L'amico MICHELE SAVINI torna a donarci un'altra perla "dublinese".
Gli altri racconti sono qui:
https://tonyface.blogspot.com/search/label/The%20Auld%20Triangle%3A%20narrazioni%20dalla%20Repubblica%20d%27Irlanda
Qualche settimana fa, in un freddo giovedì sera di Marzo, preso dalla curiosità e dall’ irresistibile richiamo di uno dei miei artisti preferiti, ho assistito al concerto dei The Smile a Dublino, band composta dai due Radiohead Thom Yorke e Johnny Greenwood e dal batterista dei Son of Kemet Tom Skinner.
La performance non ha deluso le aspettative, con i pezzi del nuovo album Wall of Eye che si affiancano egregiamente alle tracce del precedente lavoro A Light for Attracting Attention, davanti ai quasi 10000 spettatori della storica arena del Point Theatre, luogo sacro della musica dal vivo Dublinese.
L’imponente struttura, che ora porta tristemente il nome di una famosa compagnia telefonica, è situata a nord in prossimità della foce del fiume Liffey, corso d’acqua che taglia la città in due parti e che funge da linea di demarcazione geografica e sociale per la capitale irlandese.
Uscendo dal concerto, mentre mi incammino verso casa costeggiando la banchina del canale, ripenso a come proprio le acque di questo fiume abbiano ispirato una delle canzoni più significative della storia dei Radiohead e, a detta dello stesso Thom Yorke, una delle composizioni di cui va più orgoglioso.
La canzone in questione è How To Disappear Completely dell’album Kid A.
Il titolo è tratto dal libro di Doug Richmond del 1986, “How to Disappear Completely and Never be Found”, una guida su come fingere la propria morte e stabilire una nuova identità ed è l’unica canzone dell’album che contiene una chitarra acustica, segno in qualche modo distintivo dei precedenti lavori dei Radiohead.
KID A è infatti qualcosa di completamente nuovo per la band rispetto a quanto fatto fino a quel momento ed è incentrato sul concetto dell’abbandono delle melodie a favore di ritmi battenti, in cui i classici strumenti rock utilizzati nei precedenti dischi si trasformano in sintetizzatori e batterie elettroniche in pieno stile Aphen Twin, artista irlandese a cui Thom Yorke in qualche modo si ispira per la costruzione dell’album.
E How To Disappear Completelly è forse l’eccezione più grande all’ interno di un disco che esplora sonorità sconosciute per la maggior parte dei fan del quintetto di Oxford.
E canzone che, nonostante il periodo di poca ispirazione con susseguente “blocco dello scrittore” di Thom Yorke, è stata una delle poche composizioni scritte quasi completamente prima delle sessioni di registrazione di Kid A.
Per avere un’idea chiara di come il seme di questa canzone sia stato concepito bisogna fare un passo indietro fino a ritornare al momento in cui la band pubblica il precedente lavoro, OK Computer.
Fino a poche settimane prima dell’uscita dell’album, il 21 Maggio 1997, la band si esibisce davanti ad un pubblico di circa 400 persone, per passare poi nell’ arco di meno di un mese, a esibirsi nel loro più grande spettacolo dal vivo di sempre, il 21 giugno all’’ RDS Showground di Dublino davanti ad un pubblico di circa 35000 spettatori insieme a Massive Attack e Teenage Fanclub.
(Biglietto dello concerto del 21 giugno 1997 al RDS Showground)
Lo Show è un completo disastro anche a causa di una tempesta che si abbatte sulla città e che provoca non pochi problemi di audio a spettatori e band. Vento fortissimo e pioggia che arriva addirittura sul palco causando a quanto pare anche l’esplosione di alcune casse spia, spaventando a morte band e addetti ai lavori.
L’esperienza è citata nell’ultimo verso della canzone “Strobe lights and blown speakers, Fireworks and hurricanes” (Luci stroboscopiche e altoparlanti saltati, fuochi d'artificio e uragani).
