martedì, gennaio 04, 2022

1979: Northern Division - New Zealand 21-9


ALBERTO GALLETTI ci riporta nel RUGBY, con un episodio lontano e particolare.

1979: NORTHERN DIVISON 21-9 NEW ZEALAND

Due sconfitte in altrettanti test per gli All Blacks sono una rarità da questo lato dell'Equatore, se mai sia capitato.
Ribadisco la mia opinione che siano una squadra andata via via trasformandosi in un fenomeno da esibizione, fatto sta che le due sconfitte consecutive di Dublino e Parigi il mese scorso fan rumore.

Partite ovviamente ne hanno sempre perse, molto poche, e ce ne sono state alcune rimaste nella mitologia ovale; figlie del tempo in cui accaddero, del non professionismo e di  una concezione dello sport in quanto tale e non da showbusinness.

Una di queste, una delle due più imbarazzanti insieme a quella di Limerick l'anno prima, fu giocata nella semisperduta  Otley nel novembre '79, partita inserita nel programma del Tour autunnale di quell'anno (che li vide di scena anche a Rovigo contro l'Italia).
Ad attenderli una selezione del nord dell' Inghilterra, ufficialmente The Northern Division, composta da giocatori facenti parti delle rappresentative delle contee, Yorkshire, Lancashire, Cumbria, e via dicendo alcuni dei quali nazionali tra cui il capitano inglese, e della rappresentativa, Bill Beaumont, ma anche il pilone Fran Cotton e il terza linea Tony Neary.
Eroe della giornata fu Tony Bond, centro di Sale, che realizzò due mete, per me pure Alan Old che orchestrò magnificamente il gioco in campo aperto. 

Artefice di quel successo fuori dal campo fu Des Seabrook leggendario allenatore del Lancashire, in carica da inizio decennio, colui che trasformò il rugby del nord fino a ad allora vissuto all'ombra di quello dell'agiato sud composto in gran parte, dentro e fuori dal campo, da membri dell'estabilishment britannico, old boys delle public schools, Oxbridge graduates eccetera.
Inoltre si trovava ad operare nella roccaforte del Rugby League che, in quanto professionistico, si prendeva quasi tutti i migliori giocatori, e quasi tutte le attenzioni del pubblico che da quelle parti affollava i campi al sabato a livelli calcistici.

Seabrook credeva nell'impegno serio, negli allenamenti, nella dedizione alla causa.
Trovò dedizione e  buoni giocatori che allenò intensamente, e con competenza alzandone il livello.
Ancora la sera prima della partita a fine allenamento, Seabrook chiese a Cotton e Beaumont cosa avrebbero fatto gli All Blacks in caso di rimessa laterale a 5/10 metri dalla loro di meta.
Insieme decisero come giocare la rimessa, la provarono, poi andarono sotto la doccia.
Seabrook confessò poi che da quel momento cominciò a sentirsi sicuro che il giorno dopo avrebbero vinto.

"Per me quello fu il momento chiave del weekend" - disse.
All'interno del piccolo e sovraffollato spogliatoio, il capitano Beaumont informa i compagno che 'loro hanno vinto il toss e batteranno il calcio d'inizio per cui per i primi cinque minuti fate come se il pallone non esistesse.'
Chiaro.
Seabrook, da sempre in contrasto con l'estabilishmente e da sempre risentito  contro il favoritismo del sud caricò i giocatori a modo suo, disse:
"Sentite ragazzi, i bastardi giù a Londra hanno già fatto la squadra per sabato prossimo e sperano che voi oggi perdiate in modo da poter poi dire che la loro selezione era motivata.
Il momento per confrontarvi contro la migliore realtà internazionale per voi, quindi, è qui, adesso.
Oggi avete un motivo in più per entrare in campo e stracciare questi qua che non sono certo migliori di voi"
.
Il riferimento era alle convocazioni federali per il test match dell'Inghilterra del sabato successivo contro gli stessi avversari.

Fuori la giornata è fredda e ventosa, grigia.
Una foschia leggera vela la brughiera in lontananza, piove.
Gli spalti sono gremititssimi.
Folla numerosissima e composta, partecipe e rumorosa sempre al momento giusto, competente. C'è gente arrampicata sugli alberi fuori dal perimetro del campo.

