lunedì, ottobre 30, 2023

Ottobre 2023. Il meglio

Viaggiamo verso la fine del 2023 e cisono un sacco di buoni album. In ordine sparso: Jaimie Branch, Aja Monet, Corinne Bailey Rae, Teenage Fanclub, Noel Gallagher, Graham Day, The Darts, Blur, Miles Kane, Durand Jones, Edgar Jones, Bobby Harden, DeWolff, Bring Me the Hearts, Rain Parade, Wreckless Eric, Public Image LTD, Billy Sullivan, Iggy Pop, Everettes, Everything But The Girl, PJ Harvey, Slowthai, Meshell Ndegeocello, Sleaford Mods, John Cale, Elza Soares, Acantha Lang, Joel Sarakula, Algiers, The Men, Tex Perkins and the Fat Rubber Band, Gina Birch, Gabriels, Lonnie Holley, The Who, Mudhoney, Kara Jackson, Tinariwen, Geese, Don Letts, Pretenders, Bobby Bazini, Lankum.

Tra gli italiani: Giorgio Canali & Rossofuoco, Alex Fernet, Funkool Orchestra, Sick Tamburo, Zac, Polemica, Milo Scaglioni, Il Senato, Lucio Corsi, Statuto, Broomdogs, The Cut, Senzabenza, Forty Winks, The Lancasters, Elli De Mon, Ellen River, Double Syd, Pitchtorch, C+C=Maxigross, Blue Moka, Lory Muratti, Garbo, Electric Machete, Avvoltoi & Steno, Dome La Muerte EXP, Marco Rovelli & Paolo Monti.


THE ROLLING STONES - Hackney diamonds
Saltando il pregiudiziale "sono vecchi/perché fare ancora un album/fanno sempre le stesse cose", il nuovo Stones è un ottimo lavoro, pieno di tutto ciò che è lecito e normale attendersi da Mick, Keith e Ron, dal consueto Stones sound, alla ballata di gusto country, la canzone malinconica cantata da Keith, il rock FM di "Mess ot up".
Sorprendono il punk rock di "Bite my head off" con Paul McCartney al basso e il gospel di oltre sette minuti magnificamente cantato da Lady Gaga "Sweet sounds of heaven".
Degna e commovente conclusione con "Rollin' stone blues" di Muddy Waters, chitarra acustica, armonica e voce.
La lista di celebri ospiti (Elton John, Macca, Stevie Wonder) è, a parte la citata Lady Gaga, ininfluente.
Il drumming di Charlie Watts, nei due brani in cui è presente, ben distinguibile e caratterizzante. C'è anche Bill Wyman a chiudere il cerchio.
Se fosse, come probabile, l'addio, complimenti per la classe, l'anima e il cuore e per tutto quello che ci hanno dato.

BRING ME THE HEARTS - s/t
Arrivano dalle parti di Manchester, sono all'esordio e ci regalano un incantevole e raffinato viaggio in atmosfere folk di gusto Fairport Convention ma con sguardi anche ai primi Jefferson Airplane, a CSNY, Mamas and Papas, con un tocco di soul (Bill Withers e affini). Un album malinconicamente solare, pur con sapori nordici. Un vero e proprio gioiello.

THE RAIN PARADE - Last Rays of a Dying Sun
Quei primi anni 80, Dream Sydicate, Three O' Clock, Bangles, Green On Red, Long Ryders, i favolosi True West e i Rain Parade. L'immaginifico Paisely Underground che ammaliava incrociando Byrds, Velvet Underground, Doors, country, folk, psichedelia mentre a fianco ruggiva il ritorno del garage punk. Those were the days. I Rain Parade tornano dopo 38 anni con un nuovo (terzo) album, la magia rivive in buona parte del disco, di livello qualitativo alto e più che convincente (nonostante qualche flessione trascurabile).

GOAT - Medicine
Il quinto album della "sciamanica" band svedese ci immerge in una psichedelia aspra, tribale, ancestrale, primitiva, minacciosa. Un sound che ammalia e allo stesso scarnifica la corteccia del cervello. Ancora una volta eccellenti.

BLONDE REDHEAD - Sit down for diner
Torna l'elegante e soffuso sound della storica band new yorkese, tra ricordi di stampo 4AD, una sinuosità decadente di gusto Velvet Underground, una consueta immediata riconoscibilità. E' sempre un piacere perdersi in questi suoni.

