martedì, aprile 30, 2019

Aprile 2019. Il meglio



A un terzo del 2019 tanti buoni titoli già in cassaforte: Specials, The Beat, Joe Jackson, Bob Mould, Paul Weller, la compilation 3X4, Limboos, Fontaines DC, Durand Jones and the Indications, Soul Motivators, Sleaford Mods, Rat Boy, Suzi Quatro, Juliana Hatfield. In Italia Massimo Volume, Piaggio Soul Combination, Giuda, Giulio Casale, I Hate My Village, I Rudi e London Underground. Ifriqiiyya Electrique.

FONTAINES DC - Dogrel
Sono di Dublino e all'esordio.
Mettono insieme i Fall, gli Strokes, l'attitudine hooligan di Sleaford Mods e dei primi Oasis, chitarre "soniche", ritmiche pulsanti e una bella dose di rabbia.
Grande band.

GIUDA - E.V.A.
Quarto album per la band capitolina, tra i principali esponenti nostrani che si sono fatti strada anche all'estero, sbancando Inghilterra e States, dove hanno trovato l'appoggio entusiasta di stuoli di fan e nomi eccellenti. Il loro glam rock intriso di energia e attitudine punk non ha lasciato scampo e si è imposto prepotentemente ovunque.
Coraggiosamente la band intraprende una nuova direzione che non rinnega affatto le matrici 70 del loro sound ma, anzi, le approfondisce ancora di più, andando a cercare quelle contaminazioni con la discomusic che caratterizzarono molti dischi rock dell'epoca. Le chitarre continuano a grattare, le ritmiche rimangono fedeli a quelle pulsanti dei primi AC/DC, i cori sono sempre contagiosamente vicini a quelli da stadio ma il dichiarato omaggio a tematiche “spaziali” con l'introduzione di effetti elettronici di sapore vintage e un gusto da discoteca tardo anni 70 , rendono E.V.A semplicemente divertente e irresistibile. Support!

SUZI QUATRO - No control
Difficile realizzare che la rocker americana sia in giro tra palchi e studi di registrazione da oltre 50 anni !
Con le Pleasure Seekers ha infatti iniziato nei primi 60, all'età di quattordici anni, accumulando poi nella carriera 55 milioni di dischi venduti, incessanti tour ovunque. Il tutto grazie ad un certo sex appeal e canzoni molto basiche, tra hard e glam rock di facile presa, ritornelli immediati, talvolta sul confine con il bubblegum pop.
Il nuovo album la trova a lavorare compositivamente con uno dei figli con cui mette sul piatto undici brani convincenti, godibili, spesso intrisi di classico blues rock, southern boogie, a base di riff granitici, vocalità curatissima, semplicità e istintività. Il disco è fresco e divertente, perfetto e corroborante sottofondo per un lungo viaggio in autostrada.

SPIRAL STAIRS - We Wanna Be Hyp-No-Tized
Nuovo album per Scott Kannberg dei Pavement, alle prese con un sound bello graffiante che guarda ai Dream Syndicate e a certo al rock di umore roots americano, con tocchi soul e beat. Tanta energia, brani di grande fattura, un album interessante, elettrico, elettrizzante.

MARVIN GAYE - You're the man
Nel 1972 Marvin Gaye aveva pianificato la prosecuzione del suo capolavoro "What's goin on".
Non andò in porto e "You're the man" è rimasto un LOST ALBUM.
I vari brani sono più o meno usciti sparsi qua e là.
Ora viene ristampato nella versione integrale e, non c'è bisogno di dirlo, è un gioiello di inestimabile valore.

MARTIN FRREMAN and EDDIE PILLER present SOUL ON THE CORNER
E' nota la vicinanza dell'attore Martin Freeman alla cultura Mod. Su quella di Eddie Piller neanche a parlarne.
Insieme pubblicano un altro volume di una compilation di piccole gemme nascoste di soul, funk, disco soul, black music di vario tipo: SOUL ON THE CORNER.
Semplicemente stupenda, elegante, raffinata, super cool.
Ci sono 24 brani uno più bello dell'altro tra Curtis Mayfield, Earth Wind and Fire, Tower of Power, Bobby Womack, Major Lance e uno strepitoso Georgie Fame in "Daylight".
Certe cose bisogna essere capaci di farle.
Loro lo sono.

