sabato, giugno 30, 2018

Presentazioni Gil Scott Heron



Martedì 3 luglio a CREMONA alle 21.30
https://www.facebook.com/events/308960499645196

Poi il 5 LUGLIO a TRAVO (PC) "Parco dell'asilo" e il 16 a FIORENZUOLA (PC)

Libertà, Classic Rock, Gil Scott Heron, Radiocoop



Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" parlo di Chris Dean dei Redskins e del meglio del mese.



Sul nuovo numero di CLASSIC ROCK parlo recensisco i nuovi album di Wilko Johnson, le "Dock of the bay sessions" di Otis Redding, Last Poets, Parliament, Nicola Conte, Kamaal Williams, Mike Painter Quintet & Viola Road, Mac and the Bee, The Mads, De Grinpipol.



E' uscito il 27 marzo la ristampa (aggiornata e abbondantemente riveduta) della mia biografia su GIL SCOTT HERON.

Storia della sua vita, discografia dettagliata e commentata, testimonianze sulle sue apparizioni italiane.
Invito chi fosse interessato a unirsi alla pagina FB per seguire le date delle presentazioni e varie informazioni sul personaggio:
https://www.facebook.com/Gil-Scott-Heron-205341980049956/

Stampa Vololibero Edizioni.
Al libro hanno offerto il loro prezioso contributo anche: Alberto Castelli, Carlo Babando, Fabio Pasquarelli, Alberto Bobby Soul De Benedetti, Ninni Laterza, Carlo Maffini, Salvatore Pignanelli, Francesco Gazzara.

PRESENTAZIONI:

GIOVEDI' 5 LUGLIO : TRAVO (PC) “Piazzetta dell'Asilo”
LUNEDI' 16 LUGLIO : FIORENZUOLA (PC) “Festival Dal Mississippi al Po”
MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE: FIRENZE
GIOVEDI' 15 NOVEMBRE: PERUGIA
VENERDI' 16 NOVEMBRE: NAPOLI
SABATO 17/DOMENICA 18 NOVEMBRE: SICILIA

Per novembre sto preparando un tour che da Piacenza arriverà a Palermo.
Chiunque sia interessato a trovare una data (pomeridiana o serale, in libreria o circoli, locali, associazioni) mi scriva
.



Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.

venerdì, giugno 29, 2018

Giugno 2018. Il meglio



A metà del 2018 un bel po' di ottime cose come gli album di Fantastic Negrito, Kamasi Washington, Arctic Monkeys, Gaz Coombes, Jimi Tenor, The Sea and cake, New Mastersounds, Belly, Wilko Johnson, Bellrays, Jack White, Sons of Kermet, Buttshakers, Anderson East, James Hunter Six, Orgone, Laissez Fairs, Ruby Rushton, e tra gli italiani Nicola Conte, Calibro 35, Iacampo, New Colour, Mads, Mamuthones, Sick Rose, Guignol, Mina, Blue Giants, Red Lines.

FANTASTIC NEGRITO - Please don't be dead
Fantastic Negrito è uno di quei rari esempi in cui il blues vive in tutto il suo splendore atavico pur suonando moderno, attualissimo, avanti.
In questo secondo album l'artista californiano d'adozione compie un ulteriore passo avanti rispetto al precedente capolavoro THE LAST DAYS OF OAKLAND.
Il substrato è palesemente blues, gospel, funk, soul, nero fino al midollo.
Primitivo, ostico, pericoloso, ostile.
Ma trasposto nel 2018 con quei riff e quei groove ritmici che passano ora dalle parti dei Led Zeppelin, ora bussano alla porta di Jack White, poi prendono a braccetto Jimi Hendrix e sorridono a Prince Ho scritto questo album perché sono preoccupato per la vita dei miei fratelli neri. Ho paura per le vite delle mie sorelle, sono preoccupato circa il loro futuro dice Fantastic Negrito. Un album duro, intenso, sincero, profondo, come raramente ci capita di ascoltare.
Un artista che sta tracciando le linee di una nuova black music.
There's a riot goin on, ascoltiamola, prestiamole orecchie e attenzione.

KAMASI WASHINGTON - Heaven and earth
Adoro la coraggiosa magniloquenza di Kamasi che non si preoccupa minimamente di presentarsi con due ore e mezza di musica, intrisa di valanghe di riferimenti, di brani che oscillano tra i 10 e i 12 minuti, si aprono al cuore della musica, alla creatività, incuranti di misure prestabilite, confini, barriere artistiche. Troviamo di tutto, dal funk, al soul, da Archie Sheep a Miles, Bird e Coltrane, dal blues a Herbie Hancock e Sun Ra al pop jazz orchestrale allo spiritual jazz alla Alice Coltrane.
Kamasi ha riportato il JAZZ in classifica, ha riempito prima i locali, poi palazzetti e i festival.
Onore e gloria !
“Our time as victims is over / We will no longer ask for justice.”

NICOLA CONTE - Let your light shine on
Splendido nuovo lavoro per il chitarrista, compositore, band leader, produttore etc etc nostrano.
Lui lo chiama "Afro Soul" e la definizione è perfettamente azzeccata tra afro funk, soul, jazz, un groove incredibile creato da uno stuolo di collaboratori con i fiocchi.
Superlativo !

