venerdì, settembre 30, 2011
Settembre 2011. Il meglio
Dopo nove mesi si delineano i nomi destinati a combattere per la top 10 di fine anno.
PJ Harvey, Beady Eye, Little Barrie, Meat Puppets, Miles Kane, Anna Calvi, Marianne Faithfull, Nick Pride & the Pimptones, Fitz and the Tantrums, Laura Vane and the Vipertones, Stepkids. Baker Brothers e po ancora Wanda Jackson, Bo Keys, Booker T, Charles Bradley, REM e Joan As Police Woman.
Tra gli italiani Verdena, Enrico Brizzi e Yuguerra, Statuto, Peawees, Smart Cops, Link Quartet, Assalti Frontali, Raphael Gualazzi, Paolo Benvegnù, Daniele Silvestri, Avvoltoi, Forty Winks, Casanovas, Peluqueria Hernandez, Impossibili, Lemeleagre e Pitch
ASCOLTATO
THE STEPKIDS - Stepkids
Trio newyorkese (bianco) che suona come un incrocio primi 70’s di Curtis Mayfield, Temptations psichedelici, Fifth Dimension, jazz, soul.
Portentosi, divertenti. Space Soul !!
BAKER BROTHERS - Time to testify
Made in Recordkicks un raffinatissimo ultra groove album a base di jazz-funk, soul e Hammond.
Talvolta si gira dalle parti del JTQ più sofisticato, poche volte si indulge su suoni più ruvidi, altre volte si torna ai primi 70‘s di Chicago e Blood Sweat and Tears, ma il risultato finale è godibilissimo e di grande spessore.
STEVE CROPPER - Dedicated
Solita formula. Valanga di ospiti (Bettye Lavette, Steve Winwood, Sharon Jones, BB King, Brian May tra gli altri), tanto divertimento e molta classe.
Il sound però è un risaputo rythm and blues tardo 50’s a forti tinte rock n roll che avrebbe potuto suonare chiunque. In ogni caso gradevole.
LAURA MARLING - A creature I don’t know
Viaggia dalle parti di Joni Mitchell, Michelle Shcked, Ani Di Franco e la Norah Jones meno pallosa. Estro, ottime canzoni, freschezza. Non male la ragazza.
PEAWEES - Leave it behind
Che disco ragazzi !
Suonano come i Dr.Feelgood un po’ più nervosi o un primo Joe Jackson più rauco.
Quello splendido sound che stava in equilibrio tra il pub rock e il primissimo punk.
Difficile renderlo credibile in questo modo. Grandi !
CUT - Battle of Britain
Mai visto i Cut dal vivo?
Bè vi perdete il senso del rock n roll alla sua massima potenza.
Questo live in Inghilterra ce lo restituisce solo in parte, ma più che a sufficienza per far capire quanto spaccano questi tre.
THE HYPE - Have you heard the hype ?
Deliziosamente brit pop con l’impronta Oasis/Blur, Beatles/Stones bene impressa. Niente di nuovo ma ugualmente molto piacevole e fresco.
45 GIRI
PORT OF SOULS “The life and the damage done”
Tre brani di lo fi garage punk rock di stampo crampsiano con echi 77.
Brutale, sporco, umido. Comprare !!!
www.blackmilkmag.com
www.reverbnation.com/portofsouls
www.facebook.com/pages/Port-of-Souls
ASCOLTATO ANCHE:
TOM MORELLO (la chitarra dei Rage Against the Machine in chiave solista tra roots, folk e qualche durezza. Trascurabile), SUBWAYS (guitar punk e brit rock, gradevole ed elettrico al punto giusto),KASABIAN (piacevole il loro dance rock tinto di 60‘s, Oasis, Stones e paraculaggine varia. Ma niente di più), PRIMUS (Album della reunion. Suonano come i Primus. Perfettamente e fuori di testa, Zappiani e personali. Uguali ai Primus), BEIRUT (indie folk un po’ dalle parti Arcade Fire. Bune cose ma non il mio genere), BLITZEN TRAPPER (molto USA roots tra The Band, Neil Young e un po’ di Byrds e pure Bowie(!). Non male), DEUS (non il mio genere ma un album fatto molto, molto bene e di grande personalità. Rock in prog), WATERS (un po’ fuzzy, molto pop, un pizzico di shoegaze e di Pavement. Non sempre riuscito ma apprezzabile). BLOODY HOLLIES (garage e punk da NY, un po’ sempre la solita roba però)
LETTO
ERRI DE LUCA - Le sante dello scandalo
Il nuovo De Luca è, come consuetudine, profondo, di estremo spessore, complesso. Troppo. Il suo viaggio nel sacro e nel laico è interessante e appassionante quando non raggiunge certi eccessi, come in questo caso.
