lunedì, aprile 25, 2011
25 aprile 2011. Grazie di (R)ESISTERE
Quando ho ricevuto il nuovo album dei GANG "La Rossa Primavera" l'ho guardato con un po' di sospetto.
Ho temuto un esercizio di retorica, ho pensato "al solito omaggio alla Resistenza".
Poi la voce di Marino Severini, le chitarre del fratello Sandro, gli strumenti del resto della GANG, mi hanno preso il cuore, le 15 canzoni mi hanno inondato l'anima.
"Fischia il vento", "La brigata Garibaldi" , "Quei briganti neri", brani dei Gang, Guccini, De Gregori.
Ho apero le finestre e messo il volume alto e le note de "La Rossa Primavera" si sono sparse per tutto il paese.
E voglio sperare abbiano raggiunto anche i tanti luoghi qui vicino dove sono caduti tanti PARTIGIANI.
E che per un attimo abbia alleviato il peso del loro sacrificio.
Fatto per noi.
Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.
Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle
forte il cuore e il braccio nel colpir.
Se ci coglie la crudele morte,
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile traditor.
Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian,
sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.
Auguri amico mio.
RispondiEliminaW il 25 Aprile e
RispondiEliminaW il Primo Maggio
In pratica hanno eliminato gli elementi di folklore specifici (labari, fasci littori etc etc) e STOP. siamo ancora tutti là, con una cricca di malfattori ai comandi e la gran massa ben contenta di non dover decidere niente di cosette tipo LA PROPRIA VITA.
RispondiEliminaLo certifica la considerazione di questi f.d.p. vigliacchi di oligarchi verso la tanto celebrata "maggioranza silenziosa", che non è silenziosa perchè operosa e fiduciosa, ma perchè è stupida come una pietra, un cancello o un badile...e in realtà ha grande invidia per cencelli, sassi e badili, che possono starsene muti e tranquilli, senza mostrarsi imbarazzati e imbarazzanti.