Le note del programma informano i presenti che le Industrie Thorn, con il loro generoso contributo, hanno reso possibile lo svolgimento di questo incontro, che la ditta Gilbert fornirà il pallone e che le divise dei giocatori di casa sono fornite da Bukta Ltd e offerte da Jack Lees Sports al numero 15/19 di George Street ad Halifax.
Beati tempi....

Una Haka poco convinta e convincente precede il calcio d'inizio, Cotton mormora nell'orecchio di Steve Smith che li guardava terrorizzato;
"Guardali sti finocchi che ballano".
Smith replicò quasi comicamente; "Abbassa la voce che ti sentono". Più d'uno tra gli inglesi guardandoli pensò:  "Abbiamo giocatori migliori dei loro, e vinceremo questa partita".

Il calcio d'inizio di Old finì in faccia ad un vento forte e tagliente, la palla dopo essersi alzata tornò indietro.
Rimessa All Blacks sulla linea dei dieci metri che attaccano e sembrano aver segnato ma Carleton sventa magnificamente rubando palla ad un avversario nella propria area di meta, quindi contrattacca e calcia a liberare guadagnando una rimessa laterale a meta campo.
Great stuff.

Poi sugli sviluppi di una rimessa laterale una  bella manovra al largo del North viene fermata dalla difesa neozelandese in rimessa laterale sul lato opposto all'interno dei 22 metri.
La rimessa è vinta dagli inglesi che attaccano, ci sono due ruck e quindi una mischia a loro favore, siamo a dieci metri dalla linea.
La mischia si apre, confusione, c'è un in avanti all black e nuova mischia a favore del Nortd. Buona spinta e bel tallonaggio, palla a Smith che serve Old che da all'accorrente Bond messo giù da un muro nero. Dixon raccoglie la palla a terra e si butta avanti, messo giù a sua volta.
Accorrono i compagni raggruppamento a terra, sopraggiunge come un fulmine Smith: dieci metri.
Smith allarga a sinistra per Narey che bloccato da tre avversari viene spinto verso sinistra, va giù.
Ancora Smith rapidissimo allarga di nuovo a sinistra per  O'Brian che finta all'esterno e poi si accentra. Cozza di nuovo contro il muro nero, va giù, palla di nuovo fuori calcio a scavalcare di Old in area di meta dove Fraser anticipa Smith e annulla.
Grande azione  e neozelandesi in effetti in difficoltà.

Al 19' un altro intervento di Fraser in difesa genera un contestato calcio di punizione per gli inglesi in mezzo ai pali, Old realizza i primi tre punti dell'incontro.
Al 35' Smith calcia lungo in territorio avversario, Richard Wilson raccoglie all'interno dei propri ventidue metri, accorre Slemen che lo costringe a liberarsi in fretta della palla con un passaggio a Stuart Wilson.
Il passaggio però è sbagliato e la palla cade dalle mani di Stuart Wilson, c'è in avanti ma l'arbitro lascia giocare perchè Slemen ha continuato la corsa e recupera l' ovale.
Da dietro spunta a razzo Smith che viene servito, entra in area di meta e schiaccia per il 7-0 scatenando entusiasmo.
Old manca la trasformazione. 
Un altro calcio, stavolta un bellissimo drop di Richard Wilson, si stampa sul palo.
Le squadre vanno al riposo con il Northern Division in vantaggio clamorosamente per 7-0.

L' avvio di ripresa è tutto per i neozelandesi che attaccano con continuità il North che fatica a contenere la pressione. Dopo due azioni brillantemente condotte ottengono infine un calcio di punizione che Richard Wilson stavolta infila tra i pali; 7-3.
Di nuovo il North, Smith conduce la carica ben supportato dai suoi avanti, gli All Blacks controllano.
Nulla possono però quando Old, al limite dei ventidue metri, alza un campanile sull'out destro, la retroguardia neozelandese cincischia per la seconda volta in un minuto su un campanile e la palla è raccolta da Carleton che fugge via.
Messo giù a cinque metri dalla linea riesce a mettere il pallone a disposizione. Smith è lesto a raccogliere e a ripartire, elude un avversario e serve splendidamente a destra dove Bond che arriva come un treno raccoglie e schiaccia nell' angolo.
Absolute scenes sugli spalti e punteggio ora sul 11-3;  Old colpisce il palo sulla trasformazione da angolo difficile e il quasi boato di esultanza si trasforma in oooohh di delusione.