CLAUDIO PESCETELLI - Nudi e crudi - Piccola storia dei Festival Pop Italiani
Il secondo volume del preziosissimo e documentatissimo viaggio nei festival pop italiani degli anni 70. Con foto, dettagli e testimonianze. Da avere.
ELEONORA BAGAROTTI “Pure and easy”
Il libro più esaustivo che si possa trovare sugli Who.
La loro storia attraverso i testi, mille aneddoti e interventi dei protagonisti.
Monumentale.
NEVILLE STAPLE - The Original Rude Boy
Presto in italiano, un ottimo libro per capire tutta quella scena di fine 70's inizi 80's che girò intorno alla 2Tone, ma anche l'Inghilterra della Tatcher e i cambiamenti sociali da allora ad oggi.
Neville Staple non è un sociologo nè uno scrittore, ma un rude boy cresciuto in strada, un osservatore privilegiato che vede in un'ottica particolare ed inedita, Molto bello.
VISTO
Hurt Locker di K.Bigelow
Film pazzesco sulla guerra in Iraq.
Tensione alle stelle, ti avvolge e lascia un amaro incredibile.
Grande.
Galantuomini di E.Winspeare
Un po’ fumettoso ma discreto film su sacra corona unita, giudici innemorati, delinquenza varia.
Be kind in rewind di M.Gondry
Divertente, romantico, eccellente, nonostante l’eccessivo Jack Black.
Colonna sonora SUPER !
SUONI E COSE
Stiamo registrando l’album di LILITH AND THE SINNERSAINTS. Con qualche bella sorpresa.
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me
CALCIO e SPORT
Poca roba, si gioca maluccio e le "sorprese" di inizio campionato sono le solite di ogni anno.
Tempo qualche giornata e in testa ci saranno sempre i soliti ricchi.
Intanto bene i maschi del volley e anche le ragazze in attesa della semifinale.
Nel RUGBY incrociamo le dita per l'Irlanda.
In attesa che arrivi, nel basket, KOBE BRYANT a Bologna, per divertirci un po'.
Malissimo il Piace in Lega Pro, malissimo il Copra Piacenza in A Volley, bene il basket in A2 (passati in Coppa Italia)
IN CANTIERE
Le registrazioni del nuovo album di Lilith and the Sinnersaints .
Il libro “Le Storie dal Rock piacentino dal 1960 ad oggi” (verso l’epilogo).
Un altro libro per Natale su PAUL WELLER (in coppia con Luca Frazzi) per Arcana, “This is modern world”.
La traduzione, per novembre , di “ The OriginalRude Boy, from Borstal to The Specials”, l’autobiografia di Neville Staple, per Shake!
Il libro suGil Scott Heron esce a febbraio per Il Volo Libero Edizioni.
OLE' !!
giovedì, settembre 29, 2011
Appuntamenti
mercoledì, settembre 28, 2011
Get back. Album da (ri)scoprire
Il consueto spazio alla riscoperta di album dimenticati ma meritevoli di essere riascoltati. Questo mese spazio a JAZZ e dintorni
MILES DAVIS - Kind of blue
Inutile sprecare tante parole sul DISCO JAZZ IN ASSOLUTO (tra l’altro l’album jazz più venduto disempre).
Basti la formazione, Miles Davis - tromba, Julian "Cannonball" Adderley - sax contralto,
John Coltrane - sax tenore, Bill Evans - pianoforte, Paul Chambers - contrabbasso,
Jimmy Cobb - batteria e il fatto che rivoluzionò il jazz (caratteristica peculiare di Miles....lo rifarà ancora).
Per il disco non vennero fatte prove, MIles distribuì alla band solo dei bozzetti di linee melodiche sulle quali improvvisare.
La De Agostini ha mandato in questi giorni IN EDICOLA questo album IN VINILE 180 grammi a 7,99 euro.
A chi manca direi che l’occasione è imperdibile.
TOMMY CHASE QUARTET - Groove merchants
TOMMY CHASE QUARTET - Hard!
TOMMY CHASE QUARTET - Drive
Tre album PAZZESCHI di hard bop, spesso però vicini alla jazz dance e al modern jazz, usciti nel 1983 (“Drive!”), 1985 (“Hard”) e 1987 (“Groove merchants”).
Erano gli anni in cui i modernisti più “puri” scavavano più a fondo rispetto al mod rock più duro, andando alla ricerca dei suoni “originali”.
Batterista fantastico ma misconosciuto, Tommy Chase ha lasciato queste tre gemme.
