In pochi conosceranno la storia di Ray King e della sua Soul Band che a metà degli anni Sessanta iniziò a esibirsi nei club di Coventry, dopo che il loro leader Vibert Cornwall decise di scegliere un nome più accattivante.
Partiti come King Size Kings cambiarono il loro nome in Ray King Soul Band (o Soul Pact come talvolta pubblicizzato), aumentando progressivamente la loro fama fino ad arrivare al Playboy Club di Londra che li scritturò come resident band, suonando spesso per varie celebrità che affollavano il locale, come Frank Sinatra, Sammy Davies Jnr, Lulu, Ringo Starr, Maurice Gibb.
Suonarono anche al "Revolution", aprendo per Billy Haley and the Comets e, pare, ospitarono in una jam session il giovane Jimi Hendrix al basso.
E' del 1968 il loro unico album "Live At The Playboy Club" (a lungo introvabile, ristampato alcuni anni fa), un travolgente mix di soul e rhythm and blues con selvagge cover di "Knock On Wood", "Respect", "Gimme A Little Sign" di Brenton Wood e "I'm A Man" dello Spencer Davis Group oltre ad ottimi brani autografi come "Malita" e "Dupy".
Sciolta la band negli anni Settanta Ray King fondò i Pharaohs Kingdom in cui passarono giovani musicisti di Coventry come Lynval Golding, Silverton Hutchinson e Jerry Dammers, futuri Specials e Neol Davis poi nei Selecter.
Vibert Cornwall ha successivamente lavorato come manager ed è stato sempre in prima fila per il supporto alla comunità delle West Indies di Coventry.
Nel 2010 gli è stata conferita una laurea honoris causa in lettere dalla Coventry University, in riconoscimento del suo importante contributo alla musica e del suo lavoro nella comunità.
La line up comprendeva Ray King (vocw), Jim Lang (sax tenore), Ken Horton (sax baritono), Terry Leeman (organo), Paul Williams (chitarra), Paul Slade (basso) che poi proseguì una carriera solista cantautorale, Malcolm Jenkins (batteria).
Nessun commento:
Posta un commento