venerdì, settembre 30, 2022
Settembre 2022. Il meglio del mese
A tre mesi dalla fine dell'anno buone cose con gli album di Fantastic Negrito, Ben Harper, Lazy Eyes, Graham Day, Miles Kane, Hoodoo Gurus, Liam Gallagher, Jonathan Jeremiah, Martin Courtney, Viagra Boys, Tambles, Black Midi, Spiritualized, Yard Act, Elvis Costello, JP Bimeni and the Black Belts, Godfathers, Shirley Davis and the Silverbcaks, Dedicated Men of Zion, Electric Stars, St.Paul and the Broken Bones, Abiodun Oyewole, York, PM Warson, Joe Tatton Trio, Jamie T.
Mentre tra gli italiani Bebaloncar, Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Sacromud, Assalti Frontali, Temporary Lie-Cesare Malfatti e Georgeanne Kalweit, Bastard Sons of Dioniso, Verdena, Organ Squad, The Cleopatras, Dear, White Seed, Tin Woodman, Alternative Station, Massimo Zamboni, Dear, Agape, Almamegretta, Ossi, Kicca e Path.
THE GODFATHERS - Alpha Beat Gamma Delta
Della line up originale della favolosa band che imfiammò gli anni 80, rimane il cantante Peter Coyne ma il sound e la freschezza di questi dodici brani rimangono inalterati, chitarre abrasive, voce lirica, allo stesso tempo sfacciata e profonda. Un lavoro di classe e rara forza sonora, avvalorato da una produzione eccellente e da una band che suona a livelli altissimi.
JONATHAN JEREMIAH - Horsepower for the Streets
Al quinto album il cantautore londinese fa un grande centro con uno stupendo lavoro pop soul che unisce in un solo abbraccio Michael Kiwanuka e Paul Weller, una buona dose di funk, il northern soul groove ("Youngblood"), grandi ballate di gusto 60's alla Bill Withers.
NEW MASTERSOUNDS - The deplar effect
Difficile pensarlo ma la band di Leeds firma il 17° album (in 22 anni d icarriera). Lo sono andati a registrarein Islanda ma il sound rimane un caldissimo, anzi, bollente omaggio alla tradizione Hammond funk cara ai Meters. Alla voce in molti brani Lamar Williams Jr. a rendere il tutto ancora più groovy e rhythm anmd soul.
SCONE CASH PLAYERS - From Brooklyn to Brooklin
Gustosissimo album dell'Hammondista Adam Scone per la Daptone, accompagnato da Jimmy James (True-Loves, Delvon Lamarr Organ Trio) alla chitarra e Neal Sugarman (Sugarman 3, Sharon Jones and the Dap-Kings) al sax, alle prese con un hammond groove di gusto 60's funk dalle influenze brasiliane e un pizzico di gospel. Originale e ultra cool.
MARS VOLTA - s/t
Strano album del duo, tornato dopo un lungo silenzio.
Il loro scorbutico "new prog rock e tanto altro" vira verso sonorità latine, tribalismo, mischia, attinge, sconvolge schemi e suoni.
Tanti i riferimenti, la lista sarebbe lunga e fuorviante.
Un lavoro molto interessante perché "aperto" e senza limiti.
Necessita di numerosi ascolti per essere compreso e assorbito.
EDDA - Illusion
Al sesto album il cantautore milanese conferma il suo passo artistico atipico, sempre sorprendente, non solo personale ma unico e inimitabile. Una sorta di Syd Barrett nostrano a braccetto con Rino Gaetano, più semplicemente Edda. Nel nuovo lavoro è affiancato da Gianni Maroccolo alla produzione che dona un nuovo carattere e tratto artistico alla sua scrittura.
Canzone d'autore, un'impronta jazzy in molti brani ma anche impennate rock/post wave, a cui si uniscono le consuete criptiche liriche malinconico/romantiche e una voce inconfondibile. Un nuovo album che si pone tra i migliori dell'anno in corso.
VERDENA - Volevo magia
Torna dopo un silenzio discografico durato sette anni, una delle migliori band del panorama nostrano, raro esempio di immediata riconoscibilità e personalità. Dal piccolo capolavoro di "Wow" del 2011, prova di assoluta e totale maturità, a cui seguirono i due ottimi volumi di "Enkadenz", si arriva al nuovo atteso album che conferma le qualità compositive della band, la capacità di spaziare tra diverse influenze (dalla psichedelia, allo stoner in chiave noise, a evoluzioni ritmiche quasi prog, rock, post wave e tanto altro) con grande versatilità e competenza.
