giovedì, dicembre 23, 2021
I migliori album italiani del 2021
Ho scelto 32 album italiani che mi sono piaciuti parecchio.
Negli scorsi anni era andata così
nel 2007 Statuto e Temponauts
nel 2008 Assalti Frontali
nel 2009 Julie's Haircut, Edda e Teatro degli Orrori
nel 2010 June e Statuto
nel 2011 Verdena, Peawees, Enrico Brizzi, Dellera, Paolo Apollo Negri, Statuto
nel 2012 An Apple Day, Barbacans, Julie’s Haircut
nel 2013 Julie's Haircut, Statuto, Raphael Gualazzi, Cesare Basile, Giuda
nel 2014 Edda, Finardi, Bologna Violenta, Bastard Sons of Dioniso, Steeplejack
nel 2015 Cesare Basile, Iacampo, Mimosa
nel 2016 Winstons, Afterhurs, Michele Gazich, Statuto, Radio Days
nel 2017 Edda, Bastard Sons of Dioniso, Cesare Basile, Era Serenase, Mauro Ermanno Giovanardi, Alex Loggia
nel 2018 Nicola Conte, Roberto Vecchioni, Calibro 35, Iacampo, Evil Knievel
nel 2019 Piaggio Soul Combination, Winstons, Massimo Volume, Giuda, Julie's Haircut, Cesare Basile
nel 2020 Ritmo Tribale, Calibro 35, Dining Rooms, Era Serenase, Mother Island
TOP 10
GLI ULTIMI – Sine metu
Quinto album per la band romana e centro perfetto. Dodici canzoni scritte con il cuore, l’anima, il sudore di una vita di strada. Punk rock che attinge dal sacro verbo dei primi Clash (“Pane e rose” potevamo tranquillamente trovarlo sul loro secondo album), dai loro epigoni Rancid, dai Social Distortion e dalla prima scena Oi! inglese (dai 4Skins agli Infa Riot), oltre che dai consanguinei Banda Bassotti.
THE BREAKBEAST - Monkey riding God
Sergio Pomante (Sudoku Killer, String Theory, ex-Ulan Bator) al sax, Alessandro Vagnoni (Bologna Violenta, Ronin, Drovag) alla batteria e Mario di Battista (La Mala Sementa, Ulan Bator) al basso e alla voce sono i protagonisti di questo nuovo progetto molto stimolante, aperto, sperimentale, in cui confluiscono funk, rock, jazz, hip hop, sperimentazione, Morphine, James Chance, Primus, un approccio cinematografico, un pizzico di Calibro 35. Originali, personalità enorme, tanto groove.
ANDREA CHIMENTI - Il deserto, La notte, Il mare
Decimo album in studio per l’ex voce dei Moda. Undici inediti dal portamento solenne, autorevole, romantico, con l'aiuto di alcuni ospiti prestigiosi come David Jackson dei Van Der Graaf Generator, Ginevra di Marco, Antonio Aiazzi (Litfiba) Fabio Galavotti (Moda), Francesco Magnelli (CSI e CCCP). Elegante e poetica canzone d'autore che va a braccetto con retaggi new wave, echi di Bowie e l'influenza della scrittura di Nick Cave. Come sempre il livello è altissimo.
Ma c'è tanto altro, compresi arrangiamenti superbi, curatissimi, canzoni stupende, gusto per la sperimentazione e per il "saper osare".
PIAGGIO SOUL COMBINATION & LAKEETRA KNOWLES - Soultimate
Ancora un gioiello di soul, latin, boogaloo, northern soul in arrivo dalla band toscanca che padroneggia la materia con una capacità unica. Soprattutto nella scelta dei suoni e nella capacità di riprodurre alla perfezione quelle atmosfere. Le canzoni sono di livello eccelso, il groove abbonda, album superlativo.
RADIO DAYS - Rave on!