JIMI TENOR - Order of nothingness
Piccolo capolavoro per il genietto finlandese.
Nel nuovo album si rincorrono funk, soul jazz, afrobeat, disco, fusion "malata", ethio jazz, ritmi e suoni caraibico latini, psichedelia, spiritual jazz.
Una varietà incredibile tenuta insieme da una personalità unica.

DANNY GOFFEY - Schtick
Molto buono il nuovo sforzo dell'ex batterista dei Supergrass alle prese con un sound che mischia tanto e prende da mille influenze. Un po' di Supergrass ci sono sempre ma anche Ultravox!, Roxy Music, Adam Ant.
Brani frizzanti, veloci, pulsanti.
Molto divertente.

ROGER DALTREY - As long as I have you
Roger torna alle radici, quando ascoltava soul e rhythm and blues e tutto quello che voleva era diventare un cantante blues.
A 74 anni rende omaggio a quegli inizi con un album di 11 brani, ruvido, denso di gospel, soul rock, gusto bluesy (tra cui due discreti inediti), cover di brani minori (vedi "You haven't done nothing" di Stevie Wonder" o "How far" di Stephen Stills) e una splenedida versione di "Into my arms" di Nick Cave. Pete Townshend suona in sette brani e si sente, oh se si sente, alle tastiere c'è Mick Talbot.
La voce è in formissima.
Un album classico e bello.

PAUL MC CARTNEY - I Don’t Know / Come on to me
Nuovo singolo di Macca tratto dall'album "Egyptian station" in uscita a settembre. Due ottimi brani: una classica ballata sostenuta dal pianoforte e un rock piuttosto complesso dagli umori beatlesiani.

SHANNON SHAW - Shannon in Nashville
Lasciati i Clams nel primo album solista Shannon si dedica ad un mix di Shangri La's, Amy Winehouse, Spector wall of sound.
Cool e divertente.
Produce Dan Auerbach (e si sente).

CORDUROY - The return of fabric four
Dopo 18 anni di silenzio torna uno dei nomi di punta della Acid Jazz. Il quartetto inglese ripropone la consolidata e piacevolissima formula di un Hammond beat tinto di lounge, jazz, pop, coolness, beat, funk, ogni tipo di sapore 60's.
Ideale da sottofondo.

MIKE PAINTER QUINTET & VIOLA ROAD - Nothing changes
Brillante ritorno di uno dei Re dell'Hammond italiani e di una delle voci più "nere" in circolazione dalle nostre parti. Cover azzeccatissime e da cultori (vedi “I've go a feeling” di Big Maybelle rivista in chiave ska, "Now I've got a woman" di Freddy King o “Gone with is the wind my love” di Rita & the Tiaras), originali di prima qualità, tanto groove, pulizia e potenza sonora, soul, rhythm and blues, esecuzione impeccabile.
Notevole.

WILKO JOHNSON - Blow your mind
Difficile scindere il giudizio su Wilko Johnson dalla sua vicenda umana.
Una dura lotta contro il cancro a cui sembrava essersi arreso, quattro anni fa quando annunciò un tour d'addio per salutare a dovere i fan. Ha vinto lui.
E così eccolo di nuovo in studio (primi inediti da 30 anni) a riproporre la consueta saporitissima pietanza di blues, rhythm and blues, beat, rock 'n' roll che lo ha sempre contraddistinto, dai Dr Feelgood, ai Solid Senders alla carriera solista.
Ad accompagnarlo un paio di vecchi amici come Norman-Watt Roy, già bassista con i Blockheads di Ian Dury ma anche con Madness, Nick Cave e autore di quell'immaginifico riff di Magnificent Seven dei Clash e il batterista Dylan Howe (figlio di Steve degli Yes) già con Ray Davies, Paul McCartney e David Gilmour oltre alla tastiera dell'ex Style Council e Dexy's Mick Talbot.

LUPE VELEZ - Weird tales
Il sestetto livornese (che tra le sue fila ha una serie di veterani della scena musicale italiana, provenienti dalle più svariate esperienze) all'esordio con un potente album, suonato con la corretta attitudine rock 'n' roll.
Brani tirati, nervosi, compatti, melodie efficaci, suono grezzo e sincero, tra garage punk, power pop, sferzate punk.
Partenza con il botto !

EVIL KNIEVEL - s/t
Esordio con il botto per la band modenese. Nove brani aspri e ruvidi dall'impronta chitarristica cara al miglior rock 'n' roll dei primi 70's ma che guarda con affetto al decennio precedente, in particolare al rock psichedelico di fine 60's.
Il tutto si riassume in un corposo mix di Creedence Clearwater Revival, Black Crowes, un pizzico di Detroit Sound (dalle parte degli MC5) ma anche Blue Cheer e Wolfmother.
Prodotto in maniera eccelsa, suonato con una perizia rara, grandissimo album !

JOHNNY MARR - Call the comet
La critica britannica si sta sbrodolando per il nuovo lavoro dell'ex Smiths.
Che male non è, anzi.
La classe non è acqua e tra brani a cui manca solo la voce di Morrissey, qualche deviazione filo kraut, un pezzo con riff rubato a "Dancing barefoot" di Patti Smith, brit popperie varie, il disco fila via più che bene.
Anche se alla fine manca il guizzo, il tocco di genio, quella cosa che lo renderebbe un capolavoro.
Ci accontentiamo.