Con lui, nei vari dischi, personaggi come il pianista Mark Edwards (più tardi con Terry Caljer su vari album per la Talkin Loud, ALAN BARNES, con Steve White (Style Council/Weller) nei Jazz Renegades, Nick Weldon (poi con Joe Jackson), Andrew Cleyndert (poi con la jazzista Stacey Kent)
RAFFINATEZZE DA ASCOLTARE.
Tra l'altro ristampati dalla Ace Records.
JOE JACKSON - Jumpin Jive
Sorprese parecchi questo album di Joe Jackson, uscito nel 1981, dopo tre lavori all’insegna di un beat dai tratti punkeggianti e dalle marcate influenze reggae e caraibiche.
Un sentito, riuscito e perfettamente eseguito omaggio allo swing dei 40’s.
Divertentre, fresco, pulito, frizzante.
Ancora oggi.
martedì, settembre 27, 2011
Addio a Sergio Bonelli
Da cultore estremo di TEX non posso non riservare il dovuto omaggio alla scomparsa dell'editore SERGIO BONELLI
Sergio Bonelli era un figlio d'arte, cresciuto letteralmente tra i fumetti, facendo fin da piccolissimo il tuttofare nell'impresa di famiglia: da fattorino a magazziniere, fino a rispondere alle lettere dei lettori.
Nel 1957 prende in mano la casa editrice Cepim, la futura Sergio Bonelli Editore, subentrando nella direzione alla madre Tea.
Oltre a Tex avviato dal padre nel 1948, Sergio Bonelli ha creato personaggi che hanno mutato radicalmente il panorama del fumetto non solo italiano ma internazionale, da Zagor, a Dylan Dog, Martin Mystere, Julia.
Interessanti i dati di vendite medie mensile dei vari albi (per comprendere meglio l'ampiezza di un fenomeno considerato di nicchia)
Tex: 250 mila
Dylan Dog: 240 mila
Nathan Never: 80 mila
Julia: 65 mila
Zagor: 55 mila
Mister No: 30 mila
Martyn Mistere: 30 mila
lunedì, settembre 26, 2011
Pisarei, fasò e rock n roll
Lilith's HairCut
(da sin Massimo Vercesi- Lilith and the.., Ferruccio Quercetti-Cut, Tony io, Luca Giovanardi-Julie's Haircut, Paolo Apollo Negri.Più sotto Enea e Lilith)
I pisarei e fasò sono il piatto tipico piacentino.
Sono gnocchetti fatti con acqua, farina, sale e pane grattuggiato, conditi con salsa di pomodoro e fagioli (poi ci sono le varianti personali, dalla cipolla, al lardo, alla cotica etc).
E’ un antico piatto povero che si trova in ogni trattoria o ristorante della città e della provincia.
Pisarel in piacentino è anche una sorta di bonario insulto (la traduzione in italiano indica l’organo riproduttore maschile).
E’ quello che abbiamo offerto giusto ieri a pranzo a due ospiti di riguardo (il piatto tipico, non l'insulto):
Luca Giovanardi dei JULIE'S HAIRCUT e Ferruccio Quercetti dei CUT.
I Julie’s e i Cut sono due gruppi che convocheresti SEMPRE nella nazionale della musica rock italiana ai mondiali.
Nessuna speranza di arrivare agi ottavi di fronte a USA, Inghilterra, Irlanda, Australia, ma anche Svezia, Francia, altre britanniche, qualche africana, ma magari con un colpo di culo e un brano azzeccato, qualche punto lo porti a casa.
Dopo una zuppiera di pisarei, un bel po’ di salume piacentino, un budino Elah e un bottiglione di vino (Gutturnio che prendo a Roncaglia e imbottiglio io. Pesante, greve, alcolico) siamo andati allo Studio di registrazione Elfo.
Che è uno studio della madonna.
Primo perchè è dietro casa nostra (che neanche John Lennon o gli U2, lo studio dietro casa), poi perchè è davvero un gran bel posto, a Tavernago, in mezzo alla campagna e si registra benissimo.
E infine al mixer c’era Paolo Apollo Negri, un tastierista/Hammondista che il mondo ci invidia e che metterei tranquillamente anche lui in quella nazionale.
Ci siamo arrivati cotti e balitti (i balitti sono le castagne cotte nell’acqua, ma in piacentino indicano anche quelle cose che stanno sotto l’organo riproduttore...insomma siamo sempre lì).
Che vuol dire che prima di incominciare eravamo già stanchi e rintronati (vino, nottata, età etc etc).
Ma per quella strana cosa che è il rock n roll (eh lo so, entriamo nella solita epica, ma mi viene così), poi è bastato attaccare un chitarra, un basso (senza marca, comprato a 50 euro a San Pietroburgo, suono spaziale) e i due brani destinati al nuovo album di LILITH AND THE SINNERSAINTS, sono saltati fuori che è un piacere.
