Marco De Paolis è Procuratore Generale Militare presso la Corte d'Appello di Roma.
Ha dedicato la vita a indagare sugli eccidi nazifascisti, istruendo 17 processi e portando alla condanna di decine di criminali di guerra.
Partendo dalla scoperta dell'Armadio della Vergogna, nel 1994 (tenuto in un luogo chiuso con un lucchetto e le ante rivolte verso il muro), contenente 695 dossier e un Registro Generale riportante 2.274 notizie di reato, raccolte dalla Procura generale del Tribunale supremo militare, relative a crimini di guerra commessi sul territorio italiano durante la campagna d'Italia (1943-1945) dalle truppe nazifasciste.
De Paolis si circonda di fidati collaboratori e nel 2002 costituisce il Gruppo Investigativo Speciale per i Crimini di Guerra.
Un lavoro certosino per rintracciare i responsabili delle stragi in Emilia e Toscana (oltre a Cefalonia), in cui morirono migliaia di civili, trucidati dalle truppe naziste (spesso con efferatezza indescrivibile), non di rado aiutati dai fascisti repubblichini italiani (non perseguibili a seguito dell'"Amnistia Togliatti" del 1946, al fine di archiviare il passato e aprire una nuova epoca).
De Paolis si trova così di fronte a vecchi nazisti.
"Non erano vecchi criminali, ma solo criminali invecchiati, fossilizzati nella loro ideologia di morte.
Alcuni erano rimasti convintamente nazisti e non lo nascondevano".
Gerhard Sommer che comandò l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema "era la personificazione del male e tutta la sua pericolosità era ancora intatta".
I processi e relative condanne resero (parziale e tardiva) giustizia.
Buona parte dei responsabili morirono di morte naturale prima delle condanne.
"Nessuno doveva fare quella fine".
Marco De Paolis con Annalisa Strada
L’uomo che dava la caccia ai nazisti
Il Battello a Vapore
Pagine 160
14 euro
Nessun commento:
Posta un commento