LEE FELDS & the EXPRESSIONS - It Rains Love
Ho sempre avuto un rapporto tiepido con il sound di Lee Fields. Grande voce, enorme attitudine soul blues ma un groove molto lento e piuttosto scontato. Il disco è bello, intenso, interpretato al meglio ma l'impressione è che non decolli mai.

EDWYN COLLINS - Badbea
L'ex voce degli Orange Juice e autore di quello stupendo "A girl like you" di sapore Northern Soul, prosegue caparbiamente la sua carriera, dopo aver vinto sui postumi di un'emorragia cerebrale, con un altro ottimo album.
C'è tanto soul, tocchi funk, post punk, elettronica ma soprattutto un talento spiccato nel comporre brani dal grande gusto pop. E una voce matura inconfondibile.

LA BATTERIA - II
Arriva a quattro anni dall'ottimo esordio, il secondo album del quartetto romano, doppio album di oltre un'ora di musica e ben diciotto brani.
disco eclettico, strumentale e amore incondizionato per le colonne sonore di quella cinematografia anni 60/70 che ci raccontava un'Italia fatta di polizia dalla pistola facile, sparatorie, inseguimenti.
Tra prog, funk, psichedelia, impennate hard, ritmi disco e latini, sguardi a Morricone, Umiliani o ai Goblin. Suoni vintage e perizia tecnica sopraffina completano alla perfezione il tutto.

STRIKE - Tutto da rifare
La band ferrarese è un'istituzione della scena italiana, 33 anni di attività e una discografia voluminosa che testimonia una carriera ricca di cambiamenti, contaminazioni, esperienze di ogni tipo.
Il nuovo album è un brillante sunto di una vita trascorsa tra palchi e studi di registrazioni, in compagnia delle amate influenze giamaicane (ska, rocksteady, reggae), umori swing, il sapore patchanka che mette insieme latin, jazz, funk e tanto altro. Dieci eccellenti brani per un album top!

VIRGINIANA MILLER - The unreal McCoy
La lunga carriera del gruppo livornese suggella una nuova importante tappa in abbraccia per la prima volta la lingua inglese.
Un viaggio in un'America immaginaria, atmosfere solenni, spietate, marziali, le suggestioni sonore guardano a quella gamma “maledetta” che va da Nick Cave al David Bowie di fine anni 70, fino a Lou Reed e Velvet Underground.

DANIELE FARAOTTI - English aphasia
Dopo due album e due ep, un nuovo lavoro spiazzante per lo sperimentatore bolognese. Difficile definire i confini e le coordinate di "English aphasia" che mette insieme Robert Wyatt e Beck, visioni di un moderno Barrett a braccetto con un Donovan del 2019, Bowie e tante molecole beatlesiane. Ma c'è tanto altro. Ad esempio "Sea elephant", omaggio esplicito ai Beatles di "I am the walrus" e progressioni prog di sapore Canterbury sound.
Un gioiello.

LA GRAZIA OBLIQUA - Canzoni per tramonti e albe – al crepuscolo dell’Occidente
Il collettivo artistico musicale romano, attivo dal 2012 e con un ep alle spalle, arriva all'esordio sulla lunga distanza con un album di fattura estremamente pregevole. L'ambito dark wave viene esplorato con competenza e capacità, pescando dal pozzo infinito dell'ambito (Sisters of Mercy in particolare ma anche Diamanda Galas o Kirlian Camera e Neon) ma in un'ottica del tutto moderna e attuale. Produzione di primissima qualità, canzoni mai ridondanti, sempre personali ed efficaci, contando anche su una base che fa riferimento alla canzone d'autore e a certo folk prog dei primi 70 ("Lilith").
Oscuro e raffinato.