MAGNUS CARLSON - A nordic soul
Prodotto da Andy Lewis, registrato negli studi di Weller, con il guest di Fay Hallam, il cantante svedese spazia tra brani autografi e alcune cover di classico Northern Soul ("Beggin", "I surrender").
SOund impeccabilmente soulful, perfettamente in linea con il gusto Northern.
Ben fatto, suonato e confezionato al meglio.

WARMDUSCHER - Whale city
Side project dei alcuni dei Fat White Family, scartavetrano funk, punk, blues, soul, garage, scorticano un po' di chitarre e deragliano ritmicamente.
Una specie di Sleaford Mods un po' Beastie Boys, un po' Jon Spencer, un po' Pulp Fiction.

BLUE LAB BEATS - Xover
Il duo inglese si immerge nella scena "new jazz" con un album dalle tipiche caratteristiche di questa nuova onda: elettronica, jazz, hip hop, nu soul, funk.
Con loro molti dei rappresentanti del giro.
Cool.

MELODY'S ECHO CHAMBER - Bon Voyage
Un vortice di psichedelia tardo 60's, avvolgenti e sinuose melodie con voce alla Francoise Hardy, brani complessi ma che arrivano puliti all'anima e al cuore.
Disco bello e suadente.

BEECHWOOD - Inside The Flesh Hotel
Un vortice psichedelico Velvettiano con un po' di Modern Lovers e un mood alla Jesus and the Mary Chain. Non male.

MAZZY STAR - Still
Torna dopo cinque anni di silenzio il duo Hope Sandoval/David Roback con un ep a base del consueto mix letargico di Tavor, Roipnol, un po' di psych e umori "desertici".

GET UP KIDS - Kicker
A sette anni dall'album della reunion un ottimo ep per la band americana. Basi abrasive e distorte, melodie vocali accattivanti, un gran tiro come sempre.

GHIBLIS - Surfinia
Il quartetto piacentino (che alle spalle ha una lunga militanza in varie formazioni, come Hermits o Diabolico Coupè) all'esordio con un mini album di sei brani strumentali.
Sound immediatamente riconoscibile e catalogabile all'interno della vasta cultura surf rock, con uno sguardo al rock 'n' roll anni 50 e al gusto exotica. Il tutto frullato con un'attitudine garage punk.

GINO SANTERCOLE - Non sono Celentano!
La prematura scomparsa del grande autore (per Celentano ma non solo) coincide con un nuovo album (che segue l'ottimo di quattro anni fa http://tonyface.blogspot.com/2014/12/gino-santercole-voglio-essere-me.html) all'insegna di canzoni piene di dolente poesia, jazz, blues, ottimi arrangiamenti con i fiati, testi profondi e agrodolci. Un ascolto è doveroso.

THE CABIN FEVERS - Roll on down
Grande esordio per il quintetto pisano. Southern rock, riff di chitarra netti, precisi, graffianti, le radici nei Lynyrd Skynyrd e Grand Funk Railroad (e perchè no? in certi Stones più ruvidi dei 70's) fino ad arrivare a Nashville Pussy, Hellacopters e allo street rock di La Guns e Guns n Roses.
Il tutto suonato magnificamente, il tiro giusto e tutti gli ingredienti perfettamente dosati. Super !

MICHELE ANELLI - Divertente importante
E’ una lunga storia quella di Michele Anelli, da leader della rock band dei Groovers all’attività di scrittore, a quella di interprete dei canti della Resistenza. Arriva ora il terzo album della più recente incarnazione, quella solista. Undici brani autografi all’insegna di un cantautorato classico che attinge dalla tradizione della canzone d’autore italiana, filtrata attraverso una visione sonora “americana” (da Neil Young ai Wilco). Ottimo e più che riuscito.

RADICI NEL CEMENTO - Fuego y corazon
Vent'anni di attività, una lunga serie di album in studio e dal vivo, concerti, festival, collaborazioni prestigiose, tour infiniti. La band romana torna con un nuovo gioiello da incastonare nella prestiogiosa discografia.
Reggae, dub, rocksteady, ska, testi militanti e pungenti, una riuscita cover di "King of the bongo" di Manu Chao. Molto, molto bello !

THE RAUNCHIES - Full Eyes Empty Hands
Il quartetto romano approda al secondo ep, quattro brani in cui confluiscono un sano e robusto rock 'n' roll con strette parentele con garage punk e una vena di blues malato che riporta a certe atmosfere care ai primi Dream Syndicate. Molto interessante, ben strutturato, melodicamente accattivante. Ottimo.

MON REAL SOUND – Ugly Man
Singolare operazione quella di Andrea “Satomi” Bertorelli e dei suoi Mon Real Sound, quella di rendere omaggio ad un artista superlativo come Gino Vannelli che purtroppo in Italia rimane semi sconosciuto e poco apprezzato.
“Ugly man” pesca nel repertorio meno celebre dell’artista canadese e lo ripropone con una cura e una capacità esecutiva comune a pochi.
Il tutto con un corollario di ospiti di primissimo piano, a partire da Mario Biondi (con cui Satomi suona le tastiere) e da Gigi De Rienzo (bassista di Pino Daniele, Bennato, De Sio etc).
Album delizioso e riuscitissimo.

