giovedì, dicembre 15, 2022
I dischi mod e affini 2022
Una serie di segnalazioni di album, 45 giri, libri MOD e affini del 2022.
GRAHAM DAY - Master of none
Decine di album e di esperienze alle spalle per quaranta anni sulla scena.
The Prisoners, Planet, Solarflares, Graham Day and The Forefathers, The Gaolers The Mighty Caesars, The Buff Medways, Senior Service.
GRAHAM DAY rimane uno dei migliori songwriters inglesi, da sempre in disparte, dispensa a suo piacimento perle di rara bellezza.
Per la prima volta lo fa da solista, suonando tutto, dalla chitarra al basso, Hammond, percussioni, sitar. I brani, concepiti originariamente per il nuovo dei Gaolers sono stati completati durante il lockdown e vedono la luce ora in un tripudio di garage beat, ruvido rhythm and blues, Kinks, Who, Pretty Things, Small Faces, melodie beatlesiane ovvero l'anima che fece grandi i Prisoners.
Dodici brani nel classico, unico, inimitabile stile Graham Day.
Semplicemente super!!!
SHARP CLASS - Tales of a teenage mind
Arrivano da Nottingham e sono giovani, freschi, sinceri, innamorati (e tanto) dei Jam e del classico 79 sound (Chords, Purple Hearts, Jolt).
L'album d'esordio è urgente, diretto, dichiaratamente devoto a quei suoni, senza compromessi.
Cool, clean and hard.
STATUTO - Questo sogno è vita
Disco registrato dal vivo al Live Fest di Novoli (Firenze) nel maggio del 1991 che coglie la band in piena forma con i classici del primo periodo (da Ragazzo Ultrà a Ghetto alla cover degli Who in italiano, "Ci sei tu"). Un prezioso documento d'epoca.
PRONTI ATTENTI VIA! - Ma non sei tu
La band reggiana traduce il consueto nome di Ready Steady Go! e riarrangia brillantemente in italiano sei, più o meno oscuri, brani degli anni 60, di Kinks , Action, Moody Blues, Turtles, Mx Frost and the Troopers, Billy J Kramer portando una ventata di puro e semplice suono beat. Il tutto fatto con estrema competenza, stile, gusto, aderenza all'attitudine originale.
THE SPITFIRES - Play fot today
Il quinto e conclusivo album della band di Watford guarda in direzioni varie e diverse, flirtando con soul, funk, pop, sonorità "Madchester" (dalle parti degli Happy Mondays), conservando l'abituale energia e i riferimenti Welleriani.
Brani di grande livello compositivo e arrangiamenti curatissimi.
Più che ottimo.
THE CHORDS UK - Big city dreams
I Chords sono stati, con i Jam, la migliore mod band della scena 1979. Il loro album "So far away" rimane un gioiello insuperato. Il chitarrista Chris Pope prosegue l'attività con il terzo album della nuova incarnazione. Se il punk rock dalle tinte 60s è sempre il tratto dominante del sound della band, emerge una somiglianza compositiva, vocale ed esecutiva, a tratti impressionante, con i primi Clash. Forse eccessiva.
Ma la band suona bene, tanta energia, buona parte delle canzoni è di ottima qualità, necessario dedicare un ascolto.
THE REACTION - This is now, that was then
La mod band di Burton (da non confondere con l'omonima di Bristol che realizzò l'ottimo 45 "Make up your mind"), fu attiva nei primi anni 80, aprendo per Jam, Purple Hearts, Lambrettas, Secret Affair). 40 anni dopo arriva all'esordio discografico con un album con sei nuovi brani, incisi ora e altri sei del 1981, finora inediti. Mod sound virato verso influenze rhythm and blues, nuovo tassello di una storia che continua a regalare gioielli nascosti.
MILES KANE - Change the show
"Per me la scena mod è uno stile di vita; la gang cui ho avuto l’esigenza di appartenere per capire chi fossi; le radici cui torno sempre, immancabilmente, perché sono parte di ciò che sono".
Miles Kane torna con un lavoro eccellente per chi ama certi suoni.
Tanto soul (e anche northern soul), pop beat chitarristico, riferimenti Beatlesiani, belle canzoni, divertenti, energiche, arrangiate con gusto, suoni perfetti.
Un gioiello che splende!
LIAM GALLAGHER - C'mon you know
Maturo, eterogeneo, alla ricerca di nuove strade sonore, pur mantenendo le radici salde e palesemente ancorate alla classica triade Beatles/Stones/Manchester Sound.
