giovedì, marzo 31, 2011
Marzo 2011. Il meglio.
Dopo tre mesi già un po’ di nomi destinati a combattere nella top 10 di fine anno.
A partire da PJ Harvey, Beady Eye, Anna Calvi, Marianne Faithfull, Fitz and the Tantrums con Wanda Jackson, Charles Bradley, REM e Joan As Police Woman come outsiders.
Tra gli italiani Verdena, Smart Cops, Casanovas, Assalti Frontali, Link Quartet, Paolo Benvegnù, Avvoltoi, Peluqueria Hernandez, Lemeleagre e Pitch
ASCOLTATO
NICK PRIDE & the PIMPTONES - Waitin so long / Lay it on the line
La RecordKicks (www.recordkicks.com) sfodera un 45 (quelli con il buco e in vinile !!) da PAURA !!! Due brani (northern) soul jazz con voci femminili (Jess Roberts e Zoe Gilby) IMPRESSIONANTI. 45 dell’anno. Da procurarsi IMMEDIATAMENTE se amate la buona musica.
ASSALTI FRONTALI - Profondo Rosso
Uno dei migliori gruppi italiani di sempre.
Il nuovo album è la consueta garanzia di qualità, coerenza, assalto frontale.
Tra i top dell’anno. Grazie per esserci ancora e sempre.
LINK QUARTET - 4
Virano verso il 70’s funk, con perizia, naturalezza, creatività e grandi songs. Grandissimo album.
FITZ AND THE TANTRUMS - Pickin up the pieces
Soul elegantissimo, curato e raffinato per questa band americana. Con un gusto e un tocco 80’s (Undertones di “Sin of pride” ad esempio) che lo rende ancora più originale e accattivante.
CUBAN HEELS - Gritbag
Vengono dall’Olanda ma sembrano uscito da un parto tra Howlin Wolf, Muddy Waters ,Junior Kimbrough, RL Burnside. ma c’è anche del gospel, soul, swamp rock, sporcizia varia che sembra uscire da un album dei Sonics. Fanno impallidire Black Keys e Jon Spencer. Brutalmente BLUES !!!
HOWE GELB - Alegrìas
L’ex Giant Sand confeziona uno stupendo lavoro tra atmosfere bluesy, country, Ry Cooderiane, tex mex, con belle canzoni, arrangiamenti cool e jazzy.
R.E.M. “Collapse into now”
Un album dei REM è sempre un CLASSICO. E’ il REM sound, inconfondibile, permeato di sapori 60’s, Dylaniani, elettrici, equilibrati. Onestà, coerenza, piacevoli e gradevoli come sempre.
STROKES - Angles
Non un brutto album. Gli Strokes cercano altre strade filtrando qua e là con il funk, gli 80’s, il pop, la Tamla. Ma alla fine rimane un po’ poco anche se spesso la qualità delle canzoni è sicuramente ad alti livelli.
NICOLE ATKINS - Mondo amore
Tra blues, soul rock “bianco”, un po’ di epica, di Jefferson Airplane. Disco potente, molto ben fatto. Da scoprire.
MARTA SUI TUBI - Carne con gli occhi
Come sempre geniali, zappiani, imprevedibili e artisticamente imprendibili. Non facili, spesso ostici, ma l’album merita come sempre tanto.
ASCOLTATO ANCHE:
DIRTY TRAINLAOD (sporchissimo blues, abrasivo e rugoso come si conviene), FRANKIE & the HEARTSTRINGS (il sound lontano della Postcard Records - Orange Juice, Josef K, torna in questo accattivante esordio), SERGENT GARCIA (solita godibile formula: patchanka, reggae, funk, salsa, soul, latin, là dove finisce Manu Chao), DORIAN GRAY (ottimo ritorno della storica band cagliaritana tra canzone d’autore e sprazzi wave), FRISKA VILJOR (duo svedese dalle parti degli Housemartins, piacevoli), GIUSEPPE RIGHINI (Cantautore riminese che si muove alla perfezione all’interno della nuova canzone d’autore, vicino a Chimenti, uno sguardo wave, soluzioni coraggiose e inusuali), GURUBANANA (Giovanni Ferrario è uno che ha suonato con PJ Harvey fino a ieri.Qui gira tra new wave, dub, rock storto con personalità e originalità) VACCINES (nuova band inglese molto pompata. Stile Strokes, molto epici, niente de che)J.MASCIS (l’ex Dinosaurs Jr in un album countreggiante, USA roots, senza lode nè infamia), LUCINDA WILLIAMS (roots rock carino ma nulla più), EARLAND and the CARNIVAL (Simon Tong già Verve, Blur, Good BAd and the Queen con il batterista dei Cult in un album wave pp molto interessante e personale), BUFFALO TOM (buon lavoro bluesy e roots), PAPERCUTS (pop indolore e incolore), WYE OAK (art pop interessante anche se noiosino), THE FUTURE DEAD (ottimo guitar rock a tinte 60’s, zona Lemonheads), JULIA STONE (solita cantautrice delicata e noiosissima), KURT VILE (cantautore introverso e noiosissimo), FRATELLI CALAFURIA (contaminazioni noise, punk, funk in italiano.Duretto), MIND SPIDER (punk garage power pop. discreto), HUNX AND HIS PUNX ( bubblegum punk rock. I Ramones un po’ più leggeri. mah), MOUNTAIN GOATS (pop in zona REM, niente di che, si dimentica in fretta)
LETTO
RON WOOD - Ronnie Giorni e notti dei Rolling Stones
Ron non è Keith ma l’accostamento tra i due libri viene spontaneo.