I Radio Days ad esempio si stanno felicemente avviando verso i 20 anni di attività con parecchi album e un'infinità di 45 giri, collaborazioni, partecipazioni alle spalle. Suonano un perfetto power pop, in esaltante equilibrio tra il punk rock arrembante dei Ramones, il pulsante beat del primo Elvis Costello e quella galassia di gruppi che hanno sempre mischiato il beat degli anni 60 con un sound più aggressivo ed elettrico, dai Knack ai Rubinoos, Paul Collins Beat, Weezer, Jam. Nel nuovo lavoro abbracciano al meglio tutto il loro mondo artistico, condensandolo in dieci brani da, rigorosamente, tre minuti al massimo. I brani sono curatissimi, dalle melodie beatlesiane ai suoni vintage ma che sanno essere modernissimi e irresistibili. In un mondo più giusto sarebberro in testa alle classifiche.
GIACOMO SFERLAZZO - Marinmenzu
Non é un album facile, anzi...per fortuna! Di musica "leggerissima" ne abbiamo a sufficienza (e anche abbastanza!).
Giacomo Sferlazzo é un militante politico (fieramente comunista), agitatore culturale e artista di Lampedusa. "Marinmenzu" é un album in cui entrano folk, suoni mediterranei (soprattutto quando sentiamo le voci dei migranti prigioniei in Libia in "Give me the oil and take the slaves", anche questi sono purtroppo suoni del Mediterraneo), la tradizione dello spoken word militante e tanto altro. E' un lavoro intenso, crudo e potente.
SLWJM - Mega
Meraviglioso addentrarsi nel magico mondo del quartetto astigiano. Dove, con una perizia rara, ci portano nei meandri di una moderna rielaborazione di varie componenti della black music (da Prince - vedi "Purple in the sky" - a hip hop, elettrofunk, nu jazz, nu soul), non disdegnando cavalcate di gusto prog e vicine ai King Crimson di "Discipline" o al math rock dei Battles ("Story of my life"). Tanto groove e una capacità di maneggiare una materia così difficile insidiosa. Originali e futuristi!
JOE PERRINO - Canzoni di malavita vol. 3 – PerGraziaNonRicevuta
Joe Perrino ha una carriera così lunga (da Joe Perrino and the Mellowtones, recentemente tornati con un nuovo 45 gri agli Elefante Bianco, Rolling Gangster, Grog, e mille altre esperienze artistiche in ambito cinematografico e teatrale) e interessante che ci vorrebbe un libro per analizzarla nei dettagli.
Un personaggio che ha vissuto (pericolosamente) per la musica e con la musica, regalandoci momenti di grande spessore.
Come questo progetto, che giunge al terzo capitolo in cui raccoglie racconti dal carcere, veri, disperatamente sinceri, drammatici, struggenti, violenti, mettendoli in musica tra folk, rock, blues, un'attitudine punk.
Brani arrangiati splendidamente, testi sofferti e terribilmente efficaci.
A/LPACA - Make it better
Sorprendente esordio per la band mantovana che mette insieme il pulsare kraut dei primi Neu! con le nuove istanze neopsichedeliche prog dei favolosi King Gizzard and the Wizard Lizard, la rabbia iconoclasta e disperata dei Suicide e un'attitudine elettro punk (Screamers, Flipper, Tubeaway Army, Krisma, Devo). Spaccano
NICOLA CONTE / GIANLUCA PETRELLA - People need people
Nicola Conte infila un altro gioiello nella sua preziosa collana dischi sempre ad altissimo livello. In "People need people" ritrova Gianluca Petrella con cui compone e scambia suoni, suggestioni, ritmi, samples.
Ne esce un grande lavoro in cui afro, jazz, lounge, disco, modern grooves, spiritual jazz, nu soul si intrecciano in continuazione creando un sound futurista, modernissimo, avvolgente e travolgente. A collaborare un lungo stuolo di ospiti da ogni angolo del mondo in un disco che rappresenta in musica il concetto di multietnicità che permea il nostro nuovo mondo.
