venerdì, gennaio 29, 2021
Il meglio del mese. Gennaio 2021
SLEAFORD MODS - Spare ribs
Il duo di Nottingham conferma la potenza, l'efficacia, l'originalità della sua proposta.
Le matrici sono riconoscibili (PIL, Fall, The Streets, hip hop, elettronica, post punk), originale é la capacità di metterle insieme e diventare immediatamente riconoscibili e unici.
E il sapere parlare il linguaggio più diretto, attuale, vero e crudo.
La povertà, il Covid, la crisi sociale, il declino britannico, il razzismo.
Niente giri di parole, cazzate da rapper da cartolina, finti alternativi.
Ci sono anche Billie Nomates e Amy Taylor di Amyl and the Sniffers come ospiti.
Il disco è un bomba.
File under: MUSICA CONTEMPORANEA.
"Spare ribs" parla della contemporaneità e della comunità di senzatetto che viveva a un passo dalle nostre case.
Alcuni li conoscevamo, dormivano in chiesa, si facevano perché non c’era nient’altro, che cosa desolante.
...la distruzione che vedo attorno a me: edifici incompiuti, altri demoliti a metà, magazzini abbandonati, imprese fallite: è quello che si vede quando prendi l’autostrada o quando parti per il tour.
Vedi cose del genere di continuo.
AARON FRAZER - Introducing
Batterista di Durand Jones and the Indications, prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys, tira fuori un album d'esordio con i fiocchi tra mellow soul, rhythm and blues, gospel, un groove pazzesco, una voce tra Curtis Mayfield, Smokey Robinson e Al Green. Grande album!
SHAME - Drunk tank pink
Album dedicato al forzato silenzio concertistico e al senso di isolamento di marchio Brexit.
Umori alla Fall, aggressività tagliente di That Petrol Emotion, Gang of Four e Franz Ferdinand, ritmica post punk, originalità, rabbia, lucida disperazione, malinconia. Ottimo.
ROFOROFO JAZZ - Fire eater
La band parigina riesce a mischiare afrobeat, ethio jazz, funk, jazz e hip hop con un groove geniale, esaltazione del meltin pot culturale attuale e irreversibile (se ne capacitino un po' tutti!).
Si vede che é una formula che funziona perché "Fire eater" è un lavoro esplosivo!
GANG - Ritorno al fuoco
I fratelli Severini sono un'istituzione della musica italiana, poeti militanti, mai arresi, sempre pronti all'ennesimo assalto al cielo. RITORNO AL FUOCO é ancora realizzato con il crowdfunding, grazie a migliaia di amici. Dieci brani autografi e una cover di una delle più belle canzoni italiane di sempre, A Pà di De Gregori, dedicata a Pasolini. La musica è lirica e possente (produce ancora Jono Manson), tra canzone d'autore, rock dalle tinte soul, struggenti ballate, combat folk. Sempre grandi!
BONGOLIAN - Harlem Hipshake
Nasser Bouzida ci delizia con un nuovo album della sua creatura Bongolian, come sempre all'insegna di un percussivo e ritmatissimo latin soul, boogaloo, jazz funk con un delizioso tocco blaxploitation, grazie a una scintillante sezione fiati e un travolgente Hammond .
PAUL ROLAND - Lair of the white worm
Uno dei personaggi più particolari, interessanti e personali della scena inglese, un centinaio (!) di album alle spalle, un sound che assorbe in un colpo solo dark goth, prog, psichedelia, hard rock primi 70, folk, umori medievali e barocchi e tanto altro. Il nuovo lavoro ne riassume le particolarità. Curatissimo, intenso, affascinante.
BILLIE JOE ARMSTRONG - No fun mondays
Classico album da lockdown in cui il leader dei Green Day si diletta nella ripresa di brani più o meno oscuri, nel suo classico stile pop punk, ben fatto e più che godibile. Soprattutto per lui che lo ha fatto, pur nella sua scontatezza. Da "Manic monday" delle Bangles, "Gimme some truth" di Lennon, "A new England" di Billy Bragg, "You can't put your amrms around a memory" di Johnny Thunders a un'incredibile "Amico" (in dignitoso italiano) di Don Backy.
