giovedì, agosto 31, 2023

Agosto 2023. Il meglio

A metà del 2023 tra i migliori album ci sono quelli di Jaimie Branch, Aja Monet, Noel Gallagher, Graham Day, The Darts, Blur, Miles Kane, Durand Jones, Edgar Jones, Bobby Harden, DeWolff, Wreckless Eric, Public Image LTD, Billy Sullivan, Iggy Pop, Everettes, Everything But The Girl, PJ Harvey, Slowthai, Meshell Ndegeocello, Sleaford Mods, John Cale, Elza Soares, Acantha Lang, Joel Sarakula, Algiers, The Men, Tex Perkins and the Fat Rubber Band, Gina Birch, Gabriels, Lonnie Holley, The Who, Mudhoney, Kara Jackson, Tinariwen, Geese.
Tra gli italiani Alex Fernet, Funkool Orchestra, Sick Tamburo, Zac, Polemica, Milo Scaglioni, Il Senato, Lucio Corsi, Statuto, Broomdogs, The Cut, Senzabenza, Forty Winks, The Lancasters, Elli De Mon, Ellen River, Double Syd, Pitchtorch, C+C=Maxigross, Blue Moka, Lory Muratti, Garbo.


JAIMIE BRANCH - Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((world war))
Jaimie Branch era una trombettista americana, scomparsa a 39 anni lo scorso anno.
Il terzo album , postumo, "Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((world war))" è un assalto sonoro che partendo dal jazz, assimila un approccio punk, tribalismo, malattia, suoni disturbanti ma anche blues, gospel, funk, industrial.
Si possono sentire Miles Davis, Don Cherry, James Chance, Fela Kuti, i Creatures di Siouxsie, i P.I.L., free jazz.
Un album che scuote, scava, brucia, taglia.

WRECKLESS ERIC - Leisureland
In pochi ricorderanno quello strampalato rocker, inserito a forza nella scena punk, in tour con il giro Stiff Records, autore di alcuni discreti album di divertente pub rock con un po' di Lou Reed e Jonathan Richman e della hit "Whole Wide World". La carriera è proseguita piuttosto in sordina tra vari progetti rimasti nell'oscurità. Il nuovo album lo coglie ormai 70enne a stupire per vitalità, tra brani di rock psichedelico, intermezzi strumentali di gusto sperimentali, sonorità a tratti tra Beatles fine 60 e Syd Barrett. Sorprendentemente bello.

PUBLIC IMAGE LTD - End of the world
A otto anni dal precedente lavoro la band di John Lydon prosegue la sua strada a base di un post punk pieno di influenze e rimandi a suoni sempre urticanti e trattati con un approccio personale e abrasivo, dal funk al dub, perfino al rap ("Walls" e "Pretty awfuls" potrebbero essere su un album degli Sleaford Mods, in una sorta di chiusura del cerchio). La voce di John è il consueto marchio di fabbrica per un album sicuramente, pur se non essenziale, pieno di creatività e voglia di sperimentare.

MILES KANE - One man band
Il quinto album conferma l'amore per i Sessanta, Beatles, soul e Motown, non disdegnando brani più rock e agitati e tocchi psichedelici. Con tanto di nostalgico omaggio al nostro Divin Codino nel brano "Baggio". Ottimo lavoro, una piacevole garanzia e conferma.

LIAM GALLAGHER - Knebworth 22
Il buon Liam torna sul luogo del celebre concerto degli Oasis del 1996, mette insieme 170.000 persone in due date. Il cantante vince facile con più di metà della scaletta di brani degli Oasis (rigorosamente riprodotti nella versione originale, più o meno) a cui aggiunge qualche buona scelta dalla sua carriera solista, un sorta di speciale cover band della compagine nata con il fratello Noel.
Nulla per cui strapparsi i capelli...it's only rock 'n'roll...

THE HIVES - The Death Of Randy Fitzsimmons
Dopo undici anni di silenzio discografico torna la band svedese con il consueto gustoso pop garage punk, arrembante, divertente, travolgente.
Niete di nuovo sotto il sole ma un lavoro comunque riuscito, di un'urgenza sapientemente confezionata, perfetta per un party infuocato.

