Una veloce carrellata su alcune recenti uscite in ambito soul e affini.
VV.AA. - Brighter days ahead
Ventidue nuovi nomi della scena new soul e funk di gusto retro/vintage raccolto dalla prestigiosa Colemine Records. Il Delvon Lamarr Organ Trio trasforma "Inner city blues" in un brano alla Booker T, i Wingston Brothers ci propongono un crudissimo deep funk, mentre band collaudate comne Dojo Cuts, Monophonics o Ben Pirani confermano la loro statura. I Soul Chance e JR and the Volcanos vanno di soul reggae, M Ross Perkins ci porta a cavallo tra i 50 e i 60, GA 20 riprende "I ain't got you" di Clarence Carter, più conosciuta nella verrsione degli Yardbirds. Ma ci sono anche mellow soul, northern, latin e tanto altro. Compilation godibilissima.
MENAHAN STREET BAND - The Exciting Sounds of Menahan Street Band
Torna dopo lunga assenza la band New Yorkese con il classico funk strumentale dal gusto cinematografico. Sempre una grandissima classe e brani gustosissimi.
THEE SACRED SOULS - Will I see you again? / It's our love
Da San Diego, tre singoli all'attivo, di cui questo é il più recente e anticipa il primo album per la Daptone Records. Marvin Gaye meet Smokey Robinson, mellow soul dei migliori nella nuova traccia alla Durand Jones e Aaron Frazer.
BOBBY OROZA - I got love / Loving body
Musica da serenate, dolcissima, svenevole ma con quel fantastico 60's grovve delle migliori ballate rhythm and blues alla Otis, Percy Sledge e compagni.
LAROSE JACKSON - How Did I Get Here? / How Did I Get Here? (Instrumental)
Un mid tempo rhythm and funk debutta su singolo, dopo il duetto con Charles Bradley in "Luv Jones". Grande voce e brano super cool.
domenica, febbraio 28, 2021
sabato, febbraio 27, 2021
Il Manifesto e Classic Rock
Sono molto contento e orgoglioso dell'articolo che firmo oggi per IL MANIFESTO.
Un'INCHIESTA, attraverso le impressioni di alcuni operatori della musica italiana, da nord a sud, per capire come e quando si potrà ripartire, dopo il disastro Covid, con concerti, serate, locali.
I pareri sono discordi, c'é un cauto ottimismo ma anche tanto (ovvio) scoramento.
Mi hanno risposto il giornalista e fondatore del "Bloom" Massimo Pirotta, l'organizzatore Enrico Croci, i musicisti Ferruccio Quercetti dei Cut, Lorenzo Moretti dei Giuda, Pier Adduce dei Guignol, Umberto Palazzo. musicista, DJ, persona "informata sui fatti" Massimiliano Larocca, musicista e gestore del "Progresso" di Firenze, Giuseppe Miceli della Solid Bond, Andrea Biso Bissoli della Corner Soul, Carmine Caletti di "Arcipelago Cremona", Riccardo Bernini del "Ligera" di Milano, Mass Guidone, storico operatore di Napoli, Davide Patania del Retronouveau di Messina, Sasà Costantino del "Cantiere" di Monterotondo e della Cooperativa Folias, Franca Milia dell'Associazione Casa Natale Antonio Gramsci di Oristano.
CLASSIC ROCK compie CENTO numeri.
Uno dei più importanti traguardi della mia vita artistico/musicale é avere l'opportunità di collaborare con questa rivista.
Per l'occasione abbiamo scelto i "100 ALBUM ROCK della NOSTRA VITA" e li abbiamo recensiti.
A me sono toccati titoli a cui sono affezionatissimo e che vorrei assolutamente sulla mia isola deserta : "Abbey Road" (Beatles), "Quadrophenia" (Who), "Sound affects" (Jam) e "Warehouse" (Husker Du).
Ma recensisco anche gli album dei Melvins, TV Priest, "Love you-Tribute to Syd Barrett", Lucy Spraggan, Be Bop Deluxe, "The Mod Revival" di Eddie Piller, Alberto Milani e i libri "Inglan is a bitch" di Mara Surace, edito da Agenzia X Edizioni e "Soul to soul" di Albert Castels.
Poi c'è un sacco di bella roba: King Crimson, Strawbs, Beach Boys, GazNevada etc.
venerdì, febbraio 26, 2021
Il meglio del mese. Febbraio 2021
Dopo due mesi si affacciano i primi ottimi album del 2021: Sleaford Mods, Django Django, Aaron Frazer, Arlo Parks, Shame.
In Italia: Gang, SLWJM, Joe Perrino, Amerigo Verardi, Les Flaneurs
DJANGO DJANGO - Glowing in the dark
Il quarto album della band londinese é semplicemente bello, solare, avvolgente, rilassante. Sanno mischiare armonie vocali 60's con movenze psichedeliche, indie pop, sonorità elettroniche, dream pop, qualche pennellata latina, ospitano Charlotte Gainsbourg. Tredici brani di "musica totale" in cui mettono in perfetto equilibrio il tutto. Affascinanti, intriganti, efficaci, creativi.
ARLO PARKS - Collapsed in sunbeams
Esordio vellutato, malinconico, groovy, sinuoso, a base di un soft soul, tinto di jazz, piccole dosi di funk e tanto gusto Pop.
Album ammaliante di un'eleganza di rara raffinatezza.
CELESTE - Not your muse
Soffice modern pop soul, voce cristallina, arrangiamenti di alta classe per un album di grande gusto, sorta di equilibrato (e studiato) connubio tra Adele e Amy Winehouse.
MUSH - Lines redacted
La band inglese scartavetra tra i Blur più abrasivi, Gang of Four, Wire, post punk, i primi XTC, con linee di chitarra scheletriche e dissonanze varie. Ostici ma affascinanti e personali.
SLWJM - Mega
Meraviglioso addentrarsi nel magico mondo del quartetto astigiano. Dove, con una perizia rara, ci portano nei meandri di una moderna rielaborazione di varie componenti della black music (da Prince - vedi "Purple in the sky" - a hip hop, elettrofunk, nu jazz, nu soul), non disdegnando cavalcate di gusto prog e vicine ai King Crimson di "Discipline" o al math rock dei Battles ("Story of my life"). Tanto groove e una capacità di maneggiare una materia così difficile insidiosa. Originali e futuristi!