Ronnie ci racconta una storia comunque appassionante (tra Faces e Stones non si è risparmiato niente), a volte un po’ stanca e prolissa, ma il libro è scritto bene, con grande senso dell’humor e vola via velocemente.
ERRI DE LUCA - E disse
Sono in pochi a scrivere come De Luca. E il nuovo sforzo è come sempre stupendo.
Da leggere.
ERRI DE LUCA - Tre cavalli
Non il suo meglio. Un po’ nebuloso e scontato, frasi spezzate e sospese.
Breve ma si fatica ad arrivare alla fine. Anche se il livello è sempre alto.
LUIGI RIGANTI e PAOLO DOVICO - Vinile italiano
Guida ricercatissima sul vinile del “nuovo rock italiano”.
Indispensabile per gli appassionati, utilissima per tutti i vynil junkies.
VISTO
Banale e leggero finchè si vuole ma “Montalbano” è sempre un bel vedere.
Ma molto meglio è “La nuova squadra”
COSE & SUONI
Brillante esordio degli International Jetset prima degli ottimi Creeps a “Primavera Beat” e Lilith & the Sinnersaints ancora on the road, prima di entrare in studio per il nuovo album.
www.lilithandthesinnersaints.com
E anche un paio di presentazioni di “Mod generations”
News sui Beatles su www.pepperland.it by me
CALCIO e SPORT
Piacenza e Cagliari danno qualche soddisfazione.
Molte di più il Piacenza Basket ai vertici della A Dilettanti
Copra Volley nei bassifondi.
Un sorriso dal Sei Nazioni di Rugby. Battere la Francia vale 1.000 vittorie.
IN CANTIERE
Le registrazioni del nuovo album di Lilith and the Sinnersaints (preceduto da singolo e video a giugno) a metà aprile.
Il 25 aprile Materiali Resistenti
Il mini CD dei Within U.
Il libro “La Storia del Rock a Piacenza dal 1960 ad oggi” (in pieno svolgimento).
Un altro libro per Natale su “uno dei nostri” per Arcana.
Prima o poi anche quello su Gil Scott Heron.
L’11 giugno gli International Jetset a Trento al “Ciclamino Party”
Il 3 luglio Ringo Starr a Milano
Il 30 luglio la terza edizione del Beatles Fest.
mercoledì, marzo 30, 2011
Get back. Album da (ri)scoprire
Ritorna come ogni fine mese la rubrica “Get back” che vuole recuperare alla memoria album, il più delle volte sepolti dalla polvere e dalla storia, ma meritevoli di nuovi ascolti.
Questo mese uno sguardo ai tempi in levare.
BOB MARLEY - Catch a fire
Uscito in Inghilterra nel 1973, primo album pubblicato da Bob Marley & The Wailers per l'etichetta Island Records di Chris Blackwell e per il mercato non giamaicano, consacrò il gruppo come star internazionale.
I brani furono adattati alle esigenze del pubblico bianco e rock cui era destinato: furono aggiunte delle sovraincisioni di chitarra, ad opera di Wayne Perkins, e di tastiera, ad opera di John "Rabbit" Bundrick (futuro membro degli WHO).
Soundtrack - The harder they come
E’ stato spesso indicato come uno dei migliori album di reggae di sempre.
E in effetti pur trattandosi di una compilation raggruppa alcune delle migliori songs di original reggae, incisi tra il 67 e il 72. Jimmy Cliff, protagonista dell’omonimo stupendo film, la fa da padrone con 6 brani su 12, tra cui la bellissima title track (in due versioni).
Ma ci sono anche Desmond Dekker (“007 Shanty town”), “Johnny too bad” degli Slickers. “Pressure drop” di Toots and the Maytals, l’immensa “Rivers of Babylon” dei Melodians.
Bellissimo.
RUTS DC - Animal Now
Dopo la morte del cantante Malcom Owen nel luglio del 1980, i RUTS, lasciati alle spalle alcuni splendidi singoli ("Babylon's burning", "Something that I said", "West one") e l'album "The crack", proseguono con il nome RUTS DC, allentano la tensione punk e si rivolgono ad un rock più convenzionale e meno aggressivo, ma sempre di eccellente fattura e con un'energia comune a pochi.