GIL SCOTT HERON - Legend in his own mind (Live, Bremen 1983)
Un live inedito di quasi due ore in cui uno strepitoso Gil suona, canta, interpreta, parla, si trasforma in quell'impareggiabile intrattenitore che era, giocando con le parole, i doppi sensi, i sensi diretti e spietati. Vesrioni di "The bottle", "Johannesburg", "We almost lost Detroit" spettacolari. Ottima qualità di registrazione, band in gran spolvero, Gil in formissima.

NICOLA CONTE - Umoja
L'indiscutibile e rinomata classe artistica di Nicola Conte si riconferma in questo nuovo lavoro, come sempre pulsante di groove, raffinato, colto, elegante, in cui convergono felicemente soul, funk, jazz, suoni latini, ritmi afro e disco, con una line up di musicisti di pura eccellenza:  Zara McFarlane, Bridgette Amofah e Myles Sanko alle voci, Alberto Parmegiani alla chitarra Timo Lassy al sax tenore, Simon Mullier al vibrafono, Milena Jancuric al flauto, and Ameen Saleem al basso, Teppo Makynen alla batteria. Un album che celebra il concetto di unità (Umoja è la traduzione in swahili) e di armonia. E ci riesce alla perfezione. Onore al Maestro Nicola Conte.

THE LIQUORICE EXPERIMENT - How Many Lies
Il quintetto ispano londinese all'esordio su album con un salto deciso e fedele nei suoni della prima metà dei 60's tra Beatles, Stones, Yardbirds, Mersey Beat corroborati da un piglio garage e da canzoni sempre energiche, tirate e veloci.
Una ventata di freschezza.

SOUL TUNE ALLSTARS - The Soul Of The Viking 
Il produttore e bandleader Svedese Niclas Wretelid in collaborazione con il chitarrista Finlandese Mikko Räisänen degli ottimi Chicken Grass si uniscono a vari ospiti per un gradevolissimo album di funk, soft soul, con lo splendido "Looking for trouble" che ci porta in pieno groove Blaxploitation. Album eclettico, caldo, raffinato, dal gusto vintage, per eleganti soul conaisseurs.

WILLIE J. HEALEY - Bunny
Ha aperto il recente tour degli Arctic Monkeys al cui sound degli ultimi album si avvicina parecchio. Nel terzo lavoro propone un raffinato ed elegante funk soul "bianco" ma anche a Sly and the Family Stone e Style Council, con una dichiarata ammirazione per Neil Young che emerge in certe ballate. Molto gradevole.

KRISTIN HERSH - Clear pond Road
Una carriera di tutto rispetto con le Throwing Muses e un'ottima resa con quella solista. Le plumbee ballate acustiche del nuovo album aleggiano tra atmosfere apparentemente leggiadre ma con un retrogusto minaccioso, inquietante, ansiogeno. Chi la ama apprezzerà.

BUSH TETRAS - They live in my head
La band New Yorkese fu tra le più interessanti rappresentanti del post punk di fine anni Settanta con un sound scheletrico, intriso di new wave, funk impazzito, reggae, minimalismo. Tornano ora con una nuova line up con due membri originali, l'ex Sonic Youth Pete Shelley alla batteria e la bassista di Pogues e Elvis Costello Cat O'Riordan in una veste più rock e dello spirito avanguardista degli esordi rimane poco, snaturando parecchio il graffiante e innovativo approccio dei primi anni.

CUT WORMS - s/t
Dietro allo strano nome si cela l'attività del cantautore new yorkese Max Clarke che giunge ora al terzo album. Sound molto praticolare e confinato a un'epoca bene precisa, a cavallo tra i 50 e i primi 60, con Buddy Holly, i primissimi Beatles, Beach Boys, Hollies come riferimenti. Il disco è molto piacevole, facile e un perfetto sottofondo.

FAR CASPIAN - The Last Remaining Light
Il musicista irlandese Joel Johnston compone un buon album tra post punk, sonorità Velvet Underground/Pavement che si trascinano tra dissonanze e melodie Sixties pop. Niente di esaltante ma piuttosto intrigante.