Mai suonato insieme, diversa l’età, storie lontane, ma lo stesso sangue e lo stesso respiro.
Due grandi brani e una grande giornata.
Poi io ho dovuto portare a casa mio figlio Enea che non ne poteva più (e che c’era la pallavolo femminile con la Turchia, decisiva per i quarti degli europei, siamo passati).
La nostra è arte povera, fatta con un po’ di farina e pan grattato, una scatola di fagioli e due pomodori. E poi un po’ di vino (imbottigliato in casa).
Roba di poco valore, ma ha un sapore.......
venerdì, settembre 23, 2011
Specials live a Milano
Specials a Milano e moi con Neville Staple
Lamadonna ragazzi non sono mica più abituato a girare per Milano.
La sera poi. Se c’è da andare a S.Siro è tutta dritta e ci arrivo, ma in via Valtellina sono cazzi.
Di solito giro per Gragnano e per andare a lavorare a Roveleto passo dalla Caratta, Podenzano e al massimo devo affrontare una mietitrebbia o un camion di pomodori d’estate o una spanna di ghiaccio e il nebbione padano d’inverno.
Ma da Piazzale Loreto, via Buenos Aires, sbagliamo una strada e cominciamo a girare in tondo chissacazzodove.
“Va’ che bello lì c’è la sfilata di Moschino”
Sta minchia.
Si accosta un taxista al semaforo: “Buonuomo, dove sono ? Per andare in via Valtellina?”
“Uè testina, torna indietro, zona viale Zara ed è lì”
(non mi ha detto proprio così, ma fa molto milanese)
“Ah ecco, grazie”
Intanto chiamano Luca, Gomma e Massimo.
“Ma dove siete?”
“Qua dietro, stiamo arrivando, 5 minuti”
“Io entro iniziano i Casino Royale tra poco”
Via Galvani.
“C’è ! C’è via Galvani !!!”
Sulle gambe la cartina stampata da google map.
Beccata via Valtellina, diovendicativo!
A Gragnano e a Roveleto il parcheggio lo trovi anche il giorno di mercato e a Piacenza in fondo a via Roma o in via Trebbiola un buco c’è sempre.
“...e tutti i santi del paradiso e chi li ha fatti !!!”
Passo carraio.
“Non me ne frega un cazzo, io la piazzo qui e andiamo”
Luca: “Sono dentro, i Casino hanno iniziato adesso, tra mezzora partono gli Specials”.
Oggi Rita ha saltato il pranzo, io un panino intanto che traducevo il libro di Neville Staple.
Abbiamo i “lumini” (cioè se andiamo dentro senza mangiare sveniamo dopo 10 minuti).
Panino, birra e vino (grammo. trad: pessimo), due caffè.
Dentro all’Alcatraz.
Persi i Casino Royale.
Abbastanza gente ma pensavo di più (poi quando partono i 2Tone heroes si riempirà).
Metà la conosco.
L’altra metà conosce me, ma non ho assolutamente idea di chi sia, anche se magari ci facciamo una bella chiacchierata sui vecchi tempi, sui miei libri e sul suo disco uscito da poco.
“Ti è piaciuto ?”
“Altro che!”
“Grazie per averne parlato sul tuo blog”
“Figurati, mi è piaciuto”.
Ma chi sei ? Con chi suoni ? Qual’è il tuo disco ?
Maledetta vecchiaia !
Oskar non riesce a venire, c’è Davide dei Vallanzaska, mods, skinheads, rude boys.
Partono gli SPECIALS
E balliamo tutto il concerto.
Perchè se c’è qualcuno su un palco che mette in fila roba tipo “Gangsters”, “Too much too young”, “Rat race”, “Do the dog”, “A message to you Rudy”, “Enjoy yourself”, per dirne alcuni, cosa fai ?
Stai ad ascoltare con le braccia conserte ?
Alla fine Alioscia dei Casino Royale mi fa entrare nel backstage (GRAZIE!) e incontro il buon Neville.
Parla bene l’inglese.
Io no ma ci capiamo lo stesso.
Gentile, disponibile, tanto quanto gli altri del gruppo.
Foto, bella atmosfera.
Fuori Massimo e Luca si insultano su Milan e Inter.
Una Coca Cola all’autogrill.
Tre ore di sonno, poi da Gragnano a Roveleto, via Caratta e Podenzano.
Camion di pomodori, ma ci arrivo nella solita mezzora e parcheggio davanti alla ditta.
Enjoy yourself !!
giovedì, settembre 22, 2011
March of the Mods
Dal 10 agosto al 1 settembre del 1979, SECRET AFFAIR, PURPLE HEARTS (che sostituirono all’ultimo momento il Little Roosters) e BACK TO ZERO intrapresero la mitica” March Of The Mods", ovvero un tour di 17 date che toccò buona parte dell’Inghilterra e che culminò con la serata al “Lyceum” di Londra il 26 agosto con anche Madness e Selecter.