"Animal now" esce nel maggio 1981 ed è una prova convincente, a cui daranno un seguito l'anno seguente con "Rythm collision" più orientato verso ragge e dub, prima di sciogliersi.
Il chitarrista Paul Fox formerà i DIRTY STRANGERS (due album all'attivo e collaborazioni con Ron Wood e Keith Richards), prima di ritirarsi o quasi, a parte sporadiche uscite (anche con Alurel Aitken). E' scomparso per cancro nel 2007.
Il batterista Dave Ruffy ha suonato con Roger Daltrey, Edwyn Collins, The Waterboys, Stranglers, Sinead O Connor.
Il bassista Segs anche con i Madness.
lunedì, marzo 28, 2011
Venti milioni di teste di cazzo
Il pubblico televisivo è fatto da 20 milioni di teste di cazzo
ETTORE BERNABEI (direttore RAI dal 1961 al 1974)
Il pubblico TV è diventato il soggetto al di sopra di ogni altro soggetto per la cui soddisfazione tutto si giustifica e ogni ostacolo viene rimosso.
La TV generalista ha lavorato sul concetto di maggioranza con un processo progressivo di svuotamento di contenuti di valore.
La massa crede solo agli spettacoli che vede , così l’idea della Tv è diventata l’entità più potente e insieme più manipolabile che esista.
ALDO GRASSO (critico televisivo del Corriere della Sera)
venerdì, marzo 25, 2011
Segnalazioni
Lunedì prossimo a Cremona all' "Osteria del Fico" di Cremona di via Grandi si chiude il tour invernale di LILITH & the SINNERSAINTS con una data in semi acustico. Poi si va in studio per il nuovo album.
www.lilithandthesinnersaints.com.
La Spittle Records ha curato l’uscita della seconda edizione riveduta, corretta e aggiornata, del prezioso volume Vinile Italiano di Paolo Dovico e Luigi Riganti.
Un rigoroso indice di tutto ciò che è stato pubblicato in vinile nell’ambito, per la verità abbastanza astratto, del “nuovo” rock italiano, dal 1977 ad oggi, a.d. 2010.
Introduzione di Luca Frazzi, appendice bibliografica e fotografica.
Al volume si accompagna un vinile 10″ contenente brani inediti di Art Fleury, La Pattona, Inside Out, Aus Decline, No Strange, Not Moving, Primeteens e Vegetable Men, in un piccolo viaggio trasversale attraverso le atmosfere di cui sono permeate le sue pagine.
mercoledì, marzo 23, 2011
Rock Tales: i grandi esclusi
Nell’immaginario del rock c’è anche una triste parentesi dedicata ai grandi esclusi, quelli che ad un soffio dal grande successo ne restarono fuori per sempre.
E’ stranota la storia di PETE BEST, buttato fuori dai BEATLES poco prima del successo planetario, a favore di Ringo Starr, come quella di SYD BARRETT costretto a lasciare il gruppo durante il secondo album, quando la band era ancora a livello underground (anche se gli altri membri hanno continuato a sostenerlo sia economicamente che psicologicamente fino alla fine).
STEVE BROOKES lasciò i JAM prima di “In the city”, mentre David Mustaine fu buttato fuori dai METALLICA e Scott Raynor dai BLINK 182 appena prima dell’esplosione planetaria.
IAN STEWART fu tra i fondatori dei ROLLING STONES ma il manager Andrew Loog Oldham lo trovava inadatto all’estetica della band e così lo allontanò. Ian accettò di restare nell’entourage come road manager e occasionale pianista in vari dischi.
Nei primissimi Stones c’era anche Dick Taylor, che decise di lasciare per unirsi ai Pretty Things.
Ma tra le rinunce più clamorose ci sono quelle al Festival di WOODSTOCK
I Beatles vennero contattati ma John impose anche la presenza della Plastic Ono Band (e gli organizzatori rifiutarono...)
TOMMY JAMES and the SHONDELLES rifiutarono “ Eravamo alle Hawaii, e la mia segretaria mi chiamò e disse 'Sì, ascolta, c'è questo allevatore di maiali nel nord dello stato di New York che vuole che suoniate in un suo campo'. Così è come mi fu presentata la faccenda. Perciò declinammo, e capimmo cosa ci eravamo persi un paio di giorni dopo".
La band canadese LIGHTHOUSE in scaletta, si ritirò infine, sostenendo che non sarebbe stato un buon palcoscenico
Il Jeff Beck Group era in scaletta, ma la band si sciolse una settimana prima
Joni Mitchell avrebbe dovuto esibirsi, ma il suo agente preferì farla apparire, il lunedì, al The Dick Cavett Show, dal forte audience a livello nazionale, piuttosto che "sedere in un campo con 500 persone".