IL RESTO
G.U.N. Inc - Grim Up North Inc.
Poderoso e spettacolare esordio di una super band che raccoglie nomi noti della scena italiana (da Hormonauts a Upset Noise), alle prese con un'originalissima miscela di punk e hardcore (tra TSOL e il meglio della scena californiana degli 80). Violentissimi, esecuzioni impeccabili, uno degli album dell'anno nell'ambito.
SMALL JACKETS – Just like this!
Spacca come sempre la band romagnola, che se ne esce con un album d torrido rock blues, rock ‘n’ roll, i 70’s nell’anima, un groove funk soul e un favoloso tiro che li ha sempre contraddistinti. I nove brani sono sempre di altissimo livello e rendono l’album pulsante e arrembante.
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO - Trivial visions
Un viaggio psichedelico hard rock stoner con un forte connotato prog ma anche frequenti tinte shoegaze. Innovativi, originali, personalissimi, unici nel paorama italiano ma non solo.
BARMUDAS - Everyday is saturday night
La band fiorentina, attiva da quattro anni, approda al primo album, un grande concept di otto brani che si riallaccia alla tradizione glam rock dei Settanta, tra Sweet Slade, pub rock, puro e semplice rock 'n' roll.
Il tutto eseguito con grande energia, competenza e capacità compositiva di primo livello. Imperdibile per gli amanti di un sound riportato in auge dalle nostre arti dai Giuda.
WENDY?! - In the temple of feedback
Sempre una garanzia la band romana. Dieci canzoni immediate dall'attitudine punk ma che spaziano tra hard, glam, echi Doorsiani, sguardi alla scena australiana degli anni 80 (dalle parti dei Lime Spiders). Suonati e prodotti benissimo, gran tiro, canzoni di eccellente qualità compositiva. Un grande album!
CASINO ROYALE - Polaris
Mai banali, sempre imprevedibili, costantemente un passo avanti, tornano i Casino Royale con un album complesso, variegato, cupo, da cui emerge l'atmosfera plumbea e incerta del periodo che stiamo vivendo. Gli otto brani hanno un frequente groove drum 'n' bass ma che attinge dalle nuove direzioni che ha preso la black music, in cui si mischiano hip hop, elettronica, basi e melodie nu-soul. Sorprende l'atmosfera sinfonica cinematografica di "Contro me stesso al mio fianco" mentre ritroviamo i Casino più tradizionali in "Ho combattuto" e in "Fermi alla velocità della luce". Ma tutto l'album é denso di stimoli, idee, freschezza.
ELLI DE MON - Countin' the blues
Elli De Mon é una delle più apprezzate blues women italiane e non solo. Ha recentemente pubblicato un bellissimo libro/saggio, "Countin' the blues" sulle donne blues degli anni 20 che aprirono le porte a un nuovo modo di suonare ma, soprattutto, di essere donne (e nere), negli States razzisti e maschilisti dei tempi.
Il nuovo album é l'ideale colonna sonora di quel libro, in cui riprende brani delle eroine di cui ha scritto: Ma Rainey, Bessie Smith, Alberta Hunter, Lottie Kimbrough, Memphis Minnie etc. Puro blues, crudo, profondo, riproposto in chiave attuale, reso moderno da nuovi arrangiamenti e da una verve punk. Album di altissimo livello.
LES FLANEURS – A long season
Esaltante nuovo progetto per il produttore e compositore Alessandro Marchetti (parallelamente impegnato con Il Disordine delle Cose) che ha raccolto intorno a sé una serie di collaboratori/collaboratrici da varie nazioni e continenti. Un tessuto elettronico che assorbe elementi ambient, new wave, trip hop e dream pop (con un passo che a tratti sembra in grado di mettere insieme Charlotte Gainsbourg, Cocteau Twins e Everything But The Girl). Canzoni di ampio respiro, avvolgenti, piene di “soul”, arrangiamenti e suoni di gran calsse. Album di altissimo livello.