In altre date si unirono anche gli Squire.
Il tour ebbe successi alterni, pur se seguito sempre con interesse (i Secret Affair erano nella top 20 con “Time for action”) da pubblico e stampa.
mercoledì, settembre 21, 2011
100 Club Punk Festival 1976
35 anni fa, il 20 e 21 settembre 1976, si svolse al "100 Club" di Londra il "primo" Festival Punk della storia (anche se già c'erano stati concerti con più gruppi punk).
Parteciparono Sex Pistols, Clash, Siouxsie and the Banshees e Subway Sect il 20 settembre e Damned, Buzzcocks, Vibrators con Chris Spedding e i francesi Stinky Toys il 21 settembre.
Un folto pubblico tra le 500 e 600 persone vide la nascita della scena punk londinese con i Clash con Terry Chimes alla batteria (arrivato da pochissimo) e un repertorio con alcuni brani che non compariranno mai nei dischi della band, Siouxsie and the Banshees con Sid Vicious alla batteria che, non avendo brani pronti, si esibirono in una sorta di happening teatrale e i Vibrators che fecero da backing band a Chris Spedding imparando i pezzi nel camerino appena prima di salire sul palco.
Nel pubblico futuri personaggi come Shane MacGowan dei Pogues, Shanne Bradley dei The Men They Couldn't Hang, Viv Albertine delle Slits, Chrissie Hynde dei Pretenders, Vivienne Westwood, Gaye Advert and T. V. Smith degli Adverts.
Fu in questa occasione che Sid Vicious tirò un bicchiere ai Damned, colpendo una ragazza e accecandola in un occhio.
martedì, settembre 20, 2011
Festival Pop di Zerbo 1972
FOTO 1 e 2 di GIORGIO PIZZOCARO
Il 16,17,18 giugno 1972 si tenne il Festival Pop di Re Nudo a Zerbo, paesotto sulle rive del Po in provincia di Pavia a pochi kilometri da Castelsangiovanni (Piacenza)
Suonarono decine di gruppi, dalle 17 di sabato alle 4 di mattina di domenica 18 di domenica alle 4 di lunedì e arrivarono 30.000 ragazzi da tutta Italia, invadendo le rive del fiume (dove si poteva fare ancora il bagno), campeggiando in tranquillità e convivendo pacificamente con i residenti.
Suonarono tra gli altri Amon Duul, Banco, Capsicum Red, Era di Acquario Garybaldi, Francesco Guccini, Jumbo, Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Claudio Rocchi, Stormy Six, Nuova Idea , Opium , Come le foglie, Top 4 , Comma 22, Analogy e i giovanissimi Il Pacco (con Eugenio Finardi, Alberto Camerini e Walter Calloni).
Domenica scorsa grazie alla casa editrice Il Volo Libero, con il coordinamento di Luca Trambusti, si è svolto un piccolo remake dell'evento, negli stessi luoghi, con mostra fotografica, video e un concerto (con pioggia incombente) con Eugenio Finardi, Alberto Camerini, gli Analogy, Come le Foglie e Nagual.
Qualche centinaio di persone, atmosfera ultra rilassata, protagonisti dell'epoca, mezza età boys (il sottoscritto...) e tanti giovani.
E' utile comunque ricordare.
lunedì, settembre 19, 2011
Pagheremo caro, pagheremo tutto.
Non ne faccio una questione politica di destra sinistra ma di mio portafoglio.
E secondo me anche vostro a meno che non siate sfondati di soldi.
Pagheremo tutto più caro.
Anche se non pagheremo proprio tutti (come sempre).
Con la manovra economica la vera mazzata arriverà dall’Iva che passerà dal 20 al 21 per cento, il che vuol dire un rincaro di quasi tutto: i due terzi dei generi alimentari, le calzature, l'abbigliamento, i prodotti per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, gli elettrodomestici, il parrucchiere, l’automobile, e via elencando.
Li tireremo fuori tutti noi.
Anche la benzina dovrà subire un ennesimo rincaro di almeno 1,2 o 1,3 centesimi al litro (80 euro in più all'anno pro capite)
Il pane continuerà a godere di un’aliquota Iva del 4%. Ma solo il «pane tipo comune», cioè quello che la maggioranza degli italiani non mangia.
Il Centro studi degli artigiani di Mestre ha calcolato che «sommando gli effetti delle manovre di luglio e Ferragosto, il costo medio a carico di ciascuna famiglia italiana sarà di oltre 5,700 euro (precisamente 5.766) da qui al 2014.
venerdì, settembre 16, 2011
Calcio Pulito: Le Maglie delle Nazionali
Calcio Pulito è una nuova rubrica che parlerà di quel calcio che non ha nulla
(comunque poco) a che fare con quello attuale, destinato a televisione,
faccendieri, veline etc.