GOAT GIRL - On all four
Dopo un esordio brusco, scarno, dai tratti lo-fi, il quartetto di ragazze londinesi si fa più sofisticato e ricercato, con una diffusa aria di dream pop, di moderna psichedelia, di un pop sghembo e obliquo. Percorso interessante, creativo, fresco, che fa ben presagire per il futuro della band.
VIAGRA BOYS - Welfare jazz
La band svedese regala un secondo album all'insegna di un post punk contaminato e cupo, funk deviato, influenze dai Suicide.
Interessante ma non entusiasmante.
GARY LEE CONNER - Revelations of fuzz
GARY LEE CONNER - The opposite of Christmas
L'ex chitarrista degli Screaming Trees da un po' di anni é tornato sulla scena e si é tuffato in un calderone garage psichedelico fresco, ruvido, con tracce hendrixiane, freakbeat e tutto l'affascinante armamentario tardo 60's. Sul finire del 2020 ha tirato fuori questi due album in rapida sequenza, molto intriganti.
BEAUTIFUL JUNKYARDS - Cosmorama
Vengono dal Portogallo e da una decina d'anni parlano un linguaggio folk psichedelico, lisergico, sognante, dream pop, tropicalia. Il nuovo lavoro si muove sulle consuete coordinate avvolgendo, sinuosamente, le nostre menti e anime. Molto intrigante.
THE PACIFICS - You Know You Make Me Wanna Stout!
Sferragliante ep con quattro brani per la band di Dublino che fa rivivere il fantasma dei Milkshakes. Torrido rhythm and blues bianco tra Pretty Things, Troggs, primi Kinks, Jam degli esordi.
THE SPYRALS - Same old line
Ruvidi, deraglianti, garage punk che guarda agli Stones di metà 60 e ai Seeds ma con un portamento alla Neil Young più duro e rock. Buono.
STRAWMAN ARMY - Age of exile
Duri e musicalmente intransigenti, tra uno sguardo all'attualità di Shame e DC Fontaines e il lontano passato dei gruppi Crass Records. Interessanti.
GIANCARLO FRIGIERI - Sant'Elena
Il cantautore emiliano ha una lunga carriera all'attivo, tanto che firma ora l'undicesimo album, ancora una volta caratterizzato da una scrittura di primissima qualità. Frutto di un'ampissima gamma di ascolti e frequentazioni musicali che ci fa trovare nei brani tracce di blues, country, Francesco Guccini (spesso), Billy Bragg, Neil Young, l'anima di certe composizioni dell'Equipe 84 o caustiche canzoni di pesante estrazione "popolare"("Cagiva"). Il tutto in una minimale versione chitarra acustica e voce. Davvero bello, triste, divertente, ironico, nostalgico, rabbioso.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA - Contaminazione 2.0
La nuova incarnazione dei mitici Il Rovescio della Medaglia, tra i gruppi più rappresentativi della scena prog rock italiana dei 70, torna, grazie al chitarrista originale Enzo Vita, con una rivisitazione del loro classico "Contaminazione".
Registrato live a San Galgano, vicino Siena, nel Settembre del 2018 in un’antica abbazia del 1200 senza tetto, restituisce la magia dell'originale, con una potenza sonora impareggiabile e raffinatezze esecutive di impareggiabile livello. Per gli appassionati indispensabile.
BANGING COLOURS - Hallucinogenic Treasures from the Convolution of an Imaginative Brain
Un immaginario viaggio a ritroso nella Londra psych di fine 60 tra primi Soft Machine, Pink Floyd, Tomorrow, lunghe jam e brani accattivanti in pieno stile lisergico. Divertente.
AA.VV. - Staring at the rude boys
Tre CD per 69 brani e un ricco booklet di informazioni, riassume molto bene lo SKA REVIVAL inglese tra il 79 e l'89.