KOSMOSA CLUB - s/t
Brillante ep d'esordio con cinque brani che spaziano tra un costante groove funk, atmosfere pop wave anni 80, una matrice jazz in sottofondo ma anche numerosi richiami agli anni 70 di gusto fusion e soul. Il tutto calato in un immaginario cinematografico in cui non mancano sapori psichedelici. Molto bello e originale, suonato e arrangiato benissimo.

ASCOLTATO ANCHE:
NICKODEMUS (funk, disco, soul, contaminazioni varie, niente male), GIRL RAY (funk pop un po' sciapo), JON BATISTE (deludente e confuso nuovo album dove si districa in numerosi generi ma senza mai lasciare un segno interessante. Peccato), SECRET NIGHT GANG (discreto album di nu soul/funk con tracce hip hop).

LETTO

TED GIOIA - Musica. Una storia sovversiva
Un libro interessantissimo, ricchissimo di informazioni, riferimenti inaspettati (talvolta imprevedibili e improbabili), elementi stimolanti per un'ulteriore ricerca in merito.
Da affrontare prescindendo i rigidi postulati che fanno da filo conduttore e ricorrono frequentemente. Dal discutibile concetto che la musica nasca e si basi da sempre sui due pilastri di sesso e violenza (teoria peraltro facilmente smontabile) e che la sua storia sia stata in qualche modo gestita e indirizzata da "poteri forti" (dalla Chiesa ai governi) per depotenziarne il ruolo sovversivo.
"La musica è sempre stata collegata al sesso e alla violenza.
I primi strumenti grondavano sangue. Le prime canzoni promuovevano la fertilità, la caccia, la guerra e simili. Quasi tutta la storia della musica serve a oscurare questi rapporti ed eliminare gli elementi giudicati vergognosi o indegni dai posteri."
Molto interessante e condivisibile invece la tesi, che rinnova attraverso diversi esempi reiterati nel corso dei secoli, sul ruolo della canzone/canto "sovversivo", puntualmente normalizzato dal "sistema":
E' il meccanismo il base al quale queste disturbanti intrusioni musicali nell'ordine sociale entrano nel sistema e diventano mainstream. Il pericoloso ribelle viene trasformato, dopo qualche anno o decennio, in un riverito anziano della tribù".
Di nuovo l'autore sottilinea come dalle linee più arretrate della società nasca la musica nuova e il sistema dei potenti se ne impossessi (vedi il caso dei Trovatori nel Medioevo):
L'estraneo disprezzato crea un modo nuovo di cantare, poi i potenti del sistema si fiondano ad assumere il controllo di questo provocatorio stile musicale. E spesso se ne prendono il merito. Poi arriva l'inevitabile insabbiamento, con idocumenti storici ufficiali che negano che questa transazione culturale sia mai avvenuta.
E infine la sottolineatura di una costante che ricorre nei secoli.
Due tipi di lavoratrice più strettamente associati al canto in Occidente erano le suore e le prostitute...le canzoni delle donne erano o seduzioni peccaminose o qualcos'altro chiuso a doppia mandata in un chiostro dove poteva essere udito solo da Dio e non da machi infoiati.
La conclusione che ci porta ai nostri giorni è una sorta di consiglio visionario:
Ogni volta che la cultura musicale diventa troppo facile e affabile, mettetevi a guardare l'orizzonte in cerca di una rivoluzione in arrivo.
In questo senso ci ricorda che "sarebbe stata la popolazione nera delle Americhe , quasi tutti discendenti di schiavi, a reinventare la musica popolare del Ventesimo Secolo...prima con ragtime e blues poi con il primo jazz e lo swing, i primi vagiti del rhythm and blues, poi ancora con soul, reggae, samba, boogie woogie,, doo wop,, bebop,, calypso, funk,, salsa, hip hop".
Da leggere, approfondire, con le dovute "cautele" sulle teorie dell'autore, perché ricchissimo di informazioni fondamentali per capire meglio l'evoluzione della musica attraverso le sue anime più sovversive e ribelli.