Live on Tape - Split Series Vol​.​1
Singolare scelta quella di pubblicare un album in cassetta. Due live di circa mezzora l'uno di altrettanti artisti sardi, River of Gennargentu e One Man Band Lone Wolf, impegnati in una ruvida e intensissima rivisitazione delle radici deep blues, tra RL Burnside e Junior Kimbrough, con quel tocco di Gun Club che rende il tutto meno tradizionale.
Sound minimale, aspro, crudo, che raccoglie in pieno un mood difficile da rappresentare ma che è invece stupendamente espresso in questo album.

ASCOLTATO ANCHE:

FATHER JOHN MISTY (in pieno mood John Lennon, al limite del plagio talvolta. Comunque piacevole), MF ROBOTS (voce e batteria dei Brand New Heavies in un album funk disco soul molto groovy e ballabile. Easy), LACK OF AFRO (molto gradevole il nuovo album tra funk e pop soul), TOWER OF POWER (un sempre dignitoso funk soul), ANGELIQUE KIDJO (riprende in chiave afrosoul "Remain in light" dei Talking Heads. Carino), SNOW PATROL (du palle...), WELLES (rock di quello bello ruvido e aspro), ARTHUR BUCK (ovvero Peter Buck ex REM e Joseph Arthur. Discreto ma nulla de che...), JOSH MILAN (soul pop raffinato), PRISCILLA RENEA (buon pop dalle tinte soul e blues), GRUFF RHYS (cantautorato pop rock per l'ex Super Furry Animals, molto vicino a Ray Davies), NINE INCH NAILS (noioso e prevedibile), EMANATIVE (sperimentazione dalla scena new jazz inglese)

LETTO:

ALBERTO PRUNETTI - 108 metri. The new working class hero
Un romanzo / cronaca di una spietata realtà.
La descrizione impietosa della morte della classe operaia e lavoratrice e della cultura ad essa connessa, le nuove generazioni fagocitate dal turbo capitalismo tra biechi lavori, precariato, sfruttamento intensivo, la "mobilità sociale".
Un mondo agonizzante che non oppone più resistenza.
Prunetti si pone in modo autobiografico per quanto la prefazione sia chiara:
«Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale».
Il racconto è crudo e a tratti tremendo ma vissuto con un'(auto) ironia che alla fine stempera e arricchisce la drammaticità sottesa al racconto.
Un ghigno sarcastico di fronte all'apocalisse.
Rischia di diventare un classico.

CLAUDIO LOLLI - Disoccupate le strade dai sogni
Claudio Lolli, alla fine degli anni 70 è stato (con Guccini e certi gruppi prog) il paradigma del "vecchio" (non aveva ancora 30 anni...) da spazzare via a favore della Nuova Onda.
Il tipico "cantautore impegnato", simbolo di un mondo verboso, pesante, sorpassato.
Finita e omologata la rivoluzione, quel periodo e, nello specifico, quell'autore si prestano ad una (ri)lettura serena e scevra da pregiudizi.
Questo libro raccoglie l'opera omnia di Lolli cantautore e ci fa (ri)scoprire un autore eccelso, lucido, oltraggioso a tratti, preciso, colto, ostinatamente in direzione contraria.
Da leggere, capire, approfondire.

VITTORIO BONGIORNO - Il bravo figlio
Capita che certe gemme rimangano nascoste o comunque non arrivino alle gioiellerie di tutto il mondo come meriterebbero.
E che finiscano, come in questo caso, senza ristampa.
Un grande peccato perchè Bongiorno (l'ho già sottolineato) scrive benissimo, da provetto regista e valente fotografo rende il tutto perfettamente cinematografico, tesse storie complesse e allo stesso tempo lineari, intense, profonde, raccontate con un linguaggio di immediata presa.
Vittorio è anche un amico ed è facile capire fino a che punto il limite dell'autobiografico si fonde alla finzione, rendendo la lettura ancora più godibile.
Se inciampate in questo libro non lasciatelo sullo scaffale.
Per nessun motivo.

CARLO CRESCITELLI - Settanta revisited
Uno sguardo a quel decennio, "i settanta", così denso, importante, tragico, ricco di cambiamenti rivelatisi alla fine veramente epocali per la nostra penisola. Il tutto con un tono sarcasticamente iconoclasta, talvolta demenziale ma mai scontato.

VISTO

BOWIENEXT di Rita Rocca
Bello, interessante, riuscito "BOWIENEXT" il doc (andato in onda ieri sera su Rai5) su DAVID BOWIE.
Bellissime le immagini "italiane" prese da sue apparizioni e interviste in Rai e le testimonianze di personaggi abitualmente poco citati quando si parla di Bowie come Rick Wakeman, Lindsay Kemp, vari suoi musicisti e i "nostri" Dario Argento Sydne Rome, Francesco Donadio.
Da vedere.

PAOLO FRESU live a Sarmato (Pc) 26 giugno 2018
Cool jazz, maestrìa, grande capacità di intrattenitore, band superlativa. Un concerto di Fresu è sempre una delizia.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".

Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

IN CANTIERE
E' uscito il 27 marzo la riedizione aggiornata del libro su GIL SCOTT HERON "Gil Scott Heron. The black Bob Dylan" per Volo Libero Edizioni.