Ci sono i migliori, Specials, Madness, Bad Manners, Selecter, Bodysnatchers, The Beat i classici come Laurel Aitken, Desmond Dekker, Rico, Judge Dread, varie band dell'area mod come Merton Parkas, Lambrettas, Graduate - i futuri Tears for Fears - Teenage Filmstars di Edward Ball poi fondatore dei The Times e una serie di oscure band come i Charlie Parkas, o gli Akrylykz di Roland Gift, voce poi dei Fine Young Cannibals, fino ai Ded Byrds di Wayne Hussey che finirà poi aguidare la band goth dark dei Mission e a un'insospettabile pop star come Kim Wilde con "25680".
Un box che ci dimostra quanto fosse fresca, vitale e creativa la scena in quegli anni.
AA.VV. -Cafe Exil – New Adventures In European Music 1972 to 1980
Curiosissima e fighissima compilation curata da Bob Stanley dei St.Etienne in cui raccoglie brani pubblicati tra il 1972 e il 1980. Una stranissima colonna sonora kraut, funk, elettronica vintage, proto new wave.
Ci sono nomi altisonanti come Brian Eno, Soft Machine, Faust, Popol Vuh, Amon Düül II ma anche il nostro Tony Esposito con "L'eroe di plastica" da "Rosso napoletano" del 1974, i francesi Cortex con uno stupendo lounge jazz funk, Piero Umiliani con "Canoe".
Copertina strepitosa!
AA.VV. - Halcyon Days: 60s Mod, R&B, Brit Soul & Freakbeat Nuggets
Ennesima compilation dedicata ai 60's del periodo mod.
87 brani, tra episodi noti e classici a cui si aggiunge una lunga serie di oscurità interessanti e gustose.
Kinks, Animals, Creation, Rod Stewart, Laurel Aitken, Yardbirds, il primissimo Bowie, Pretty Things, Action, Spencer Davis Group, Moody Blues sono i nomi più altisonanti e noti.
Poi é una piacevole immersione in (spesso eccellenti) in decine di brani e nomi dimenticati.
Tra i migliori il grande jazz soul "Baby never say goodbye" dei Bo Street Runners, il travolgente rhythm and blues di Ronnie Jones in "Little bitty pretty one", il bellissimo ska Mikey Finn in "Hush your mouth", l'indimenticabile minor hit della Zoot Money Big Roll Band con "Big time operator".
Triplo CD a 20 sterline, ottima qualità, contenuti spesso interessanti, vale la pena.
SUNBOURNE RD – XIE
Nuovo ep per il musicista piemontese e altro piccolo gioiello. I 60’s rimangono il principale riferimento ma filtrati attraverso l’irruenza aggraziata dei Supergrass. Brani di grande pregio compositivo, sempre perfettamente arrangiati e di grande impatto. Bravissimo.
ENGLISH BREAKFAST - Control
Secondo album per il trio romano con un sound chitarristico aspro tra grunge, stoner e brit pop più crudo con riferimenti psichedelici di gusto 60 e rock blues contaminato.
IO(BESTIA) – Antropocene
Album d’esordio per il quartetto bresciano. Hardcore, post hardcore e street punk, compattezza ritmica, chitarre taglienti, voce screamo, grande potenza sonora in 13 brevi brani. Spaccano. Punto.
ASCOLTATO ANCHE:
MENAGERIE (spiritual jazz e umori funk dall'Australia. Buono), ALPHA BOYS (punk n roll n metal dalla Svezia in stile Hellacopters/Hanoi Rocks. Non male)
Rita Lilith Oberti canta, i CUT suonano (io addirittura faccio i cori...) e il risultato é una versione di "Sweet Mama Fix" dei Larry Martin Factory.
Che ora si può ascoltare qui:
https://soundofcut.bandcamp.com/track/sweet-mama-fix-with-lilith-rita-oberti
LETTO
LUCA RASTELLO - La guerra in casa
Preziosa ristampa aggiornata (con interviste e aggiunte inedite) di uno dei libri più importanti per la comprensione delle guerre in ex Yugoslavia, pubblicato nel 1998 (all'indomani della "pace") dal giornalista e attivista Luca Rastello (prematuramente scomparso nel 2005).
E' un libro di una lucidità, crudezza e sincerità a tratti difficili da sopportare, che scavalca ogni retorica e "verità" acquisita su quella tragedia.