RE:FUNK - BorderLine
Poderoso esordio per la band italo svizzera (peraltro con ospite il sax di Pee Wee Ellis, mitico membro della band di James Brown). Funk soul rock di primissima qualità, suonato e proposto in modalità moderne, fresche e con un groove di rara potenza e grande raffinatezza.
Album di grande spessore compositivo, eseguito alla perfezione e con la giusta attitudine.

CONTINI - Continentale
La cantautrice pugliese, membro de Il Genio con Gianluca de Rubertis, si apre alla carriera solista con un album d'esordio di pura raffinatezza ed eleganza. Dream pop permeato di languida malinconia, reminiscenze beat anni 60 (dalle parti di Catherine Spaak), una sensazione di costante sospensione che ben si accompagnerebbe alle immagini di "L'eclisse" di Michelangelo Antonioni.
Particolarmente originale e intenso.

C'MON TIGRE - Racines
Il collettivo di artisti e musicisti visonari che ruota intorno a questo interessantissimo progetto sforna il secondo album a quattro anni di distanza dall'esordio, confermando lo spessore di un'esperienza particolarissima, originale e dal respiro internazionale.
Nei dieci brani convergono umori jazz e afro, hip hop, elettronica, jazz, funk ma, soprattutto, un'attitudine modernissima e futurista, di rara eleganza e raffinatezza.

THE SLOKS - Holy Motor
Devastante, gracchiante, urticante esordio per il deragliante trio torinese. Minimalismo a base di chitarra, batteria, voce, sulle tracce di un rock 'n' roll primitivo che si fonde con le isterie della no wave di Lydia Lunch, dei formidabili Pussy Galore, dei primi Royal Trux, l'attitudine dei Cramps e l'iconoclastia dadaista dei primi Pere Ubu. Grandissimi.

THE DICK DASTARDLY'S - ブラック魔王 - Burakku Demon King
E' un piacere per l'anima e le orecchie risentire questa ammaliante fragranza di primo hardcore californiano che guarda ai Germs caotici di "No god", ai primi DOA (non a caso riprendono il loro anthem "Fucked up Ronnie" dedicato all'allora presidente Reagan) o agli Zero Boys di "Vicious circle". Ma ci sono anche le chitarre grattuggiate e la gola scartavetrata dei Black Flag di "Nervous breakdown" o del primo Circle Jerks. Violento, cattivo, urlato. Eccellente.

THE KINN-OCKS - Again
La band piemontese nasce da un incrocio infinito di precedenti esperienze, sempre ben radicate nell'alveo dell'hardcore e del DIY. "Again" è un ep con 10 brani compressi in poco più di nove minuti, registrato in diretta in perfetto formato Lo-Fi in sala prove. Punk rock, hardcore, street punk, abrasione, velocità, urgenza, immediatezza. Perfetti.

THE MIGHTIES - Augustus
La band perugina è in attività fin dal 2006. Anni in cui ha pubblicato 4 ep e suonato in oltre 200 concerti. Il primo LP (in vinile!) sublima la loro passione per garage punk, beat, Sixties in undici brani febbrili, elettrici, ruvidi, aspri in quel filone che va dai Sonics ai Fuzztones e Miracle Workers, con qualche sguardo ai Cramps ("Girl in the zoo"). Pura energia!

ASCOLTATO ANCHE
BUDOS BAND (funk jazz rock spy strumentale. Sempre ottimi, al quinto album), CHELSEa WILSON (raffinato soul disco jazzy funk. A volte un po' Sade. Pura eleganza), RUBY RUSHTON (ottimo cool jazz dalla New Briy Jazz scena), GANG OF FOUR (dignitoso ma deludente e anonimo), PRIMAL SCREAM (doppio con gli oltre 30 singoli della carriera. Sempre un bell'ascoltare), THE MEMBRANES (già protagonisti del primo punk, con un sound abrasivo e anarcoide, proto lo-fi, ora alle prese con oscura pychedelia, dark, dub, tribalismi. Interessanti), STARLENE BEY (elegante soul blues), PRIETS (sapori post punk, un po' ammuffiti), SHOVELS AND ROPE (indie rock anonimo)