THE STREETS - The Darker The Shadow The Brighter The light
Torna dopo un lungo silenzio lo "street rapper" Mike Skinner con un album molt ocriticato e bastonato dalla critica. Personalmente lo trovo invece molto interessante, allargato a sonorità e campionamenti inusuali per il genere, come swing, blues, reggae. alla fine molto interessante e intrigante.

WILCO - Cousin
La classe rimane intatta, le melodie e le composizioni di una grazia sopraffina. sapori REM, Violent Femmes e Warren Zevon fanno capolino in un mare di consolidata personalità. I toni sono lievi, malinconici e avvolgenti. Ottimo disco.

MAIIAH AND THE ANGELS OF LIBRA - s/t
Eccellente album di vintage soul apparecchiato alla perfezione dal collettivo tedesco degli Angels of libra che supportano alla perfezione la potente voce di Maiiah. A tratti ricordano i Makin Time di Fay Hallam ma il sound è decisamente "black" e di sapore Sixties. Album godibilissimo, divertente, pieno di energia.

TRE BURT - Traffic fiction
Un buon album di rhythm and blues e soul retrò, belle canzoni con deviazioni nelle atmosfere care al primo Elvis Costello.

INCOGNITO - Into you
Inutile attendersi grandi stravolgimnenti da un disco degli Incognito. Bluey continua a regalarci il consueto mix di soul, funk, jazz, fusion, atmosfere raffinate ed eleganti, suonate con grandissima qualità, piene di groove e ritmo. Una certezza.

VANISHING TWIN - Afternoon X
Il quarto album della band cosmopolita londinese ci porta in un mondo esoterico, psichedelico, fumoso, lisergico, sospeso, pieno di vibrazioni estatiche. Un po' Stereolab, un po' i Velvet Undergound più pop.

GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO - Pericolo giallo
E' una fortuna che esista Giorgio Canali, che le sue sue canzoni rimangano sempre così urticanti, cattive, lucide, politiche, intensamente politiche. Poeta moderno che non ha paura a confrontarsi a chiare lettere con una realtà sempre più difficile e amara da vivere. I testi sono come sempre eccellenti, le canzoni crude e abrasive ma di una bellezza struggente. Disco italiano dell'anno.

THE HEAT Inc. – Asleep In The Ejector Seat
Esordio potentissimo per la band anglo italiana, a base di un sound che attinge dal lato più ruvido e duro dell’Iggy Pop solista (era “Instinct”), dalle ritmiche solide e compatte dei Ramones, senza trascurare il chitarrismo degli Stones anni 70. I brani sono duri, feroci, con arrangiamenti semplici ma allo stesso tempo curati e sempre perfettamente calibrati. Chiude una ballad semi acustica tra Johnny Cash e Rolling Stones a stemperare il clima infuocato dei nove brani precedenti. Ottimo!

MASSIMILIANO LAROCCA - Daimon
Il cantautore toscano firma il sesto album solista, ancora una volta affiancato dalla sapiente produzione di Hugo Race, che ben si addice al taglio semi acustico, dai toni dark blues che caratterizza i dieci brani autografi. Ci sono pennellate jazz, riferimenti vari alla migliore tradizione della canzone d'autore nostrana e alla scuola francese dei Sessanta. Il tutto arrangiato in chiave moderna, con atmosfere avvolgenti, suadenti, autunnali che si pongono tra Leonard Cohen, Nick Cave, Serge Gainsbourg e Umberto Bindi. Suoni eccellenti, album di alto livello.

BOTTAZZI - Vol. 1
Un prodigioso salto agli anni Settanta funk/blaxploitation strumentali, colonne sonore di inguardabili B movies polizieschi m anche un pizzico di latin soul del primo Santana. I brani sono frutto di session live in studio che danno lo spunto per improvvisazioni, sperimentazioni, sapori jazz fusion. Il tutto con una grande verve, tanta creatività, freschezza, urgenza espressiva.

PHEROMONES - s/t
Un ottimo esordio per la band trentina che ama guardare alla lezione del punk contaminato di gruppi come Sonic Youth, Bikini Kill, Breeders, Le Tigre attingendo da sonorità noise ma con linee melodiche pop (che talvolta riportano ai primissimi Blondie). Gli otto brani funzionano nella loro urgenza e spontaneità, pur essendo spesso piuttosto elaborati ritmicamente e costruiti con particolare originalità. Una partenza più che riuscita.