JOE PERRINO - Canzoni di malavita vol. 3 – PerGraziaNonRicevuta
Joe Perrino ha una carriera così lunga (da Joe Perrino and the Mellowtones, recentemente tornati con un nuovo 45 gri agli Elefante Bianco, Rolling Gangster, Grog, e mille altre esperienze artistiche in ambito cinematografico e teatrale) e interessante che ci vorrebbe un libro per analizzarla nei dettagli.
Un personaggio che ha vissuto (pericolosamente) per la musica e con la musica, regalandoci momenti di grande spessore.
Come questo progetto, che giunge al terzo capitolo in cui raccoglie racconti dal carcere, veri, disperatamente sinceri, drammatici, struggenti, violenti, mettendoli in musica tra folk, rock, blues, un'attitudine punk.
Brani arrangiati splendidamente, testi sofferti e terribilmente efficaci.
AMERIGO VERARDI . Un sogno di Malia
Uno degli autori più importanti nella scena alt italiana, dagli Allison Run ai Lula alle esperienze soliste. Una scrittura unica, articolata, profondamente psichedelica e visionaria. In questo lungo concept Syd Barrett é sempre dietro l'angolo ma ci sono anche Flaming Lips, il folk inglese di fine 60, "Pet sounds", sperimentazioni, sonorità penetranti e avvolgenti. Un'ora e un quarto di fluttuazione lisergica, un gioiello lirico di rara fattura. Come sempre.
DELVON LAMARR ORGAN TRIO - I told you so
Dal Nevada, attivi dal 2015, due album alle spalle, super jazz funk Hammond groove tra Jimmy Smith, Meters, Booker T, Jimmy McGriff.
Super groovy.
MOONBREW / PAOLO APOLLO NEGRI – The LEM Tales Chapter One
Primo lavoro frutto della collaborazione tra il beat-maker e bassista Moonbrew e l’organista e tastierista Paolo Apollo Negri. Quattro brani che prendono principale ispirazione dal groove del funk anni 70, sviluppandosi in direzioni moderne e attuali, con un’anima cinematico/cinematografica, umori jazz, elettronica vintage. Groovy!!
OUTTA PLACE - Prehistoric Recordings
Rivive il demo tape del 1983 da cui furono tratti i brani per l'esordio di una delle band garage più travolgenti di sempre.Punk e rock 'n' roll crudo all'ennesima potenza.
FOO FIGHTERS - Medicine at midnight
E' tutto perfetto, equilibrato, pensato e curato all'ossessione per piacere. Il rock FM, i cori 60's, i riff hard, i rimandi a Lenny Kravitz, le sferzate punkeggianti, la ballata di gusto Lennon, il pop. Corporate rock still sucks.
SICK ROSE - Shaking Street
Torna disponibile dopo trent’anni in vinile uno degli album più importanti della scena garage rock italiana. “Shaking street” segnò il passaggio dalle atmosfere 60’s degli esordi a un sound più robusto che guardava alla Detroit dei primi 70 (MC5 in particolare che vengono coverizzati nella title track). In aggiunta due inediti delle session di registrazione originali.
PIP CARTER - The End From The Beginning- Part One/Two
Claudio Luppi, con il nickname Pip Carter, affronta il monumentale impegno di un doppio album. Che regge bene la distanza, immerso in un mondo di visioni lisergico/psichedeliche tra il folk inglese di fine anni 60, i primi Pink Floyd e i lavori solisti di Syd Barrett, gli Small Faces di "Odgen's Nut gone flake", Kinks ("nothing really matter") e tracce beatlesiane. Avvolgente, intenso, ben fatto.
LES FLANEURS – A long season
Esaltante nuovo progetto per il produttore e compositore Alessandro Marchetti (parallelamente impegnato con Il Disordine delle Cose) che ha raccolto intorno a sé una serie di collaboratori/collaboratrici da varie nazioni e continenti. Un tessuto elettronico che assorbe elementi ambient, new wave, trip hop e dream pop (con un passo che a tratti sembra in grado di mettere insieme Charlotte Gainsbourg, Cocteau Twins e Everything But The Girl).
Canzoni di ampio respiro, avvolgenti, piene di “soul”, arrangiamenti e suoni di gran calsse. Album di altissimo livello.
ASCOLTATO ANCHE:
DEBORAH JORDAN (slow nu soul, discreto), NICK WALTERS AND THE PARADOX ENSEMBLE (jazz con infkuenze soul e fusion, buono), BLACK COUNTRY, NEW ROAD (claustrofobici, abrasivi, dissonanti. Noiosi), LOKKHI TERRA (latin soul, funk, buono), FRITZ (shoegaze, pop, punk. Anonimo), WILL DOWNING (soft soul molto molle).
LETTO
ALBERTO ZANINI - Funk investigators
Ho avuto il piacere e l'onore di scrivere la prefazione al primo libro di ALBERTO ZANINI<, grande boss della Cannonball Records.
Un libro che parla di passione, dedizione totale, amore per la musica.
Il SOUL nel nostro caso.
Parla dei suoi viaggi in USA alla ricerca di nastri oscuri, della sua attività discografica, dell'amore per una musica particolare, nato sui banchi della Scuola Mod.
Quando una "sottocultura" diventa CULTURA, diventa lavoro, diventa una ragione di vita.
A corredo una serie di bellissime fotografie che documentano le esaltanti avventura da FUNK INVESTIGATOR.
Per il momento il libro è disponibile in italiano in versione digitale ma in futuro potrebbe vedere la luce anche in cartaceo.
Il libro é reperibile in Pdf qui: https://cannonballrecords.cartloom.com/storefront/product/funk-investigators-di-alberto-zanini-con-la-pref-di-antonio-bacciocchi
EDMOND G.ADDEO / RICHARD M. GARVIN - Lead Belly. Il grande romanzo di un re del blues
Un appassionante e travolgente libro, scritto benissimo e da cui non riesci a staccarti.
La vita romanzata (già di per sé incredibile) del grande bluesman americano, due condanne nei peggiori penitenziari americani tra gli anni 10 e 30, tra sofferenze indicibili, a causa di un omicidio e uno tentato e due grazie ricevute in virtù del suo incredibile talento artistico.