Prossime presentazioni a:
MARTEDI' 3 LUGLIO: CREMONA "Circolo Arcipelago"
GIOVEDI' 5 LUGLIO : TRAVO (PC) “Piazzetta dell'Asilo”
LUNEDI' 16 LUGLIO : FIORENZUOLA (PC) “Festival Dal Mississippi al Po”

giovedì, giugno 28, 2018

Get back. Dischi da (ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

HARLEM RIVER DRIVE - s/t
Un incredibile album del 1971, un concept, realizzato da Eddie Palmieri, il re del latin funk new yorkese che mischiava sonorità latine con jazz (e free jazz), il groove funky di Marvin Gaye, Temptations e Curtis Mayfield, gli umori blaixploitation, sezioni fiati paurose.
Al suo fianco oltre a membri della sua band, musicisti della band di Aretha Franklin con Bernard Purdie alla batteria e il chitarrista Cornell Dupree oltre alla tromba di Randy Brecker.
I testi a sfondo politico, la sperimentazione sonora che mischiava arditamente suoni e generi non fu bene accoltà nè dal pubblico nè dalla critica e il disco ebbe scarso successo.
Nonostante ciò rimane un piccolo classico.

ALEX BROWN - In search of love
Fece parte delle Raelettes di Ray Charles tra il 66 e il 68, incise una serie di 45 giri e un unico album, nel 1970, talmente raro che in molti lo ritennero a lungo mai pubblicato.
Invece viene finalmente ristampato e ci consegna un superbo lavoro dove soul, northern soul, proto funk si fondono alla perfezione con la grandissima voce della Brown. A suonare gente come Joe Sample, Wilton Felder (Crusaders, Marvin Gaye, Jackson 5, Joni Mitchell), Monk Higgins (che compone e produce). Bellissima versione di "Something" dei Beatles.

ANALOGY - s/t
Band tedesca ma che operò prevalentemente nel sottobosco italiano del prog e affini nei primi 70's e che assurse a particolare popolarità soprattutto per la copertina che li ritraeva completamente nudi.
L'unico album pubblicato all'epoca (tra i più rari in Italia), poco prima dello scioglimento, si dipana lungo coordinate pink floydiane, con un po' di rock blues e un approccio tra Jefferson Airplane e Curved Air.
Ascolto molto gradevole.

4TH MOVEMENT - s/t
I DEATH furono un oscuro trio proto punk di neri attivo nei primi 70's a Detroit, che mischiava hard rock tirato e potente con funk e soul. Sciltisi dopo poco tempo ritornarono nel 1980 con il nome cambiato e un sound che assimilava gospel, soul funk e rock di estrazione glam e hard. Il tutto condito da tematiche cristiane ("The Christ in you", "Key to paradise", "Jesus please come"...).
L'album è particolare, ben suonato e a tratti interessante.

mercoledì, giugno 27, 2018

John Gavanti



Nel 1980 due dei principali gruppi esponenti della NO WAVE new yorkese, incisero una cacofonica "opera rock" a base di quelle sonorità, aspre, minimali, acide, dissonanti che caratterizzavano il "genere". Il tutto basato sul "Don Giovanni" di Mozart e definito come l'album più "inascoltabile di tutti i tempi". Sicuramente ci va vicino.

A suonare Mark Cunningham, Sumner Crane e China Burg dei Mars, Ikue Mori e Arto Lindsay dei DNA.

Disse Cunningham:
"John Gavanti era, in un certo senso, una band, poiché abbiamo trascorso più di un anno a sviluppare e provare il lavoro: era Sumner Crane l'autore del libretto e delle canzoni, Don Burg, l'alter ego di China Burg me stesso e Ikue Mori dei DNA. Nelle di registrazioni abbiamo anche usato Arto Lindsay e suo fratello Duncan per le percussioni di un coperchio. Sumner ha suonato la chitarra e il pianoforte, Don il clarinetto basso Don e io sono riuscito a suonare la tromba, il trombone, il corno baritono. Ikue suonava la viola e il violoncello.
Né lei né Lucy avevano mai toccato quegli strumenti in precedenza. Gli arrangiamenti erano improvvisazioni collettive. Abbiamo registrato a New York al Sear Sound, uno studio in seguito reso popolare da Sonic Youth.
È stato pubblicato sulla mia etichetta Hyrax nel 1980 e ha venduto nel corso degli anni quasi tutte le 3000 copie in vinile stampate ed è stato ora ristampato come CD".

martedì, giugno 26, 2018

Lauren Fitzpatrick



Lauren Fitzpatrick è una ballerina di Northern Soul, modella e attrice, ragazza estremamente dolce e sensibile, oltre ad essere una bravissima professionista.

Ha lavorato come danzatrice nelle campagne pubblicitarie di Gucci, Ben Sherman, era tra i ballerini di Pharell Williams (con Nile Rodgers) ai Brit Awards del 2014 (https://www.dailymotion.com/video/x1cq94g), finalista al Campionato di Northern Soul a Blackpool nel 2013 (https://www.youtube.com/watch?v=vOsLwMziqAg), attrice nella serie TV della BBC "Eastenders".

Recentemente ospite speciale del Mod Day, grazie a Ramon Brazzarola, ha rilasciato di seguito una breve intervista che ce la fa conoscere meglio.

1 Ciao Lauren tutto bene ? Quanti anni hai ?
Helloooo :)
Sono di Warrington, Northwest of England e ho 24 anni.

2 - Come hai fatto a diventare una fan del Northern Soul ?
Non è cosa da giovani...