Ma lo sguardo si inoltra altrove, ci sono perfino echi reggae in "I'm free".
Come sempre o lo si ama o lo si detesta. Continuo a parteggiare per la prima frangia, il disco è bello, lo stile unico e chi se ne frega se non entrerà negli annali della musica. C'mon you know!!!
PAUL WELLER - Whoosh
Interessante ep con quattro inediti tratti dall'album di rarità, remix, bsides "Will Of The People". Molto bella "Birth of an accidental hipster", scritta e suonata con Noel Gallagher e detsinata all'ultimo album dei Monkees, tra pischedelia e pop beat. "Room 309" è un classico Weller sound tirato e ritmato. Completano il demo acustico di "Be happy children" (poi su "Sonik Kicks" in versione soul) e quello di "Woo sé mama" (da "A kind of revolution"), qui intitolato "Whoosh".
PAUL WELLER - The will of the people
Paul Weller ha disseminato la sua discografia con una trentina di album (inclusi live e raccolte) e un numero vastissimo di 45 giri, ep, remix, apparizioni in compilation, collaborazioni. Nel 2003 con l'album FLY ON THE WALL aveva raccolto una quarantina di Bsides, registrazioni radiofoniche e altro.
Il nuovo lavoro adempie di nuovo a questa esigenza, andando a ripescare brani sparsi ovunque. Solo per fan.
FOXTON & HASTINGS - The butterfly effect
L'ex bassista dei Jam accompagnato da colui che "impersonava" Paul Weller nella cover band From The Jam, incidono un nuovo album di brani originali di discreta fattura, muovendosi tra riferimenti Sixties, Brit Pop, buone ballate. Non riuscendo però mai ad emergere dalla mediocrità.
DANCEFLOOR STOMPERS - Phuture Soul
L'unico difetto di questo ep è che è troppo corto, solo quattro brani. Ma talmente belli e ben fatti che perdoniamo la band sarda e attendiamo con impazienza un album al più presto.
Modern soul raffinatissimo, tinto di funk e Motown, groove cinematici, melodie di grande eleganza, arrangiamenti raffinatissimi.
BLOCK 33 - The Day The World Stood Still
"Block 33 are a brand new mod revival band from the South of England".
Hanno riassunto bene in questa presentazione le loro radici.
Il secondo album dei BLOCK 33, "The Day The World Stood Still", si muove tra sonorità brit pop, non lontane dal mood Oasis, scampoli di Ocean Colour Scene e dall'universo ascrivibile al Mod sound.
Bravi, eclettici, molto piacevoli, da seguire.
THE TAMBLES - Scraping by
Il secondo album della band olandese è una gioia per tutti gli amanti del 60's garage beat più viscerale. Ci sono anche primitivo rock 'n' roll, un pizzico di psichedelia, power pop, sprazzi soul, i primi Beatles. Un lavoro di grandissima energia e qualità.
THE CHELSEA CURVE - All the things
Band americana mod oriented con entrate a gamba tesa in sonorità più punk. Un giusto equilibrio tra Buzzcocks, Jam, Clash, il primo Costello, le Go Go's, con tanto gusto power pop. L'album è divertente e ben fatto e merita attenzione.
AA.VV. - Eddie Piller Presents British Mod Sounds of the 1960s
EDDIE PILLER è uno dei personaggi più influenti nella storia dell'epopea mod.
Dalla fanzine "Extraordinary sensations" al ruolo di fondatore della Acid Jazz, a una proficua carriera da DJ, si è dedicato negli utii anni a compilare eccellenti compilation (anche con Martin Freeman) che hanno circoscritto sempre meglio il concetto di "Musica Mod".
In questo nuovo quadruplo CD scava nei profondissimi 60's, pescando 100 brani, spaziando da nomi noti come High Numbers, Small Faces, Kinks, Spencer Davis Group, Yardbirds, Action, Creation, Fleurs de Lys, George Fame, PP Arnold con gli Small Faces (scegliendo però sempre brani particolari e mai scontati) a oscuri e perduti protagonisti di brevi apparizioni.
In alcuni casi proponendo anche inediti o brani introvabili.
In mezzo i primi passi di Rod Stewart, dei John's Children di Marc Bolan, David Bowie, i Bluesology di Elton John, i Rockin Vickers di Lemmy, futuro Motorhead, gli Episode Six di Ian Gillan e Roger Glover futuri Deep Purple, gli Spectres di Francis Rossi (poi negli Status Quo) che riprendono "I' ain't got nothin yet" dei Blues Magoos.