Rissoso, acolista, costantemente impegolato tra donne di malaffare, figli illegittimi, una vita da fare impallidire qualsiasi rockstar.
Episodi incredibili tra successo commerciale (sempre dissipato velocemente) grazie ai grandi John e Alan Lomax che lo scoprono e lo portano alla notorietà non impedendo costanti cadute nel baratro della perdizione.
Non si tirerà mai fuori dai guai, verrà spesso circuito e sfruttato e morirà nel 1949, sei mesi prima che la sua "Goodnight, Irene" venisse ripresa dai Weavers e vendesse due milioni di copie (la moglie non riceverà mai un centesimo di diritti e finirà la vita in povertà).
Libro uscito nel 1971 e poi scomparso dalla circolazione e che finalmente trova una versione italiana.
Consigliatissimo. Tra i suoi brani diventati famosi "Black Betty" (ripresa dai Ram Jam) e "Where Did You Sleep Last Night" (riproposta dai Nirvana) ma il suo reprtorio é entrato in quello di Eric Clapton, CCR, Odetta, Elvis, Johnny Cash, Van Morrison, White Stripes, Tom Waits etc.
FRANCESCO KENTO CARLO - Barre. Rap, sogni e segreti in un carcere minorile
Kento é un rapper con all'attivo una decina di album e un migliaio di concerti.
Tra le sue attività ha intrapreso un corso di educatore (insegnando come fare rap) in un carcere minorile.
In questo libro struggente, stupendo, intensissimo (e scritto benissimo), racconta quell'esperienza, di fronte, e con, ragazzini costretti dietro le sbarre, spesso in condizioni di totale disagio, pulsioni autolesioniste, abusi "correttivi", bullismo, violenza.
Tra le parole più frequenti c'é, paradossalmente, in un ambiente così estremo e rude, il termine DELICATO.
Come l'equilibrio, i rapporti, l'aspetto psicologico, il linguaggio, la postura, il gesto.
Delicato anche il rapporto con le istituzioni, che possono dare o togliere permessi, punizioni, benefici, spesso/talvolta per un capriccio o volontà prevaricatrice.
DELICATO PERCHE' FRAGILE.
Un libro duro e allo stesso tempo terribilmente delicato, appunto.
Una realtà dimenticata, marginalizzata, come le carceri, costruite ormai fuori dalle città, entità extra civiche, mondi sepolti.
Il problema é che a sedici anni, senza cellulare, senza famiglia, senza ragazze, senza tante di quelle cose che hanno quasi tutti i loro coetanei, il tempo davvero non passa mai.
L'attesa porta alla noia, la noia porta al fastidio, il fastidio porta alla rabbia, la rabbia a creare problemi a sé e agli altri. All'autolesionismo, alla violenza.
Al libro abbina in contemporanea un mixtape registrato e masterizzato al Quadraro Basement, con le produzioni di Shiny D, Goedi, DJ Fuzzten, Gian Flores, Dj Dust, Giovane Werther e un feat. di Lord Madness.
Altrettanto intenso ed efficace e che prende spunto dalle giornate trascorse in carcere a insegnare ai suoi "ragazzacci".
Splendido.
Registrato e masterizzato allo storico Quadraro Basement, vede le produzioni di Shiny D, Goedi, DJ Fuzzten, Gian Flores, Dj Dust, Giovane Werther e un feat. di Lord Madness.
PAOLO MERENDA - Break. Confessionale Punk
Attivissimo nella scena punk e in quella editoriale, sempre all'insegna del DIY, Paolo Merenda pubblica una gustosissima raccolta di 50(+1) brevi racconti, fulminei e fulmina(n)ti, crudi, spesso molto, tanto, aspri e abrasivi.
Ma che sanno essere anche divertenti e colgono aspetti della vita della profonda provincia (in questo caso Alessandria).
Sullo sfondo ma spesso anche in primo piano le radici punk e hardcore.
A corredo un CD di un altro suo progetto, la One Snack Band, tra punk rock, country punk e ballate minimali.
Bello tutto.
PATH - Sono l'infame. Canzoni di strada
Il cantautore romano si dedica alla narrativa, attraverso dieci racconti (scritti bene, in modo diretto, efficace), spesso crudi, spietati, di scabro realismo.
Portandoci nei vicoli oscuri di una realtà che talvolta preferiamo non vedere o semplicemente non pensiamo possa esistere ("La profezia del Guaja", il migliore del lotto, é esemplificativo in tal senso).
GIACOMO SPOTTI - Ritratti di una maglia
Nel giugno del 1993 il PIACENZA sale per la prima volta in serie A.
Una conquista programmata con cura, passione, sudore e pure sangue.
Raggiunta con la caparbietà dei vinti che diventano Vincitori.
Finiremo di nuovo subito in B con la scandalosa vittoria della Reggiana a S.Siro contro i campioni del Milan.
Ma sapremo tornare subito in massima serie.
Dal 2003 sarà di nuovo B e poi il precipizio.
I protagonisti di quella stagione raccontano, tutti, la loro esperienza in divertenti e veloci interviste.
Gigi Cagni, Piovani, De Vitis, Polonia, Maccoppi, il DS Marchetti e tutti gli altri. Di come a calcio si imparava a giocare in STRADA e non nelle scuole e di come nelle domeniche in A questo gruppo di ragazzi si trovava davanti Platini, Zico, Maradona, Gullit, Scirea, Baggio etc.
Da lacrime.
NICOLO' RONDINELLI / ANDREA VECCHIO Con il pallone tra i piedi e la musica a cannone
Nella "boriosa Novara" si gioca a calcio come in ogni altra parte d'Italia fin da bambini in qualunque luogo, con "ogni mezzo necessario".
E si va allo stadio, partendo dalle partite di infima serie per arrivare all'incredibile cavalcata in serie A in cui si batte perfino l'Inter campione (due volte di fila).
I racconti di questo libro si sviluppano in questo humus fertile di immaginari, speranze, visioni, dura realtà.
Colonna sonora il punk/hardcore dei 90. Nessuna retorica o nostalgia, solo il quotidiano.
COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Ogni venerdì un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
IN CANTIERE
A metà aprile il secondo volume edito da COMETA ROSSA EDIZIONI (http://tonyface.blogspot.com/2020/12/cometa-rossa-edizioni.html).
In autunno altre due uscite letterarie.
Intanto con i Not Moving LTD si preparano nuovi brani per chissà quando.
Sarà ristampato a breve in vinile "Live in the 80's" dei NOT MOVING.
giovedì, febbraio 25, 2021
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui: http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back
SPECIALE TOM JONES.
ALONG CAME JONES (1965)
Un esordio super cool con brani in bilico tra rhythm and blues, stile crooner, rock 'n' roll, jazz soul, grandi orchestrazioni e una voce piena e ruvida.
Dietro al mixer il 20enne Bill Price, quello che curerà l'album dei Sex Pistols e poi Clash, Jesus and Mary Chain, Guns n Roses.
TOM (1970)
Grande album di imperioso soul/rhythm and blues lungo i sei brani della facciata A con cover stupende di "Venus" degli Shocking Blue, "Can't turn you loose" di Otis Redding, "Proud Mary" dei CCR.
La B side é dedicata a brani melodici e romantici ma regge ugualmente bene.
RELOAD (1999)
Dopo anni di relativo declino, alla fine del secolo torna con un album superlativo in cui riprende alcuni classici della musica rock, affiancato da una lunga serie di ospiti, dai Pretenders (con cui esegue un'ottima "Lust for life" di Iggy) ai Cardigans, Van Morrison, James Taylor Quartet, il nostro Zucchero, SImply Red, Portished.
Ma soprattutto c'è "Sex bomb" destinata a diventare un classico assoluto.
"Reload" vende 4 milioni di copie e arriva in testa ovunque.
Il lavoro é più che godibile, divertente, energico, curatissimo.
Tom si cimenta con nuove sonorità e nomi lontani dal suo abituale mondo.
E funziona.
PRAISE AND BLAME (2010)
Un album crudo, tra gospel, blues, spiritual e rock 'n' roll.
Brani di Dylan, Sister Rosetta Tharpe, John Lee Hooker e traditional, arrangiamenti essenziali e minimali, Booker T all'Hammond, Ethan Thomas Robert Johns, polistrumentista (figlio del grande Glyn Johns), che provvede a buona parte del resto.
Grande lavoro che trasuda soul e passione.
mercoledì, febbraio 24, 2021
Edmond G.Addeo / Richard M.Garvin - Lead Belly. Il grande romanzo di un re del blues
No Lead Belly, no Lonnie Donegan. Perciò, senza Lead Belly non ci sarebbero stati i Beatles
(George Harrison)
Un appassionante e travolgente libro, scritto benissimo e da cui non riesci a staccarti.
La vita romanzata (già di per sé incredibile) del grande bluesman americano, due condanne nei peggiori penitenziari americani tra gli anni 10 e 30, tra sofferenze indicibili, a causa di un omicidio e uno tentato e due grazie ricevute in virtù del suo incredibile talento artistico.
Rissoso, acolista, costantemente impegolato tra donne di malaffare, figli illegittimi, una vita da fare impallidire qualsiasi rockstar.
Episodi incredibili tra successo commerciale (sempre dissipato velocemente) grazie ai grandi John e Alan Lomax che lo scoprono e lo portano alla notorietà non impedendo costanti cadute nel baratro della perdizione.
Non si tirerà mai fuori dai guai, verrà spesso circuito e sfruttato e morirà nel 1949, sei mesi prima che la sua "Goodnight, Irene" venisse ripresa dai Weavers e vendesse due milioni di copie (la moglie non riceverà mai un centesimo di diritti e finirà la vita in povertà).
Libro uscito nel 1971 e poi scomparso dalla circolazione e che finalmente trova una versione italiana.
Consigliatissimo.
Tra i suoi brani diventati famosi "Black Betty" (ripresa dai Ram Jam) e "Where Did You Sleep Last Night" (riproposta dai Nirvana) ma il suo reprtorio é entrato in quello di Eric Clapton, CCR, Odetta, Elvis, Johnny Cash, Van Morrison, White Stripes, Tom Waits etc.
Edmond G.Addeo / Richard M.Garvin v Lead Belly. Il grande romanzo di un re del blues
Shake Edizioni
euro 17
martedì, febbraio 23, 2021
Long Tall Shorty
La prematura scomparsa del leader TONY PERFECT é l'occasione per un tributo ad una delle prime mod band della seconda ondata di fine 70, i LONG TALL SHORTY.
Nascono nel 1978 dall'evoluzione di Ben E Dorm & The Tourists e The Indicators.
Registrano alcuni demo con la consulenza di Jimmy Pursey degli Sham 69 che li convince a cambiare nome, ispirandosi a un brano rhythm and blues coverizzato dai Kinks.
Pubblicano il singolo "By Your Love" / "1970's Boy" nel 1979.
Inizia un breve e convulso periodo di concerti, alcuni dei quali finiti in rissa (che li portò ad essere bannati dal "Marquee"), cambi di formazione, scioglimenti, reunion.
Tony Perfect si unisce agli Angelic Upstarts ma si alterna a varie altre incarnazioni della band.
Escono due 45 giri, "Win Or Lose" nel 1981 e "On The Streets Again" nel 1984.
Derwent Iaconelli e Steve Moran formano i Rage con Jeff Shadbolt dei Purple Hearts e Buddy Ascott dei Chords mentre si susseguono compilation, apparizoni in raccolte e una nuova reunion che porterà ad una serie di album e singoli sempre caratterizzati da un sound duro e diretto, perfetto mix di punk rock, mod sound, rhythm and blues.
Tony Perfect ha suonato anche con gli IF, formati con Tim V degli Sham 69 e l'ex Jam Rick Buckler.
"By Your Love" / "1970's Boy" (Single) WEA, 1979
"Win Or Lose" (Single) Ramkup, 1981
"On The Streets Again" (Single) Diamond Records 1984
1970's Boy (Album) Captain Mod 1997
"Shine On Me" (Single) Acid Jazz 2001
A Bird in the Hand (Album) Acid Jazz, 2002
Completely Perfect (Album) Detour, 2002
No Good Women (Album) Biff Bang Pow, 2005
The Sounds Of Giffer City (Album) Time For Action Records 2009
Police Oppression (Download Single) May 2010
Kick Out The Shams (Album) – Time For Action Records, June 2010
Lotsappopaz (Album 2018)
Take it easy EP 2020
lunedì, febbraio 22, 2021
Harry Hammond
HARRY HAMMOND é stato il primo grande fotografo del rock 'n' roll in Inghilterra, colui che ne comprese l'importanza e immortalò alcuni dei suoi principali esponenti in tour nel suo paese.