Sono sempre stata differente da quelli della mie età, non mi è mai piaciuto andare per discoteche etc.
Sono sempre stata dentro alla soul music, soprattutto grazie a mio padre (ha aperto il primo sito web dedicato al Northern Soul, 'The Nightowl Club' negli anni '90 ed era dentro alla scena dei 70's.
C'erano sempre dei dischi che risuonavano in casa.
Uno dei miei primi ricordi è di quando avevo circa due anni e vidi un badge con scritto Keep The Faith! e ne sono sempre stata molto incuriosita.
It's born into my soul!

3 - Noi italiani abbiamo sempre considerato Londra e l'Inghilterra il posto "where the action is". E' corretto ?
Ci sono tante cose che stanno succedendo nella scena soul inglese. Da grandi allnighters, weekenders a piccole soul nights nelle città.
Se vuoi del soul lo trovi a meno di un'ora di distanza da casa tua. Garantito !

4 - Quanto ti eserciti abitualmente ?
Avrei voluto ballare il Northern Soul tutta la mia vita ma non ho praticamente iniziato fino ai 18 anni.
La regista Elaine Costantine stava cercando dei ballerini per il suo film "Northern Soul" nel 2012. Mio padre mi consigliò di andare ad uno degli incontri ed è stata la miglior decisione che io abbia mai preso.
Facendo il film ho incontrato un sacco di gente stupenda e ho avuto un sacco di grandi opportunità. Così sono 6 anni che ballo !

5 - Che tipo di musica ascolti abitualmente ?
Ovviamente amo la soul music. Ma quando sono un po' "souled out", qualsiasi cosa dagli Everly Brothers alla colonna sonora di Les Miserables! haha!

6 - Ci puoi dare una breve play list di Northern Soul?
Quali brani preferisci ballare ?

Dipende da come mi sento.
Se vuoi saltare e giocare di piedi Bamboos "Tighten Up", "So is the Sun" World Column, se vuoi fare un po' di acrobazie: Tony Galla "In Love", "There was a Time" di Gene Chandler o se vuoi solo ballare e divertirti "Temptation is Calling My Name". Ma questa è solo UNA scelta.
Ci sono un sacco di brani di cui non conosco nemmeno il nome e che voglio solo ballare quando li sento.

7 - Quale canzone porteresti sull'isola deserta ?
"You can Get it if you really want" di Jimmy Cliff.
Le parole mi ispirano ogni giorno.

8 - Sei venuta recentemente in Italia. Ti è piaciuto ?
Sono stata invitata da due lovely friends: Ramon Brazzarola e Milena Trombini per il Mod Day a Momperone.
E ho passato dei giorni magici, ascoltando soul music, con un clima caldo, vino, buon cibo e gente bellissima. Qualche volta mi dovevo pizzicare per capire se era vero !

9 - Sei anche un'attrice, cosa hai fatto recentemente ?
Mi sono diplomata alla scuola d'arte drammatica lo scorso anno e sono entrata recentemente nel cast di "Eastenders" alla BBC interpretando Chole.
E' davvero incredibile riuscire a fare quello che ho sempre desiderato fare nella mia vita.
Sto facendo vari provini per molte altre cose, così spero mi potrete vedere presto di nuovo sullo schermo.

10 - Progetti futuri ?
Sto lavorando molto con il mio amico Linder Sterling che è un artista incredibile e una persona carismatica.
Abbiamo appena fatto un cortometraggio, "Bower of Bliss", basato sulla relazione tra Mary Queen of Scots e Bess of Hardwick, per la Glasgow Women's Library. Stiamo pianificando una performance dove lo abbiamo girato (Chatsworth House in Chesterfield) per la fine dell'anno, perciò sono molto emozionata all'idea.
Ho anche lavorato per la Ben Sherman un paio di volte quest'anno.
Sto ballando nel tour "Out on the Floor", dove la Manchester Camerata e un sacco di grandi cantanti coverizzano brani Northern Soul e della Motown.

11 - Tornerai in Italia presto ?
Assolutamente! Mi piacerebbe un sacco potere avere una casa da voi prima o poi. Ma prima ho bisogno di imparare un po' di italiano.

http://www.lauren-fitzpatrick.com/

lunedì, giugno 25, 2018

I Mondiali ai tempi di Salvini



I Mondiali di calcio raggruppano 32 squadre di 5 continenti, abbracciando tutte le latitudini della Terra.
I Mondiali del 2018 sono una rappresentazione del Mondo, che cambia ma che, SOPRATTUTTO, è cambiato.

Il Belgio dove a fianco di fiamminghi e valloni abbiamo giocatori di origine congolese, albanese, maliana, marocchina, martinicana, la Svizzera dove le origini vanno dal Camerun al Kosovo, dall'Albania a Capo Verde, dalla Nigeria alla Turchia, alla Bosnia al Congo, la Germania con turchi, spagnoli, sierraleonesi, polacchi, ghanesi, gli svedesi con congolesi, aramaici, finalndesi, il Marocco che ha 17 dei 23 convocati nati all'estero, l'ugandese e il guyanese della Danimarca mentre è da tempo normale che Francia e Inghilterra siano abbondantemente multi etniche.

Il mondo è andato avanti mentre i ducetti nostrani speculano sulla pelle della povera gente per una manciata di voti, soldi, potere in più.