LETTO

IRVINE WELSH - Morto che cammina
Irvine Welsh rimette ancora una volta mano alla fortunata (e ormai un po' abusata) saga di "Trainspotting", riportando in pista le disperate ed estreme vicende di Renton, Begbie, Sick Boy e Spud, sempre più inguaiati e alla deriva.
Stavolta si lascia però prendere un po' troppo la mano, esagera, esonda e trasforma tutto in farsa davvero eccessiva e poco credibile.

Vero è che se l'Hibernian (squadra del cuore dei nostri) rivince la Coppa di Scozia dopo 114 anni, tutto può succedere ma qui tra trapianti di organi, l'immnancabile droga a fiumi, sesso estremo, ultra violenza e la chirurgica cura di evitare ogni forma di politically correct, si va un po' troppo oltre e il racconto finisce per perdere forza.

Però per chi (come il sottoscritto) ama Welsh, il suo linguaggio e il suo stile non mancherà di divertirsi e appassionarsi come sempre e riporrà il libro contento e soddisfatto.

FERDINANDO MOLTENI - Banana Republic 1979
Un libro molto interessante che scandaglia il famoso tour di "Banana Republic" del 1979 (16 giugno al 30 luglio) di LUCIO DALLA e FRANCESCO DE GREGORI.
Il primo sulla cresta dell'onda dopo il successo di "Com'è profondo il mare" e di "Lucio Dalla" - 1.000.000 di copie vendute - e in cui c'era il duetto con De Gregori "Cosa sarà"), il secondo ancora titubante dopo il ritiro seguto al "processo" subito dagli autonomi al Palalido di Milano nel 1976.
Insieme incisero il singolo di ottimo successo "Ma come fanno i marinai" che sublimava, con il suo disimpegno canzonettistico, il passaggio dal periodo "politico a tutti i costi" a una dimensione più "leggera".
Il tour fu un TRIONFO di pubblico con numeri impressionanti e nessun incidente (cosa rara di quei tempi) - anche grazie al servizio d'ordine affidato agli operai legati al PCI che non lesinavano maniere "brusche" in caso di contestazioni.
Uscì un live durante il tour (piuttosto deludente a livello qualitativo con gli applausi fastidiosamente finti e alcuni brani presi dalle prove) e un film (altrettanto minimale e di puro valore documentaristico).
Il libro edito da Vololibero ripercorre, in modo snello ed efficace, l'evento nei dettagli, con stralci di interviste, dati, impressioni, ricordi.

GIORGIO OLDRINI - C'era una volta in America Latina
Un bellissimo libro per vecchi.
Per quelli che si si ricordano perfettamente non solo del Che ma anche del Frente Farabundo Martì, di Videla e Massera, dei Tupamaros, delle dittature che seminarono morte (per conto della "democrazia" statunitense di Kissinger e soci) ovunque in America Latina.
Giorgio Oldrini c’è stato come inviato e corrispondente da Cuba per "L’Unità" negli anni lontani del socialismo reale.
E ci riporta racconti strani, curiosi, drammatici, a volte assurdi (ma non per quel luogo magico, misterioso e apparentemente irrazionale) ma sempre fantastici, appassionanti, pieni di una profondità arcaica che da queste parti abbiamo da tempo dimenticato.
Bello, agile, denso.