Ogni approfondimento su quelle vicende palesa (in questo libro più che in tanti altri) la constatazione di come i nazionalismi furono solo la copertura e un pretesto per un'enorme, spietata, vergognosa speculazione da parte di gruppi mafiosi, criminali, clan radicati nelle strutture statali, per arricchirsi con traffici di ogni tipo: dalle armi, alla droga, agli aiuti umanitari.
Stragi pianificate tra le parti in lotta per concordare la spartizione del bottino, la Bosnia teatro del massacro in quanto luogo della concentrazione delle principali industrie Yugoslave, servizi segereti, gli sporchissimi giochi politici che contrapposero la Germania, "conquistatrice" della Croazia a Inghilterra, Francia e Russia pro Serbi per arginarne l'influenza.
In mezzo odi tribali mai sopiti, "una violenza e una ferocia che la mente dell'uomo di oggi rifiuta, non crede vera" e 250.000 morti, 20.000 stupri, 150 fosse comuni, 715 campi di concentramento (responsabili 45 grupoi serbi, 18 croati, 12 musulmani).
Il ruolo delle forse Onu "di pace", spesso aguzzini e complici (vedi il massacro di Srebrenica).
Qui ci sono date, circostanze, ricostruzioni, nomi, cognomi, tanto, troppo.
"E' sufficiente dare una mano al più forte, legare le mani al più debole e si realizza con le armi ciò che non si poò con la trattativa".
LUCA FRAZZI - Edicola Rock. Riviste Musicali Italiane
Allegata al nuovo numero del mensile "Rumore", segnalo una guida preziosissima quanto interessante ed esaustiva, compilata dal giornalista Luca Frazzi.
cinquanta riviste musicali italiane più importanti e influenti, dagli anni 60 ad oggi, con l'aggiunta di "altre 50". Un excursus in un' editoria ricca, vivace, pulsante che, in barba a internet e a tante pseudo riviste web, resiste in edicola, grazie a perseveranza, contenuti accurati, competenza.
Da "Ciao 2001" a "Jamboree", da "Muzak" e "Gong" al "Mucchio", "Classic Rock", "Rockerilla" e "Blow Up" c'è veramente tutto quanto ha caratterizzato l'editoria rock nostrana.
Aspetto particolarmente interessante e peculiare é il tratto descrittivo di Frazzi che non si limita ad un'accademico resoconto ma aggiunge giudizi personali (che personalmente condivido quasi sempre) spesso coraggiosi e tranchant.
Indispensabile compendio alla storia del rock nostrano.
LUCIANO TIRINNANZI - I comunisti lo fanno meglio
«Il comunismo ha sbagliato, ma il comunismo non era sbagliato».
ROSSANA ROSSANDA
Il PARTITO COMUNISTA ITALIANO compie oggi 100 anni.
Tra i tanti libri e articoli che ne celebrano o semplicemente ricordano l'anniversario quello di Luciano Tirinnanzi ha il pregio di dare la voce a molti dei recenti protagonisti: Occhetto, Violante, D'Alema, Bertinotti, Rizzo, Bersani, Macaluso.
Ci sono testimonianze sentite, intense, commoventi.
E importanti sottolineature e approfondimenti (il famoso cambio di nome era, ad esempio, pensato e progettato da tempo, ben prima della caduta del Muro).
Il comunismo non può essere definito con un solo concetto.
Ci sono stati comunisti libertari e progressisti, comunisti che usavano metodi liberticidi, intellettuali comunisti aperti alla modernità e dogmatici privi di coscienza critica.
(Achille Occhetto)
E' meglio perdere con le proprie idee, che vincere con le idee degli altri.
(Achille Occhetto)
Il partito che ha reso le masse popolari partecipi della democrazia è stato solo il Pci.
(Massimo D'Alema)
Anche confessioni inaspettate.
Mi trovai a Praga esattamente nel giorno in cui entrarono i carri armati sovietici in città. mi misi anch’io a disegnare svastiche sui carriarmati sovietici.
Per noi l’Urss era il simbolo di un regime oppressivo che non poteva essere certo un punto di riferimento.
(Massimo D'Alema).