Parleremo di aspetti, avvenimenti, personaggi che lo rendono pur sempre il
gioco più bello del mondo.
IL 2 settembre si è parlato delle maglie delle squadre di calcio italiane.
Oggi andiamo di NAZIONALI.
E purtroppo anche questo caso non sfugge alla regola ormai dominante di un progressivo impoverimento del fascino della maglia, con soluzioni sempre più orrende che continuano a snaturare il colore originale (ricordate l’azzurrino pallido dell’Italia alla Confederations Cup del 2009 o quelle con macchie più scure sparse qua e là ?.....).
Perciò è nel passato che troviamo le maglie migliori o anche particolari.
Il blu scuro della GERMANIA EST (della SCOZIA di 4 decadi fa) rimane tra i migliori a fianco dell’arancione OLANDESE degli anni 70, il verde crociato dell’IRLANDA DEL NORD di George Best e il nostro AZZURRO di qualche decennio fa.
Affascinante era il rosso SOVIETICO con la scritta CCCP, non male quello SPAGNOLO, quello con i calzoni verdi del PORTOGALLO e quello accostato ai calzoncini neri del BELGIO.
In Sud America spicca ovviamente lo storico BRASILE verde oro, poco significativi gli azzurrini di ARGENTINA ed URUGUAY, stupenda la striscia rossa trasversale su bianco del PERU’ dei 70’s e personalissimo il color vino del VENEZUELA.
Dall’Oceania nota di merito all’AUSTRALIA con banda superiore verde e la parte sottostante gialla e al rosso crociato di TONGA.
Molto verde sulle maglie africane tra cui ricordo il bellissimo giallo verde rosso del SENEGAL ai mondiali del 2002, il verde intenso della NIGERIA e dello ZAIRE nei mondiali 1974.
Il rosso intenso (spesso tagliato da bande o righe blu) di HAITI e il verde del MESSICO sono tra i migliori in Nord Centro America.
In Asia il blu intenso di GIAPPONE e INDIA, le varie tonalità di rosso di CINA, AFGHANISTAN e VIETNAM non possono battere il giallo e rosso del BHUTAN con dragone bianco disegnato davanti.
mercoledì, settembre 14, 2011
Vasco Rossi è uguale a Berlusconi
Mai avuto stima per Vasco Rossi nè da un punto di vista umano, tanto meno per quello musicale.
Un po’ di simpatia si.
Il suo modo scazzato e anarcoide (per quanto insopportabile) di rotolare nell’asfittica musica nazionale, le sue ridicole e scomposte affermazioni, le patetiche folle adoranti e due o tre canzoni perfino azzeccate (e l’omaggio ai Sex Pistols alla fine di “Fegato fegato spappolato”, anno di grazia 1979, quando qua del punk ne sapevano in quattro o cinque).
Insopportabile, ma a modo suo vero.
Negli ultimi tempi le esternazioni quotidiane su Facebook, via stampa, in TV, riprese e amplificate all’inverosimile, lo hanno reso IDENTICO a quel vecchio pedofilo in odore di mafia che ci “governa”.
Una grottesca metafora dell’Italia ormai affondata, di chi ha perso il senso della realtà (se mai lo ha avuto), aggrappato a sè stesso e ad una nicchia di adepti, incapace di accettare la fine, la sconfitta, l’oblìo.
Un teatrino triste e mortifero, inquietante e decadente.
Da vomito.
lunedì, settembre 12, 2011
Free Cinema
Il FREE CINEMA fu un movimento cinematografico inglese, culturale, sociale e politico attivo tra gli anni 50 e 60 di forte contestazione del cinema britannico dell'epoca.
Verso la metà degli anni 50 LINDSAY ANDERSON, KAREL REISZ, LORENA MAZZEETI e TONY RICHARDSON fondarono la nuova corrente, presentata il 5 febbraio 1956 a Londra con tre opere caratterizzate dal manifesto programmatico del nuovo stile :credere nella libertà, nell'importanza dell'individuo e nel significato della quotidianità.
Strettamente legati agli scrittori “Angry Young Men” John Osborne, Harold Pinter, Dorothy Lessing, John Braine, Shelagh Delaney e Alan Sillitoe), mettevano in risalto gli eroi ribelli delle classi popolari che si esprimevano con l'accento della loro provincia, che ritroveremo nei film di Ken Loach e ponevano la collera come denuncia di una società senza gioia.