QUESTLOVE - Musica è storia
Ahmir Questlove Thompson è compositore e batterista dei Roots, produttore (D’Angelo, Elvis Costello, Common, Jill Scott, Erykah Badu, Bilal, Jay-Z, Nikka Costa, Booker T. Jones, Al Green, Amy Winehouse, John Legend.), session man, DJ regista del capolavoro "Summer Of Soul", Oscar per il miglior documentario nel 2022.), giornalista e scrittore.
In quest'ultima veste pubblica un libro molto intrigante, tradotto perfettamente (immagino con enorme difficoltà, vista la modalità di scrittura piena di ironia, doppi sensi, battute, definizioni difficili da riportare in italiano) dal giornalista Alessandro Besselva Averame, in cui passa in rassegna trentuno anni, dal 1971 al 2001, di musica, dischi, eventi che intersecano discografia e musicisti con la storia corrente del periodo.
Il fulcro è prevalentemente e ovviamente incentrato sulla black music nelle sue varie accezioni e varianti.
Il libro ha il pregio e il difetto di mettere insieme una mole impressionante di dati, date, titoli, artisti, dischi, brani che rende il tutto allo stesso tempo stimolante e dispersivo.
Una pubblicazione da sfogliare periodicamente per scovare quel titolo sconosciuto o riprendere quel disco dimenticato (a sua volta connesso, talvolta sorprendentemente, con altri impensabili).

ROBERTO PARAVAGNA - Quattro anelli tra le dita. Vita di Ringo Starr
Prima biografia italiana di Ringo Starr, in cui viene ripercorsa la vita prima, durante e dopo i Beatles, indulgendo forse più sulla vita privata, cinematografica e mondana del Nostro che sul ruolo di musicista.
I contributi di musicisti come Pino Di Santo, Gianni Dall'Aglio, Alfredo Vandresi aggiungono elementi al suo gusto e spessore di batterista.
Il libro è un compendio adatto a chi vuole approfondire la figura abitualmente meno trattata dei Beatles ma che non aggiunge molto per i Beatlesiani più accorti e accaniti che sulle vicende di Ringo hanno sicuramente ampiamente approfondito.
Nè perdoneranno certi errori come "With a little help" (dimenticando costantemente il resto del titolo "from my friends") e "Hard day's night" (senza la A iniziale) tradotto "Una dura giornata...notte!".

100 dischi essenziali new wave e post punk italiani
La guida di Rumore dedicata ai "100 dischi essenziali new wave e post punk italiani" a cura di Luca Frazzi (con l'aiuto di Michele Benetello) - a cui si aggiungono ulteriori 100 segnalazioni - con schede approfondite, foto, indicazioni discografiche, elenco di libri di riferimento.
Un lavoro complesso e certosino nel cercare un equilibrio tra completezza e corretta informazione, che passa ovviamente attraverso i gusti e le opinioni dell'autore, in base a criteri ben precisi elencati nell'introduzione. Ognuno di noi lo avrebbe fatto sicuramente meglio, come accade per ogni formazione della Nazionale di calcio o della squadra del cuore prima della partita, giusto?
Prevedibilmente la guida si è tirata addosso critiche di ogni tipo, spesso perché nemmeno è stata letta oppure solo sfogliata per verificare se c'era il proprio gruppo in cui si è suonato o che ci piace tanto e in che posto della classifica è stato posizionato.
Modalità ricorrente con cui ormai si "leggono" libri o articoli.
Ma tant'é.
La guida è invece preziosa, esaustiva, completa, e le sviste o piccole dimenticanze non inficiano il valore dell'opera.

