mercoledì, gennaio 14, 2015

I dischi più venduti in Italia nel 2014



La FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ha ufficializzato i dati di vendita degli album in Italia nel 2014.
Dati abbastanza prevedibili, quantità sempre più irrisorie.

I dati sono stime ricavate dal blog: http://worldwidealbums.blogspot.it/2015/01/album-piu-venduti-dellanno-in-italia.html in cui c'è l'elenco completo delle vendite (stimate ma attendibili).

1 – Vasco Rossi – Sono innocente – 234.317 copie
2 – Pink Floyd – The Endless River – 173.278
3 – Tiziano Ferro – TZN – The best of Tiziano Ferro – 141.131
4 – Modà – 2004 / 2014 – L’originale – 119.996
5 – Biagio Antonacci – L’amore comporta – 116.425
6 – Dear Jack – Domani è un altro film – 112.062
7 – One Direction – Four – 109.392
8 – Coldplay – Ghost Stories – 104.088
9 – Gianna Nannini – Hitalia – 101.607
10 – Ligabue – Mondovisione – 100.677 copie quest’anno, 341.932 in totale, già disco più venduto del 2013)

Tra le cose meno commerciali (chiamiamole così) si segnalano gli U2 con “Songs of Innocence” al dodicesimo posto, subito dopo Fedez con “Pop-Hoolista”) gli AC/DC, con “Rock or Bust” al 21° (ma hanno anche “Back in black” al 78°), Bruce Springsteen, 24 ° con “High Hopes” Prima di loro Cremonini, Renga, Mannoia, Caparezza, Fabi-Silvestri-Gazzè (60.528 copie) , De Gregori.
I Subsonica sono al 32° posto (33.773 copie) appena dietro a Mario Biondi, Paolo Conte con “Snob” è 40°, Paolo Nutini al 47°, “Dark side of the moon” dei Pink Floyd al 52° (con il 2014 arrivano a 500.000 copie in totale in Italia e piazzano anche “The wall” al 67° e “Wish you were here” al 83°).
Lenny Kravitz al 70°, i Pearl Jam con “Lightning Bolt” al 74° (l’album è uscito ad ottobre 2013) con 50.000 copie vendute mentre i Foo Fighters (posizione numero settantadue della classifica) non sono arrivati alle 25mila copie.
Suona anomalo a questo punto l’84° posto di Johnny Cash con “The real Johnny Cash”.

Altri dati sconfortanti arrivano dagli album di Ben Harper che ha venduto solo 4.010 copie, mentre il capolavoro "Everyday Robots" di Damon Albarn non va oltre le 4.046. L'altro top italiano "Fibrillante" di Finardi resta a 4.353 copie mentre la Bandabardò arriva a 4.616.

Parlando di gruppi indie
Mannarino con "Al Monte" in testa con 15.972 copie, 9.187 quelle di "Costellazioni" delle Luci della Centrale Elettrica,  8.839 copie della nuova versione di Curre Curre Guagliò (99 Posse), la versione 2014 di "Hai Paura del Buio" degli Afterhours si ferma a 8.450 "Il Cammino di Santiago" di Brunori Sas a 6.898 copie. "Almanacco del Giorno Prima" di Dente è a 6.122 mentre "Orchidee" di Ghemon a 5.810 e "L’Italia Peggiore" de Lo Stato Sociale a 4.008.

Tra i DVD vincono One Direction e Violetta ma i Pink Floyd sono terzi con “The wall” davanti ai Nomadi mentre i Rolling Stones piazzano “Sweet summer sun” all’ottavo posto, davanti ad Eric Clapton con “Crossroads guitar festival 2013” e Fabrizio De Andrè “In concerto”.

17 commenti:

  1. ma certi dischi sono usciti "per natale" quindi hanno avuto meno tempo di vendere

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  2. Certo. Il computo è però quello per il 2014. Si assommeranno a quelle del 2015 (vedi i dati di Ligabue ad esempio)

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  3. saranno numeri irrisori, ma 120 mila copie per i modà è incredibile...
    alberto

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  4. Purtroppo non è incredibile. Il gusto della gente è quello. Poi ci sono le nicchie che continuano ad ascoltare buone cose. Ma è sempre stato così.

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  5. Proprio l'altro giorno ho confutato un articolo del Fatto, condiviso dal mio amico Claudio sul suo FB, dove secondo il giornalista l'ultimo album di Pino Daniele aveva venduto solo 1200 copie fisiche. Non che me ne freghi molto però mi sembrava un numero assolutamente errato, secondo qualsiasi logica, anche il buon senso. Ho trovato una info semiufficiale, inizio 2013, che parlava di 7500 copie. Che è sempre poco... ma più ragionevole. Per curiosità come si accede ai dati di vendita aggiornati? L'album era "La Grande Madre", non pubblicato peraltro da una major

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  6. ogni fonte ha i suoi risultati..ovvio dire che di "oggettivo" non c'e' nulla

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  7. Dear Jack che roba è?

    Charlie

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  8. Il guaio è che si dibatte sulle poche migliaia di copie. I Not Moving (gruppo MINORE della scena indipendente degli 80's) vendevano sulle 5.000 copie a disco (pare, mai visto 10 Lire per le vendite, neanche un soldo, zero. W gli indipendenti, tutti fratelli, amici , compagni).
    Non so se Pino Daniele ha venduto 1.000 o 7.000 copie. Rimangono una miseria (come i 4.000 di Finardi)

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    1. Tony hai venduto più di Damon Albarn !

      GMV

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  9. Ma quindi, economicamente parlando, conviene fare un disco (p. es Finardi - ce l'ho, bel disco) e vendere cosi' poco?

    GMV

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  10. mmm scetticismo.. io che ho comprato quello di Albarn in versione digitale direttamente dal sito sono conteggiato?
    Se no non vale...

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  11. No non credo. Presumo siano solo le copie fisiche.
    Non conviene fare dischi per venderli (non li compra più nessuno). Sono INDISPENSABILI per suonare.
    Ad alti livelli si guadagna solo con i diritti d'autore.
    Si arriverà a breve alla musica totalmente gratis (ti regalo il mio disco). Il guadagno arriverà da altre fonti.

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  12. Io canto quando posso, come posso

    quando ne ho voglia senza applausi o fischi

    vendere o no non passa fra i miei rischi

    non comprate i miei dischi e sputatemi addosso.


    C

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    1. non sono i dati ufficiali, ma stime - la fonte è http://worldwidealbums.blogspot.it/2015/01/album-piu-venduti-dellanno-in-italia.html

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    2. La FIMI ha diramato comunque questi dati come ufficiali (pur non indicando le copie precise, parlando di "più di 200.000 copie, più di 100.000" etc. Le stime del blog comunque si avvicinano notevolmente ai dati ufficiali.

      Credo inoltre si parli di supporti fisici senza contare i download e le copie digitali.

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    3. Ciao,

      le stime le faccio io :). Confermo che si avvicinano notevolmente, anche perché sono sempre in linea con le certificazioni ufficiali.

      Sono conteggiate anche le copie digitali (download legale) e le vendite fisiche online (amazon ecc..). Per il momento ancora non vengono considerati i dati di streaming (come invece avviene da due mesi in USA)

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    4. Ah buono a sapersi :)
      Essendo un po' pratico di queste cose ritenevo infatti piuttosto plausibili le stime come vicinissime ai dati reali (le 8.450 di Afterhours magari sono 9.000 o 8.000 ma NON 1.000 o 15.000).
      Sono dati molto interessanti soprattutto verificando come la maggior parte delle persone non abbia la benchè minima idea delle proporzioni delle vendite reali.

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