CARLO CANNELLA - Antologia dei vivi
Prima pubblicazione per la casa editrice di Inchiostro Sprecato, con una collana di tascabili in stile Millelire Stampa Alternativa, che nasce dalla collaborazione tra Paolo Merenda, Marco Ciavoliello e Fabio DjFlass.
Cinque racconti spietati e hardcore ma con un sottofondo talvolta ironico e sarcastico.
https://www.facebook.com/inchiostrosprecato/

FABIO MEINI - I vivi e i morti
I vivi e i morti è un libro di canzoni senza musica di Fabio Meini.
I vivi e i morti è un’ esposizione di quadri di Andrea Pioli.
I vivi e i morti è uno spettacolo semi-teatrale del Teatro Cantiere.
http://www.teatrocantiere.it/tclibri/collana-libridischi/i-vivi-e-i-morti/

GILDA DI NARDO – La danza dei randagi
C’è un grande fermento nel piazzale della Danza, dove vite estreme si incontrano, portando con sè storie randagie e cupe, solitudine e disperazione. Un fatto inaspettato le metterà insieme e a confronto per poco tempo, separandole poi inesorabilmente, ancora una volta, mescolando e sparigliando le carte. Il libro di Gilda Di Nardo è un mix di disperazione e flebile speranza, ben scritto e dai contorni cinematografici (Pasoliniani, in bianco e nero).

VISTO

One Man's Madness di Jeff Baynes
Presentato anche in Italia in questi giorni il docu film di Jeff Baynes ci presenta la storia di LEE THOMPSON, funambolico saxofonista dei MADNESS, dal carattere ingestibile che riporta alla mente un novello Keith Moon.
E ovviamente si intreccia con la storia della grande band inglese (con tanto di testimonianze dei vari membri del gruppo), della Two Tone, della scena ska.
Il tutto condito dagli interventi dello stesso Lee che interpreta con comici travestimenti i suoi genitori e parenti, manager e roadies.
Divertente e gustoso.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Occasionalmente su "Il Manifesto".
Sul sito di RadioCoop ogni lunedì va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

IN CANTIERE

Con i NOT MOVING LTD in concerto.

domenica 12 maggio: San Rocco al Porto (Lodi) "Link Festival"
https://www.facebook.com/events/987248208152510/
domenica 23 giugno: Vicopisano (PI) "Festa della birra"
giovedì 1 agosto: San Salvi (FI) "Estate fiorentina"

lunedì, aprile 29, 2019

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



KEITH RICHARDS - Talk is cheap
In un momento, il 1988, in cui le cose con Jagger andavano piuttosto male, Keith decide di dedicarsi al suo primo album solista. Infarcito di ospiti (da Mick Taylor a Patti Scialfa, Maceo Parker, Chuck Leavell, Bootsy Colins i Memphis Horns e tanti altri) è un tipico album di come Richards vorrebbe gli Stones: blues, rock grezzo, elementare, minimale, senza tanti fronzoli o arrangiamenti. Certamente non un capolavoro ma ancora bell oda sentire. Recentemente ristampato con sei outtakes che non aggiungono o tolgono nulla.

SUPERHEAVY - Superheavy
Un bizzarro progetto nato nel 2011 dall'unione di personaggi piuttosto lontani come Mick Jagger, Dave Stewart degli Eurythmics, Joss Stone, Damian Marley (uno dei figli di Bob), compositore di colonne sonore indiano A.R. Rahman.
L'idea di mischiare diverse influenze e retaggi culturali era buona. Il risultato finale un po' meno.
Si salvano alcuni momenti, la voce di Jagger è sempre perfetta, il resto rimane derubricato alla semplice curiosità.

RON WOOD - Gimme some neck
Uscito nel 1979 il buon Ronnie non lesina certo nell'aiuto da parte di un bel po' di amici, di quelli che contano. Da Mick, Keith, Charlie e Bobby keys dalla premiata ditta Stones a Dave Mason, Mick Fleetwood, Jim Keltner e l'ex compagno dei Faces Ian McLagan, tra gli altri. Classico rock mid tempo alla Faces/Stones e un brano di Dylan, "Seven days" all'epoca ancora inedito (se non su bootleg).
Per i fan dei Rolling un disco più che gradevole.