Al movimento aderirono anche altri registi come Joseph Losey, John Schlesinger, Jack Clayton, Richard Lester, Desmond Davis, Clive Donner e Ken Loach; e attori britannici del calibro di Tom Courtenay, David Warner, Malcolm McDowell, Richard Harris, Albert Finney, Dirk Bogarde, Robert Stephens, Stanley Barker, Anthony Hopkins, Richard Burton, Alan Bates, Edward Fox, James Fox, Brian Cox, Terence Stamp e le attrici Vanessa Redgrave, Julie Christie, Rita Tushingham, Lynn Redgrave; l'attore americano Laurence Harvey e l'attore australiano Peter Finch.
Dieci film per comprendere meglio il FREE CINEMA
I giovani arrabbiati, regia di Tony Richardson (1958)
Sabato sera, domenica mattina, regia di Karel Reisz (1960)
Giungla di cemento, regia di Joseph Losey (1960)
Billy il bugiardo, regia di John Schlesinger (1963)
Tom Jones, regia di Tony Richardson (1963)
Non tutti ce l'hanno, regia di Richard Lester (1965)
Morgan matto da legare, regia di Karel Reisz (1966)
Modesty Blaise, la bellissima che uccide, regia di Joseph Losey (1966)
Via dalla pazza folla, regia di John Schlesinger (1967)
L'incidente, regia di Joseph Losey (1967)
Se..., regia di Lindsay Anderson (1968)
venerdì, settembre 09, 2011
Coppa del Mondo di Rugby 2011
Nella foto in basso Che Guevara quando giocava nella squadra del San Isidro, serie A argentina.
Inizia in Nuova Zelanda la settima Coppa del Mondo di Rugby, la manifestazione più esaltante dopo il Mondiale di calcio e le Olimpiadi..
L’Italia va con le solite poche prospettive ma con un girone che alimenta qualche flebile speranza.
Senza storia la partita inaugurale con l’Australia (unica curiosità è quante ne prendiamo) e relativamente agevoli i confronti con USA e Russia, questa volta battere un’Irlanda in crisi, un po’ vecchia e acciaccata, potrebbe essere possibile e consegnarci, per la prima volta, i quarti di finale (dove poi troveremmo il SudAfrica...).
L’Italia è sempre stata presente alla Coppa del Mondo, vincendo 7 partite e perdendone 13 (tra cui quella del 99 con gli All Blacks 101-3 !).
Abbiamo “rischiato” la qualificazione nel 2007 perdendo per un soffio con la Scozia e a parte l’infausta edizione del 1999 ci siamo sempre comportati dignitosamente.
Il mondiale è stato vinto due volte dall’Australia, due dal Sudafrica, uno dall’Inghilterra e uno dalla Nuova Zelanda.
Piazzamenti hanno ottenuto anche la Francia (2 volte seconda), Scozia, Galles e Argentina.
Irlanda (4 volte), Fiji, Samoa e Canada hanno raggiunto i quarti.
Favorite quest’anno le solite Nuova Zelanda, SudAfrica e Australia.
Possono giocarsela Inghilterra e Francia.
Esordio per la Russia.
giovedì, settembre 08, 2011
Il giro della Padania
Oggi il fantomatico Giro della Padania, una gara per professionisti inserita nel calendario ufficiale dell`UCI (Unione ciclistica italiana), passa nel mio paese.
Il sindaco di Piacenza non ha dato il permesso, ritenendola una "pagliacciata".
Il “Giro` è stato voluto da Michelino Davico, cicloamatore, sottosegretario all`Interno e senatore della Lega Nord, che lo ha presentato nel marzo scorso a Milano, proprio nel 150° dell`Unità d'Italia.
Un'evidente farsa a sfondo politico, coperta dal (ex?) servizio pubblico televisivo, dai contorni grotteschi, specchio di un'Italia sempre più alla mercè di una banda di straccioni (tanto per non dimenticarci che sono quell iche sbraitano per la secessione prendendo lo stipendio a Roma....).
mercoledì, settembre 07, 2011
Cultura 60's : il flipper
Foto:
Un flipper dal Club Carbonai di Sampierdarena (thanx Cortez Andrea Bernini), una scena da "Tommy", un flipper "Tommy" e una tipico bar dei 60's italiani.
Il FLIPPER, conosciuto in inglese come pinball, si diffonde in Italia, Francia ed altri paesi europei a partire dagli anni cinquanta, soprattutto in bar e locali pubblici.
Il termine flipper deriva dalle piccole pinne (flippers), oggi più comunemente note come alette, comandate da pulsanti esterni e con le quali il giocatore può colpire una biglia d'acciaio mirando a bersagli posti su un piano inclinato coperto da un vetro trasparente.