La storia li ha già seppelliti.

domenica, giugno 24, 2018

Kobane



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

KOBANE è diventata un simbolo della lotta contro l'Isis, soprattutto dopo la sanguinosa liberazione avvenuta da parte dei curdi nel gennaio 2015 dopo mesi di assedio (in cui persero la vita 1.500 combattenti per la libertà).
Oltre 3.200 edifici (l'80%) sono stati danneggiati o distrutti.

Nonostante le promesse di aiuti internazionali la ricostruzione (quasi la metà della città è stata rimessa in piedi) è rimasta ad appannaggio della popolazione che è lentamente rientrata in città, mettendosi subito al lavoro (nonostante il boicottaggio della Turchia). I costi sono staticoperti da risorse personali, dal Comune di Kobane e da quello di Diyarbakır, capitale del Kurdistan turco.

E' stato aperto un'ospedale (grazie anche all'aiuto di Medici Senza Frontiere e dell'UNiCEF).
La vita riprende.

Anche grazie al progetto di lasciare il centro della città, distrutto dalle bombe e dalla guerra, intatto, adibendolo a MUSEO della MEMORIA.
Al momento operazione complicata essendo abitato da chi non ha soldi e possibilità di trovare altri alloggi.

Foto dal New York Times

sabato, giugno 23, 2018

Libertà, Gil Scott Heron, Radiocoop



Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" parlo degli SMALL FACES.



E' uscito il 27 marzo la ristampa (aggiornata e abbondantemente riveduta) della mia biografia su GIL SCOTT HERON.

Storia della sua vita, discografia dettagliata e commentata, testimonianze sulle sue apparizioni italiane.
Invito chi fosse interessato a unirsi alla pagina FB per seguire le date delle presentazioni e varie informazioni sul personaggio:
https://www.facebook.com/Gil-Scott-Heron-205341980049956/

Stampa Vololibero Edizioni.
Al libro hanno offerto il loro prezioso contributo anche: Alberto Castelli, Carlo Babando, Fabio Pasquarelli, Alberto Bobby Soul De Benedetti, Ninni Laterza, Carlo Maffini, Salvatore Pignanelli, Francesco Gazzara.

PRESENTAZIONI:

GIOVEDI' 5 LUGLIO : TRAVO (PC) “Piazzetta dell'Asilo”
LUNEDI' 16 LUGLIO : FIORENZUOLA (PC) “Festival Dal Mississippi al Po”
MERCOLEDI' 14 NOVEMBRE: FIRENZE
GIOVEDI' 15 NOVEMBRE: PERUGIA
VENERDI' 16 NOVEMBRE: NAPOLI
SABATO 17/DOMENICA 18 NOVEMBRE: SICILIA

Per novembre sto preparando un tour che da Piacenza arriverà a Palermo.
Chiunque sia interessato a trovare una data (pomeridiana o serale, in libreria o circoli, locali, associazioni) mi scriva
.



Sul sito di RadioCoop (www.radiocoop.it) ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me, Carlo Maffini e Paolo Muzio.

Il bravo figlio di Vittorio Bongiorno



Capita che certe gemme rimangano nascoste o comunque non arrivino alle gioiellerie di tutto il mondo come meriterebbero.
E che finiscano, come in questo caso, senza ristampa.

Un grande peccato perchè Bongiorno (l'ho già sottolineato) scrive benissimo, da provetto regista e valente fotografo rende il tutto perfettamente cinematografico, tesse storie complesse e allo stesso tempo lineari, intense, profonde, raccontate con un linguaggio di immediata presa.

Vittorio è anche un amico ed è facile capire fino a che punto il limite dell'autobiografico si fonde alla finzione, rendendo la lettura ancora più godibile.
Se inciampate in questo libro non lasciatelo sullo scaffale.
Per nessun motivo.

Storie di barriera



STORIE DI BARRIERA è il concorso per scrittori e illustratori under 35 organizzato dalla casa editrice piacentina Officine Gutenberg in partnership con Consorzio Sol.Co Piacenza e Cooperativa sociale L’Arco. Il progetto si è classificato primo a livello nazionale all’interno del programma “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura - Bando Periferie Urbane - edizione 2017” nel Settore Libro e lettura. Il programma è promosso da SIAE e nato dalla direttiva del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) per favorire la creatività e la promozione culturale nazionale e internazionale dei giovani, a sostegno di autori, esecutori e interpreti under 35.

Una prima presentazione di Storie di barriera si è svolta domenica 13 maggio al 31° Salone Internazionale del Libro di Torino, all’interno dello stand di Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione e mercoledì 23 maggio a Spazio2-Cittadella del Lavoro e della Creatività Giovanile del Comune di Piacenza.

IL CONCORSO è un duplice concorso letterario, rivolto da un lato agli scrittori under35 e dall’altro ad illustratori under 35, sul tema dell’inclusione sociale e della società multietnica.

I 6 migliori racconti pervenuti per la Sezione Scrittori saranno selezionati da una giuria di altro profilo e destinati a essere successivamente illustrati. Saranno gli stessi giovani autori dei racconti vincenti a selezionare a loro volta, all’interno dei lavori pervenuti per la Sezione Illustratori, gli illustratori che preferiscono e che ritengono più adatti a rappresentare la loro storia e il loro messaggio.