JOHN PHILPS - Pay Pack & Follow
Sciolti i Mama's and Papa's John Philips intraprese una fallimentare (anche a causa della sua tossicodipendenza a livelli estremi) carriera solista. Nel 1973 fu preso sotto l'ala protettrice di Mick Jagger che lo incoraggiò a incidere un nuovo album da realizzare per la Rolling Stones Records. Mick produsse, cantò e chiamò nel disco anche keith Richards, Mick Taylor, Ron Wood, Chris Spedding e una luna serie di musicisti. Un buon lavoro di classico folk blues rock dal sapore Stones. Ma che non vide mai la luce, se non un anno dopo la morte di Philips, nel 2001.

sabato, aprile 27, 2019

Classic Rock, Libertà, Not Moving LTD



Nel nuovo numero di CLASSIC ROCK intervisto i VIRGINIANA MILLER e recensisco gli album di PRIMAL SCREAM, GANG OF FOUR,Better Oblivion Community Center, Lamarea, Bye Bye Japan, Surikate, Sicko, The Membranes.

Domani su LIBERTA' dedico una pagina a "Quadrophenia".

Con i NOT MOVING LTD siamo di nuovo in tour.

sabato 27 aprile: Lecce "Officine Cantelmo"
https://www.facebook.com/events/2399894803374450/
domenica 28 aprile: Pescara "Scumm"
domenica 12 maggio: San Rocco al Porto (Lodi) "Festival"
https://www.facebook.com/events/987248208152510/ domenica 23 giugno: Vicopisano (PI) "Festa della birra"
Giovedì 1 agosto: San Salvi (FI) "Estate fiorentina"

venerdì, aprile 26, 2019

Irvine Welsh - Morto che cammina



IRVINE WELSH rimette ancora una volta mano alla fortunata (e ormai un po' abusata ma dovrebbe essere l'ultima, visto quello che succede verso la fine) saga di TRAINSPOTTING, riportando in pista le disperate ed estreme vicende di Renton, Begbie, Sick Boy e Spud, sempre più inguaiati e alla deriva.
Stavolta si lascia però prendere un po' troppo la mano, esagera, esonda e trasforma tutto in farsa davvero eccessiva e poco credibile.

Vero è che se l'Hibernian (squadra del cuore dei nostri) rivince la Coppa di Scozia dopo 114 anni, tutto può succedere ma qui tra traffico di organi, l'immancabile droga a fiumi, sesso estremo, ultra violenza e la chirurgica cura di evitare ogni forma di politically correct, si va un po' troppo oltre e il racconto finisce per perdere forza.

Però per chi (come il sottoscritto) ama Welsh, il suo linguaggio e il suo stile, non mancherà di divertirsi e appassionarsi come sempre e riporrà il libro contento e soddisfatto.

giovedì, aprile 25, 2019

Ma mi



"MA MI" è una delle canzoni più particolari e incisive relative alla Resistenza.
La scrisse un insospettabile Giorgio Strehler nel 1959, su musica di Fiorenzo Carpi che con lo stesso Strehler e Paolo Grassi fondò nel 1947 il Piccolo Teatro di Milano (oltre a scrivere un'infinità di musiche per gli spettacoli in scena nel teatro, per Dario Fo, Franca Valeri e tantissimi altri. Fu anche l'autore delle musiche di “Le avventure di Pinocchio” il film di Luigi Comencini).

Giorgio Strehler combattè nell'esercito italiano durante la seconda guerra mondiale, si rifugiò poi in Svizzera, Tornato a Milano, fu catturato dai nazifascisti e imprigionato per sette giorni a San Vittore, dove probabilmente subì o vide le torture che subivano i partigiani e che raccontò poi nella canzone in oggetto.

Il Piccolo Teatro è stato fondato proprio nei locali della caserma in cui la brigata fascista Muti torturava e uccideva i partigiani o gli oppositori politici.

“Ma mi” fu interpretata da Ornella Vanoni (nel 1960) e da Enzo Jannacci (quattro anni dopo), tra i tanti.

Il partigiano protagonista, che per “40 di e 40 nott a San Vitur a ciapà il bott, sbattu de su sbattu de giò, mi sont quei che parlen no”, resiste e non tradisce i compagni nonostante botte e torture.

