lunedì, aprile 29, 2019
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
KEITH RICHARDS - Talk is cheap
In un momento, il 1988, in cui le cose con Jagger andavano piuttosto male, Keith decide di dedicarsi al suo primo album solista. Infarcito di ospiti (da Mick Taylor a Patti Scialfa, Maceo Parker, Chuck Leavell, Bootsy Colins i Memphis Horns e tanti altri) è un tipico album di come Richards vorrebbe gli Stones: blues, rock grezzo, elementare, minimale, senza tanti fronzoli o arrangiamenti. Certamente non un capolavoro ma ancora bell oda sentire. Recentemente ristampato con sei outtakes che non aggiungono o tolgono nulla.
SUPERHEAVY - Superheavy
Un bizzarro progetto nato nel 2011 dall'unione di personaggi piuttosto lontani come Mick Jagger, Dave Stewart degli Eurythmics, Joss Stone, Damian Marley (uno dei figli di Bob), compositore di colonne sonore indiano A.R. Rahman.
L'idea di mischiare diverse influenze e retaggi culturali era buona. Il risultato finale un po' meno.
Si salvano alcuni momenti, la voce di Jagger è sempre perfetta, il resto rimane derubricato alla semplice curiosità.
RON WOOD - Gimme some neck
Uscito nel 1979 il buon Ronnie non lesina certo nell'aiuto da parte di un bel po' di amici, di quelli che contano. Da Mick, Keith, Charlie e Bobby keys dalla premiata ditta Stones a Dave Mason, Mick Fleetwood, Jim Keltner e l'ex compagno dei Faces Ian McLagan, tra gli altri. Classico rock mid tempo alla Faces/Stones e un brano di Dylan, "Seven days" all'epoca ancora inedito (se non su bootleg).
Per i fan dei Rolling un disco più che gradevole.
JOHN PHILPS - Pay Pack & Follow
Sciolti i Mama's and Papa's John Philips intraprese una fallimentare (anche a causa della sua tossicodipendenza a livelli estremi) carriera solista. Nel 1973 fu preso sotto l'ala protettrice di Mick Jagger che lo incoraggiò a incidere un nuovo album da realizzare per la Rolling Stones Records. Mick produsse, cantò e chiamò nel disco anche keith Richards, Mick Taylor, Ron Wood, Chris Spedding e una luna serie di musicisti. Un buon lavoro di classico folk blues rock dal sapore Stones. Ma che non vide mai la luce, se non un anno dopo la morte di Philips, nel 2001.
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