lunedì, luglio 24, 2023

Blur in concerto a Lucca 22/7/2023
Blur - The ballad of Darren

L'amico DAVIDE LIBERALI ci regala le sue impressioni sul concerto (molto discusso e vituperato a causa dei problemi organizzativi) dei BLUR a Lucca di sabato scorso.

4 novembre 1993, Canguro di San Colombano al Lambro (Lodi) di fronte a un pubblico di 150 persone malcontate la band si esibisce per la prima volta in Italia.
Lucca 22 luglio 2023, a distanza di trent'anni i Blur tornano in Italia a 10 anni dagli ultimi concerti di fronte a 35000 spettatori.
Se le due date di Wembley del 8 e 9 luglio sono state il momento più alto della carriera in patria, non c'è dubbio che quella di ieri sera sia stata la definitiva consacrazione per il pubblico di casa nostra, formato per l'occasione da una grande maggioranza compresa tra i 40 e i 55 anni, presenti tra il pubblico anche diversi genitori con i figli adolescenti qualche over 60.
La scaletta dei 24 brani eseguiti, per la gioia di chi li ha seguiti sin dai primi anni, pesca la metà dei pezzi da Modern life is rubbish (6) e Parklife (6) per prendere qua e là il meglio della loro produzione con l'aggiunta di tre pezzi del nuovo album uscito venerdì scorso.

Ma andiamo con ordine: partenza con St. Charles Square del nuovo album, una bell'intro chitarristica e sonorità che richiamano a Bowie, There's no other way dal baggy sound e unico pezzo del primo album eseguito, ma è con il garage rock di Popscene che si entra nel vivo del concerto, una versione tiratissima come mai mi era capitato di sentire.

Tracy Jacks arriva appena prima di Bettlebum, secondo me il pezzo che maggiormente rappresenta il loro sound con una melodia inconfondibile e la splendida coda strumentale.
Ora tocca a Trimm trabb, brano che parte lento e sperimentale, ma l' incedere e il finale in crescendo sono irresistibili.
Villa Rosie da Modern life è una gemma di cui si sono dimenticati per anni, ripreso live per questo tour è stata una gran cosa, peccato che ieri sera verso la fine se ne va la corrente per qualche secondo rovinandone l'esecuzione.
Al termine del brano, dopo un fremente dialogo con i tecnici, Damon chiede al pubblico un attimo di pazienza e non avendo altre risposte, improvvisando perché non era in scaletta, si piazza al pianoforte ed esegue Intermission, brano con cui aprivano i concetti nel biennio 93/94.

Si riparte con Coffee & TV un'altra canzone manifesto del loro sound, e a breve arriva l'uno due Country House e soprattutto una versione tiratissima di Parklife che manda in visibilio il pubblico.
Tocca ora alla ballata lenta To the end che precede le chitarre distorte di Oily Water e Advert entrambe da Modern life.
In Song 2 (su cui si ripetono i problemi con i suoni), mentre la nuova The Narcisist è degna delle loro migliori produzioni e con This is a low, da Parklife termina la prima parte.

I bis partono con il pezzo del nuovo lp Barbaric, l'immancabile Girls & boys, la splendida For Tomorrow, mentre le melodiche Tender e The Universal vanno a chiudere dopo un'ora e 50 minuti un concerto che rimarrà memorabile.
A 55 anni i Blur con le dovute pause e la maturità dell'età raggiunta non hanno perso la loro caratteristica principale che è sempre stata quella di guardare avanti e innovarsi nel suono senza mai essere ripetitivi.

P.S. Oltre ai citati problemi al suono l'organizzazione dell'evento è stata pessima e meriterebbe un articolo a sé.

BLUR - The ballad of Darren
La classe, personalità, immenso spessore artistico della band inglese, forgiate da una lunga serie di esperienze soliste, converge alla perfezione nel nuovo album, arrivato quasi a sorpresa e che esalta la creatività del collettivo ritrovatosi in studio.
Sonorità scarne, approccio urgente, umore plumbeo, romantico, malinconico, a tratti struggente, con alcuni episodi destinati a diventare piccoli classici ("Barbaric" e "The ballad" su tutti).
Non ci sono l'ottimismo e la carica dei Blur "classici" ma invece la riflessione matura di uomini ultra cinquantenni che hanno saputo evolvere la loro creatura artistica nel tempo, mantenendo intatta una precisa identità e l'inconfondibile profilo artistico.
Album di emorme pregio.

5 commenti:

  1. Gran bella scaletta, avrei aggunto She's so high e un mio pallini, "He tought of cars", ma non si può avere tutto. ora aspetto l'articolo sull'organizzazione! i blur li vidi nel 95/96/97, ricordo dei bei concerti. alberto

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  2. Se facevano "No Distance Left to Run" sarei svenuto dalla gioia. Grande concerto. Sull'organizzazione aspetto anch'io l'articolo. L'unica cosa che non capisco è quella cosa di confiscare i tappi, non ha senso, a maggior ragione se poi mettono il palco su un terreno ghiaioso con sassi che arrivano alle dimensioni di un' albicocca.

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  3. Davide grande commentatore! Chi meglio di te che non ti sei perso un concerto. Nemmeno quando erano sconosciuti! Alla lista delle top10 è mancata SING che hanno invece fatto in altre date. Grande buuuuhhhhh all’organizzazione: ma perché dobbiamo fare queste figure di merda e lasciare ricordi pessimi da principianti?! (avranno scelto il service che costava di meno)

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  4. Loro strepitosi, l'organizzazione ampiamente rivedibile. Non è nulla pero' in confronto al banditismo e alla disorganizzazione messa in piedi da i tizi di Rock in Roma. Post concerto degli AM sono stato sequestrato nel parcheggio per oltre una ora

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  5. Ciao Libero, concordo, concerto memorabile. Scaletta non si poteva chiedere di meglio, io ogni volta spero sempre in Entertain me, ma va be'.... suono dalla mia posizione ottimo, volume leggermente basso, questo nonostante la location, pessima a mio avviso, per quarantamila persone ci vuole uno stadio. Personalmente non andrei mai in posti di dimensioni maggiori di un Forum. Ma è stata una sorpresa del giorno prima quindi bene così. Peccato non essersi beccati ma bello sentirsi comunque alla fine. Estendo il sentimento a Charlie. Vi abbraccio entrambi.

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