E poi i Dog Soul che suonano "Big bird" (ripresa poi dai Jam) con Jim Rodford poi con Argent, Kinks e Zombies o il duetto tra Rod Stewart e PP Arnold.
La lista è lunga, la musica sempre godibilissima (prevalentemente circoscritta a un ruvido rhythm and blues, beat, alcune prime influenze psichedeliche), l'ascolto ovviamente travolgente.
Gotta Get A Good Thing Goin’ – The Music Of Black Britain In The Sixties
Cofanetto con quattro CD (115 brani!) che documenta splendidamente la black music britannica dei 60's. Parallelamente al successo della scena beat si sviluppò un giro di artisti neri inglesi e immigrati che, nonostante un limitato successo, produsse una serie di brani di pura eccellenza.
I primi due CD (57 brani) sono relativi al sound più soul e rhythm and blues (da Geno Washington a una splendida "I'm so clean" di Ronnie Jones a una "Waterfall" di un giovane Jimmy Cliff in pieno stile Northern). C'è anche uno psichedelico Caleb (Quaye) che ritroveremo poi alla corte di Paul Mccartney, Elton John, Pete Townshend e tanto altro materiale oscuro ma godibilissimo. Spazio a ska, reggae e rocksteady nel terzo CD con Laurel Aitken, Mille, Black Velvet, Ambrose Campbell & All Stars con una surreale versione rocksteady di "Hey Jude" e 29 brani.
L'ultimo Cd, quello meno convincente, esplora invece un ambito meno definito, tra pop (Shirley Bass e una bellissima "Sunshine" orchestrale), funk soul (Maxine Nightingale con "Spinning wheel" dei Blood Sweat and Tears), blues classico (Otis Spann e Champion Jack Dupree), follia rhythm and blues (Screamin Jay Hawkins in "All night"), una strana versione semi jazz psichedelica di "Green onions" di Shake Keane.
BIFF BANG POW! - A Better Life – Complete Creations 1984-1991, 6CD Box Set
Sarebbero probabilmente finiti nel dimenticatoio se non ne fosse stato membro Alan McGee, fondatore della Creation Records che diede i "natali" a nomi come Oasis, Jesus and Mary Chain, Primal Scream, My Bloody Valentine, Libertines. Lasciarono sei album di sapore 60's tra beat e psichedelia, poco più che (ma non sempre) accettabili.
In sei CD sono raccolti album, demo, live, rarità etc. materiale per completisti in cui scovare comunque cose discrete e gradevoli.
Nella band anche Joe Foster, poi produttore per molti nomi eccelsi della Creation.
REDSKINS – Neither Washington Nor Moscow 4 boxset CD
I Redskins hanno marchiato a fuoco gli anni Ottanta militanti, soulcialisti, camminato come i Clash, cantato come le Supremes, lasciando poche tracce ma tuttora indelebili.
Questo box di 4 CD (libretto, foto etc) raccoglie tutto e di più della band di Chris Dean: l'unico album "Neither Washington Nor Moscow", i singoli, le varie versioni extended, estratti live con partecipazioni eccellenti (Billy Bragg e Jerry Dammers), grandi cover come "Skinhead moonstomp", "Tracks of my tears" o "Back in the Ussr", le Peel Sessions, i primi demo punk ancora con il nome di No Swastikas.
Punk, soul, impegno politico, passione, energia, sincera ingenuità/ingenua sincerità, un raggio di sole in mezzo al buio Tatcheriano.
Che poi vincerà e darà il via a un'epoca oscura che ancora dura, perdura e annienta diritti e speranze di giustizia sociale.
Chris Dean e Compagni ci avevano avvertito e scagliato l'ultima pietra.
JAMES TAYLOR QUARTET - Man in the hot seat
Un ottimo ritorno alle classiche atmosfere cinematografiche che ne avevano caratterizzato gli esordi. Con il prezioso condimento di una dimensione orchestrale che ci porta nel classico James Bond Movie style. Tanta classe, molto groove e sicuro godimento per i cultori del genere.
NEW MASTERSOUNDS - The deplar effect
Difficile pensarlo ma la band di Leeds firma il 17° album (in 22 anni d icarriera). Lo sono andati a registrarein Islanda ma il sound rimane un caldissimo, anzi, bollente omaggio alla tradizione Hammond funk cara ai Meters. Alla voce in molti brani Lamar Williams Jr. a rendere il tutto ancora più groovy e rhythm and soul.
BRIAN AUGER - Auger Incorporated
Compilation con varie rarità e 7 inediti dallo sterminato archivio dell'immenso tastierista. Sempre tante belle cose.