Storia tragicamente comune a tanti liberatori.

BUON 25 APRILE!

ORNELLA VANONI
https://www.youtube.com/watch?v=jwRGGKaSZsM

ENZO JANNACCI
https://www.youtube.com/watch?v=mhCt9YI4F10

Not Moving LTD in tour



Con i NOT MOVING LTD siamo di nuovo in tour.

venerdì 26 aprile: Ancona "On stage"
https://www.facebook.com/events/355834081694489/
sabato 27 aprile: Lecce "Officine Cantelmo"
https://www.facebook.com/events/2399894803374450/
domenica 28 aprile: Pescara "Scumm"
https://www.facebook.com/events/348824072426804/

domenica 12 maggio: San Rocco al Porto (Lodi) "Festival"
https://www.facebook.com/events/987248208152510/
domenica 23 giugno: Vicopisano (PI) "Festa della birra"
Giovedì 1 agosto: San Salvi (FI) "Estate fiorentina"

mercoledì, aprile 24, 2019

Facebook e la censura



E' noto come FACEBOOK sia piuttosto rigida nel mostrare un certo tipo di immagini.

Soprattutto se si tratta di nudità, capezzoli (esclusivamente femminili si intende!) e affini.
L'algoritmo non guarda in faccia a niente e nessuno, blocca la pubblicazione e talvolta infligge un'espulsione dal social per 24 ore o qualche giorno.

E spesso ci rimettono copertine di dischi che Facebook giudica impubblicabili.
In particolare album come "Houses of the holy" dei Led Zeppelin, "Diamond dogs" di David Bowie, "In the flat field" dei Bauhaus, "Unfinished music" di John & Yoko, "Electric ladyland" di Jimi Hendrix, i primi due dei Jane's Addiction, quell odei Blind Faith, "Virgin killer" degli Scorpions sono immediatamente falciati.

Ci sono anche Analogy, Roxy Music, Roger Waters, Slits, Black Crowes...



Chissà se interverrebbero sull'album "On stage" dei Five Keys che fu più volte censurato in USA (il primo a sinistra ha un dito della mano destra che provoca un effetto quantomeno ambiguo).

martedì, aprile 23, 2019

Julius Eastman



JULIUS EASTMAN è un personaggio pressochè sconosciuto, morto in povertà, da homeless tossicodipendente nel 1990 a 50 anni.

Sfrattato da casa, buona parte delle sue composizioni scritte andarono distrutte.

Pianista, compositore, innovatore, uno dei rari neri ad entrare nella scena d'avanguardia americana, le sue opere si caratterizzavano per quello che lui chiamò ORGANIC MUSIC: ogni nuova frase conteneva tracce o intere parti della precedente, accumulandole nel procedere della composizione.

Il suo stile pianistico minimalista non era però contemplativo o suadente ma percussivo, minaccioso, pulsante, violento, drammatico.
Tanto quanto i titoli delle composizioni, provocatori, iconoclasti: "Nigger Faggot", "Dirty Nigger", "Evil Nigger" , "Gay Guerilla", "Crazy Nigger".

Era nero, omosessuale, tossico, politico.
Una miscela devastante che lo uccise.

Fonte e maggiori approfondimenti qui: https://dangerousminds.net/comments/julius_eastman_the_resurrection_of_the_visionary_minimalist_composer_contin

EVIL NIGGER
https://www.youtube.com/watch?v=75wkkGHhK6M

lunedì, aprile 22, 2019

Carlo Cannella - Antologia dei vivi
Fabio Meini - I vivi e i morti



Prima pubblicazione per la casa editrice di Inchiostro Sprecato, con una collana di tascabili in stile Millelire Stampa Alternativa, che nasce dalla collaborazione tra Paolo Merenda, Marco Ciavoliello e Fabio DjFlass.
Cinque racconti spietati e hardcore ma con un sottofondo talvolta ironico e sarcastico.