GANG - Ritorno al fuoco
I fratelli Severini sono un'istituzione della musica italiana, poeti militanti, mai arresi, sempre pronti all'ennesimo assalto al cielo. RITORNO AL FUOCO é ancora realizzato con il crowdfunding, grazie a migliaia di amici. Dieci brani autografi e una cover di una delle più belle canzoni italiane di sempre, A Pà di De Gregori, dedicata a Pasolini. La musica è lirica e possente (produce ancora Jono Manson), tra canzone d'autore, rock dalle tinte soul, struggenti ballate, combat folk. Sempre grandi!
AMERIGO VERARDI - Un sogno di Malia
Uno degli autori più importanti nella scena alt italiana, dagli Allison Run ai Lula alle esperienze soliste. Una scrittura unica, articolata, profondamente psichedelica e visionaria. In questo lungo concept Syd Barrett é sempre dietro l'angolo ma ci sono anche Flaming Lips, il folk inglese di fine 60, "Pet sounds", sperimentazioni, sonorità penetranti e avvolgenti. Un'ora e un quarto di fluttuazione lisergica, un gioiello lirico di rara fattura. Come sempre.
IOSONOUNCANE - Ira
Album importante e coraggioso quello dell'artista sardo, travolto da un hype unanime che inneggia al capolavoro. Le due ore di musica ci portano tra tribalismo, elettronica, jazz, sperimentazione, Swans, Motorpsycho, psichedelia, kraut, Robert Wyatt e tanto altro. Inclusa una buona dose di autoindulgenza. Un lavoro innovativo e avanguardistico, che guarda lontano e fuori dagli angusti e decadenti confini, spartiacque nell'ambito dell'indie nostrano, ormai ripiegato da tempo su se stesso.
BACHI DA PIETRA - Reset
Al settimo album, la rocciosa band, tra le più originali e rappresentative attualmente in circolazione in Italia, stempera il consueto aggressivo e abrasivo sound. In realtà solo in apparenza. L'approccio e l'attitudine rimangono ostici e i dieci brani concedono raramente scampo, collocandosi tra Jon Spencer Blues Explosion e Queens of the Stone Age e un costante sguardo accigliato verso una realtà cupa e spietata di cui "Reset" può essere un'ideale colonna sonora. Uno dei vertici delle proposte discografiche del nuovo anno.
SAVANA FUNK - Tindouf
Travolgente nuovo album per la band bolognese che assembla ampie dosi di funk, forti tinte afro, latin sound (il primo Santana), groove cinematici, jazz, il tutto shakerato con una visione psichedelica. I titoli richiamano direttamente i temi di multiculturalismo e immigrazione, a cui la band é particolarmente attenta. Eccellente.
AMORE PSICHE - Scoprire
Il trio milanese scrive un eccellente album, in cui vanno a braccetto dream pop, un approccio molto psichedelico, tinte folk, e composizioni talvolta vicine alle ballate della prima Cristina Donà. Qualità artistica a livelli molto alti e una personalità che spicca immediatamente e si fa largo nella marea di nuove uscite, uscendone alla grande, grazie a tanta originalità, freschezza, convinzione. Bravissimi.
MARIANNA D'AMA - Where Will You Go, Nina?
Nuovo approdo per la cantautrice abruzzese con un ep denso e intenso, in cui si accoppiano sensualmente influenze blues, folk, decadenti, abrasive, suadenti, sorta di connubio tra Portishead, Pj Harvey, Nick Cave, Billie Holiday, Anna Calvi.
L'incedere è dolente e solenne ma nasconde una rabbia di fondo che emerge dalle chitarre crude e scabre e una voce immediatamente riconoscibile.