Nelle foto: gli Stones con Ian Stewart, i Beatles nel 1960 con Pete Best, Syd Barrett e i Jam nel 1975 con Steve Brookes.
lunedì, marzo 21, 2011
Dalla parte giusta
Giovedì io e Rita (Lilith) siamo volati a Torino a provare un paio d’ore (le uniche..) con gli International Jetset. Il giorno dopo abbiamo suonato, dando come sempre tutto, al Primavera Beat ad Alessandria.
La cosa più bella delle poche ore trascorse con Luca, Giorgio, Lallo e Robbo sono stati i racconti delle migliaia di concerti che, messi insieme, abbiamo fatto praticamente in tutto il mondo. Per passione, due soldi due, per cercare un ‘ALTRA STRADA.
Alla ricerca di un’ IDENTITA’, di uno SPIRITO di APPARTENENZA, di una nostra CULTURA.
Il giorno dopo al “Primavera Beat” ad Alessandria abbiamo visto Salvatore Coluccio, Anna Paola Falzoi e tanti altri loro amici sbattersi all’inverosimile (e difenderla con le unghie e i denti quando è stato il momento) per la loro creatura, un festival di musica (dove c’erano banchetti in cui si vendevano LIBRI , FILM e DISCHI, cioè CULTURA)
Alla ricerca di un’IDENTITA’ con SPIRITO DI APPARTENENZA, creando e facendo CULTURA.
Il sabato siamo volati a Savignano sul Rubicone, in Romagna, al “Sidro” di Leo Cola, una persona che, comunque la rivolti, fa sempre rima con PASSIONE e ROCK n ROLL.
Ogni settimana porta nell’entroterra romagnolo rock, punk, garage da ogni parte del mondo.
In nome di un’IDENTITA’, SPIRITO di APPARTENENZA, proponendo CULTURA.
Alla fine del concerto siamo andati a ballare fino all’alba in un piccolo pub dove un paio di DJ passavano una raffinata e competentissima selezione di oscuri brani latin soul, freakbeat, psichedelici, beat e decine di ragazzi la ballavano fieri e contenti della loro IDENTITA’ , con SPIRITO di APPARTENENZA, all’interno di una CULTURA.
CULTURA di cui avevo parlato nella presentazione di “Mod Generations” sul palco del “Sidro” (per la prima volta in piedi su un palco con il microfono in mano da front man, dopo 33 anni dietro ad una batteria o a delle percussioni. Emozionante).
La CULTURA, l’IDENTITA’, lo SPIRITO di APPARTENENZA dei mods.
Poco dopo a metà del concerto di Lilith & the Sinnersaints (dove c’era un banchetto in cui si vendevano LIBRI, FILM e DISCHI cioè CULTURA) sono entrati nel “Sidro” dei tizi vestiti di nero, più o meno da ufficiali nazisti, anche i calzoni, ma con una striscia rossa.
Quelle persone a cui “la disoccupazione ha dato un bel mestiere, mestiere di merda....”.
Dovevano “fare un controllo”.
Un cazzo di controllo a due passi da centinaia di discoteche dove ogni weekend a migliaia di giovanissimi viene rifilato pessimo alcool e montagne di fetenti droghe sintetiche.
Ma quelle il controllo, mai.
E hanno fermato il concerto per mezzora.
Fermare un concerto anche di un gruppo sfigato come il nostro, è come BRUCIARE UN LIBRO, chiudere una BIBLIOTECA, buttare giù un CINEMA, trasformare un TEATRO in un parcheggio.
Poi abbiamo ricominciato con “Hammer ring”, un canto di speranza degli SCHIAVI neri, che riaffermavano la propria IDENTITA’, il proprio SPIRITO di APPARTENENZA, la propria CULTURA.
I ragazzi e le ragazze che ho citato hanno scelto di stare da una parte.
Dove c’è IDENTITA’, SPIRITO di APPARTENENZA, CULTURA.
Cioè dalla PARTE GIUSTA.
E IO STO CON LORO.
E li ringrazio di esserci.
Fanno delle nostre vite qualcosa di più bello.
Buenaventura Durruti:
“Le rovine non le temiamo.
Ereditiamo la terra.
La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia.
Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce.
Sta screscendo, proprio adesso che io sto parlando con te.”
venerdì, marzo 18, 2011
I 4 batteristi dei Beatles
E' noto a tutti che il batterista dei BEATLES dall'agosto del 1962 è stato RINGO STARR.
Che peraltro è stato anche il primo ad andarsene dal gruppo, nel 1968, nel bel mezzo delle regstrazioni dell'ALBUM BIANCO.
Ma che è stato anche l'unico a suonare negli album (e dal vivo) degli altri tre dopo lo scioglimento (ricambiato da John, Paul e Ringo nei propri lavori solisti).
E' nota anche la triste storia di PETE BEST, estromesso dal gruppo (da George Martin) un mese prima di "Love me do".
Pete rimase nel gruppo dal 12 agosto del 1960 al 16 agosto del 1962.