https://www.facebook.com/inchiostrosprecato/



I vivi e i morti è un libro di canzoni senza musica di Fabio Meini.
I vivi e i morti è un’ esposizione di quadri di Andrea Pioli.
I vivi e i morti è uno spettacolo semi-teatrale del Teatro Cantiere.

http://www.teatrocantiere.it/tclibri/collana-libridischi/i-vivi-e-i-morti/

domenica, aprile 21, 2019

Elementi alchemici di Maria Assunta Karini e Francesco Paolo Paladino



Elementi alchemici nasce come il connubio creativo di due espressioni artistiche – la musica e le arti visive - che si intrecciano, si contaminano, traggono energia l'una dall'altra per realizzare qualcosa che trascende i limiti di entrambi.

Nata dalle suggestioni dell'artista visiva Maria Assunta Karini e dalle evoluzioni sonore del compositore Francesco Paolo Paladino, l'esposizione si sviluppa in forma di narrazione scandita in tre momenti: la quieta leggiadria dell'aria – Ariae - si coagula nelle stille liquide che scivolano sulle code argentine di Siren, per poi raggelarsi in un istante nella glaciale perfezione di Icereport.

La mostra è avvolgente, multimediale, ALCHEMICA (...appunto...).
La suggestione del luogo (un antico sotterraneo dell'antica Piacenza) ben si intreccia con la proposta artistica.

L'installazione ha ospitato anche i concerti di Riccardo Sinigaglia e il Trio Cavallazzi, Enten Hitti e Giuliano Palmieri.

Fino al 28 aprile a Biffi Arte, via Chiapponi, Piacenza.

sabato, aprile 20, 2019

Cochi Ponzoni a Piacenza 18-4-2019
Musica al Lavoro, "Storie di Resistenza"



Musica al Lavoro, "Storie di Resistenza"

Nell'imminenza della Festa della Liberazione Cochi Ponzoni ha raccontato alla Camera del Lavoro di Piacenza la storia di alcuni partigiani illustri: Sandro Pertini, Giovanni Pesce, Irma Bandiera, Nuto Revelli.

Accompagnato dalla musica di Nicola Pisani sax soprano, Dino Massa pianoforte, Luca Garlaschelli contrabbasso (spettacolare la loro versione jazz di "Bella ciao" in apertura e chiusura.
Cochi giganteggia, attore consumato, bravo, convincente, efficace nei toni drammatici e solenni che la narrazione prevedeva.

Nota prevedibile ma ugualmente sconfortante:
solo capelli bianchi e ultra cinquantenni (quelli più giovani...) tra il pubblico.

venerdì, aprile 19, 2019

Melodiya



La MELODIYA è stata l'etichetta (l'unica) discografica dell'UNIONE SOVIETICA.

Fondata nel 1964, subordinata al Ministero della Cultura, riunì centralizzò tutti gli studi di registrazione, le fabbriche di dischi, le basi le distribuzioni, le case discografiche dell'Unione Sovietica.
Nel corso di pochi anni arrivò a produrre milioni di dischi (e cassette), distribuiti in 70 paesi del mondo.
Strinse accordi con la Capitol statunitense e con l'Ariola tedesca.

Le pubblicazioni erano prevalentemente incentrate su musica classica e sinfonica ma includeva anche folk russo, pop e tanto altro.
Dopo il dissolvimento dell'URSS si trasformò in Firma Melodiya, digitalizzò l'intera produzione e si aprì alla privatizzazione.

https://melody.su/en/

giovedì, aprile 18, 2019

William Helburn



William Helburn (americano, nato nel 1924) è un grandissimo fotografo di moda che ebbe la maggior fortuna tra i 50 e i 60, lavorando per Harper's Bazaar, LIFE, McCall.

E' stato a lungo attivo anche in ambito pubblicitario.
Helburn è entrato nel mondo della modo nel 1947.

Helburn divenne un regista di successo di spot televisivi nei primi anni '80. Ha lasciato l'industria un decennio più tardi per crescere i suoi figli e attualmente risiede nel New England.