Immortalò per New Musical Express Bill Haley, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Eddie Cochran, Gene Vincent ma anche i primi Beatles e Stones e sue sono le uniche foto del tour inglese di Billie Holiday.
Le sue 9.000 foto sono entrate a far parte, dopo la sua scomparsa, nel 2009, del V&A, " the world's leading museum of art, design and performance":
https://www.vam.ac.uk/
domenica, febbraio 21, 2021
Radio Onda d'Urto e Cult+
Stasera dalle 21 alle 22 a RADIO ONDA d'URTO intervista al sottoscritto su MOD GENERATIONS, sottoculture etc.
Brescia 99.6Mhz
Milano 98.0Mhz
Live: http://www.radiondadurto.org/ascoltaci
Mobile: TuneIn (Radio Onda D'Urto)
Sito: http://mysterytour.radiondadurto.org/
Mystery Tour è una trasmissione settimanale di Mickey E. Vil che va in onda ogni domenica (alle ore 21) sulle frequenze di Radio Onda D’Urto
https://m.facebook.com/events/479127913254116
Segnalo due clip a cura di STEFANO RONCO e FRANCA VELENO per la Televisione Svizzera, la RSI, nel canale CULT+.
Quello dedicato al MOD:
https://www.facebook.com/RSIcultplus/posts/3779450098764490
Quello dedicato al PUNK:
https://www.facebook.com/RSIcultplus/posts/3797369063639260
Nel fattempo Punkadeka ha recensito il mio libro "PUNK. Born to lose" qui:
https://www.punkadeka.it/antonio-bacciocchi-punk-born-to-lose/ e "Sandinista" qui:
https://www.punkadeka.it/antonio-bacciocchi-sandinista/, grazie a Matteo Paganelli.
sabato, febbraio 20, 2021
Alberto Zanini - Funk investigators
Ho avuto il piacere e l'onore di scrivere la prefazione al primo libro di ALBERTO ZANINI, grande boss della Cannonball Records.
Un libro che parla di passione, dedizione totale, amore per la musica.
Il SOUL nel nostro caso.
Parla dei suoi viaggi in USA alla ricerca di nastri oscuri, della sua attività discografica, dell'amore per una musica particolare, nato sui banchi della Scuola Mod.
Quando una "sottocultura" diventa CULTURA, diventa lavoro, diventa una ragione di vita.
A corredo una serie di bellissime fotografie che documentano le esaltanti avventura da FUNK INVESTIGATOR.
Avevamo già parlato di Alberto in un'intervista qui: http://tonyface.blogspot.com/2017/11/cannonball-records-intervista-alberto.html
Per il momento il libro è disponibile in italiano in versione digitale ma in futuro potrebbe vedere la luce anche in cartaceo.
Il libro é reperibile in Pdf qui: https://cannonballrecords.cartloom.com/storefront/product/funk-investigators-di-alberto-zanini-con-la-pref-di-antonio-bacciocchi
Vi riporto la prefazione che ho scritto e che vi introduce ai contenuti:
Il jazzista e poi fondatore dell'omonimo celebre club londinese, Ronnie Scott, alla fine degli anni 40 si arruolò sulla nave Queen Mary che faceva la spola tra Inghilterra e New York, per poter vedere dal vivo i suoi idoli, Charlie Parker, John Coltrane, Miles Davis, acquistarne e portarne in patria i preziosi vinili, difficilmente reperibili in Europa.
Fu così tra i protagonisti della diffusione del Be Bop in Inghilterra, la musica che fece da collante per la prima generazione di Mods, tra metà e fine degli anni 50.
Poco più di vent'anni dopo, nei primi anni settanta, diversi DJ inglesi incominciarono faticosi pellegrinaggi negli States, alla ricerca spasmodica di rarità discografiche da riportare in patria. Talvolta bussando letteralmente alla porta, in qualche sperduto paesino, dove abitava il cantante che aveva inciso un particolare 45 giri ormai introvabile e perso nella nebbia della storia discografica, nella speranza che ne conservasse ancora qualche copia.
La passione per la musica, per l'arte, quella “faccenda” che, banalmente, ti brucia il cuore, l'anima, la vita e della quale non puoi fare a meno, droga sublime a cui ti abbandoni volentieri, ti porta a fare cose che nessuno potrà mai comprendere se non é un tuo sodale.
Personalmente lo comprendo benissimo.
E di conseguenza sono rimasto affascinato e travolto dalle righe di questo prezioso libro di Alberto, che ripercorre, neanche troppo metaforicamente, anzi proprio praticamente, i tragitti dei pionieri citati all'inizio.
Alberto viaggia tra Italia e Stati Uniti, alla ricerca di quelle tracce originali sconosciute e mai pubblicate prima che la sua passione, artigianale, antiquaria e paradossalmente allo stesso tempo modernista e futurista, utilizza per dare loro nuova vita sonora, artistica e discografica.
Una passione che diventa lavoro, alla faccia di una standardizzazione consumistica e massificante.
Oltre al racconto di una rinascita professionale in circostanze difficili, questo libro contiene tutto ciò che si può chiedere a una moderna avventura sulla strada tra presente e passato remoto.
Vi si leggono parole come “Funk”, “Motown”, “Philly”, oppure nomi come Lonnie Liston Smith, Gil Scott Heron, Drifters.
Si incontrano artisti sconosciuti, personaggi meravigliosi, ordinari e unici allo stesso tempo, e strumenti fuori dalla nostra epoca come Revox, bobine magnetiche, “soundburger” e microfoni a nastro.
Sì, c’è la musica, ma ci sono anche arte, storia, periferie di metropoli e sentimenti, in un gustoso cocktail dal quale risulta impossibile staccarsi.
Chi conosce questo mondo proverà una lunga serie di brividi.