Distrutto dalla decisione, visse per molto tempo nella depressione, pur cercando di rifarsi una carriera con Lee Curtis, con il Pete Best Four e il Pete Best Combo, cercando disperatamente di trarre qualche vantaggio dalla passata carriera (vedi l'album del 1966 dal furbetto e patetico titolo "THE BEST OF THE BEATLES" che trasse molti in inganno).
Lo si ritrova spesso nelle Beatles convention.
La storia ha avuto un lieto fine con l'arrivo di un milione di sterline di diritti acquisiti con l'uscita di "Anthology 1" in cui compare in alcuni brani.
JIMMY NICOL invece sostituì RINGO ammalato (ed operato di tonsille) nel giugno 1964 per alcune date del tour in Danimarca e Svezia. Ringo tornò il 15 giugno, Nicol (che già aveva suonato con gli Spotnicks e brevemente con GEORGIE FAME) fondò gli SHUBDUBS (con cui incise un discreto 45 strumentale "Husky"/"Don't come back") prima di lasciare la carriera musicale e trasferirsi in Sud America e Australia.
E infine PAUL MCCARTNEY, discreto batterista, la suona in "Back in te USSR", "Dear Prudence", "Wild honey pie" e "Why don't we do it in the road" (in entrambi suona tutto), dal WHITE ALBUM, e in "The ballad of John and Yoko" (registrata solo con John).
mercoledì, marzo 16, 2011
Direi che è ora di smettere di fare i coglioni !
Nel paese dove la tecnologia anti sismica è la più avanzata al mondo si sta rischiando un disastro nucleare (se già non c'è stato).
Esempi in passato ne abbiamo avuti a sufficienza, da Three Mile island a Chernobyl.
ADESSO BASTA !
Via il nucleare !
Per sempre.
Senza se e senza ma.
Non mi interessa morire di leucemia con il condizionatore o il computer accesi.
Chi l'ha detto che il progresso è sempre positivo ?
FUTURE IN THE PAST !!!
Here comes the weekend
Ad ALESSANDRIA al Teatro Macallè l'esordio, VENERDI' 18 marzo degli INTERNATIONAL JETSET ovvero una riuscita (?) join(t)-venture tra Sick Rose e Not Moving
Lilith (voce), Luca Re (voce), Tony Face (batteria), Roberto "Rhobbo" Bovolenta (chitarra), Luca "Lallo" Mangani (basso) e Giorgio Cappellaro chitarra.
Scaletta ? Rumble, Rambling rose, Leavin here, Get ready, For what it's worth, Route 66, Kissin cousins, Hold on I'm coming, Day Tripper, You really got me, It's hard, Goin' down....da Elvis ai Saints, da Chuck Berry agli Stones, da Link Wray ai Buffal Springfields, dai Beatles ai Kinks, dai Sick Rose ai Not Moving, via Mc5....
Sabato invece a Savignan sul Rubicone (FC) al "Sidro Club" LILITH AND THE SINNERSAINTS in concerto.
Prima si presenta "Mod generations"
www.lilithandthesinnersaints.com
martedì, marzo 15, 2011
Best Rock Clubs - I Migliori Rock Clubs
Un breve viaggio tra quelli che possono essere considerati i migliori, se non altro i più famosi, ROCK CLUBS della storia.
Cavern Club - Liverpool
Fu inaugurato il 16 gennaio 1957 da Alan Sytner, ospitò dapprima jazzisti locali e gruppi skiffle , poi blues band e a gruppi di genere beat.
I Beatles ci suonarono 292 volte !! dal 21 febbraio 1961 in poi.
Nel Cavern suonarono anche band e artisti del calibro di The Rolling Stones, The Yardbirds, The Kinks, Elton John, The Who.
Il Cavern Club chiuse definitivamente nel maggio del 1973; gli ultimi ad esibirsi furono i Focus.
Del club originale, in parte demolito, non rimane quasi nulla.
Il Cavern Club riaprì il 26 aprile 1984.
CBGB’s - New York
Il CBGB & OMFUG ovvero "Country Blue Grass Blues and Other Music For Uplifting Gourmandizers" aprì il 10 dicembre 1973, per dedicarsi a country e bluegrass ma diventò universalmente famoso come punto di riferimento e luogo di nascita del punk americano
Suonarono Suicide e Wayne County & the Electric Chairs, Television, Ramones Patti Smith Group che vi esordì il 14 febbraio 1975 Mink DeVille, Talking Heads, Tuff Darts, The Shirts, The Heartbreakers, The Fleshtones,
Ngli anni ottanta si aprì ll'Hardcore punk.
Il CBGB ha chiuso il 30 settembre 2006
Attualmente all'ex CBGB è presente un negozio d'abbigliamento
Marquee - Londra
Creato nel 1958, al n° 165 di Oxford Street, trasferendosi, nel 1964, al n° 90 di Wardour Street.