SABRINA NAPOLEONE – Cristalli sognanti
Il terzo album in carriera coglie la cantautrice genovese al massimo della creatività ed espressività. I nove brani partono dalla canzone d’autore ma si sviluppano in un labirinto di contaminazioni (soprattutto con la musica elettronica in varie sue filiazioni, dalla techno alla dark wave) supportati da una vocalità molto personale (pur se debitrice in certe parti da influenze che arrivano dalle ultime prove discografiche di Nada). La costruzione dei brani è sempre molto accurata, ricca di suggestioni sonore e varie collaborazioni vocali, con arrangiamenti originali edi sapore avantagarde. Un percorso coraggioso, distintivo, in cui sperimentazione e tradizione cantautorale si fondono alla perfezione, creando un ibrido nuovo e stimolante.

THE SWANGERS – Bye Bye
La band emiliana riesce a mischiare con equilibrio, eleganza e competenza una serie di influenze affini, dal grunge a sonorità quasi garage punk, momenti psichedelici, un più generico alternative rock chitarristico, dalle parti dei Pixies. Le canzoni sono sempre ottimamente costruite in fase compositiva e bene arrangiate. Il risultato finale è efficace e di alto livello (peraltro ben reso nella dimensione live). Da seguire con attenzione.

THE VANISHED PEOPLE - School trip
Sono travolgenti, innovativi, eclettici, sorprendenti questi due giovani abruzzesi trapiantati a Milano. Giocano con campionamenti, ritmiche furiose di gusto metal (che riportano allo spettacolare lavoro del Dj belga Igorrr), per poi passare a suadenti funk, insert orchestrali, sprazzi prog. I sei brani dell'ep sono un caleidoscopio creativo di rara genialità. Eccellenti.

PAOLO FUSCHI - This old world
Singolo ultra funk da Manchester con i Funkadelic e Sly and the Family Stone in sottofondo e un'attitudine Acid Jazz grooves. Support!
https://soundcloud.com/paolo-fuschi/this-old-world/s-PtkmAULKAjN

THE CELIBATE RIFLES - The Turgid Miasma of Existence
Il terzo album della band australiana, pubblicato nel 1986, rivive nella ristampa della nostra Area Pirata Records e fotografa il momento precedente all'esplosione internazionale. Il sound è grezzo, aspro, abrasivo, ancora vicino a una dimensione punk ma lascia intravedere gli sviluppi imminenti che consegneranno la band di Sidney alla storia del rock di Oz ma non solo.

VV.AA. - Into Tomorrow – The Spirit of Mod 1983-2000
Il cosiddetto “revival Mod” sviluppatosi alla fine dei Settanta in Inghilterra sulla spinta dei Jam e del film “Quadrophenia” produsse una serie di ottimi gruppi e dischi ma si esaurì in breve tempo, più o meno, non casualmente, quando la band di Paul Weller si sciolse, alla fine del 1982. Ma il seme era stato piantato e, pur senza più l'appoggio mediatico, decine di band continuarono a suonare beat, rock, soul, Who, Small Faces, mischiandoli insieme. In questi 92 brani in 4 CD troviamo un abbondante sunto di quei suoni con grandi nomi come Prisoners, Redskins, Style Council, Stone Roses, Primal Scream, Supergrass e decine di gioielli sconosciuti e dimenticati. I più accorti collezionisti non troveranno grandi novità, per chi ha perso il dettaglio di quel periodo invece c'è di che divertirsi.

ASCOLTATO ANCHE:
PU POO PLATTER (cinesi/americani di Brooklyn con un buon funk), DU-RITES (buon album di funk prevalentemente strumentale, classico e minimale), THE MENZINGERS (banalissimo pop punk),