Chi ne é a digiuno si tuffi in questo libro e nei dischi della Cannonball Records.
Le pagine che seguono sono come un viaggio con una fotocamera Go Pro (con fotografie che rendono ancora meglio l’idea) in tempo reale in un mondo che continua a pulsare ai ritmi del soul e del funk.
Un mondo unico, irrinunciabile, affascinante.
Grazie Alberto per averlo condiviso con noi.
Estratto 1, dal capitolo "Inverno 2015"
"...Imboccai l’uscita dell’ autostrada pronto alla classica serata di bagordi di fine anno con rappresentanti e colleghi, punteggiata qua e là dagli aforismi a sfondo economico che il titolare amava dispensare un tanto al chilo da capotavola, tra gli applausi generali. Uno su tutti, “da solo potrai anche vincere, ma in gruppo non perdi di sicuro”.
venerdì, febbraio 19, 2021
Lella Lombardi
LELLA LOMBARDI é un personaggio storico nell'epopea dei motori.
L'unica donna ad avere ottenuto un punto in FORMULA UNO.
Non esattamente: MEZZO PUNTO...
Fece una lunga gavetta attraverso una serie di categorie "inferiori", dal Kart alla Formula Monza, alla Formula 3, in cui si classificò seconda, Formula Ford Mexico, il Rothmans F5000 Championship.
Arriva alla Formula Uno il 20 Luglio 1974 guidando una Brabham BT42 sul circuito di Brands Hatch. Ottiene il 29° tempo che non la qualifica per il Gran Premio.
Si ripete un anno dopo con una March 741 ma si ritira dopo ventitré giri.
Il 27 aprile del 1975 si corre il Gp di Spagna sul circuito di Montjuic a Barcellona.
A causa delle scarse condizioni di sicurezza molti piloti boicottano le prove.
Lella si qualifica con il 24° tempo.
La gara é subito funestata da una serie di incidenti e ritiri, fino a quando a Rolf Stommelen si staccò un alettone, provocando un incidente e quattro morti.
Gara sospesa al 25° giro con Lella Lombardi al sesto posto e assegnazione di punti dimezzata.
Mezzo punto in classifica, che rimarrà l'unico conquistato da una donna in Formula Uno.
Durante il mondiale si qualificò per altri nove Gran Premi ma senza mai riuscire a brillare.
Prosegue a lungo nel mondo dei motori, dalla World Sportscar Championship alla Coppa Florio, 500 km di Monza, 400 km di Vallelunga, European Sportscar Championship, Turismo.
Nel 1988 si ritirò diventando team manager, aprendo la scuderia Lombardi Autosport.
E' mancata a 51 anni nel 1992, uccisa da un cancro.
La prima donna a correre in Formula Uno fu Maria Teresa De Filippis nel 1958 con alcune gare all'attivo e un decimo posto, in Belgio.
Esclusa dal Gp di Francia perché il direttore di gara ritenne che “l’unico casco che una donna deve mettersi è quello del parrucchiere”.
Nel 1980 veloce apparizione della sudafricana Desiré Wilson.
Giovanna Amati ha corso nel 1992 senza riuscire a qualificarsi per i tre Gran Premi a cui partecipò.
Altre donne si sono affacciate timidamente ma non sono mai riuscite a trovare posto in qualifica e gara.
giovedì, febbraio 18, 2021
Il Corriere della Sera e il punk
Il 27 gennaio 1983, il giornalista Augusto Pozzoli (attualmente direttore del sito ScuolaOggi e con un blog sul "Fatto Quotidiano") scrisse un articolo nelle pagine del "Corriere della Sera", intitolato "Dilaga la follia dei punk: un cantante si sfregia il viso durante un concerto.
Nel sottotitolo:
"A metà della canzone il giovane ha estratto una lama e s'é devastato il volto tra il delirio degli spettatori".
Oltre a:
"Il fenomeno delle "bande" é allarmante: comincia con i raduni musicali e spesso sfocia nelle attività delinquenziali".
Nell'articolo si legge:
"Una balera di periferia nell'hinterland milanese.
Si sono dati appuntamento gruppi musicali "punk" provenienti da diversi centri del Nord, alcune centinaia di giovani assistono al concerto
In pedana si alternano i complessi, il clima a poco a poco si scalda, in sala la gente balla, si dimena, si butta per terra, si strappa i vestiti.
Al culmine della serata sale in pedana un cantante che interpreta la sua canzone, un canto di protesta, amarissimo, pochi slogan disperati contro tutti, un lamento ininterrotto.
Improvvisamente, mentre con una mano impugna il microfono, con l'altra estrae dalla tasca un oggetto metallico, forse un coltello.
Se lo porta al viso, si taglia, si ferisce.
L'interpretazione della canzone continua, il volto del cantante gronda sangue e sudore, gli spettatori attorno si scatenano in una danza sfrenata."
Il giornalista vide le immagini di un documentario del regista Damiano Tavolieri per il "Centro studi e ricerche sulla devianza e l'emarginazione".
Il cantante era BLACK DEMON dei CHELSEA HOTEL (in cui suonavo la batteria), il concerto registrato all'"Osteria di Sacc" l'anno precedente.
Black si era preso una chitarrata in faccia da DAVIDE DEVOTI durante un salto sul piccolo palco.
Ricordo che avvisai Black che stava sanguinando, si portò la mano alla fronte e (ovviamente!) proseguì il nostro concerto hardcore.
Il titolo fu ripreso e modificato nella fanzine T.V.O.R. con uno dei momenti più divertenti dell'epoca:
"Dilaga la follia dei punk: un cantante se ne va dal palco senza neanche salutare".
mercoledì, febbraio 17, 2021
Margaret Bourke-White
E' stata prorogata fino al 2 giugno la mostra a Palazzo Reale a Milano di Margaret Bourke-White.
Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: dal mondo dell’industria fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dal secondo conflitto mondiale ai ritratti di Stalin e Gandhi, dal Sud Africa dell’apartheid all'America dei conflitti razziali.
Fu la prima fotografa straniera ad avere il permesso di scattare foto in URSS, la prima corrispondente di guerra donna.
Era a Mosca nel 1941 quando l'URSS fu invasa dai nazisti, scattò il primo ritratto non ufficiale di Stalin.