Non il migliore episodio della lunga carriera ma pur sempre un ottimo lavoro.
JOHN DOE - Fables in a foreign land
Mentre gli X continuano imperterriti a fare su e giù per l'America (California in particolare), John Doe si prende uno dei consueti spazi solisti ((una dozzina di album alle spalle oltre a numerosissime collaborazioni). Come spesso accade a base di un mix semi acustico di country, blues, rockabilly, tex mex. Ottime canzoni, tutto sempre molto gradevole, pur se non indispensabile.
THE BUZZCOCKS - Sonics in the soul
Dopo la morte di Pete Shelley, Steve Diggle decide di portare avanti lo storico nome con un nuovo album.
Non avendo però, in tutta evidenza, le capacità vocali e compositive di quello che era la mente del gruppo.
Il disco raggiunge solo raramente la sufficienza e si lascia dimenticare velocemente.
THE CHATS - Get fucked
La band australiana spacca con un punk rock dalle svariate influenze (dall'hardcore al funk punk al classico 77 sound) attraverso 13 brani tiratissimi, rabbiosi, furiosi. Grande disco!
THE MANGES - Book Of Hate For Good People
Alle soglie del trentennale di carriera la band spezzina firma il sesto album (oltre a vari 45, ep, raccolte e un live), confermandosi una delle migliori punk rock band in circolazione.
Compatti, i Ramones (da sempre) nell'anima, potenti, grandi brani e melodie, totale padronanza della materia. Un nuovo grande lavoro.
HAKAN - Manifesto
Quarto album per la band bergamasca, come sempre a base di un sound che viaggia dritto e spedito, tra punk rock di gusto Ramones e rock 'n' roll ruvido e abrasivo con una vena melodica che caratterizza ogni brano che riporta ai primi Buzzcocks ("Jas is moving to town" su tutti). Il disco funziona dall'inizio alla fine con tredici brani che restano costantemente sul minuto e mezzo di durata. Ottimo.
STINKING POLECATS - s/t
Mancavano su album da 17 anni! Festeggiano il ritorno con un grande lavoro, dieci nuovi brani fiammanti, puro punk rock dalle tinte 90’s con sprazzi 77 in odore di Stiff Little Fingers (“Go get ready”), energia e freschezza intatte. L’album fila via arrembante, preciso, potente, al limite dell’eccellenza.
SUEDE - Autofiction
Il brit pop in salsa Bowie dei Suede giunge al nono album. Più diretto, crudo e urgente, conserva la classica epicità del cantato di Brett Anderson e si compone di ottime canzoni, spesso particolarmente ispirate.
STEVE PILGRIM - Beautiful blue
Già batterista con Stands e Cast e dal 2008 di Paul Weller, Steve Pilgrim giunge al suo sesto album. Paul produce e co firma cinque dei dodici brani, tutti in un mood acustico, intimista e malinconico che inevitabilmente porta alla memoria "True meanings" del Modfather.
Un ottimo lavoro, molto gradevole e pieno di buoni brani.
AFGHAN WIGS - How do you burn?
Torna la creatura di Greg Dulli con un ottimo album, lirico, oscuro, duro, con pennellate soul e dark deep blues. Canzoni ispirate, groove malato, il compianto Mark lanegan e tanti altri tra gli ospiti.
JULIAN LENNON - Jude
Torna dopo 11 anni di silenzio il primogenito di John con un album in cui (fin dal titolo) rimanda a padre e Beatles incentrando il lavoro esclusivamente su malinconiche (e un po' sciape) ballate pianistiche.
Paradossalmente finendo per sembrare più Liam Gallagher che John Lennon...
RINGO STARR - EP3
Nuovo ep con quattro brani di Ringo.
Con tutti i distinguo del caso e l'opportunità di incidere ancora cose sostanzialmente inutili, alla fine una/due volte si lascia ascoltare, per poi tornare nell'oblio.
NERO KANE - Of knowledge and revelation
Il terzo album dell'artista milanese ci porta in un viaggio psichedelico fatto di atmosfere sospese, oscure, solenni, malinconiche, drammatiche, in cui abbraccia folk apocalittico, post wave e una sorta di canzone d'autore goth/dark dall'attitudine ambient, screziata dalle molteplici anime dei Velvet Underground.
Spiccano originalità e personalità, che sublimano una maturità artistica di primo livello.