E importanti affermazioni che tengono oggettivamente della storia italiana.
Dalla sua scomparsa, nessun partito si è mai più occupato del futuro né di trasmettere alle generazioni successive alcun messaggio. Oggi di diritti sociali in giro non si sente più parlare, si parla solo di diritti individuali.
(Luciano Violante).
Se penso alla parola «comunismo» mi viene in mente una grande idea. Un’idea smentita dai fatti nella sua fase applicativa ma che, comunque, ha lasciato tracce importanti, insegnato tante cose e che lascia aperta una grande questione: ovvero quella dell’uguaglianza, che resta il tema di fondo per le sinistre di ieri, oggi e domani.
(Pierluigi Bersani).
Il GRANDE DIFETTO del libro é nel volere dare voce a personaggi assolutamente fuori contesto in nome di una presunta equità di giudizio.
Da un'impresentabile Meloni che raglia rabbiosa il suo comizietto livoroso tra foibe, gulag e penosa demonizzazione di "Imagine" di Lennon, al ridicolo Giampiero Mughini (ex direttore di Manifesto, Lotta Continua) che esordisce con il solito "non sono mai stato comunista". Perlomeno discutibili gli spazi a Bondi, Cicchitto, Cirino Pomicino, Carlo Giovanardi (!), del tutto inopportuno quello a Mario Mori ex comandante del Sisde, condannato in primo grado a 12 anni per la trattativa Stato/Mafia, processato per i ritardi enlla cattura di Riina e Provenzano.
Magari non condivisibili ma molto lucidi gli interventi di Sgarbi e Bruno Vespa, sempre interessante e acuto quello di Pietrangelo Buttafuoco.
F.T. SANDMAN / EPISCH PORZIONI - Rock is dead
Federico Traversa aka F.T. Sandman e Episch Porzioni, conducono il programma radiofonico ROCK IS DEAD sulle frequenze di Radio Popolare.
Da cui prende vita l'omonimo libro che viene riproposto in versione aggiornata e corretta.
Decine di tragiche morti all'interno dello spettro musicale più ampio possibile.
Ovviamente il rock la fa da padrone tra i "soliti noti" (Elvis, Sid Vicious, Brian Jones, Keith Moon, Kurt Cobain) e una serie di nomi minori o sconosicuti, affiancati da personaggi come Niccolò Paganini, Victor Jara, Chalino Sanchez, Ji Kang, Orion e tanti altri.
Tutti uniti da una dipartita misteriosa, singolare e che lascia spesso molti dubbi in sospeso.
Le schede sono stringate, alleggerite da un taglio fresco, veloce e spesso ironico, prettamente radiofonico.
Il libro una fonte inesauribile di informazioni, curiosità, scoperte, sorprese.
Godibilissimo.
GOFFREDO FOFI - Il secolo dei giovani e il mito di James Dean
Per chi ama la ricerca sui movimenti giovanili (anche quelli cosiddetti sottoculturali) questo saggio dello scrittore e critico Goffredo Fofi contiene parecchi spunti interessanti.
Una visione e una riflessione molto sagaci e pungenti sulla cultura giovanile del '900 a cui si accoppia il mito di James Dean (Il segreto dell'adolescenza é che vivere significa rischiare la morte, che la rabbia di vivere é l'impossibilità di vivere. James Dean ha vissuto questa contraddizione e l'ha autenticata con la morte).
"Quella del secondo dopoguerra é stata l'ultima grande generazione di artisti che, negli anni della ricostruzione e prima di un "miracolo economico" già in cammino, ha rotto gli schemi e proposto una nuova leva (tutto fuorché militare ma indubbiamente militante) fitta di autori e opere.
Ha proposto una NOUVELLE VAGUE insofferente al NOI obbligato dalle appartenenze e mossa da un individualismo ben lontano da quello a cui oggi assistiamo (dominato da un IO CHIUSO e CONFORMISTA) un individualismo che poteva incontrarsi e perfino fondere la spinta dell'io con quelle di un'epoca, di una generazione, degli oppressi.
E' questo il modo in cui si deve intendere il "secolo dei giovani" quando i giovani espremevano e imponevano finalmente un IO COLLETTIVO".