Si é spenta nel 1971 all'età di 67 anni dopo anni di lotta contro il Parkinson.
"In quanto donna è forse più difficile ottenere la confidenza della gente e forse talvolta gioca un ruolo negativo una certa forma di gelosia; quando raggiungi un certo livello di professionalità non è più una questione di essere uomo o donna".
martedì, febbraio 16, 2021
La storia della Face Records
La Face Records nasce nel 1989 all’indomani dalla separazione interna ai Not Moving di qualche tempo prima.
Oltre ai ricordi e ai dischi mi rimase anche un furgone di poco valore che vendetti e con i proventi del quale (un milioncino di lire) decisi di buttare in piedi un’etichetta in grado di soddisfare tutte le mie aspirazioni discografiche senza intermediari (che tanti danni avevano fatto negli anni dei Not Moving).
Non a caso la chiamai Face Records.
Il logo lo disegnò Rita Lilith Oberti e tutte le uscite hanno rispecchiato in pieno il credo dell’etichetta:
quello che mi pare e piace.
1989-1990
Si partì con una copia di 45 giri , quello dei TIMEPILLS (la band post Not Moving in cui suonavo io, l’ex bassista della band, Luigi Milani, alla chitarra e il futuro bassista del Link Quartet, Renzo Bassi, dopo che, poco prima, Lilith aveva lasciato la band) all’insegna del beat rock e quello della TONY FACE BIG ROLL BAND, ovvero due brani di quello che allora si chiamava, da poco, acid jazz, in stile James Taylor Quartet, e che ritrovai qualche anno dopo nel Link Quartet.
Sfumate la possibilità di fare uscire un singolo dei Fleshtones e uno dei post Prisoners Prime Movers, nel 1990 la Face pubblicò l’EP degli psichedelici EFFERVESCENT ELEPHANTS e, subito dopo, l’esordio solista di LILITH “Hello I love me!” (interamente acustico, registrato in totale “povertà” di mezzi, nella più assoluta spontaneità, fu uno dei primi dischi “unplugged” o acustici in un epoca di grunge incombente).
A suggello del primo anno di attività un singolo degli STATUTO, con due cover in italiano degli Who (degli Statuto avevo già prodotto, anni prima, il loro singolo d’esordio “Io Dio/Balla” con l’etichetta mod DTK mentre qualche tempo arriverà la produzione del 12" "Senza di lei" e la collaborazione per l'album "Canzonissime").
La distribuzione avveniva attraverso l’italiana Toast e una serie di piccole realtà internazionali da poche copie l’una che però facevano arrivare i preziosi vinili anche in Finlandia, Germania, Francia, Usa, Inghilterra e perfino Perù (dove, non so perché, qualche decina di copie le piazzavo sempre!).
Inoltre stampavo un catalogo fotocopiato che comprendeva anche materiale scambiato con altre etichette europee, che arrivava a qualche centinaio di persone, molte delle quali divennero affezionati clienti.
1991
L’etichetta, partita come scherzo e attività ludica, incominciò ad avere un certo riscontro sia di pubblico che di critica e mi spinse a proseguire nel progetto con maggiore entusiasmo, impegno ed energia.
Cambiò la distribuzione a favore della Helter Skelter.
“WHO ARE THEM?” fu il primo LP e un tributo alla mia band preferita di sempre, gli Who.
Conteneva 12 cover (di Not Moving, Lilith, Tony Face BRB, Statuto, Pow etc), più o meno riuscite, della band di Pete e Roger e fu il primo “successo”, toccando quota 1.400 copie vendute.
Toccò poi ad una band americana, gli OVERCOAT dall’Arizona, interpreti di un garage rock piuttosto grezzo e minimale sul 45 “Season of the witch” e a cui organizzai anche un tour in Italia.
La fama della Face Records divenne particolarmente evidente a livello locale (Piacenza) dove costituiva il primo esempio in tal senso.
Aprii così le porte a due autoproduzioni di bands piacentine che esulavano però completamente dalla linea artistica dell’etichetta.
Così l’EP punk rock dei PEDAGO PARTY e il LP d’ispirazione U2 dei RED INSIDE sono assolutamente fuori dall’abituale suono Face e rimasero brevemente nel catalogo.
L’anno si chiuse con la realizzazione di un singolo in tiratura limitata (e con tre copertine diverse) di LILITH con le cover di “Tombstone blues” di Dylan e di “Venus in furs” del Velvet U., stampato anche in 2.000 copie in allegato alla rivista “Urlo”.
1992
L’8 marzo del 1992 esce l’album “Lady sings love songs” di LILITH, stampato in vinile e in CD, che risulterà a lungo il best seller dell’etichetta arrivando alle 2.000 copie e che lanciò la nostra band nella scena italiana ed europea (uscì in contemporanea anche in Benelux , distribuito da Rough Trade in Europa, per la label belga Boom Records con cui iniziò una lunga collaborazione).
Grande successo di critica, centinaia di concerti, tour europei, RAI, BBC e luci puntate sull’etichetta, che rimaneva, e rimase sempre, un dopo lavoro, ovvero un’attività da svolgere in serata, confezionando pacchi e pacchetti, scrivendo lettere, imbustando cataloghi, o, nei momenti liberi, correndo su e giù tra SIAE, stampatori di dischi, grafici, per mettere insieme il necessario per la realiazzazione dei nuovi prodotti.
Poco dopo fu la volta della collaborazione diretta con l’etichetta belga Boom, con la pubblicazione della compilation “BELGIAN MANIA GOES TO ITALY”, CD con 18 band, di ispirazione garage beat, italiane e belghe e del primo volume della collana “FACES” che dava spazio a nuove bands italiane e straniere.
Tornai ai 45 con lo stupendo commiato della mod band milanese dei POW, l’EP “Maximum punk n beat”
1993 – 1994 -1995 - 1996
Dopo tanto lavoro si aprì un periodo di crisi per l’etichetta, sia a causa dei conti che spesso non tornavano, sia di un impoverimento generale di idee e di entusiasmo, sia degli impegni legati alla carriera di Lilith e di lavoro sempre più preponderanti.
Le uscite si diradarono e l’attività si fece sempre più limitata.
