Blakey, Gene Krupa e Cozy Cole.
E' da dove hanno preso il nome: MOD-ern Jazz.
Quella era musica mod, non questa roba qua."

Il fatto che i mod del 79 ascoltassero Jam, Chords, secret Affair era un'evoluzione o un imbastardimento del Mod?

Il fatto di ascoltare musica diversa da quella che ascoltava mio padre è un fatto di evoluzione. Mio padre ascoltava quel tipo di musica io ne ho abbracciata e apprezzata altra, diversa.
Il mod è qualcosa che cambia sia nella musica, che nell'estetica, che nel modo in cui affrontano le cose.

Nel tuo libro racconti di come fosse molto presente la violenza nei primi anni 80 tra i giovani che vivevano nelle sottoculture.
Anche in Italia abbiamo vissuto situazioni simili. Pensi che fosse un momento storico o che in fondo sono fasi adolescenziali che si sono sempre ripetute e si ripetono anche oggi?

Credo che sia stata una cosa concentrata in quel periodo e non riproponibile ai giorni nostri, perché i motivi erano completamente diversi.
Molti skin erano nazisti, io ho perso due amici, uccisi in questi scontri. E' una cosa lontana sulla quale però non riuscirò mai a passarci sopra.

Nelle sottoculture, mod in particolare, c'era molto rigore. Essere accettati era spesso complicato, bisognava avere un'estetica ben precisa, gusti musicali di un certo tipo, capire bene il contesto in cui ti andavi ad inserire, altrimenti rimanevi ai margini. Confermi? Ai giorni nostri c'è molto meno rigidità.
Negli anni 80 c'erano tante sottoculture e stili. Però il fatto è che comunque c'era qualcosa in cui ti potevi identificare e con cui forgiare la tua personalità. Oggi non c'é più niente di tutto ciò, è impensabile. Dovete essere voi a preferire ciò che c'era in quei tempi o quello che (non) c'è oggi.

Perché hai scelto il mod invece di altre sottoculture?
Sono diventato mod, arrivando dal punk, in modo naturale.

Il punk nel 1977 portò alla ribalta molte donne, da Siouxsie alle Slits, Chrissie Hynde e Debbie Harry. Secondo te come mai nella scena mod, a parte Fay Hallam e pochissime altre, non è mai emersa una figura femminile?
Non sono d'accordo.
La presenza femminile nella scena mod, almeno in Inghilterra, era altrettanto numerosa, tanto quanto quella punk.
La differenza è che non sono diventate così famose.

Nei Sixties, così almeno si dice, c'era una rappresentanza di ragazzi delle West Indies nella scena mod. Alla fine dei 70 li ritroviamo nel giro ska ma non ne ricordo in quello mod.
Per me non c'era differenza tra 2Tone e mod, erano due aspetti della stessa scena.

Nel suo libro “A tenement kid” Bobby Gillespie dice di avere trovato la stessa attitudine dei mod nella scena acid house e acid jazz degli anni 90, lo stesso senso di appartenenza. La considera una prosecuzione della cultura mod, un po' come il northern soul lo fu per quella dei 60's.
Bobbie Gillespie può dire quello che vuole ma non mi interessa.

Il libro si ferma alla nascita dell'etichetta Acid Jazz. E' previsto dunque un secondo capitolo?
Sono molto contento del primo libro, molto contento per le vendite.
Ne scriverò sicuramente un altro, per proseguire il discorso.

Che opinione hai della nuova scena di British Jazz di esperienze come Comet is Coming, Shabaka Hutchings, Ezra Collective? Può essere una prosecuzione di quella acid jazz?
Ascolto solo Gil Scott Heron.

mercoledì, ottobre 02, 2024

Saint John Coltrane Church

Mission: To paint the globe with the message of A Love Supreme, & in doing so promote global unity, peace on earth, & knowledge of the one true living God.

Fort Mason Center, 2 Marina Blvd, Bldg. D, 3rd Floor, San Francisco, CA, United States, California.

https://www.coltranechurch.org/

Dopo la morte di JOHN COLTRANE il 17 luglio del 1967 una congregazione religiosa di San Francisco cominciò ad adorarlo come un dio, ritenendolo l'incarnazione di Cristo (e Charlie Parker come Giovanni Battista).

Franzo e Marina King fondarono così nel 1971 la Saint John Coltrane Church ritenendo Trane non solo un musicista jazz ma una persona scelta per fare tornare le anime a Dio.
La figlia Chaplain Wanika Stephens è essa stessa una devota.
Fu una sorta di evoluzione del jazz club Yardbird Temple, fondato due anni prima.

Il tutto dopo aver assistito ad un concerto di Coltrane ( in cui "si sentiva la presenza di Dio") e essersi immersi totalmente nelle note di "A love supreme".

"Era come se stesse parlando all'anima e ci fosse del fuoco che scendeva dal cielo, un battesimo sonoro". Ciò diede inizio al processo evolutivo e di transizione di noi che siamo diventati veri credenti rinati in quel suono che balzò giù dal cielo dalla mente stessa di Dio, uscì dal muro stesso della creazione e assunse un grumo di carne, e noi contemplammo la sua bellezza di uno che era chiamato Giovanni/John".

Coltrane dopo anni di abusi di ogni tipo aveva abbracciato la religione cristiana e si era completamente ripulito.
La stessa moglie di John, Alice, entrò nella congregazione, dal 1974 al 1981, introducendo insegnamenti buddisti e hinduisti, per poi denunciarla per vendita illegale di merchandising (magliette, cartoline etc), perdendo però la causa.

Quando nel 1981 si affiliò alla Chiesa ortodossa africana lo retrocessero a santo.
La St. John Coltrane African Orthodox Church esiste ancora oggi nel quartiere di Fillmore.
Durante le cerimonie il Reverendo King suona il sax con il supporto della house band Ohnedaruth, legge passi della Bibbia, intervallati da spezzoni di "A love supreme".

La Chiesa si occupa anche di dare cibo e vestiti agli homeless e di altre opere di carità e aiuto ai bisognosi.

Ogni domenica c'è una messa, composta da letture delle Scritture, inni e prediche, accompagnati da un mix di stili musicali che vanno dal jazz al gospel e dal funk al reggae da cantare insieme.
I membri del pubblico sono incoraggiati a portare i propri strumenti per unirsi alla musica.
Tutti sono benvenuti a partecipare.
La prima domenica di ogni mese si può raggiungere l'illuminazione spirituale attraverso una meditazione guidata sulla testimonianza e la musica dell'album di Saint John Coltrane, "A Love Supreme".

"Il jazz parla della vita. Il Blues racconta la storia delle difficoltà della vita e, se ci pensi un attimo, ti renderai conto che prendono le realtà più dure della vita e le mettono in musica, solo per uscirne con una nuova speranza o un senso di trionfo. Questa è musica trionfante".
Martin Luther King Jr.
1964 Berlin Jazz Festival

"Penso che la maggior parte dei veri devoti di Coltrane siano persone religiose decadute in un certo senso.
La religione è costruita molto su ciò in cui crediamo. E molte volte ciò in cui crediamo è perché siamo stati addestrati a crederci, tenendo presente che credere è inferiore al sapere.
E se fai troppe domande per amore della conoscenza, potresti essere scomunicato. Quindi siamo solidali con questo".

Franzo King.

Saint Coltrane: The Church Built On 'A Love Supreme'
https://www.youtube.com/watch?v=MAgJ-igwuSQ

The Church of Saint Coltrane
https://www.youtube.com/watch?v=HfV1_e_VJYQ