BRIAN AUGER, JULIE DRISCOLL & the TRINITY - Far horizons
Credo che BRIAN AUGER sia il più sottovalutato tastierista, autore, musicista di sempre.
Tecnicamente eccelso, ottimo compositore, collaboratore di Jimi Hendrix, Rod Stewart (gli splendidi Steampacket con Julie Driscoll e Long John Baldry), Eric Burdon e mille altri, ha inciso splendidi album.
Una delle sue molteplici creature fu la BRIAN AUGER & THE TRINITY (con Julie, Vic Briggs - poi con Eric Burdon & the Animals - già con Shel Carson Combo, futuri The Rokes con Shel Shapiro - e Micky Waller poi con Jeff Beck e John Mayall) con cui incise quattro stupendi album.
Il box "Far Horizons" raccoglie i loro quattro album "Open" (1967), "Definitely what" (1968), "Streetnoise" (1969), "Bafour" (1970).
Per avere una conoscenza dei SIXTIES occorre passare da BRIAN AUGER.
Questa è una buona occasione.
ORGAN SQUAD - One
Esordio con il botto! Sei brani potentissimi che attingono dalla tradizione mod beat, quella che va dai Creeps ai Prisoners, in cui a un sound di ispirazione 60's si affianca un Hammond arrembante alla Brian Auger, chitarre e melodie power pop e una ritmica compatta e precisa. E con canzoni di primissima qualità compositiva. Un gioiello.
ARPIONI - Les jeux sount faites
Torna la ska band bergamasca a 15 anni dal precedente album. Circondati da un nutrito stuolo di ospiti, tra cui Daniele Coccia Paifelman (Il muro del canto), Elio Biffi (Pinguini tattici nucleari), Picchio (Banda Bassotti), Dr. Ring Ring e Andrea Mei, inanellano dodici brani travolgenti che oltre ai classici ritmi in levare spaziano in suoni latini, nella canzone d'autore e folk italiana, il tutto condito da sapori soul. Uno splendido ritorno.
ELECTRIC STARS - Velvet Elvis the only lover left alive
Torna dopo un lungo silenzio la band di Manchester con uno splendido album che abbraccia psichedelia, mod beat, i primi Primal Scream di "Sonic Flower Groove", Stone Roses, ampie dosi del miglior brit pop, gli Stones dei 70, jingle jangle, Who.
Band matura, grandi canzoni, arrangiamenti perfetti.
LIBRI
OSKAR GIAMMARINARO - Rabbia e stile
Oskar Giammarinaro rimette mano al suo primo libro autoprodotto anni fa con il titolo "Il migliore dei mondi possibili" (da tempo irreperibile), rivedendone la scrittura e aggiungendo gli ultimi venti anni, con particolare accento sul legame con il Maestro Ezio Bosso che ci ha lasciati da poco e che era sempre vicinissimo, sia all'autore che alle radici mod e a Piazza Statuto.
Oskar racconta in maniera diretta e spontanea storie di strada, di piazza, di raduni, la nascita della scena mod, aneddoti (in cui spesso mi riconosco, essendo stato presente), le vicende della carriera degli Statuto, corredando il tutto da un ricco supporto fotografico.
L'epopea mod italiana è in gran parte in queste pagine.
GARAGELAND
E' un immenso piacere segnalare l'uscita di una nuova rivista/fanzine.
"Garageland" si occupa di quel mondo delle sottoculture nelle sue espressioni più approfondite, competenti, poco conosciute, principalmente ma non esclusivamente di derivazione punk, post-punk, skinhead e mod, della musica (punk rock, Oi!, hardcore punk, ska, reggae, soul), del cinema (soprattutto indipendente) e dello sport popolare. La rivista ha cadenza trimestrale.
MATTIA DOSSI - Educazione Skinhead
Esilarante, talvolta in maniera travolgente (vedi l'episodio "Jimmy"), serie di tavole dedicate alle disavventure alcoliche, concertistiche, sentimentali, rissaiole di uno skinhead (che, pare, assomigli molto all'autore, attivo da tempo nella scena). Artisticamente vicino al tratto di Zerocalcare ma molto personale. Libretto preziosissimo e pressochè unico. "L'arte prodotta dagli skinhead non ha ancora ricevuto gli approfondimenti che merita, come invece è avvenutoper quella nata negli ambienti contigui, a partire dalla scena punk". (Flavio Frezza - Crombie Media)
Nessun commento:
Posta un commento