GIANCARLO FRIGIERI – Sant’Elena
Il cantautore emiliano ha una lunga carriera all’attivo, tanto che firma ora l’undicesimo album, ancora una volta caratterizzato da una scrittura di primissima qualità. Frutto di un’ampissima gamma di ascolti e frequentazioni musicali che ci fa trovare nei brani tracce di blues, country, Francesco Guccini (spesso), Billy Bragg, Neil Young, l’anima di certe composizioni dell’Equipe 84 o caustiche canzoni di pesante estrazione “popolare”(“Cagiva”). Il tutto in una minimale versione chitarra acustica e voce. Davvero bello, triste, divertente, ironico, nostalgico, rabbioso.
DUNCAN TUCANO - Dynamic tamburo
Evoluzione del progetto di lunga data Vietnow, tribute band ai Rage Against the Machine, il primo ep di Duncan Tucano è l'esordio solista di Daniele Catalucci, bassista dei Virginiana Miller, aiutato da una lunga serie di collaboratori. Il risultato è eccellente, tra intensi funk di matrice "black" che spaziano da torridi riferimenti a Funkadelic e Peppers a eccellenti brani soul. Di grande pregio gli arrangiamenti e livello compositivo di altissimo livello.
VIEWS – Homo dust and bust
Ritornano dagli anni 80 i grandissimi Views, guidato dalla sapiente chitarra, voce e firma di Giovanni Ferrario (alle spalle esperienze con PJ Harvey, Morgan e tanto altro). E i sette brani confermano la qualità del loro classico psych rock che attinge da Dream Syndicate, Lou Reed, Modern Lovers, Television, Velvet Underground. Sound chitarristico scarno e ruvido, voce perfetta per il mood, grandi canzoni.
JAMES SENESE – James is back
Uno dei pochi veri soul men italiani, James Senese ha attraversato la storia della musica nostrana, dagli anni 60 ad oggi. Quasi mai ai vertici delle classifiche ma sempre protagonista della qualità, da Napoli Centrale alla carriera solista e mille collaborazioni. Il nuovo album é un riuscitissimo concentrato di funk, soul, musica mediterranea, tradizione popolare napoletana, pop colto, black music, jazz. Testi profondi, intensi, poetici, spesso a sfondo sociale. Un grande lavoro, semplicemente.
AFRO SOUL PROPHECY – Heat in the city
Il progetto di Luciano Cantone, produttore e fondatore della mitica Schema Records, regala un pregevole album con le composizioni di Alex Puddu e la collaborazione di elementi provenienti da ogni angolo del globo: Abdissa “Mamba” Assefa (Ethiopia, drums and percussion), Antti Lötjönen (Finland, double bass), Georgios Kontrafouris (Greece, Wurlitzer and Hammond), Timo Lassy (Finland, saxophone), Gendrickson “Pucci” Mena (Cuba, trumpet), Massimo Martellotta (Italy, guitar) and Morten Grønvad (Denmark, vibraphone). Funk soul che pesca dal groove 70 di Curtis Mayfield, Blaxploitation, funk, tinte afrojazz, e il classico gusto da colonna sonora dei film dei 70.
ALICE TAMBOURINE LOVER Forse non sei tu / Vorrei incontrarti
Il talentuoso duo bolognese regala un nuovo gioiello, sotto forma di un pregevole 45 giri, in cui convergono le loro classiche influenze blues, folk e una vena psichedelica avvolgente e sinuosa. Per la prima volta abbracciano la lingua italiana con un brano di Vittorio Carniglia e un lato B sontuoso con la rilettura dell'Alan Sorrenti ancora prog, con la splendida "Vorrei incontrarti" da "Aria" del 1972. Riuscitissimo.
LE CAROGNE – Le carogne
Torna la band ligure con uno splendido 45 giri che in due brani riassume un mondo. “Rattlesnake” é un tiratissimo rock ‘n’ roll/rhythm and blues che arriva abbondantemente in spazi punk e perfino in odore dei Meteors e Gravedigger V. Rhythm and soul con generose pennellate garage (Fuzztones meet Lyres) nel lato B con la bellissima “Two steps back”.
anonimo delle 12:42
RispondiEliminasto ascoltando adesso A/lpaca , fichi!! mi compro il vinile vah