OSSI - s/t
Simone Tilli e Vittorio Nistri (anime degli sperimentali e avanguardisti Deadburger) alle prese con una nuova creatura artistica e 12 brani autografi, registrati con Andrea Appino, Dome La Muerte e Bruno Dorella. Un album che esplora psichedelia, garage beat ma anche e soprattutto quell'anima dissacrante che porta da Zappa e Captain Beefheart ai nostri Skiantos (erroneamente sempre derubricati a "demenziali"), inserendo riferimenti ben precisi al concetto, troppo dimenticato, di controcultura. Splendida la confezione vinilitica gatefold, con all'interno, posizionato in una speciale tasca fustellata, un booklet fumettistico di 28 pagine a colori, stampato nel formato originale degli albi dei Freak Brothers, e colmo di invenzioni, In copertina un disegno di Andrea Pazienza. Album importante e originalissimo.
KICCA - Call me sugar
Brillante ritorno della cantante veneta/parigina con un album ultra groovy di funk, soul, disco, bluesy, perfino un salto nel reggae e nello ska, con la consueta stupenda voce che spazia tra inglese, francese e italiano. Arrangiamenti sontuosi, brani (tutti autografi) sempre frizzanti e pulsanti, disco delizioso.
SOUL BASEMENT - Do no wrong
Nuovo elegantissimo, raffinato, super groovy ep per la band di Fabio Puglisi, aiutato dalle stupende voci di Alvin Le-Bass e Lana Gordon. Soul funk con un retrogusto disco, quattro brani di altissima qualità compositiva e artistica, splendidi arrangiamenti, sonorità calde e avvolgenti, un piccolo gioiello nu soul.
C'AMMAFUNK - Bouncing
La band salernitana rinnova la tradizione campana dell'amore per il funk e la fusion (da Napoli Centrale e James Senese in poi) con un album di altissimo livello qualitativo, soprattutto nei termini di un'impeccabile esecuzione e un gusto sopraffino per suoni e arrangiamenti. Brani ispiratissimi, groove a pioggia, influenze mediterranee per un album di pura eccellenza.
MARIA MESSINA - Non siamo mai quelli di una volta
Dopo un esordio in inglese la musicista/cantautrice veneto/piemontese si cimenta con un lavoro in lingua italiana, raggiungendo vette liriche e compositive di primissimo livello.
Il mood (pianistico/semi acustico) si muove tra un approccio classico (dalle parti di Tori Amos ma anche Nada, un pizzico di Carmen Consoli e Luigi Tenco ) e una vena più sperimentale che riporta a Debora Petrina e Mimosa Campironi.
Messina compone benissimo, canta ancora meglio, gli arrangiamenti sono personali e il risultato finale è originale e ben riconoscibile.
I MITOMANI BEAT - Ciononostante
Terzo capitolo per il quintetto romano che ribadisce la sua predilezione per le sonorità beat di ispirazione anni Sessanta. La band in realtà approfondisce il suo percorso nell'ambito spaziando anche in atmosfere jazzy (di sapore Buscaglione), blues, soul (la bellissima cover di "Rescue me").
Tanta ironia, ottimi brani, suoni sapientemente pertinenti, vari ospiti, un disco godibilissimo.
BAG OF SNACKS - Love songs for work haters
Il trio piemontese torna con un nuovo sparatissimo album, a base di punk rock e hardcore di ispirazione californiana dei primi anni 80. Il tutto condito da attitudine e spirito garage. Undici brani eseguiti con la giusta attitudine, grande potenza e precisione tecnica.
FABIO MACAGNINO - Sangu
Il cantautore e performer teatrale italo-tedesco stende l'ascoltatore con il potentissimo nuovo album in cui travolge con un folk tribale di matrice calabrese/mediterranea dall'attitudine quasi punk tra Cesare Basile e Il Pan del Diavolo. Ma che ha il garbo di diventare una ruvida ninna nanna nella struggente "Janestra mi fici" (uno dei migliori episodi dell'album) o un malinconico blues ("Fortuna"). Interessantissimo e crudo.
DEAD CAT IN A BAG - We've Been Through
Prosegue il cammino fangoso di Luca Swanz con la sua creatura Dead Cat In A Bag, giunta al quarto album. Le sue canzoni ci portano nel terreno paludoso, fumoso, dai miasmi blues, in cui camminano abitualmente le anime di Nick Cave (anche nei suoi retaggi Birthday Party, vedi il riff di "Wayfiring stranger", Tom Waits (il riferimento più diretto e palese dell'album), il Mark Lanegan più oscuro, fino al punk blues dal timbro balcanico e Pogues di "Fiddler, the ship is sinking". Grande lavoro di arrangiamento e di ricerca del suono, ottime composizioni, giusta attitudine.