Negli anni sessanta e settanta, tra gli altri, suonarono al Marquee: Alexis Korner. Cyril Davies, Long John Baldry, Graham Bond , Pink Floyd, The Who, The Yardbirds, David Bowie, Led Zeppelin, Rolling Stones, Van der Graaf Generator, Jethro Tull, Dire Straits, AC/DC, Jimi Hendrix, Queen e Yes.
Nel 1988, il Marquee fu nuovamente trasferito (al 105 di Charing Cross Road), e da allora ha peregrinato con alterne fortune da una parte all’altra della città .
Ora è con il nome di Marquee Bar & Club, al n° 14 di Upper Saint Martins Lane, a pochi passi da Covent Garden.
Whiskey a go go - LA
Il Whisky a Go Go è un locale di West Hollywood, California, situato al 8901 di Sunset Boulevard nella Sunset Strip, fondato l'11 gennaio 1964 sulle basi di un'ex centrale di polizia.
Ci hanno suonato The Byrds, Alice Cooper, Buffalo Springfield, Love, System of a Down, The Doors, Them, The Mothers of Invention, Jimi Hendrix, Otis Redding, The Kinks, The Who, Cream, Led Zeppelin, Roxy Music, Oasis, The Germs, The Runaways, X, Mötley Crüe, Van Halen, Ramones, Misfits, Blondie, Talking Heads, Elvis Costello, XTC The Jam
Vari album dal vivo intitolati Live at the Whisky o Live at the Whiskey sono stati registrati presso il locale.
Apollo Theater
L'Apollo Theater di New York City è uno dei più famosi club musicali degli Stati Uniti ed il più noto al mondo per quanto riguarda gli spettacoli di musicisti afroamericani.
Il teatro è situato al 253 W. della 125th Street di Harlem, Manhattan.
L'Apollo Hall fu fondata all'incirca nel 1860
Il locale lanciò artisti come Ella Fitzgerald, James Brown, Gladys Knight, Michael Jackson e The Jackson 5, Lauryn Hill e Sarah Vaughan.
Negli anni sessanta e negli anni settanta il club subì un pesante declino, ma si rinvigorì nel 1983 grazie a nuovi fondi. Riaprì completamente nel 1985 e nel 1991 fu acquistato dalla città di New York, che lo diede in gestione alla Apollo Theater Foundation Inc..
ROXY L.A.
Aperto nel 1973 in Sunset Strip a Los Angeles ha ospitato concerti di Neil Young, Bob Marley, Rickie Lee Jones, Chuck Berry, Genesis, Bruce Springsteen, Miles Davis, David Bowie, the Clash, Prince, the Replacements, Jane's Addiction, the Dead Weather, the Dickies.
100 Club - Londra
Aperto nel 1942 ha ospitato dapprima il meglio del jazz per poi diventare un tempio del punk rock prima e del northern soul poi.
Il 20 e 21 settembre 1976 ha ospitato il primo festival punk con Sex Pistols, Siouxsie and the Banshees, The Clash, Buzzcocks, Stranglers, and The Damned.
Il 31 maggio 1982 suonarono pure i Rolling Stones in un secret show .
Randy Cozens e Ady Croasdell della Kent Records ne fecero un riferimento per la scena northern soul con le serate 6t's Rhythm 'n' Soul Club.
Il club è stato recentemente salvato dalla chiusura.
lunedì, marzo 14, 2011
150 anni. Costretto a festeggiare.
Sono da sempre INTERNAZIONALISTA.
Sogno un mondo senza confini, passaporti, dogane, bandiere, dove TUTTI possano girare liberamente.
Il sentimento di PATRIA lo scopro solo quando gioca la Nazionale di calcio, durante le Olimpiadi o il Sei Nazioni di rugby.
Ma in questi giorni mi è venuto in mente mio padre PARTIGIANO (persona di destra e viscerale anti comunista, a scanso di equivoci) sfuggito per un soffio ai nazisti il 28 aprile 1945 in Piazzale Genova a Piacenza, che uccisero cinque suoi amici con cui aveva diviso anni di sacrifici nascosti in montagna, ai miei zii, partigiani anche loro o ai miei nonni e ai loro amici, in trincea sul Carso nella Grande Guerra.
La gioventù buttata per l' ITALIA.
E penso a quei quattro straccioni ignoranti col fazzoletto verde, collusi con un vecchio pedofilo e i suoi amici mafiosi e fascisti, che tutto questo lo sporcano e deridono.
E ALLORA SONO COSTRETTO A FESTEGGIARE una ricorrenza che dovrebbe essere NORMALE e non discutibile.
E ALLORA ESPONGO LA BANDIERA TRICOLORE A CASA MIA e SU QUESTO BLOG.
A MODO MIO.
VIVA L' ITALIA !!!
ps: la bandiera è quella della Brigata Garibaldi
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Garibaldi
venerdì, marzo 11, 2011
Rock stories: cartoline dagli X
Nel 1982 scrissi una lettera agli X.
MI risposero con una cartolina (vedi foto).
