martedì, aprile 26, 2011
Rock Tales: The Who "Quads" - The First Rock Opera
Si è spesso dibattuto sulla prima Opera Rock.
“Tommy” degli Who, “SF Sorrow” dei Pretty Things o anche lo pseudo concept di ”Sgt Peppers”.
Pete Townshend, uno che di rock opera se ne intende, aveva anticipato tutti con “A quick on while he’s away” da “A quick one” del 1966, un brano di oltre nove minuti (che includeva "Her Man's Gone", “The "Crying Town", "We Have a Remedy", "Ivor the Engine Driver", "Soon Be Home" e "You Are Forgiven", brani diversi uniti a formare una storia con un senso compiuto), replicando poi in “Sell out” del 1967 con la meno definita “Rael” (in cui compaiono i primi germi di “Tommy”).
In realtà Townshend concepì un’opera rock alla metà del 1966 intitolata QUADS.
Una storia ambientata in un futuro (1999) in cui i genitori avrebbero potuto determinare il sesso dei nascituri (fantascientifico ai tempi, molto realistico oggi).
Lo stesso Pete dichiarò ”Era una storia su tre sorelle e un fratello, la cui madre aveva l’ossessione di far diventare il ragazzo una femmina.
La storia sarebbe proseguita con le tre ragazze che diventavano un gruppo vocale e avevo davanti l’immagine di me, John e Keith che impersonavamo le Beverly Sisters.
C’era un sacco di commedia, ma allo stesso tempo era una cosa terribilmente seria, con vari flashback nell’infanzia, una cosa in cui ero molto dentro all’epoca" (e che ritornò poi in ”Tommy”).
La cosa non andò in porto e si sintetizzò nel singolo “I’m a boy” che uscì il 26 agosto 1966 e arrivò al numero 2 delle classifiche inglesi.
Belle foto.
RispondiEliminaStavolta non ho rubato da Magic mac come faccio sempre :)))
RispondiEliminaLa copertina di I'm a boy è proprio bella!
RispondiEliminaIn "A Quick One" c'è una delle mie preferite, "Run Run Run", (che è corta per fortuna!)
la Rickenbacker 340 di Pete è splendida e violentissima!
RispondiEliminaE' l'edizione francese. Quella inglese è più banale e asettica.
RispondiEliminaI francesi hanno sempre fatto copertine eccellenti in era beat, vedi quelle degli Small Faces.
Mi riferivo al 45 ovviamente e non alla Rickenbacker, un fascino (e un suono) UNICO
RispondiEliminanon c'era anche Arthur dei Kinks in gara?
RispondiEliminaArthur è del 69, L'anno prima sempre loro avevano pubblicato il concept The Kinks Are the Village Green Preservation Society.
RispondiEliminaooopsss, scusate, non era una Rickenbacker 340 quella di Pete...mi devo documentare sui modelli precisi usati da lui tra il '64 e il '66 (oltre alla sempiterna 360/12 del 1964, ovviamente).
RispondiEliminaOggi c'è la Rick 1998 PT, la signature Pete Townshend. Ricorda Pete che quando andò alla fabbrica per le specifiche, i liutai lo guardavano di traverso ed erano molto freddi, a causa del grande numero di Rickenbacker demolite dal Nostro sui palchi di tutto il mondo...
Village Green il miglior album dei Kinks, by miles!
RispondiEliminaOFFTOPIC anti-immobilismo
RispondiEliminaSabato sono andato a Viadana a vedere Aironi-Leinster valevole per la Celtic League,l'inno della squadra di casa che viene suonato quando i giocatori di casa escono (di corsa) dagli spogliatoi è Paint it black (come le maglie).
Figata! Bravi!
Per la cronaca ottimo ambiente, birra e salsicce disponibili anche sugli spalti, gremiti da 4000 persone. Agevole vittoria degli ospiti 8-20, già sul 3-20 nel 1° tempo. In campo mezza nazionale verde smeraldo capitanati dal bravissimo O'Driscoll.
Alberto, sembri parli di un altro mondo, di un altro pianeta, immaginati la stessa cosa qui...
RispondiEliminaBravo! è proprio perchè sembrava un'altro mondo che l'ho scritto, Viadana è qui nella bassa mantovana.
RispondiEliminaVai a vedere una partita di Serie B e poi raccontami lo squallore