La Nuova Zelanda non ci stà e reagisce, la rapidità dei suoi avanti sul punto d'incontro aumenta e la pressione sulla rappresentativa inglese si fa più forte.
Quando questi cercano di giocare al largo finiscono sempre per indietreggiare.

Ci pensa comunque ancora Old, davvero sapiente, che con un calcio a scavalcare oltre la linea dei ventidue metri sorprende l'estremo avversario che deve correre all'indietro per coprire.
Su di lui si avventano due inglesi che lo trascinano fuori. Touche vinta dal North e palla allargata a destra per Beaumont che carica, messo giù. Palla a disposizione, raccoglie Smith che serve Old, tre metri. Old da a Wright che fermato resta in piedi e riesca a dare a Bond il quale da non più di un metro riesce a schiacciare oltre la linea.
Spettatori in visibilio, gli alberi oscillano paurosamente, ragazzini esultanti in campo, comincia ad imbrunire.
Il freddo non sembra più un problema per nessuno perchè i punti scaldano il cuore del pubblico. L'elegante Old centra la trasformazione, che giocatore: 17-3.

Riparte la Nuova Zelanda, Old li ricaccia a metà campo con un calcio a liberare. Sono arrabbiati adesso, si ricordano chi sono e si mettono a giocare da par loro.
Al 73' al termine di un'attacco condotto con grande forza e intensità Stewart Wilson infila il corridoio giusto, elude tre avversari e segna una gran meta individuale. Richard Wilson trasforma per il 17-9.

Manca poco però, la Nuova Zelanda ha bisogno di almeno due segnature, ci provano ma, sotto pressione, commettono un paio di in avanti che ne fermano i tentativi di avanzata.

Invece è di nuovo Alan Old a mandare in crisi la loro retroguardia con un calcio alto. Fraser  fatica a controllare all'interno dei suoi ventidue, su di lui piomba Bond che lo ferma ma fa in avanti. Mischia per la Nuova Zelanda, il pacchetto del Nord fa indietreggiare gli avversari, la palla esce dietro agli avanti neozelandesi ma qualcuno esita.
Ne approfitta lo splendido Smith che raccoglie, ringrazia e serve Old che riceve oltrepassa la linea e a schiaccia in meta nonostante il tentativo di placcaggio, mettendo così la ciliegina sulla torta alla sua prestazione individuale e a quella della squadra. O'Brian manca i pali e il punteggio è ora di 21-9.

Si riprende, c'è buio quasi, gli ultimi due assalti degli all blacks si spengono su una rimessa laterale che Mr. Hoise non fa tirare.  Così, mentre l'oscurità avvolge Cross Green e i moors in lontananza, la folla esultante si riversa in campo a festeggiare gli eroi di una giornata indimenticabile che ha regalato al rugby inglese una delle pagine più gloriose mai scritte.

Il sabato successivo gli All Blacks sconfissero l' Inghilterra a Twickenham sconfessando i privilegiati del sud con grande soddisfazione di Seabrook.
Il 28 novembre chiusero il tour con la loro prima apparizione di sempre in Italia, a Rovigo regolarono gli azzurri 18-12.

Otley, Cross Green 17 Novembre 1979
Tour Match
Northern Division 21 - 9 New Zealand
Northern Division:
15 Kevin o'Brien (Broughton Park) 14 John Carleton (Orrell) 13 Tony Wright (Sale) 12 Tony Bond (Sale) 11 Mike Slemen (Liverpool) 10 Alan Old (Sheffield) 9 Steve Smith (Sale) 1 Colin White (Gosforth) 2 Andy Simpson (Sale) 3 Fran Cotton (Sale) 4 Bill Beaumont (Fylde) 5 Jim Syddall (Waterloo) 6 Roger Uttley (Wasps) 7 Tony Neary (Broughton Park) 8 Peter Dixon (Gosforth)
New Zealand; 15 R. Wilson 14 B. Fraser 13 G Cunningham 12 M B Taylor 11 S Wilson 10 E Dunn 9 M Donaldson 1 B Johnstone 2 A Dalton 3 J Spiers 4 A Haden 5 J Fleming 6 K Stewart 7 G Mourie 8 M Mexted
Umpire: Alan Hoise (Sco)
Spettatori: 10.000 circa

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