Tutti e quattro.
Per un po' ci scrivemmo e per me fu come essere a Los Angeles, nella mia camera di via Legnano a Piacenza.
Poi li incontrai in un camerino allo "Slego" di Rimini.
C'eravamo noi quattro Not Moving piacentini, imbarazzatissimi e timorosi, quasi quanto loro, nostri coetanei americani o quasi.
Parlammo un po', noi , "gli X italiani", con loro, "i veri X".
Erano stupitissimi di vedere che in Italia c'erano così tante falce e martello in giro, soprattutto sulle bandiere, sulle targhe, sui manifesti (poi in Romagna....).
Billy Zoom contento di avere un interlocutore mod per la sua passione per Vespe e Lambrette.
Poi non ci siamo più scritti, li ho visti altre volte dal vivo (ricordo un concerto a Reggio Emilia alla Festa dell'Unità con Exene al 9° mese di gravidanza più o meno) e ho continuato a seguirli fino ad oggi.
Uno dei miei gruppi preferiti di sempre.
giovedì, marzo 10, 2011
Appuntamenti
Qualche appuntamento IMPERDIBILE !
Venerdì 11 marzo a PIACENZA al Circolo BACICCIA in via D.Carli, dalle 22
Black Power Groove.
Tony Face Bacciocchi DJ Set a base di soul, rythm ad blues, funk, northern soul, blues.
Sabato 12 marzo a GENOVA alle 18 al Teatro Hops, presentazione libri "Mod generations" e "Mod, Una vita pulita..." di Luca Frazzi, all'interno del 13° Maximum Weekend (vedi programma)
E poi un anticipazione sul prossimo weekend, ovvero il PRIMAVERA BEAT con l'esordio, venerdì 18, degli INTERNATIONAL JETSET (more news to come), ovvero un po' di Not Moving e un po' di Sick Rose insieme a coverizzare oscuri e classici di beat, garage, rock n roll, punk.
Lilith (voce), Luca Re (voce), Tony Face (batteria), Roberto "Rhobbo" Bovolenta (chitarra), Luca "Lallo" Mangani (basso) e Giorgio Cappellaro chitarra.
Ah poi con Lilith and the Sinnersaints suoniamo il giorno dopo, il 19, al "Sidro" di Savignano (FC), dove prima, sempre io e Frazzi, ripresentiamo i due libri.
mercoledì, marzo 09, 2011
Mod Heroes: Alexis Korner
Poco conosciuto (se non addirittura ignorato) dalle nuove generazioni, ALEXIS KORNER fu uno dei musicisti chiave per la nascita del british beat agli albori dei 60’s, seguitissimo dagli Original Mods che ascoltavano dalla sua Blues Incorporated i classici di blues e rythm and blues piuttosto difficili da reperire ai tempi.
Affiancato dall’armonicista Cyril Davies suona dal 1957 nei club londinesi e nella sua band accoglie (più o meno saltuariamente) il meglio di quella che diventaerà la scena beat inglese: Charlie Watts, Jack Bruce e Ginger Baker dei Cream, Long John Baldry, Graham Bond, Danny Thompson, Dick Heckstall-Smith (grande sax dei Colosseum).
Anche altri giovanissimi musicisti partecipano alle sue incisioni, tra gli altri Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones dei futuri Rolling Stones, Robert Plant e Jimmy Page, Rod Stewart, John Mayall.
Organizza anche numerosi concerti di bluesmen praticamente sconosciuti in Inghilterra (se non dal giro mod più attento), da Muddy Waters a John Lee Hooker.
Prosegue coerentemente la sua attività di raffinato bluesman fino alla sua scomparsa nel 1984.
Rythm and blues from the Marquee del 1962 rimane un album NECESSARIO per capire da dove nasce la musica inglese dei 60’s
lunedì, marzo 07, 2011
Internet ci rende più idioti ?
Nella foto: Steve Jobs e Bill Gates
Stiamo diventando più superficiali e smemorati, e la colpa è di Internet.
È la tesi di Nicholas Carr, giornalista del New York Times e di Wired, nel suo nuovo saggio The shallows. What the Internet is doing to our brains , corposo approfondimento di un articolo del 2008, Is Google making us Stoopid?: «Quando siamo online si rinforzano i circuiti neurali che usiamo per analizzare superficialmente e rapidamente grandi quantità di informazioni, e si indeboliscono quelli che ci permettono di capire a fondo ciò che stiamo leggendo... le persone più vulnerabili alle distrazioni sono coloro che fanno uso intensivo di email, sms, siti web, social network.
Col tempo il cervello si abitua ad un processo di attenzione "dal basso", dove ogni minimo stimolo diventa importante e la scelta sulle cose da osservare o ignorare diventa sempre meno consapevole».
Ci concentriamo meno. E ricordiamo meno.
"Lo scopo di Google è di attrarre velocemente gli utenti sul motore di ricerca e "mandarli via" con altrettanta velocità. Google monetizza i nostri click con i suoi sistemi di advertising: è nel business della distrazione».