Il 1993 si apre con una mano al vecchio bassista dei Not Moving, Dany D., di cui pubblicai il singolo della nuova band BIG CHIEF BROOM MAN BAND(per cui organizzai un paio di tour italiani) a base di Nick Cave e sperimentazione e con il CD (uscito anche su cassetta) “A.Ra.Gos.Ta” delle MADRI DELLA PSICANALISI band che mischiava ironia a funky, beat, pop, rhythm and blues.
Poi il secondo volume di “FACES” (che aprì una collaborazione diretta con l’etichetta greca Wipe Out).
Solo il terzo ed ultimo volume di FACES nel 1994.
Nel 1995 un ritorno al garage e al rock n roll con il 45 dei francesi SLOW SLUSHY BOYS “Gurl”.
Nel 1996 la compilation “MODS 15 anni di Modernismo attivo” di fatto prodotta da Bruno Pisaniello di "Scooter Italiano" e su Face per “onore di firma”, contenente rari brani della prima scena mod italiana di FB Art, Statuto, Coys, Spider Top Mods, PUB, Underground Arrows, Lager, Pow, Kickstart.
1997
Dopo tanta assenza la Face Records riprende vigore e lo fa alla grande: innanzitutto un anno di preparazione che consegna comunque alle stampe due prodotti che riporteranno alla luce il marchio dell’etichetta.
Il CD dei romagnoli PIRATI, "A testa in giù”, popbeat del migliore in italiano e “Stracci” il CD d’addio di LILITH (di cui nel frattempo erano usciti alcuni 45 in Grecia e Belgio e il MCD “Guerra “ in Belgio) che rimane uno degli episodi più deboli della nostra carriera, pur ricco di buoni spunti.
1998
La Face Records viene accorpata al marchio Audiar (casa di produzione e studio di registrazione in cui lavoravo dal 1983 e che aveva appena pubblicato l’album “Canzonissime” degli Statuto) firma un contratto di distribuzione con Sony Music ed editoriale con EMI .
Il grande salto nella discografia ufficiale ù, quella seria, avviene con il primo volume della compilation “MONDO BEAT” a cui partecipano Fleshtones, Chesterfield Kings, Statuto, Assist, Pirati, Link Quartet, Sciacalli, Vallanzaska, Hermits, Uninvited, Roamin Numerals e subito dopo con “Pop Club” dei brit popper torinesi ASSIST (che portammo ad aprire il tour per i Supergrass) e il singolo “Cosa cerchi bambolina?” dei PIRATI, entrambi di grande potenziale commerciale, ma che rimasero nei meandri tortuosi della grande discografia.
Discorso diverso per “Cheope”, l’album dei VALLANZASKA che rimane il best seller assoluto dell’etichetta, insieme a “Lady sings love songs” di Lilith e al singolo degli Statuto.
1999-2000- la fine
Non bastano vendite “tiepide” e tanto entusiasmo per reggere i ritmi della “grande discografia” , né sono più sufficienti le gratificazioni della critica e dello sparuto pubblico per continuare un’attività che non produce il “giusto profitto”.
In tempi di libero mercato selvaggio gli errori si pagano molto cari soprattutto nel portafoglio.
E così gli ultimi due scampoli di Face Records sono affidati all’EP della mod band milanese dei PRETTY FACE “Sola come sei” nel 1999 e al secondo volume di “MONDO BEAT” (con Man from Spectre, Diaboliks, Solarflares, Others, Link Quartet, Made tra gli altri) nel 2000, che sanciscono la definitiva chiusura dell’etichetta.
Alle spalle 28 realizzazioni, 15 vinili, 14 CD e una cassetta.
Inoltre la partecipazione ad alcuni Meeting delle Etichette Indipendenti a Firenze con tanto di stand e quella al BID di Berlino, il meeting internazionale delle indies, nel 1994.
Un' esperienza che rimane esaltante, finita nell’oblìo e in un sostanziale disastro economico.
Ma quanto mi sono divertito…………
DISCOGRAFIA FACE RECORDS
TIMEPILLS "Be the same for a little more" – “Fantastic dream” Face 45 001 1989
TONY FACE BIG ROLL BAND "Jazzarythm acid stomp"-“Unsquare dance” Face 45 002 1989
LILITH "Hello I love me" ( 4 tracks) Face MLP 003 1990
EFFERVESCENT ELEPHANTS "Indian corn expansions" (3 tracks) EP Face 45 004 1990
STATUTO "Ci sei tu" / "Tu non sai" Face 45 004 1990
VV.AA. "WHO ARE THEM?" LP Face 006 1991 Compilation tributo agli Who con 12 bands
THE OVERCOAT "Season of witch" 45 Face 007 1991 Garage punk from USA
RED INSIDE “Immence sky” LP LP Face 008 1991
PEDAGO PARTY “Pedago party” EP Face 009 1991
LILITH "Venus in furs" / "Tombstone blues" 45 Face 010 1991
LILITH "Lady sings love songs " LP Face 011 1992 – CD Face CD001 1992
AA.VV. "BELGIAN MANIA GOES TO ITALY" CD Face CD002 1992
VV.AA. ' FACES vol. 1' . CD Face CD003 1992
BIG CHIEF BROOM MAN BAND "Clockwork angels" – “Get rich quick” 45 Face 012 1992
POW "Maximum punk & beat" 45 Face 013 1993
LE MADRI DELLA PSICANALISI "Aragosta" CD Face CD004 1993 – MC 001 1993
VV.AA. 'FACES vol. 2' CD Face CD005 1993
VV.AA. 'FACES vol. 3' CD Face CD996 1994
SLOW SLUSHY BOYS "Gurl" 45 Face 014 1995
VV.AA. “Mods 15 anni di Modernismo attivo” LP Face 015 1996
LILITH "Stracci" CD Face CD007 1997
PIRATI "A testa in giù" CD Face CD008 1997
AA.VV. "MONDO BEAT vol. 1" CD Face CD009 1998
ASSIST "Pop Club" CD Face CD010 1998
PIRATI "Cosa cerchi bambolina" MCD Face CD 011 1998
VALLANZASKA "Cheope" CD Face CD012 1998
PRETTY FACE “Sola come sei” MCD Face CD013 1999
AA.VV. “Mondo Beat vol. 2 “ CD Face CD014