LETTO

Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur - Felicitazioni! CCCP Fedeli alla linea 1984-2024
Il catalogo della mostra "Felicitazioni", in corso ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia (dal 12 ottobre 2023 all'11 febbraio 2024) dedicata alla carriera dei CCCP Fedeli alla Linea.
456 pagine in cui la band racconta la convulsa (e breve) storia, attraverso una lunga serie di immagini, volantini, articoli di giornale, curiosità, progetti. Partendo dagli inizi incerti (con contributo di Pier Vittorio Tondelli che, tra i primi, si accorse della loro immagine e potenzialità), passando per un'improvvisa popolarità, arrivando al grande successo, a Luigi Ghirri e Amanda Lear.
"Ne esce una linea che esorbitando dallo spazio stretto di residenza – Reggio Emilia, in particolare, e tutta l’Emilia Paranoica da loro cantata – si è andata a proiettare in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino Est e Ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado, trasformandoli vorticosamente in periferie e centri di un unico impero mentale."
Con il consueto e famoso "senno di poi" rimane impressa l'evidente teatralità, provocatoria ma soprattutto immaginaria, che venne costantemente male intesa da fan e detrattori, da sempre impegnati in sterili diatribe su presunti "tradimenti" alla "causa".
Ai tempi i loro spettacoli erano assolutamente nuovi, inconsueti, divisivi, d'avanguardia, sempre e comunque di grande impatto espressivo (piacessero o meno). La musica ugualmente personale e inedita, i testi ancora di più.
Furono un progetto unico che ha lasciato occasionali sbiaditi epigoni ma che ha segnato in maniera indelebile la storia della musica pop/rock/alternativa italiana.

Cherry Vanilla - Lick me. Come sono diventata Cherry Vanilla
L'autobiografia (pubblicata in Italia da Odoya nel 2011) di una delle groupie più famose nella storia del rock ma che ha saputo progressivamente emanciparsi dal ruolo, lavorando all'organizzazione del tour americano di David Bowie per promuovere "Ziggy Stardust", facendo l'attrice per Andy Warhol nello spettacolo teatrale "Pork", entrando nel music businness, diventando per breve tempo una piccola star in ambito glam/punk (un paio di album e qualche singolo).
Frequenta Ringo Starr, lo stesso Bowie, arriva al cospetto di John e Yoko e mille altre avventure per poi dedicarsi alla scrittura, "articoli, biografie,comunicati stampa,pubblicità, proposte commerciali, qualsiasi cosa che mi desse da vivere".
Il libro è la sublimazione del classicissimo "sesso, droga e rock 'n' roll" che non mancano praticamente in nessuna pagina, fino a diventare una vera e propria indigestione di prestazioni di ogni tipo con questo o con quello (l'elenco è infinito o quasi...).
D'altronde ci tiene a specificarlo: "Senza stare a fornire troppo dettagli (...meno male...NdA), lasciatemi dire che , in materia di sesso, ci sono alcune cose che non ho mai fatto come la zoofilia, la necrofilia e la pedofilia. Ma a seconda della persona, della droga o dell'occasione, ho utilizzato ogni orifizio e ogni strumento di piacere che Dio mi ha dato."
Interessante la sua visione del punk, quando approdò a Londra, suonando nei vari Roxy's, Marquee etc in piena esplosione della scena, con Stewart Copeland alla batteria e Sting al basso.
"Noi newyorkesi abbracciammo l'idea del punk come l'ultima delle mode rock, con una strizzata d'occhio alla scarsa importanza della nostra piccola ribellione. In Inghilterra invece iul punk stava esplodendo e aveva assunto connotati fortemente politicizzati, con un messaggio di vera lotta di classe."
Libro gradevole da parte di una testimone in "prima linea" nell'evolversi del rock dai Sessanta agli Ottanta.

Donato Zoppo - Lucio Battisti. Scrivi il tuo nome su qualcosa che vale
Ho sempre apprezzato gli approfondimenti su dischi particolari, magari poco conosciuti o vicende scarsamente considerate.
Racconti che intrigano e appassionano, soprattutto quando sono scritti con la bravura di Donato Zoppo, esperto conoscitore dell'opera di Lucio Battisti di cui analizza un album "minore", quel "E già" del 1982, il primo dopo la fortunata partnership con Mogol, sostituito dalla moglie Grazia Letizia Veronese, indicata come Velezia.
Nel libro si solleva qualche dubbio sulla reale consistenza del suo contributo ma è uno dei tanti misteri del lavoro.
Zoppo esamina accuratamente il percorso compositivo che ha portato a questa svolta radicale, con un Battisti (affiancato da Greg Walsh) che si affida completamente all'elettronica, infatuato dalle suggestioni new wave che arrivano da Human League, Kraftwerk, Gary Numan, Buggles, Visage, il Joe Jackson di "Steppin out", Depeche Mode, Psychedelic Furs, Eurythmics e dal percorso solista di Peter Gabriel (con cui intesse rapporti londinesi).
Battisti aveva già sperimentato queste prospettive in "Immersione" dell'amico Adriano Pappalardo e ora inaugura la sua nuova stagione artistica con una sua opera, sperimentale, anomala, lontana dal classico profilo cantautorale.
Non entrerà tra i suoi migliori dischi ma è la porta per una nuova strada creativa che da "Don Giovanni" (1986) al conclusivo "Hegel" (1994) traccerà ben altri percorsi.