BLONDIE - Against the Odds: 1974 - 1982
Mega cofanetto di 124 brani con i primi sei album della band e 36 inediti (di cui alcuni notevoli e molto interessanti come la "Heart of glass" il cui primo demo del 1974 con il titolo "Disco song" è in chiave reggae funk e una bella versione di "Moonlight drive" dei Doors). Essenziale per i fan.
BRIAN AUGER, JULIE DRISCOLL & the TRINITY - Far horizons
Credo che BRIAN AUGER sia il più sottovalutato tastierista, autore, musicista di sempre.
Tecnicamente eccelso, ottimo compositore, collaboratore di Jimi Hendrix, Rod Stewart (gli splendidi Steampacket con Julie Driscoll e Long John Baldry), Eric Burdon e mille altri, ha inciso splendidi album.
Una delle sue molteplici creature fu la BRIAN AUGER & THE TRINITY (con Julie, Vic Briggs - poi con Eric Burdon & the Animals - già con Shel Carson Combo, futuri The Rokes con Shel Shapiro - e Micky Waller poi con Jeff Beck e John Mayall) con cui incise quattro stupendi album.
Il box "Far Horizons" raccoglie i loro quattro album "Open" (1967), "Definitely what" (1968), "Streetnoise" (1969), "Bafour" (1970).
Per avere una conoscenza dei SIXTIES occorre passare da BRIAN AUGER.
Questa è una buona occasione.
ASCOLTATO ANCHE:
STELLA DONNELLY (ottimo cantautorato senza brividi ma dignitoso), SOL SET (jazz, Brazil e un po' di altre spezie. Buono), LINDSEY WEBSTER (pop soul con tracce di funk e hip hop. Godibile)
LETTO
ALBERTO ZANINI - Storia di una pantera
L'esordio letterario di Alberto Zanini è stato un botto!
Un viaggio dei Funk Investigators tra dischi, artisti, funk, soul, blues nel profondo degli States (ne ho parlato qui: https://tonyface.blogspot.com/2021/02/alberto-zanini-funk-investigators.html).
Il proseguio batte sempre strade "black" ma qui la musica è solo un sottofondo (tra citazioni dell'esoirdiente Gil Scott Heron, Nina Simone, i Dramatics al "Bogeyman", gli stessi Funk Investigators) che accompagna le pericolose avventure, alla fine degli anni Sessanta new yorkesi, tra crimine di strada, politica, polizia corrotta, mafiosi di Jalon Perry, ragazzo di strada affiliato alle Black Panthers.
Jalon sfugge a una retata della polizia e ricomincia una vita altrove.
Lo "ritroviamo" nel 2021, nella seconda parte del libro.
Un lavoro intenso che affianca alla finzione del raccontro molti elementi storici e una perfetta visione (molto sapiente e cinematografica) dell'America in fermento di fine Sixties.
La scrittura è frenetica e avvincente, la trama intrigante, i personaggi sempre stimolanti e credibili.
Alberto scrive benissimo, con grande padronanza della materia e dei tempi per permettere al racconto di fluire velocemente e in modo trascinante.
ANTONIO PELLEGRINI - The Who. Long live rock
Agile storia degli WHO, tra fatti salienti e aneddoti poco conosciuti, intervallata da una lunga serie di testimonianze dalla stampa italiana (dagli anni Sessanta ad oggi), con recensioni di concerti, interventi di fan testimoni a vari concerti (incluso il "classico" Carlo Verdone), interviste alla band, una esclusiva a Kenney Jones, foto d'archivio e tante altre interessantissime aggiunte per i fan della band.
Che non si potranno esimere ad aggiungere questo nuovo titolo alla lunga serie.
MATTEO TORCINOVICH - 1977. Don't call it punk
Il 1977 è il momento cruciale per il punk.
Matteo Torcinovich in questo mounmentale libro (di 500 pagine) si addentra con una minuziosa ricerca storica in quell'anno fatidico, stilando un vero e proprio calendario, annotando, giorno per giorno, tutti gli eventi relativi alla scena punk rock.
Un dettagliatissimo ritratto di quello che fu il punk, corredato da un'ampia mole fotografica di materiale d'epoca, liste di concerti, copertine di dischi, fanzines.
A cui si aggiunge il contributo di una lunga serie di protagonisti dell'epoca che rispondono alla domanda:
“Quale è stato il tuo personale momento/evento più significativo del 1977 che ha contribuito alla storia del punk?”.