Garageland #3
Uscito il numero 3 della rivista/fanzine GARAGELAND, prezioso mezzo per esplorare i meandri più nascosti del mondo cosiddetto mondo "sottoculturale".
84 pagine piene di foto, disegni, interviste, approfondimenti che abitualmente non si trovano da nessuna altra parte.
Con l'amico e collaboratore Michele Savini ho dato il mio contributo con una lunga e dettagliata intervista a IRISH JACK LYONS, original mod, amico di Pete Townshend e diretto ispiratore del protagonista dell'opera rock QUADROPHENIA, che svela particolari poco conosciuti della scena mod dei Sessanta e tanto altro.
La lista dei contenuti è ricchissima, varia e interessantissima:
* Educazione skinhead di Mattia Dossi, 31° episodio
* Essere intelligenti senza contare niente: 10 foto di Gavin Watson, di Flavio Frezza
* Joe Mansano, il boss di Brixton, di Alessandro Aloe
* Who are you? Un’intervista con Irish Jack, di Michele Savini e Antonio Bacciocchi
* Breve guida al bovver rock, di Paolo Sedazzari con illustrazioni di Paul McCaffrey
* Anita Berber – Il corpo come arma, di Letizia Lucangeli
* Skateboarding e punk hardcore negli anni ’80, di Riccardo Santi
* Senza via d’uscita: il naufragio di Malcolm Owen, di Path
* Margini – La vendetta della provincia, di Flavio Frezza
* Don’t call it punk: un’intervista con Matteo Torcinovich, di Roberto Calabrò
* Alex Vargiu: come sopravvivere senza elemosinare a Roma, di Simone Lucciola
* Domenico Agostini, rovesciate a suon di musica, di Pierpaolo De Julis
* Acciaierie, di Fabrizio Barile
* E inoltre contributi artistici e fotografici di Alo e Alexandra Czmil.
Foto di copertina di Gavin Watson. Formato 20,5×28 su carta di alta qualità (130 gr.), 84 pp., costo 15 €.
Info e ordini:
https://blog.crombiemedia.com/prodotto/garageland-3-2023/

OLD CREW - Radici e Controcultura Urbana #1
Dopo un introduttivo numero zero, parte l'avventura della rivista/fanzine romana che viaggia nel mondo delle sottoculture e controculture, tra musica, calcio, storia, fumetti, con un filo rosso che lega il tutto secondo lo "spirit of '69".
Il nuovo numero è zeppo di interviste e articoli interessanti e unici, dall'intervista a Gaz Mayall dei Trojans e agli Old Reggae Friends, quattro pagine di fumetti di Zero Calcare, un pezzo sui Redskins e del loro concerto a Umbertide nel 1986, un intervento di Riccardo Pedrini (Nabat e tanto altro), recensioni e perfino una pagina di cucina.



COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Sulle riviste/zines "GIMME DANGER" e "GARAGELAND"
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".

IN CANTIERE
Tornano da venerdì le mie "lezioni" di musica al Raindogs House di Savona.
Gli otto appuntamenti dello scorso anno, dedicati a una sorta di storia della musica pop/rock, furono un successo, corroborati da un pubblico sempre folto e attento.
Questa volta il programma è più ridotto ma cambierà obiettivo, andando "NEL CUORE DELLA MUSICA" ovvero parlando della sua struttura, dai compositori ai produttori, dai session men e studi di registrazione a etichette, editori musicali, distribuzione.

IL PROGRAMMA

Venerdì 1 settembre
Compositori e produttori.
Come e quando nasce la musica

Venerdì 8 settembre
Sessionmen e studi di registrazione
Dove nasce la musica

Venerdì 22 settembre

Etichette, edizioni musicali, distribuzione
Come ci arriva la musica

Il tutto al Raindogs House, Piazza Rebagliati 1 - Savona.
Ingresso up to you.
Dalle 19 alle 21.
Info: raindogshouse@gmail.com

NOT MOVING LTD live

Venerdì 15 settembre : Isola d’Elba Festival
Sabato 23 settembre: Festa Privata Imperia
Sabato 7 ottobre: Poviglio (Reggio Emilia) “Caseificio La Rosa”
Venerdì 20 ottobre: Bologna “Skeggia”
Venerdì 27 ottobre: La Spezia “Shake”
Sabato 28 ottobre : Como “Joshua"
Venerdì 24 novembre: Piacenza “Kelly’s”
Sabato 25 novembre: Lonate Ceppino (VA) “Black Inside"
Venerdì 1 dicembre: Pisa “Caracol”
Sabato 2 dicembre: Rubiera (Reggio Emilia) “Condor”
Domenica 3 dicembre: Torino "Blah Blah" ore 18

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