Silvio Bernelli - Dopo il lampo bianco
In questa inquietante testimonianza degli accadimenti autobiografici a seguito di un gravissimo incidente occorsogli in Thailandia, Silvio Bernelli, scrittore, ex bassista di Declino e Indigesti, affronta il difficile rapporto con la sopravvivenza, una possibile morte imminente, giocata sul filo dei minuti.
Il cervello agisce in funzione "sopravvivente", ci difende dal baratro della disperazione, dal lasciarsi definitivamente andare.
Bernelli cita libri di sopravvissuti a tragedie in montagna o naufragi a supporto della sua esperienza.
"Desideravo soltanto che il sonno arrivasse. Sonno senza sogni. La realtà era un incubo, vieni, diceva. Era un buco nero, pozzo senza sofferenza, pozzo senza tempo.
Come la morte. " (Joe Simpson - alpinista inglese coinvolto in un incidente sulle Ande peruviane a 6.500 di altezza in una bufera - da "La morte sospesa").
Quando l'autore si rende conto che potrebbe non esserci più una via di salvezza cade nello sconforto e nell'auto abbandono.
"Avevo fatto quello che potevo. La consapevolezza della morte mi tranquillizzò. Il cervello fu finalmente sgombro dai pensieri contingenti...il processo di invecchiamento precoce era giunto allo stadio limite, oltre il quale si spalancava il nulla.
Ogni prospettiva si restrinse nel cubicolo scuro che si era impadronito del cervello.
Un luogo in cui la paranoia produceva pensieri di morte che avevano la consistenza dell'allucinazione e che la mia mente mostrava perfino di apprezzare".
Bernelli si salverà.
Anche la sua gamba ridotta in condizioni disperate non subirà una probabile amputazione.
Il racconto è una narrazione psicologica avvincente, dai tratti quasi thriller, scritto molto bene, appassionante e coinvolgente.

COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Sulle riviste/zines "GIMME DANGER" e "GARAGELAND"
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE
Uscito il mio nuovo libro dedicato a "Quadrophenia" a 50 anni dall'uscita.
Se interessati, ordinatelo e compratelo in LIBRERIA, ancora meglio se in quelle indipendenti.


Oppure qua: https://interno4edizioni.it/p/quadrophenia

50 anni di 'Quadrophenia', uno dei dischi più importanti degli Who e della storia della musica, ancora oggi insuperata Opera Rock e fenomeno generazionale.

Si parla del disco e del film di culto che hanno ispirato generazioni di fan degli Who.
Uscito il 26 ottobre del 1973 'Quadrophenia', sesto album in studio degli Who, è un'opera rock che amplia le tematiche più volte espresse da Pete Townshend sul disagio adolescenziale e il traumatico passaggio alla vita adulta, espressa in questo lavoro attraverso le vicende del giovane Mod Jimmy.

'Quadrophenia' è un album magniloquente, musicalmente ricco e pomposo, in perfetto equilibrio tra il possente rock degli Who e arrangiamenti dal sapore neo-classico.
Il libro ripercorre la storia del disco, le fonti di ispirazione, la tormentata gestazione dell'opera, le difficolta produttive e di registrazione, la complessa riproduzione della musica dal vivo, l'iconica copertina e i brani, oltre a una sezione dedicata alle recensioni dell'epoca (italiane e straniere).

Grande spazio anche al film di Frank Roddam uscito nel 1979, alla sua colonna sonora, al musical , ai tour celebrativi e alle curiosità (la similitudine non casuale con il film 'Saturday Night Fever').

NOT MOVING LTD live
This could be the last time Tour

Venerdì 24 novembre: Castelnuovo di Borgonovo (Piacenza) “Kelly’s”
Sabato 25 novembre: Lonate Ceppino (VA) “Black Inside"

Venerdì 1 dicembre: Pisa “Caracol”
Sabato 2 dicembre: Rubiera (Reggio Emilia) “Condor”
Domenica 3 dicembre: Torino "Blah Blah" ore 18
Sabato 9 dicembre : S.Arcangelo Romagna “Sidro”
Sabato 16 dicembre: Surprise!!!!
Venerdì 5 gennaio 2024 Milano “CIQ”
Sabato 6 gennaio 2024: Savona "Raindogs"

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