Cuore dell’iniziativa sarà poi un laboratorio dove giovani scrittori e giovani illustratori lavoreranno fianco a fianco, accompagnati da Lorenzo Calza, sceneggiatore della Sergio Bonelli Editore, per dare vita ad una serie di racconti e di graphic novel basate su di essi, sul tema dell’inclusione sociale e dell’abbattimento delle barriere che vengono erette, più o meno metaforicamente, in tutto il mondo nei confronti dell’altro e del diverso.

I racconti e le versioni illustrate degli stessi saranno raccolti nel volume “Storie di barriera” che sarà presentato nell’ambito di un evento finale che avrà luogo nel cuore del Quartiere Roma, quartiere che presenta problemi di convivenza tra la popolazione piacentina e le persone immigrate da ogni parte del mondo.
Racconti e graphic novel potranno essere fruiti dal pubblico presente in una modalità inconsueta ed innovativa, grazie alla proiezione di una versione multimediale delle storie su maxischermi piazzati in ogni angolo e l’ascolto delle relative colonne sonore mediante le cuffie normalmente utilizzate in occasione degli eventi di silent disco.

Nel corso della serata finale, la giuria si riunirà e decreterà la classifica finale del concorso, dopodiché verranno premiate le 3 migliori coppie (scrittori e illustratori).
Alcune realtà piacentine under35 saranno inoltre coinvolte fattivamente come autori delle colonne sonore e dei montaggi dei filmati, degli allestimenti esterni secondo i dettami del riuso e dell’economia circolare e nell’organizzazione della parte musicale e comunicativa dell’iniziativa.
L’evento, previsto nel cuore del Quartiere Roma, sarà aperto a tutti gli abitanti, italiani e non, del quartiere, e rappresenterà pertanto un momento di incontro tra diverse culture e diverse realtà.

Il concorso è aperto dal 17 maggio al 31 luglio 2018.

https://www.facebook.com/storiedibarriera/

venerdì, giugno 22, 2018

Ciao 2001



Attraverso una cinquantina di post, riviviamo una serie di episodi in chiave artistica, culturale, sociale del 1968.
I precedenti post qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/50%20anni%20dal%201968

Nasce nel 1968 la rivista musicale storica per eccellenza in Italia: CIAO 2001, criticata, sbeffeggiata, sicuramente non lo strumento ideale per una corretta e completa informazione ma per lungo tempo l’imprescindibile organo “ufficiale” per chi in qualche modo amava la musica.

Capace di affiancare Who e Renato Zero, Rolling Stones e Riccardo Fogli ma che, in mezzo a parecchia superficialità, riusciva comunque a portare in Italia quelle informazioni che nei 70’s e nei primi anni ’80 erano piuttosto complesse da ottenere.

Agli inizi degli anni 80 anche per l’informazione musicale si aprirono anche in Italia tutt’altri orizzonti e il “Ciao 2001” perse parte dell’autorevolezza che fino ad allora aveva in qualche modo rappresentato.

CIAO 2001 nacque nel 1968 dalla fusione di due tra le più importanti riviste musicali del periodo beat, “Ciao Amici” e “Big” (per un anno il nome fu infatti "Ciao Big") e usciva settimanalmente.
Si occupò inizialmente di musica leggera spostandosi poi verso il pop rock, con ampio spazio al prog (particolarmente seguito in Italia) e al cantautorato italiano non disdegnando però anche il rock più duro come quello di Led Zeppelin, Deep Purple, Who oltre ad immancabili notizie (e numerose copertine) sugli ex Beatles.
Il direttore storico fu Saverio Rotondi.
Tra le rubriche più seguite la "Posta" e "Psicologia & Psicanalisi" in cui si parlava di sesso in modo aperto.
Molto importanti, per i tempi, gli spazi dedicati alle discografie, molto spesso sconosciute e difficilmente ricostruibili.

Ciao 2001 proseguì fino agli ’90 per poi riprendere con una nuova grafica e una nuova impostazione, ma senza successo, tra il 99 e il 2000.
In totale vennero pubblicati 1212 numeri.

Personalmente ne conservo ancora parecchie centinaia di copie, acquistate tra il 1975 e i primi anni 80 e in cui è interessante leggere le recensioni dei primi album di Jam, Clash, Police, Talking Heads, dell’approccio al punk e alla new wave, visti con sospetto e sufficienza (anche se con puntualità), spesso attraverso un'informazione pressapochista (come inserire in uno speciale 45 giri PUNK, accanto a Ramones, Police e altri “Sultans of swing” dei Dire Straits...).
Ricordo però con piacere ed orgoglio leggere una recensione positiva del primo 45 dei Not Moving “Strange dolls”, nel 1982 su quella rivista che aveva rappresentato per anni la mia Bibbia “rock”.


Il post è già stato pubblicato qui: http://tonyface.blogspot.com/2012/09/ciao-2001.html il 5 settembre 2012.

giovedì, giugno 21, 2018

Ken Regan



Ken Regan (scomparso nel 2012) è stato un grande fotografo americano che ha ritratto sportivi, politici e tanti musicisti: soprattutto i ROLLING STONES nei 70's e il tour Rolling Thunder Revue di BOB DYLAN nel 1975, oltre a Beatles, Iggy Pop, Bruce Springsteen, Madonna, Elvis e altri.

Fu il fotografo personale di Ted Kennedy e documentò la riabilitazione di Christopher Reed dopo l'incidente.

http://kenreganphotography.com/