«Sia che si tratti di Facebook o di Twitter, ciò che la Rete ci offre è un flusso costante di interruzioni: e la loro assenza può farci sentire socialmente isolati. E questo è vero soprattutto per i più giovani».
venerdì, marzo 04, 2011
La Grande Occasione
Le rivoluzioni di popolo infiammano il mondo arabo e il Nord Africa.
Dall’Egitto allo Yemen, dalla drammatica situazione in Libia ad Algeria, Tunisia, Bahrein, Oman, Marocco la gente scende in piazza per un CAMBIAMENTO.
E’ gente GIOVANE, stanca di governi vecchi e ammuffiti, di dittature anacronistiche e sanguinarie, che cerca FUTURO, DEMOCRAZIA, LIBERTA’ di ESPRESSIONE, PROGRESSO, di decidere del proprio FUTURO.
La VECCHIA EUROPA assiste con le mani in mano (o meglio, in pasta !) ed evoca scenari apocalittici (milioni di sbarchi, emirati islamici, nuove dittature).
Ma davvero crediamo che quei GIOVANI che rischiano (e in tanti ce la lasciano) la vita lo facciano per indossare domani un burqa o per abbracciare le rigide leggi islamiche ?
O invece solo per godersi una VITA DIGNITOSA e SERENA a casa propria come possiamo fare noi ?
LIBERI DI SCEGLIERE.
L’Europa ha la GRANDE OCCASIONE di dar loro una mano, senza se e senza ma, di attingere dalle nuove idee ed energie che arrivano sull’uscio di casa, per ringiovanire la nostra cultura decadente, in mano al DIO DANARO, DIO PROFITTO, DIO POLITICA.
E l’Italia, che è geograficamente in PRIMA LINEA, lo sia anche politicamente.
E che quel vento che arriva dal Mediterraneo, il Mare Nostrum, spazzi via per sempre anche la fogna che ammorba il nostro Parlamento.
Tutta.
Dal primo all’ultimo.
giovedì, marzo 03, 2011
Appuntamenti
Sabato 5 marzo al "Lo-fi" di Milano LILITH & the SINNERSAINTS + Three Blind Mice in concerto.
Dalle 22.30.
http://www.lo-fi.milano.it/
www.lilithandthesinnersaints.com
Anticipo intanto che la settimana successiva:
venerdì 11 marzo: Tony Face DJ set al "Baciccia" di via Dionigi Carli. Solo BLACK SOUND : soul, rythm and blues, funk, northern.
sabato 12 marzo : Nell'ambito del 13° Maximum Weekend 11/12 marzo a Genova alle 18 al Teatro Hops, presentazione di "Mod Generations" e "Mod vita pulita in circostanze difficili" di Luca Frazzi (per dettagli vedi flyer)
Ah 1, poi il 18 marzo a Primavera Beat ad Alessandria, prima dei CREEPS ci sono gli INTERNATIONAL JETSET (Lilith, me e un po' di Sick Rose)
Ah 2, il 3 luglio c'è Ringo Starr all'Arena di Milano (e il 4 è a Roma)
mercoledì, marzo 02, 2011
Link Quartet
E’ il primo disco del Link Quartet in cui non suono, non picchio un tamburo, non paciugo con un tamburello.
E ne posso parlare con mente lucida e il corretto distacco.
Il Link Quartet è in giro dai primi 90’s (più o meno 20 anni, scusate se è poco) e nel gruppo sono passate più o meno una ventina di persone, attraverso vari singoli, quattro album , centinaia di concerti in tutta Italia, Europa, USA.
In ogni caso storie e dettagli sono qua www.linkquartet.com
“4” è il nuovo album.
Bello, fatto e suonato benissimo, grandi canzoni, essenziali, mature, curatissime.
La band vira pesantemente verso i 70’s e il funk soul a partire dall’iniziale “Vertical floor”, dalla stupenda versione di “Day tripper” cantata da Tameca Jones o in due brani cantati da Arnaldo Dodici , “Noir le blanc” e “Je reve dans mon reve”.
Ma non mancano gli omaggi ai mai dimenticati 60’s nel boogaloo “Snake eyes”, nel pop soul “Je suis passèe” (sempre con Arnaldo alla voce) e nel blueseggiante “Moonlight serenade” che omaggia l’incedere e le atmosfere di “Spooky” dei Classic IV.
Un segno dell’evoluzione della band lo ritroviamo in “Dancing round the walnut tree” (la mia preferita) un furioso latin funk tra Deodato e Azymuth e nella lunghissima finale “Big peach” che passa da un intro mistica con sitar ad atmosfere brasilian jazz, lungo otto minuti di travolgente cavalcata.
Un gioiello.
Complimenti.
Esce per la Hammond Beat dell'Immenso Kahlil ! God bless you K.
www.hammondbeat.com