Dalle risposte di membri di Sham 69, Boys, Adverts, X Ray Spex, Generation X, Vibrators, PIL, Chelsea, tra i tanti ricaviamo un quadro ancora più dettagliato e approfondito di un'epoca irripetibile quanto decisiva e ancora artisticamente attuale.
SIGMUND FREUD - Psicopatologia della vita quotidiana
Leggere Freud può apparire attività complessa e ardua.
Nel caso di questo saggio, del 1901, pubblicato all’interno di una rivista, poi stampato come volume nel 1904, il neurologo, filosofo e psicoanalista austriaco si diverte, in chiave sorprendentemente agile, fresca e leggera a portarci all'interno dell'interpretazione dei lapsus, degli errori, delle parole usate, in un modo piuttosto che in un altro, in cui incorriamo quotidianamente.
Spesso dicendo, inconsciamente, "una verità" nel momento in cui commettiamo un errore lessicale o una maldestra sostituzione di una parola.
Esempio: “È per me una vera noia (anziché gioia) enumerare le qualità del mio collega…”.
Tanti esempi (anche personali), spiegazioni semplici, argute, talvolta naif, se relativizzate al periodo (fine 1.800) a cui fa riferimento, attinte dal suo lavoro e dai suoi pazienti. Consigliato, lettura mai (troppo) impegnativa.
VISTO
Pistol di Danny Boyle
Difficilmente i biopic musicali (e anche quelli calcistici aggiungerei) riescono a restituire un'immagine adeguata dei personaggi rappresentati, diventando, nella maggioranza dei casi, inattendibili se non caricaturali.
Non sfugge alla regola "Pistol", basato sull'autobiografia di Steve Jones, che ripercorre la breve e convulsa vita dei SEX PISTOLS, in sei episodi in onda su Disney+.
L'astiosa e totale opposizione al progetto di John Lydon conferma i timori e la sua, come sempre, lucida e arguta previsione è pienamente centrata:
"La Disney ha rubato il passato e ha creato una fiaba, che ha poca somiglianza con la verità. Sarebbe divertente se non fosse tragico".
Personaggi caricaturizzati, macchiettistici (il Johnny Rotten con la stessa identica espressione in ogni sequenza, occhi sbarrati, mascella tirata, la Chrissie Hynde derubricata a saccente e saggio "grillo parlante", il Sid Vicious tonto, la timida cameriera dell'hotel in cui suonano che dopo due brani corre in bagno e diventa punk, un inverosimile Malcolm McLaren), situazioni improbabili e francamente grottesche (i brani che nascono in dieci secondi, i musicisti incapaci che, dopo un duro, tenace, caparbio sforzo e lavoro, imparano a suonare).
Le cose migliori sono nelle intro, in cui compaiono immagini dell'Inghilterra dell'epoca e nella colonna sonora che inquadra bene il periodo pre Pistols.
E se la partenza è accettabile la serie si dilunga poi in modo quasi irragionevole, inserendo sdolcinature, lunghi dialoghi insostenibili, sceneggiatura traballante.
Perla della serie, tra i sottotitoli in italiano, "ho visto Johnny Rotten al Marquee", tradotto con "ho visto Johnny Rotten, il Marchese"...
COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Nel sito www.goodmorninggenova.org curo settimanalmente una rubrica di calcio "minore".
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
IN CANTIERE
Ultime due date ad ottobre dei "corsi" sulla storia della musica pop/rock.
Otto appuntamenti, con ospiti, proiezioni, ascolti in cui si cercherà di contestualizzare tutto ciò che è accaduto dal blues alla trap, evidenziando i momenti salienti ma anche quelli più oscuri e meno noti.
Il tutto al
Raindogs House, Piazza Rebagliati 1 - Savona.
Ingresso gratuito.
Dalle 19 alle 21.
Info: raindogshouse@gmail.com
Il programma:
- SABATO 1 ottobre: Elettronica, rap, house, trap, hip hop, new jazz. Ospiti: Black Stax ( Live from Seattle )
- MERCOLEDI' 12 ottobre: L'apparato produttivo della musica rock. Ospite: Stefano Senardi
E' uscito il nuovo album dei NOT MOVING LTD "Love Beat" per Area Pirata con otto inediti e una cover
Si trova nei negozi, ai nostri concerti e qui:
http://www.areapirata.com/dettaglio.php?cod=5490
Prossimi concerti NOT MOVING LTD
Venerdì 14 ottobre: Bologna "Frida"
Venerdì 4 novembre: Vicenza "Lucky Brews"
Sabato 5 novembre: Como "Joshua Club"
Sabato 12 novembre: Viareggio "Gob"
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