Fofi ci introduce alla fine alla CULTURA del NARCISISMO, "una forma di castrazione volontaria che procura consolazioni superficiali, costruite sul vuoto, nell'accettazione del mondo come gli altri te lo impongono in cambio di palliativi peggio che imebecilli, peggio che farseschi".
In una recente intervista ha ulteriormente puntualizzato il concetto:
"Il narcisismo nuoce anche alla creatività e alla cultura: rende tutti uguali e scemi. Quella era un società viva, mobile, questa è in stasi prefinale. E senza conflitti coi padri, che si son fatti furbi, castrano alla nascita i figli di cui vogliono essere coetanei".
E per chiudere:
"C'è stata una sconfitta generale e un ripiegamento nella cultura del narcisismo, appunto. Giovani, femministe, gay, scrittori, musicisti, tutti a dire io, io, io."
JOYELLO TRIOLO - Cover and over again
Un curioso quanto gustosissimo viaggio attraverso 100 cover di brani spesso insospettabili.
Si spazia in ogni ambito, da Elvis a Frank Sinatra, dai Beatles ai Soft Cell, Blondie, Ray Charles fino a una quindicina di episodi italiani.
Molte quelle conosciute, sorprendenti quelle inaspettate:
"Non é Francesca" di Battisti era già stata incisa dai Balordi, "The man who sold the world" di Bowie, portata al successo dai Nirvana era stata coverizzata anche da Lulu, "Venus" degli Shocking Blue è un mezzo plagio di "The banjo song" dei Big 3.
Joyello spulcia tra mille nomi, dischi, rimandi, curiosità.
Stimolante e divertente.
VINCENZO OLIVA / RICCARDO RUSSINO - John Lennon
Il John Lennon solista analizzato brano per brano, sia da un punto di vista musicale che, soprattutto, nel contenuto dei testi.
A cui si aggiunge una ricca aneddotica e contestualizzazione temporale e artistica.
In più una lunga lista di inediti, brani "scomparsi", quelli mai incisi.
Assolutamente completo, fatto benissimo.
JOE SANTANGELO - Shoot me!
Una minuziosa e certosina ricostruzione, in oltre 300 pagine, del delitto Lennon, visto dall'ottica dell'assassino e da quello della vittima.
Con una buona e riuscita componente romanzata (che aggiunge molta suspence, vero e proprio thriller) ma che si basa su documenti ufficiali, dichiarazioni, elementi dell'inchiesta.
Uno degli aspetti più conturbanti, disturbanti e intriganti é una sorta di paradossale casualità che ha poi portato al tragico evento, con Chapman che prepara a lungo e con minuzia il suo folle gesto ma rischia sempre di mancare l'incontro fatale.
Che invece avverrà.
MICHELE ANELLI / GIANNI LUCINI - Ho sparato al domani
“Ho sparato al domani” è anzitutto per quelli che nella pioggia sentono il richiamo della libertà, per chi nella nebbia riesce comunque a distinguere il nemico, per chi ha visto un mondo senza confini da rispettare e la vita è un palco dove non importa se non sei perfetto ma puoi essere felice".
Sette racconti in cui gli autori parlano di sé e di un immaginario a noi particolarmente noto.
Quello che va da un palco a chi sotto quel palco sta a guardare il suo idolo, da Hendrix al liscio, dai Clash a Springsteen.
Storie suggestive e intense in cui é facile ritrovarci, condite da una malinconia e un'amarezza di fondo su quelle tante cose in cui abbiamo creduto e amato e che si sono schiantate contro una realtà che non ci piace.
Sono sicuro che Michele e Gianni (e tanti di "Noi") capiranno...
COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Ogni venerdì un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
IN CANTIERE
A metà aprile il secondo volume edito da COMETA ROSSA EDIZIONI (http://tonyface.blogspot.com/2020/12/cometa-rossa-edizioni.html).
In autunno altre due uscite letterarie.
Intanto con i Not Moving LTD si preparano nuovi brani per chissà quando.
Sarà ristampato a breve in vinile "Live in the 80's" dei NOT MOVING.
Boss già corista dei Jet Set
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