Nato negli anni trenta in versione interamente meccanica (derivata direttamente dai giochi del tipo Bagatelle diffusi già dai tempi della corte del Re Sole), il flipper originario consisteva in un semplice piano inclinato, sul quale venivano fatte scorrere dall'alto delle biglie d'acciaio.
Il flipper presto viene abbellito dotandolo di luci, suoni ed altri meccanismi elettrici ed elettromeccanici ma la svolta avvenne con l'introduzione appunto dei flippers, una sorta di palette di plastica azionabili con dei pulsanti esterni, per mezzo delle quali era possibile respingere le biglie, e indirizzarle verso specifiche buche o bersagli.
Il primo flipper con le palette fu "Humpty Dumpty", prodotto dalla Gottlieb nel 1947. L'invenzione delle palette elettromeccaniche (dovuta al Game Designer Harry Mabs) rivoluzionò radicalmente il flipper, trasformandolo da gioco di fortuna in gioco di abilità,
In Italia venne battezzato flipper per via della scritta riportata sopra le palette (i flippers, appunto)
In Italia, negli anni sessanta, il flipper ebbe vita difficile: fu oggetto di regolamentazioni e limitazioni giuridiche volte a proibirne l'utilizzo come apparecchio per gioco d'azzardo;
Oggi il flipper è pressoché scomparso dai locali pubblici italiani, soppiantato perlopiù dai videopoker prima e dalle New Slots Nel mondo è rimasto attualmente un solo produttore, la Stern (USA)
lunedì, settembre 05, 2011
Mod Heroes: Ready Steady Go !
La trasmissione televisiva musicale per eccellenza in Inghilterra nei 60’s fu il READY STEADY GO, appuntamento imperdibile per chi voleva trovarsi “where the action is”.
Con il consueto lancio “The weekend starts here” ogni venerdì partiva una carrellata dei gruppi più cool in circolazione che suonavano dal vivo in studio (anche se agli inizi si suonava in playback).
La trasmissione iniziò nell’agosto del 1963 e si concluse con l’ultima puntata del 23 dicembre 1966.
La prima sigla fu “Wipe out” dei Surfaris, poi rimpiazzata da “5,4,3,2,1” di Manfred Mann.
I presentatori più noti della trasmissione furono Keith Fordyce e la mitica Cathy McGowan.
Tra i tanti che apparvero al Ready Steady Go:
Beatles, Zombies, Supremes, Kinks, Rolling Stones, Otis Redding, Animals, Who, Georgie Fame and the Blue Flames, Lulu, Marvin Gaye, The Beach Boys, Burt Bacharach, Jerry Lee Lewis, , Small Faces, Yardbirds, Them.
La puntata con il maggior numero d’ascolti fu quella del 20 marzo 1964 con i Beatles che suonarono “It won’t belong” , “You can’t do that” e “Can’t buy me love”.
Nel film “Quadrophenia” si vede Jimmy guardare entusiasta gli Who al RSG suonare “Anyway, anyhow, anywhere”
venerdì, settembre 02, 2011
Calcio Pulito: Le Maglie particolari
Calcio Pulito è una nuova rubrica che parlerà di quel calcio che non ha nulla (comunque poco) a che fare con quello attuale, destinato a televisione, faccendieri, veline etc.
Parleremo di aspetti, avvenimenti, personaggi che lo rendono pur sempre il gioco più bello del mondo.
Esordiamo alla prima di campionato con una carrellata sulle Maglie più particolari del calcio italiano.
Maglie ormai sfigurate da sponsors e da improbabili modifiche ma che conservano invece un fascino speciale nella loro accezione originaria.
Il viola della Fiorentina, il rosa nero del Palermo e il “blu cerchiato” della Sampdoria sono buoni esempi di una certa creatività cromatica.
A cui replicano il lilla del Legnano e il grigio nebbia dell’Alessandria.
Ricordo nei 70’s il Derthona (di Tortona) con una maglia a scacchi grandi in bianco e nero.
Stesso colore del Casale ma che su sfondo nero ostenta sul petto una grande stella bianca.
Anche la Sestrese (Ge) ha una stella bianca ma su sfondo verde.
L’amaranto azzurro del Rieti è molto inglese e particolare, tanto è ardito l’accostamento grigio rosso della Cremonese.
Può sembrare scontato il bianco azzurro a strisce della Spal ma ha quel sapore “antico” che lo rende subito riconoscibile.
Infine segnalo che il Gragnano Calcio (dove gioca mio figlio) ostenta un particolare nero verde e che a Fidenza (Pr) si fronteggiano due divise anche da una scelta dei colori sociali piuttosto particolare.
Bianco e nero per il Fidenza, granata per la Fidentina.
Buona parte delle notizie contenute sono estratte da un articolo di Peter Fleming sulla fanzine cartacea “Il Giro”