In albergo la notte stessa, Thom Yorke ha un sogno in cui attraversa i muri della sua camera e vola sul Fiume Liffey (I walk through walls, I float down the Liffey), come lui stesso racconta anche in un’intervista:
“Ho sognato che stavo fluttuando lungo il Liffey e non c'era niente che potessi fare. Stavo volando in giro per Dublino ed ero davvero dentro il sogno.
L'intera canzone rappresenta questa mia esperienza di galleggiamento … “.
Lo stress causato dalla rapida ondata di fama che sta investendo la band è chiaro e la performance da headliner a Glastonbury 1997 una settimana dopo non è certo migliore: tensione alle stelle e una serie infinita di problemi tecnici che portano al quasi abbandono dello show da parte del frontman, bloccato all’ultimo dal chitarrista Ed O'Brien. Con il tour mondiale alle porte e lo stress che si trasforma in paranoia, Thom chiede aiuto al suo vecchio amico Michael Stipe dei R.E.M. che lo invita a isolarsi da tutto e tutti e a far finta che quello che gli stia succedendo non sia realmente reale.
“Non sei qui, tutto questo non sta succedendo” è lo sciamanico mantra sussurrato da Micheal Stipe, che diventerà poi il lamentoso ritornello della canzone “I’m not here, This isn't happening”.
A livello musicale, la chitarra acustica di cui parlavamo prima e le struggenti liriche che emanano senso di alienazione, vanno a rafforzare l’ampio accompagnamento d’archi ideato dal chitarrista Johnny Greenwood, unico membro della band con un background musicale in grado di poter occuparsi della stesura.
Simpatico l’aneddoto riportato a riguardo dal produttore dell’album Nigel Godrich, che racconta di come i membri dell’ Orchestra of St John's, che dovevano eseguire la partitura, siano letteralmente scoppiati a ridere quando Greenwood glie la presento “Scoppiarono tutti a ridere, perché non potevano fare quello che aveva scritto, perché era impossibile. O almeno impossibile per loro …”
Oltre agli archi Greenwood aggiunge alla traccia l’uso dell’Onde Martenot, uno dei primi modelli di sintetizzatore elettronico, che dà quell’atmosfera avvolgente al pezzo e si fonde con gli archi che vanno aumentando man mano che si sviluppa la canzone, ricreando a livello sonoro le sensazioni e gli stati d’animo vissuti dalla band in quel periodo.
La melodia rimane sospesa senza mai fermarsi nello stesso posto, salendo e scendendo lentamente come se fosse cullata dal vento, ondeggiando sulle acque del fiume Liffey, prima di scomparire completamente.
Per i fan più accaniti della band segnalo inoltre la pubblicazione da parte del bassista dei Radiohead Colin Greenwood di un libro fotografico che documenta l’attività della band dal 2003 al 2016.
La raccolta di foto inedite scattate da Greenwood è in uscita a ottobre ed è chiamata non casualmente: How To Disappear – A Portrait of Radiohead.
Il Testo di How To Disappear Completely
That there
That's not me
I go
Where I please
I walk through walls
I float down the Liffey
I'm not here
This isn't happening
I'm not here
I'm not here
In a little while
I'll be gone
The moment's already passed
Yeah, it's gone
And I'm not here
This isn't happening
I'm not here
I'm not here
Strobe lights and blown speakers
Fireworks and hurricanes
I'm not here
This isn't happening
I'm not here
I'm not here
Brano clamoroso. Caldissimo e gelido nello stesso tempo, onirico, dolente e inquietante. Per me il loro capolavoro.
RispondiEliminaPassare da 400 spettatori a 35000 se lo augurano in tanti. Poi però bisogna saper gestire se stessi e il pubblico.
RispondiEliminaPersonalmente non credo che i Radiohead (almeno quelli che vidi dal vivo a Firenze qualche anno fa) siano una band da grandissime platee. Le performance migliori penso lo diano nelle piccole arene o palazzetti a dello sport (qui da noi non ci sono sale concerti degne di questo nome)
Peccato che alle parole del titolo non abbiano seguito i fatti. Già allora.
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